STUPIDA RAZZA

martedì 20 giugno 2017

A un movimento rivoluzionario serve un Lenin



Dare ora addosso ai grillini, anche da parte di coloro che in qualche modo simpatizzano per questo movimento (per gli altri è stata una vera orgia, un urlo liberatorio per lo scampato pericolo, rilanciato, oltre che dai politici, da tutti i media nazionali –quante interviste a Pizzarotti e a Cassimatis abbiamo dovuto sentire?) per gli errori commessi è ingeneroso e maramaldesco.
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Giugno 2017: nell’occhio del ciclone



Il 2017, subentrato giugno, ha compiuto il giro di boa: è quindi il momento di tirare le prime somme di un anno che, dopo la Brexit e l’insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump, prometteva grandi cambiamenti, soprattutto in Europa. 
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M5s, Marco Travaglio e gli Smooth Collies



Mentre i giornalai di regime, guardiani e ballerine del sistema si stanno affannando sui vari network per  dimostrare che il M5S è sull’orlo di una voragine suicida, vorrei valermi di un interessante articolo di Claudio Messora, che conduce un confronto ben documentato sui dati delle ultime amministrative rispetto a quelle precedenti del 2012, nella giusta convinzione che l’unico confronto ammissibile lo si possa fare solo tra categorie affini, quindi comunali con comunali, regionali con regionali,  politiche con politiche e via di seguito.
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Senza la Glass-Steagall, l’America fallirà



Per 66 anni il Glass-Steagall Act aveva ridotto i rischi del sistema bancario. Otto anni dopo la sua abrogazione, il sistema è saltato, minacciando l’economia mondiale. I contribuenti americani sono stati costretti a sborsare 750 miliardi di dollari, somma ben più grande del bilancio del Pentagono, per salvare le banche. Questa somma enorme non è stata però sufficiente. La Fed è dovuta intervenire, espandendo il proprio bilancio di $4 trilioni per proteggere la solvibilità delle banche dichiarate “troppo grandi per fallire”.
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lunedì 19 giugno 2017

Quando la Germania dà lezioni di truffa. E batte di gran lunga l’Italia



Che cosa sarebbe successo se si fosse scoperta in Italia una truffa da 32 miliardi ai danni dello Stato? Ve li immaginate i titoli dei giornali? Orrore, scandalo e soprattutto badilate di autorazzismo: gli italiani sanno solo rubare, l’Italia è un Paese di m…, chissà cosa diranno all’estero, che figura con l’Europa, queste cosa accadono solo qui.
Sia chiaro: che ci sia un problema etico in Italia è noto da tempo; però se si osserva quel che accade negli altri Paesi senza i paraocchi dei luoghi comuni e senza complessi di inferiorità, si scoprono realtà ben diverse e ci ci accorge che anche altrove i livelli di corruzione sono preoccupanti e possono essere persino molto più elevati, anche nel primo della classe, la Germania.
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Due conti della serva



Una sera qualunque, a casa d’amici: senza saperlo, sto per accedere ai veri conti dell’economia spicciola, quelli che gli italiani fanno tutti i giorni. In questo caso, i conti dei padroni. Sono conti della serva fatti a spanne, però ci danno il “polso” di come s’è trasformata l’economia della produzione dei comuni beni di consumo, quelli che troverete nelle grandi catene commerciali, nei franchising, negli ipermercati.
Sono le 22,30: arriva, visibilmente stanco, il figlio che ha terminato il turno in fabbrica. Si siede, assaggia una torta, beve un bicchiere di vino. Ha gli occhi fissi su qualcosa di lontano, come quelli di una persona che non riesce a staccarsi da un sogno. O da un incubo.
Domanda banale: come va il lavoro?
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venerdì 16 giugno 2017

L’orribile avvenire che ci promette Attali



Emanuel Macron, le président,  ha un progetto:  uscire –  come aveva promesso – dallo ”stato  d’emergenza”  in vigore dalla strage terroristica di Charlie Hebdo, facendolo diventare lo stato normale  e permanente della Francia. Lo ha rivelato Le Monde, a proposito di un progetto di legge  riservato in formazione: “Si tratta di far entrare nella leggo ordinaria gli strumenti dello stato l’urgenza per lottare contro il terrorismo: domicilio coatto, perquisizioni diurne e notturne, chiusura dei luoghi di culto, zone di protezione e di sicurezza, misure faro che il ministro dell’Interno e i prefetti hanno potuto usare nei 19 mesi del regime d’eccezione instaurato dopo gli attentati del 2015, diverranno misure a disposizione   delle autorità amministrative in tempi normali”.
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Com’era bella l’Italia quando non eravamo liberisti



