STUPIDA RAZZA

venerdì 31 luglio 2015

L’usura, per Pound, ha mosso guerra al mondo dal 1694, quando nacque la Banca d’Inghilterra

Ezra Pound era un poeta: e i poeti, qualche volta (non sempre) vedono più lontano degli specialisti e dei “tecnici”, siano essi specialisti e “tecnici” della politica, dell’economia, della finanza, e perfino della scienza.
Quel che Pound aveva visto con folgorante chiarezza, pur nella modestia della sua cultura economica e finanziaria, era una cosa fondamentale, che, strano a dirsi, continua a sfuggire a molti economisti e a molti esperti del mondo finanziario; a meno che non sfugga loro intenzionalmente: ma allora ci troveremmo in presenza non di specialisti e di “tecnici” che, per un eccesso di specialismo, tecnicismo e riduzionismo, hanno perso di vista l’insieme, ma, molto più semplicemente e banalmente, di corrotti e traditori, che hanno venduto l’interesse generale in cambio di vantaggi personali.
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La società ha ribaltato il senso del termine terapia: non più «prendersi cura», ma «curare»

«Servizio» — è questo il significato originario del termine greco therapeía. E dunque è letteralmente «servitore», colui che svolga la funzione del therápon. Nell'Iliade, Patroclo, Automedonte, Alcimo sono presentati come therápontes rispetto ad Achille, perché sono appunto al suo «servizio», perché lo «assistono», agendo quali attendenti del grande guerriero. Di qui anche il comportamento al quale essi dovranno attenersi. In quattro luoghi distinti del poema, riferendosi specificamente a Patroclo, Omero impiega la stessa formula: phílo epepeítheth' etaíro — «obbedì all'amico». La therapeía implica l'obbedienza. Non si può assolvere ai compiti previsti per il therápon, se non ponendosi totalmente al servizio del proprio «assistito» e dunque prestandogli obbedienza.
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Possessione

Il Male si è impossessato dove del 60%, dove dell’80% e dove del 95% della volontà dei singoli esseri umani, ed ora il suo volere domina incontrastato sia ai vertici del Sistema (dove si serve di menti scaltre), sia in zona mediana (dove gli basta che i politici siano di ingombro/ostacolo alle trasformazioni), e sia in basso (dove gradisce che le teste siano dormienti ed ingozzate di immondezze e di vacuità).
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Vediamo se Schauble ce lo licenzia…

Renzi   ha annunciato tagli di tasse per 50 miliardi. Tagli sulle case? Contrordine, la UE non vuole. Allora:  tagli sulle imprese: “Vogliamo portare la tassa sul profitto un punto sotto la Spagna!”, ha   esultato.   In Italia tale tassa sulle imprese (il nodo   scorsoio Ires-Irap) grava per il 31,4%. La Spagna è al 25. Lui le porterà a 24.
Dove trova i soldi? A parte i tagli sulla spesa sanitaria,   non li trova. Gli si attribuisce l’intenzione di andare a chiedere “ai partner europei” di sforare il Patto di Stabilità, per spendere in deficit un bel 50 miliardi. In deficit, ossia, contraendo nuovi debiti ad interesse. Intendiamoci, abbassare le tasse è un bel proposito. Ma all’interno di un progetto di rilancio complessivo che non c’è, e non ci può essere perché stare nell’euro significa aver l’austerità perenne come unico obbiettivo.   Senza progetto, è puro illusionismo berlusconiano, come gli 80 euro, e gli altri annunci (smentiti nei fatti: spesa sanitaria tagliata significano spese delle famiglie aumentate, tagli lineari che colpiscono le regioni virtuose più che quelle dilapidatrici,   falsi “sgravi” che gettano sui comuni il compito di fare gli aggravi compensatori, eccetera) .
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=51649

AMERICA: DI REVISIONE IN REVISIONE VERSO LA RECESSIONE!

Una premessa è come sempre indispensabile visto che in molti capitano qui per la prima volta.
La crescita dell’economia AMERICA negli ultimi tre anni è stata sensibilmente rivista al ribasso da un già modesto 2,3% al 2%.
Se facciamo un ulteriore passo indietro partendo dal 2009 la ripresa è stata del 2.2 %, ben oltre 0,5%  peggio del periodo 2001-2009 che già era ricordato come il peggior periodo di crescita post recessione da oltre SETTANTA anni!!!
Fermiamoci qui per un attimo e guardiamo il grafico di ZerOHedge che ci aiuta a sintetizzare le revisioni…
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 http://icebergfinanza.finanza.com/2015/07/31/america-di-revisione-in-revisione-verso-la-recessione/

GRECIA: E’ TEMPO DI RISOCIALIZZARE LE PERDITE!

Vi ricordate la crisi giapponese ormai giunta al terzo decennio perduto?
Molte imprese e banche erano sostanzialmente insolventi e le autorità finsero di non vedere mentre adottavano prassi contabili fraudolente o creative a differenza di oggi dove queste prassi sono addirittura incoraggiate. Molte banche quindi rimasero sul mercato talmente a lungo da distruggere l’intero tessuto economico a differenza della crisi nordica degli anni ’90 dove tutte le banche furono quasi subito nazionalizzate.
Negli ultimi anni la politica su suggerimento delle lobbies, dopo aver salvato azionisti e grandi creditori, ha messo le mani avanti facendo approvare leggi come il BAIL IN  e le CAC che si illudono di potere alla prossima crisi ridurre la possibilità di salvataggi statali di socializzare ulteriormente le perdite. Tradotto in parole povere in sintesi le banche andranno salvate prima con i soldi degli azionisti e obbligazionisti poi con quello dei risparmiatori sopra i 100.000 euro e infine come sempre dagli Stati.
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 http://icebergfinanza.finanza.com/2015/07/28/grecia-e-tempo-di-risocializzare-le-perdite/

mercoledì 29 luglio 2015

LA FINE DEL CAPITALISMO E’ INIZIATA

Le bandiere rosse e gli inni di Syriza nelle manifestazioni durante la crisi greca, insieme alle aspettative di nazionalizzazione delle banche greche, hanno fatto brevemente rivivere un mito del 20° secolo: la distruzione forzata del mercato dall’alto. Per la gran parte del 20° secolo, fu così che la sinistra concepì la prima fase di un’ economia che andasse oltre il capitalismo. La classe operaia doveva agire con la forza sia nelle urne elettorali sia sulle barricate. La leva era lo Stato. L'occasione sarebbe venuta con i ripetuti episodi di collasso economico.

Invece, nel corso degli ultimi 25 anni, a crollare è stato il progetto della sinistra. Il mercato ha distrutto il piano; l’individualismo ha preso il posto della solidarietà e del collettivismo. La forza lavoro, ingigantitasi nel mondo, si presenta come un ‘proletariato’ che però non pensa e non agisce come una volta.
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15371

DICI CHE NON VUOI UNA RIVOLUZIONE ?

Negli ultimi mesi siamo stati costretti a testimoniare una farsa umiliante in atto in Europa. La Grecia, che una prima volta fu accettata nell'Unione Monetaria Europea sotto false premesse, ma che fu poi gravata con livelli eccessivi di debito, quindi mutilata attraverso l'imposizione di austerità, finalmente ha fatto qualcosa: i Greci hanno eletto un governo che ha promesso di scuotere le cose. La piattaforma del partito Syriza ha avuto i seguenti assi nella manica, che erano abbastanza rivoluzionari nel loro spirito.
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martedì 28 luglio 2015

LA FASI DELLA RESA: ENTRO 10 ANNI LA FINE DI OGNI SOVRANITA'. ECCO L'AGENDA

Jean-Claude Juncker, Donald Tusk, Jeroen Dijsselbloem, Mario Draghi e Martin Schulz. E’ “la banda dei Cinque che risolve ogni cosa“, come cantava Elisabetta Viviani. Jean-Claude fa il presidente della Commissione Europea, una setta tipo Scientology che se ci entri poi non ne esci più, perché è ir-re-ver-si-bi-le. Donald invece è a capo di un club esclusivo, paramassonico, che di tanto in tanto finge di riunirsi al Consiglio Europeo per depistare mamma e papà dalle vere riunioni, che vengono organizzate in qualche grotta segreta, dove si tirano delle gran pippe sui cataloghi del Postal Market e pontificano sul futuro del pianeta (tipo “eravamo 4 amici al bar, uno s’è impiegato in una banca”).
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VAROUFAKIS AVEVA CONCEPITO PER LA GRECIA UN ‘PIANO B’ DA ‘CAPPA E SPADA’. ORA ATTENDE L’ACCUSA DI TRADIMENTO