Qualche giorno fa, illustrando il 25esimo rapporto sui cambiamenti economici e sociali, l’Istat ci ha spiegato con la forza fredda dei grandi numeri, che l’Italia è un Paese in declino, nel quale le diseguaglianze aumentano invece che ridursi. La classe media è risucchiata nel proletariato, il proletariato si accapiglia col sotto-proletariato per un po’ di lavoro o un po’ di welfare mentre una piccola schiera di privilegiati scivola dietro la curva e scompare dall’orizzonte.
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IL CAPITALISMO E’ “GREAT AGAIN”. SALVO GRANDE CRACK IN AUTUNNO



Il Fondo Monetario “rivede al rialzo le previsioni sulla crescita italiana”, dicono i media: da 0,8 saliamo a 1,3.   Grandi esperti questi visitati del Fondo Monetario. Vengono a Roma e si fanno dare le cifre dal loro vecchio amico ministro Padoan.  C’è bisogno di un po’ di ottimismo per sostenere il governo Gentiloni, consentire alla UE la finzione di credere ad una nostra maggior crescita per lasciarci sforare, fare ancora un po’ più debito senza “riforme” (le riforme vere, quelle dei  50 miliardi annui di sprechi e malversazioni pubbliche, non si faranno mai; magari tagliate un po’ le pensioni, suggerisce il FMI).  Infine, c’è bisogno di  far credere agli italiani che anche noi, sebbene meno e ultimi, “stiamo uscendo dalla crisi” come “tutto l’Occidente”. Ma  soprattutto, credo, perché il Sistema deve scongiurare il panico  della gente, mentre si moltiplicano i sinistri scricchiolii  del crack prossimo venturo.
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giovedì 8 giugno 2017

Un futuro da onesti poveri



Gli anni ’80 del secolo scorso, quelli dell’edonismo reaganiano che tanto schifano alla memoria dei sinistri duri e puri, si distinguevano anche per una pratica, volgarissima, importata dall’America: misurare la propria autostima in base al proprio reddito.
Film come Wall Street di Oliver Stone, dell’87, hanno sedotto una generazione che scopriva allora che si potevano fare soldi “giocando” in Borsa, attività finanziaria fin lì oscura ai più.
Lo so, volgare il “misurarsi l’uccello” parlando di soldi (con figa e coca annessa), ma va detto che entrare nel mondo del lavoro con l’obiettivo di guadagnare quanti più soldi possibile, era certo più stimolante e avventuroso per la percezione del proprio valore personale e sociale che il misurarselo a botte di 400/500€ al mese da precario a vita.
Anche il misurare oggi la propria autostima sugli stipendi offerti ai novelli ingegneri Erasmus, bene all’autostima degli attuali trentenni non può fare.

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America, ci risiamo con le bolle. I debiti privati ai livelli del 2008!



Ricordate i bei discorsi dopo la crisi finanziaria del 2008? Ci dissero, allora e lo ribadirono per molti anni a venire, che la lezione era stata imparata, e che non ci sarebbero state più bolle generate da un ricorso sconsiderato al debito privato. Perché, come sappiamo, la crisi del 2008 fu generata da un meccanismo perverso, che spinse anche gli americani meno abbienti a indebitarsi per comprare case che in realtà non potevano permettersi. Quel meccanismo rappresentava la punta estrema di un sistema incentrato sull’indebitamento come motore della crescita economica americana. Era una bolla sulla bolla.
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Visco ammette: la crisi è generata dalle banche.

Ignazio Visco e la crisi bancaria

Dichiarazione choc del Governatore di Bankitalia Ignazio Visco, che il 31 maggio 2017 ha tenuto la sua Relazione Annuale sullo stato della finanza italiana, durante la quale ha ammesso:
Le conseguenze per l’Italia della doppia recessione si sono manifestate in tutta evidenza su due variabili, profondamente diverse per natura e per entità che sono spesso indicate per la progressione del loro aumento e per i livelli raggiunti, come i problemi principali del paese: il debito pubblico e i crediti deteriorati delle banche(ndr debito privato non restituibile). Si tratta di due fattori di debolezza, che riducono i margini di manovra dello Stato e degli intermediari finanziari. Entrambi rendono vulnerabile l’economia italiana alle turbolenze sui mercati e possono amplificare gli effetti delle fluttuazioni cicliche“.
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“Yankee go home”: ora lo dice anche la Merkel