Una cellula segreta del Ministero delle Finanze greco era penetrata nel computer del Governo ed aveva elaborato dei piani per realizzare un sistema di pagamento parallelo in grado di passare dall’euro alla dracma premendo semplicemente un tasto.
Le rivelazioni hanno provocato in Grecia una tempesta politica e hanno confermato quanto il paese sia stato vicino a decisioni molto drastiche, prima che il Premier Alexis Tsipras cedesse alle richieste dei creditori europei, riconoscendo che il suo Governo non avrebbe accettato un confronto così pericoloso [con i poteri forti dell’UE].
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I DERIVATI NEL MONDO: UNA BOMBA AD OROLOGERIA DA 1.5 QUADRILIONI DI DOLLARI

Quando investire diventa gioco d’azzardo, c’è sempre una brutta fine. Il prossimo crollo del debito potrebbe far sembrare quello del 2008-2009 una bazzecola. I dati della Bank of International Settlements (BIS) mostrano 700 trilioni di dollari in derivati nel mondo.
Insieme ai credit default swaps e altri strumenti esotici, il valore totale dei derivati è di circa 1.5 quadrilioni di dollari – circa il 20% in più che nel 2008, oltre ogni immaginazione, impossibile da controllare se ci fosse un problema imprevisto.
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lunedì 27 luglio 2015

La fine del valore del lavoro

Secondo la teoria economica classica, il lavoro era uno dei tre fattori fondamentali della produzione, insieme alla terra e al capitale: il lavoro, come la terra e il capitale, costituiva patrimonio per chi ne poteva disporre, era una fonte di ricchezza. Col progredire delle tecnologie produttive il lavoro è divenuto un costo, una componente di “conto economico” e non più di “stato patrimoniale”, è qualcosa che va limitato, risparmiato, ridotto, e di cui si può volentieri anche fare a meno. C’era una volta il lavoro: la FINE DEL LAVORO, osservava Jeremy Rifkin nel libro omonimo, è una conseguenza in primo luogo della rivoluzione tecnologica che ha cambiato radicalmente l’economia mondiale nella seconda metà del ventesimo secolo.
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 https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7954706464162257784#editor/target=post;postID=935068173800768551

DI LAVORO NON C'E' PIU' BISOGNO

 PARADOSSALMENTE NOI STIAMO LOTTANDO PER RIMANERE SCHIAVI DEL SISTEMA,PERCHE' E TUTTO BASATO SUL DENARO CHE SI GUADAGNA CON IL LAVORO SALARIATO.
Alla fine degli anni ’70, dopo dieci anni di scioperi selvaggi, la direzione della FIAT convocò gli ingegneri perché introducessero modifiche tecniche utili a ridurre il lavoro necessario, e licenziare gli estremisti che avevano bloccato le catene di montaggio. Sarà per questo sarà per quello fatto sta che la produttività aumentò di cinque volte nel periodo che sta fra il 1970 e il 2000. Detto altrimenti, nel 2000 un operaio poteva produrre quel nel 1970 ne occorreva cinque. Morale della favola: le lotte operaie servono fra l’altro a far venire gli ingegneri per aumentare la produttività e a ridurre il lavoro necessario.
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C’ERA UNA VOLTA KRUGMAN – LA FINLANDIA, LA SVEZIA, L'IRLANDA E LA GRECIA. TRE BREVI RIFLESSIONI TRATTE DAL SUO BLOG

Gli amici svedesi che condividevano le mie preoccupazioni sull'euro mi telefonarono nel mezzo della notte per festeggiare la vittoria del “no” al referendum. Sostenere che quello che conta è la politica e che le economie dell’Eurozona nel frattempo stanno crescendo è una sciocchezza. In risposta al dilagante politichese, un modello keynesiano spiega la situazione dell’Irlanda. Non importa quanto la Grecia sia disposta a soffrire, senza una forte riduzione del debito pubblico è destinata a fallire. (NdT)
LA FASTIDIOSA APOLOGIA DELL’EURO
DI PAUL KRUGMAN
krugman.blogs.nytimes.com
Ci sono dei buoni argomenti da utilizzare contro chi sostiene che la creazione dell'euro sia stata un errore epico? Forse. Ma quelli che ho dovuto ascoltare negli ultimi tempi sono stati scelti davvero male. E fanno anche un po’ schifo.

Un argomento che comincia a farsi strada – e che gli economisti-critici come me proprio non riescono a capire – è che l'euro sarebbe un progetto politico-strategico e non soltanto una questione economica, un mero rapporto fra costi e benefici.
Ebbene sì. Io, in effetti, non sono che uno sciocco e rozzo economista, completamente all'oscuro del ruolo della politica e della strategia internazionale nelle decisioni politiche, che non ha mai sentito parlare del progetto europeo e delle sue origini, preso com’ero dallo sforzo di mettermi alle spalle l'eredità delle guerre europee – per non parlare del rafforzamento della democrazia durante la “Guerra Fredda”.
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TRA PORNOGRAFIA E POTERE, L'IMPORTANTE E' GODERE ?

Vi fu un tempo in cui l’obiettivo dell’agire, sia individuale sia collettivo, era orientato al perseguimento di futuri migliori. È ciò che in fondo accomuna le esperienze filosofiche più tipiche della modernità, dall’illuminismo e al marxismo. Nell’odierno tempo della “fine delle grandi narrazioni” (Lyotard) successiva alla fine dell’utopia (Berlino, 1989), il perseguimento di ulteriorità nobilitanti pare aver ceduto il passo all’ideale dello scolpimento del proprio profilo individuale, all’ombra del potere e al riparo dalla suadente tentazione delle utopie sociali.
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IL CASO DEL GREXIT

Da una delle mie principali fonti nel mondo della finanza, la quale ha accesso diretto alla sfera dei Padroni dell'Universo:
"La Grecia dovrebbe farsi da parte. È vero che il neodimissionario Ministro delle Finanze ha affermato che la situazione è insostenibile, e lo è, dato che avrebbero bisogno di una linea di credito per poter gestire la transizione. Devono mangiare e non possono vivere di olive. Ma l'UE non può controllare l'esodo dell'intera popolazione greca verso i propri stati. Al confronto la Libia sembrerebbe un picnic.
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MARCIUME POLITICO ITALIANO. IL TEATRINO FRA RENZI, BERLUSCONI, ALFANO E VERDINI

Capisco che per molti è un argomento noioso ma qui vorrei ricapitolare ancora una volta come funziona la politica Italiana.
Come noto sia il Governo Letta che il Governo Renzi non hanno mai avuto i numeri per stare in piedi al Senato e fare le “riforme”.

Provvidenzialmente però, un bel giorno Angelino Alfano con grandi insulti e accuse reciproche con Berlusconi fece il primo spin off del PDL. Ncd, Ovvero la succursale governativa della famiglia Berlusconi in cambio di uno scudo per Mediaset.
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WOLFGANG SCHÄUBLE, IL LUPO DELLA FORESTA NERA

Chi è Wolfgang Schäuble, l'uomo che ha osato sfidare il sistema imperiale della Troika, consolidato da anni di sevizie sociali? L'uomo che ha in mente un piano strategico innominabile e spregiudicato? L'uomo che ha avuto l'ardire di opporsi ai diktat del Fmi sul debito greco? Nessuno sconto al debito, dice lui, nessun taglio di capelli primavera-estate (haircut), nessun hairstyle, né rasato, né spettinato, né selvaggio … Mentre il Fmi continua irremovibile dal 2010 a dire che il debito greco non è sostenibile … non è sostenibile … non è sostenibile … bella grana! Chi vincerà la contesa?

Ma Wolfgang Schäuble è un uomo che non si scompone, dalle mille vite, sia politiche che sociali, ha tratto diversi insegnamenti dalla sua esperienza, uno tra tutti rispettare i dogmi del nazionalismo tedesco, sofferente dal secondo dopoguerra, da quando cioè la Germania fu sottoposta ad una sconfitta umiliante e ad una drastica limitazione della sovranità, con clausole segrete di riservatezza, a corollario dei trattati di pace. Chiamato spesso con il nickname “Wolf”, il lupo ha rivestito diversi ruoli istituzionali nella sua pluriennale carriera, ed ha avuto anche una storia personale piuttosto movimentata, è passato attraverso importanti ruoli istituzionali e dure esperienze personali.
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venerdì 24 luglio 2015

ORO E MATERIE PRIME: L’OPINIONE DI AMBROSE EVANS-PRITCHARD E L’IRONIA DI PAUL KRUGMAN

La notizia che le riserve auree cinesi siano di gran lunga inferiori a quanto si era ipotizzato ha scosso gli investitori … ma Pechino potrebbe non aver raccontato tutta la verità. L’inizio della fine per la “barbara reliquia”? Un attacco concertato per distruggere la fiducia nell’oro? Il suo reale valore di mercato è ora di 750 dollari l’oncia. Con il passare del tempo “oro” significa "ritorno al passato". (Nota del Traduttore)
LA SPECULAZIONE COLPISCE A MORTE IL MERCATO DELL’ORO
DI AMBROSE EVANS-PRITCHARD
telegraph.co.uk
La speculazione ha lanciato un attacco senza precedenti sul mercato mondiale dell'oro, spingendo i prezzi ad un minimo che non si toccava da cinque anni. Anche il mercato delle materie prime appassisce sempre di più, man mano che la Federal Reserve prepara una politica monetaria più restrittiva.
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COSA C’E’ DAVVERO DIETRO ALLA CORREZIONE CINESE DA 3.800 MILIARDI DI DOLLARI?