Finalmente. Finalmente un leader europeo ha avuto il coraggio di affermare che gli Stati Uniti e gli inglesi non sono più gli alleati di sempre, che l’Europa non è più disposta a farsi tappeto di fronte alle loro iniziative e che deve fare da sola sia economicamente che militarmente. E questo leader è Angela Merkel che guida, e probabilmente guiderà per altri cinque anni, il più importante Paese europeo. Questo è il senso delle parole che Merkel ha detto domenica a Monaco. Non c’è in questo caso la necessità di fare interpretazioni diplomatiche perché la Merkel è stata chiara: “I tempi in cui potevamo contare pienamente su altri sono in una certa misura finiti…noi europei dobbiamo veramente prendere il nostro destino nelle nostre mani…dobbiamo essere noi stessi a combattere per il nostro futuro”.
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Finché rimarrà Vespa nulla cambierà in Rai



Bruno Vespa, di cui in questi giorni si sta parlando molto per una sua lettera lamentosa e insieme minacciosa al Cda della Rai (sostanzialmente pretende che non siano ridotti i suoi cospicui compensi) è la cartina di tornasole: finché manterrà il suo programma per tre giorni consecutivi, generalmente in seconda serata e a volte anche in prima, con importanti incursioni pure in altri programmi, come conduttore, co-conduttore, invitato di lusso, vorrà dire che nulla sarà cambiato nella Radio Televisione italiana.
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Energia alternativa: cosa si nasconde dietro le accuse rivolte alla “sicurezza” dell’industria Tesla?



Diverse associazioni portavoce degli interessi delle industrie automobilistiche e petrolifere stanno guidando una campagna mediatica su larga scala ostile alla compagnia di produzione di macchine elettriche e sviluppo di energie alternative Tesla.
La compagnia Tesla, specializzata nello sviluppo di tecnologie a energia alternativa tra cui macchine elettriche e batterie, che di recente ha incluso nel suo catalogo di vendita anche pannelli solari domestici e sistemi di batterie precedentemente prodotti da SolarCity, rappresenta una pericolosa minaccia per numerosi fondamenti dei monopoli occidentali sia in ambito industriale quanto in ambito finanziario.

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Anche l’Europa nel piano per far cadere Trump: ecco perché la Merkel è così audace



Per capire il significato più autentico della rottura che si è consumata a Taormina tra Trump e gli alleati europei occorre individuare la chiave di lettura. E quella più appropriata si trova, ancora una volta, nell’articolo di uno degli ex consiglieri di Obama Charles A. Kupchan, pubblicato lo scorso mese di febbraio. Sembrava l’ennesimo editoriale tanto interessante quanto destinato a un rapido oblio e invece indicava la linea che l’establishment globalista avrebbe seguito per estromettere Trump.
E cosa c’entra l’Europa? Penseranno molti di voi. C’entra, c’entra. I passaggi salienti erano due. Questi:
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Basta la parola



Dopo essersi scagliato varie volte contro i mercanti d’armi, Papa Bergoglio la settimana scorsa ha ricevuto in pompa magna il più grosso mercante d’armi del mondo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il quale, dopo aver piazzato 110 miliardi di dollari di armi ai principi sauditi, maggiori sponsor del terrorismo islamista, gli ha raccomandato con un solenne discorso ufficiale di combattere il terrorismo islamista.
Basta la parola.

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sabato 3 giugno 2017

LA RIPRESA DEL MERCATO IMMOBILIARE USA E’FINITA!

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LA MADRE DI TUTTE LE BOLLE!

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http://icebergfinanza.finanza.com/2017/05/25/la-madre-di-tutte-le-bolle/
Quando lo scorso anno  all’inizio della primavera Machiavelli scriveva che un’Araba Fenice era pronta a risorgere dalle ceneri in pochi ci credevano, a dire il vero anche il vecchio Icebergfinanza faceva fatica a credere a quello che sarebbe successo, lui restava ancorato all’economia reale, quella anemica, violentata dalla finanza.
Noi torniamo anche solo per un istante allo standard iniziale di Icebergfinanza, lunghi post nei quali cercare di far comprendere l’essenza stessa del capitalismo, un’essenza fatta di bolle e trickle down. Godiamoci gli ultimi bagliori di questa era governata da perfetti imbecilli.