La recente Madre di Tutte le Correzioni sul mercato azionario cinese – che ha bruciato 3.8 trilioni di dollari sulla carta – inevitabilmente ha indotto i soliti “esperti” statunitensi a prevedere, ancora una volta, il collasso imminente della Cina. Hong Kong ha persino riesumato il meme del “cambio di regime”.

Le montagne russe sono durate un paio di giorni. Poi più nulla. Significativamente i maggiori fondi USA – tra cui Fidelity e Goldman Sachs – sono stati tra i primi a dichiarare che la tempesta era passata e che si poteva voltare pagina. Goldman Sachs, in ogni caso, ben presto è ritornata a fare il bullo di quartiere. Il suo capo degli economisti in Cina, Kinger Lau, ha previsto che Shanghai risalirà del 27% nei prossimi 12 mesi.
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mercoledì 22 luglio 2015

GREXIT PER INSURREZIONE ?

Alexis Tsipras non avrebbe mai dovuto nominare Yanis Varoufakis ministro delle finanze. Oppure avrebbe dovuto ascoltarlo, e tenerselo. Invece il primo ministro Greco ha scelto l’opzione peggiore di tutte. Ha seguito il consiglio di Varoufakis di rifiutare l’offerta dei creditori – fino alla scorsa settimana. Ma dopo averlo fatto, il signor Tsipras ha commesso un grave errore nel rifiutare il piano B di Varoufakis (ammesso che il ministro avesse davvero pronto un piano B NdVdE) da attuare nel momento in cui le banche del paese sono state chiuse: l’immediata introduzione di una valuta parallela – “pagherò” emessi dallo stato greco ma denominati in euro. Una valuta parallela avrebbe permesso ai greci di pagare le loro pendenze interne quando i prelievi bancari sono stati limitati a 60 € al giorno. Si sarebbe evitato il totale collasso economico.
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GRECIA, UNA LEZIONE PER LA RUSSIA

"Il debito della Grecia può essere reso sostenibile solo attraverso misure di riduzione del debito stesso, che vanno ben al di là di ciò che l'Europa è stato disposto a prendere in considerazione finora. " - Fondo Monetario Internazionale

La lezione che si trae dai fatti della Grecia per la Russia ,la Cina e l'Iran, è quello di evitare tutti i rapporti finanziari con l'Occidenteperché dell'Occidente semplicemente non ci si può fidare. Washington si è impegnata per l'egemonia economica e politica su ogni altro paese e utilizza il sistema finanziario occidentale per ottenerne congelamento dei beni, confische e sanzioni.

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ALTRO CHE GRECIA. L'ITALIA E' LA BOMBA INNESCATA SOTTO L'EURO

..Ed anche Renzi ha avuto il suo “Berlusconi’s Moment”: meno tasse per tutti! Via l’IMU prima casa! 45 miliardi che restano nella vostre tasche! Così, adesso, si vede benissimo perché ce l’hanno messo sopra, quegli stessi che ci avevano messo sul collo Mario Monti e il Letta GeyAr: per rimbambirci di annunci contrari alla realtà, farci sperare (sempre meno) in “riforme” che non hanno alcuna intenzione di fare – le vere riforme urgenti sarebbero l’abolizione delle Regioni e l’espulsione dall’Italia di Sicilia, Calabria e Campania, eventualmente, e la riduzione dei vitalizi dei magistrati (ciascuno dei quali va’ in pensione con 9 mila euro mensili netti). Monti e Letta jr non erano bravi – non abbastanza spudorati – a cacciare balle come questo qui, per questo li hanno sostituiti.

Perché intanto, come ha comunicato Unimprese, “prendiamo atto con stupore delle promesse del premier. Il presidente del consiglio parla di un taglio delle tasse da 45 miliardi di euro. I numeri ufficiali dello stesso governo vanno nella direzione opposta. Col Documento di economia e finanza già approvato è stato certificato, per i prossimi 5 anni, l’aumento della pressione fiscale oltre il 44% e si va incontro a una stangata fiscale da oltre 100 miliardi. Dal 2015 al 2019, le entrate tributarie dello Stato cresceranno costantemente e arriveranno fino agli 881 miliardi del 2019. Complessivamente nel prossimo quinquennio i contribuenti italiani dovranno versare nelle casse pubbliche 104,1 miliardi in più rispetto allo scorso anno (+13%). Sulle imposte dirette e indirette – principalmente Irpef, Ires e Iva – ci sarà una stretta da quasi 80 miliardi. Il bilancio statale non sarà sforbiciato: le uscite cresceranno di quasi 38 miliardi(+4%) e sono stati sterilizzati gli investimenti pubblici, che resteranno stabili attorno ai 60 miliardi l’anno.”
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YANIS VAROUFAKIS, LA VERGOGNA, IL FALSARIO

E’ stato osceno per me assistere alla sceneggiata dell’ex ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis che di fronte ai media internazionali salta in sella alla sua moto e, da eroe spartano dissidente combattente del Popolo greco, lascia il suo governo in un tripudio di “eroe!”, “coraggioso!”, “grande vero politico!” da parte di tutta la stampa internazionale, bloggers e fessi assortiti, i quali tutto dicono e scrivono ma nulla sanno di cosa veramente successe.
Yanis è un falsario, di proporzioni disgustose.
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IL SOGNO IMPOSSIBILE DELL’EUROPA

Alle élites europee istituire una valuta unificata era sembrata una grande idea. Non vollero che degli economisti americani un po’ sfigati dicesse loro che la visione glamour di cui erano portatori fosse in realtà una cattiva idea. E così è arrivato l’euro. La situazione di crisi può durare a lungo e diventare la nuova normalità. L'euro si è trasformato in una specie di Roach Motel, una trappola da cui è difficile sfuggire.
C'è un po' di una pausa nelle notizie provenienti dall'Europa, ma la situazione di fondo resta terribile. La Grecia sta vivendo una crisi peggiore di quella della Grande Depressione e niente di quello che sta capitando offre una speranza di guarigione.
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lunedì 20 luglio 2015

LETTERA APERTA AGLI AMICI SONNANUMBULI

È evidente a tutti che la fine drammatica dell'esperienza del governo Syriza è uno spartiacque. Essa infatti rappresenta la verifica concreta, l'experimentum crucis che decide se una strategia politica sia valida oppure no. Non è difficile, se si ha onestà intellettuale, trarne le necessarie conseguenze. Proviamo a farlo in questa lettera aperta. Gli “amici sonnambuli” ai quali è indirizzata sono le tante persone del mondo “antisistemico” che in questi anni hanno protestato contro le politiche autoritarie e di austerità dei ceti dominanti, rifiutando però di porre la questione politica dell'uscita dell'Italia dal sistema euro/UE. La proposta dell'uscita veniva tacciata in questi ambienti di “nazionalismo”, e contro di essa veniva evocata la necessità della lotta unitaria dei ceti popolari europei.
Speriamo che la triste vicenda greca serva almeno a favorire un'ampia presa di coscienza su quali siano i nodi politici reali da affrontare in questo momento storico, se non si vuole soccombere.
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COS’E’ CHE NON FUNZIONA NEL NOSTRO SISTEMA MONETARIO (E COME RIMEDIARE)

C’e’ qualcosa di profondamente sbagliato nel nostro sistema finanziario globale. Papa Francesco è solo l’ultimo di molti ad aver lanciato questo allarme:
“Gli esseri umani e la natura non devono essere al servizio del denaro. Dobbiamo dire no a un’economia di esclusione e disuguaglianza, regolata non dallo spirito di servizio ma dal denaro. E’ un’economia che uccide. E’ un’economia che emargina. Quest’economia distruggerà la Madre Terra.”

Quella che il Papa chiama “un’economia di esclusione e disuguaglianza regolata dal denaro” è ben nota a tutti. Quello che invece non è molto chiaro è come abbiamo fatto a finire in questa situazione e come rimediare.
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15337

L’EURO E’ UN DISASTRO ANCHE PER I PAESI CHE HANNO FATTO LE COSE NEL MODO GIUSTO

Meglio fallire che far parte dell’eurozona. La camicia di forza dell'euro trasforma i problemi comuni in problemi straordinari, e i problemi straordinari in problemi storici. L'euro è un dio capriccioso, punisce sia i santi che i peccatori.
Meglio fallire che far parte dell’Eurozona. E’ quanto meno il caso della Finlandia e dell’Olanda le quali, a partire dal 2007, sono cresciute meno dell’Islanda. Questo paese era fallito, nel 2008. E’ decisamente il caso di ricordarlo.

E’ vero che Finlandia ed Olanda hanno avuto la loro giusta razione di problemi economici, ma questi avrebbero dovuto essere del tutto gestibili. Nessuno dei due paesi è un caso disperato, ed entrambi hanno fatto quello che dovevano fare. Hanno seguito le regole … ed il risultato è stato una catastrofe.
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Papa Francesco, l’unico leader ecologista

Quasi 30 anni fa, nel 1987, usciva il rapporto della commissione Brundtland dal titolo “Our common future”. Si dava per la prima volta una definizione di sostenibilità come “sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.
Negli anni a seguire eminenti studiosi di diritto ambientale, filosofi, economisti “verdi” e professionisti di vari settori si sono impegnati per ampliare la definizione giungendo ad un includere la natura come soggetto portatore di esigenze proprie, esigenze che vanno tutelate, e hanno sottolineato l’urgenza di una programmazione ultra-decennale per invertire la rotta catastrofica che abbiamo imboccato verso la metà del secolo scorso.

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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=51632

Tempo di vacanze o di autodistruzione di massa?

Tempo di vacanze. Mentre le campagne ingialliscono e i fiumi si asciugano per il calore di un luglio da riscaldamento globale, gli aerei si incrociano sopra le nostre teste, tre vengono e quattro vanno; le coste si affollano, le strade si intasano, le montagne si popolano come formicai.

 Le città non si svuotano più, ci sarebbero comunque i turisti stranieri a rimpiazzare gli indigeni. Perché, è ormai evidente, solo gli sfigati fanno le vacanze nella propria nazione. Gli australiani vengono in Toscana, i toscani vanno in Australia. O in Giappone per una vacanza radioattiva, o negli USA o in Africa o in Brasile con una capatina magari in Argentina. Più vai lontano da casa tua e più ti senti “arrivato”. Dove? Tra i fortunati che “possono”. Tra quelli che non racconteranno, perché nella maggior parte dei casi non avranno visto né capito  nulla del paese dove sono andati e, se racconteranno, diranno stupidaggini presuntuose, supponendo di aver capito tutto in quindici giorni o anche solo una settimana da turisti, tra paccottiglia e foto col cellulare. Ma comunque potranno dire di essere stati “laggiù”.

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Ricattabilità incrociata


Le nuove rivelazioni di Wikileaks sulla base delle intercettazioni di Hacking Team stanno facendo emergere un panorama politico a dir poco ributtante.
Abbiamo dunque l’allora non ancora premier Matteo Renzi – leader della sinistra, vale la pena sottolinearlo - che racconta ad Adinolfi, oggi vicecomandante della Guardia di Finanza - peraltro amico di Berlusconi – la sua strategia per defenestrare Letta promettendogli il Quirinale se si dimette.
“Lui non è capace, non è cattivo, l'alternativa è governarlo da fuori. Berlusconi sarebbe sensibile a fare un ragionamento diverso" aggiunge il nostro futuro premier al telefono, parlando di Enrico Letta, all’epoca presidente del Consiglio. Anche se Napolitano è contrario - aggiunge il nostro – “Berlusconi è d’accordo”. E tutto ciò ancor prima del funesto patto del Nazareno.
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I vertici BRICS e SCO: simbolismo e contenuti specifici

È piuttosto difficile valutare subito il significato dei vertici BRICS e SCO tenutisi a Ufa l’8-10 luglio, e questo è testimoniato dalla raffica di relativamente simili (anche se essenzialmente veri) commenti. La maggior parte dei commentatori si rivolge ad aspetti abbastanza esterni, essenzialmente simbolici. E’ difficile argomentare contro le dichiarazioni che BRICS e SCO insieme formano un nuovo centro di potere in opposizione all’ordine mondiale unipolare, ad esempio, ma cosa significa in pratica? Né SCO, tanto meno i BRICS sono alleanze militari e politiche, quindi non ha senso parlare di una sorta di NATO asiatica e ancor meno di una transcontinentale. Eppure entrambe le organizzazioni, con tutte le loro differenze relative a struttura organizzativa, appartenenza e ordine del giorno, sono una reale alternativa globale all’occidente con tutte le sue istituzioni, tra cui la NATO. È opportuno ricordare i classici del marxismo-leninismo, secondo cui “la politica è l’espressione concentrata dell’economia”.
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L'Europa della Troika violenta la Grecia


La Grecia sta per essere pignorata. Fisicamente e moralmente. Non c’è un modo più specifico di spiegare la situazione. Visto? Vatti a fidare di Tsipras. E della democrazia...
Il premier del partito che ha vinto le elezioni al grido "fuori la troika dalla Grecia" e che ha "ridato la parola al popolo", mediante il referendum del 5 luglio scorso per lasciare decidere i cittadini se accettare o meno le misure richieste da Ue, Fmi e Bce, ha siglato ora, invece, il più tragico (mortale?) patto col diavolo. La carriera politica nazionale di Tsipras finisce qui. Ed egli lo sa benissimo. Non sapremo mai realmente cosa è accaduto nelle stanze in cui si è discusso il tutto. Quali sono state le pressioni, e forse le minacce, che Alexis Tsipras ha dovuto subire per poterne uscire, ma al suo posto, una volta tornato a casa, avremmo paura proprio per la mera incolumità.
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Lo schiavismo 2.0 degli "imprenditori" dei buoni sentimenti

Che altro fare? Dopo aver creato (con guerre criminali come quelle in Libia e Siria) e montato ad arte il problema “immigrazione”, eccoci giunti al suo “naturale” sbocco: il lavoro servile, cioè nessuna compensazione monetaria in cambio della propria attività. Una volta riempito ogni spazio “ricettivo” ed esasperato ben bene la situazione sui territori, in quale altro modo procedere? Ma è ovvio, far lavorare i “migranti” gratis. Peccato che queste centinaia di migliaia di persone servano come cavie e testa d’ariete per un esperimento sociale su ampia scala. I buonisti e gli “antirassisti” di professione, che ne siano consapevoli o meno, mostrano così la loro vera natura di utili idioti al servizio dei moderni negrieri. Domani, visto che l’uomo è un animale che si abitua a tutto, sembrerà normale che le amministrazioni e altri “soggetti” impieghino abitualmente personale senza corrispondergli alcuna retribuzione.
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Il debito che cresce

Come tutte le variabili esponenziali della crescita di un qualunque organismo, biologico o sociale, il debito nasconde un punto di discontinuità. Cioè si rompe. [Giulietto Chiesa]




Rispondo a Marco Ponzi su due questioni cruciali che mi ha posto nella lettera che segue:
Gentile Dottor Chiesa, le propongo una riflessione sulla petizione per uscire dalla NATO.
Penso che in generale le raccolte di firme siano sterili di per sé.
L'uscita dalla NATO è un attacco troppo diretto a chi rappresenta gli interessi predominanti e, anche se ben argomentata e motivata, la massa delle persone non capisce forse perché non è pronta, se invece avesse un minimo seguito sarebbe troppo facile per i media screditarla e deriderla.
Credo che la via maestra sia quella di informare, divulgare (rendere di pubblico dominio), diffondere il più possibile, aprire gli occhi, formare le persone e farle crescere in modo che il maggior numero di persone possa acquisire consapevolezza e ...votare coscientemente.
E questo lei lo fa molto bene, con grande professionalità e autorevolezza.
Potrebbe sembrare fuori luogo ma a mio modesto avviso questa mappa potrebbe aiutare e molte persone ad aprire gli occhi se l'argomento venisse spiegato in maniera esauriente.
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Italia: i numeri-monstre della crisi bancaria latente


Mentre tutto il mondo guarda alle drammatiche vicende greche in Italia si consuma - nel silenzio generale - un dramma economico altrettanto grave e che potrebbe avere ripercussioni sociali altrettanto drammatiche: la crisi del sistema bancario. Probabilmente fino ad ora questa crisi latente non è esplosa nella sua virulenza solo grazie al Quantitative Easing della BCE che concede alle banche notevole liquidità.
A leggere i rapporti dell'Associazione Bancaria Italiana però non vi è alcun dubbio: il sistema bancario italiano affonda in un mare di crediti inesigibili.  A leggere gli ultimi dati resi pubblici - risalenti a maggio 2015 - i crediti inesigibili ammontano alla cifra stratosferica di 194 miliardi e 700 milioni di euro, con una crescita rispetto allo stesso mese del 2014 di oltre 25 miliardi.
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domenica 19 luglio 2015

IL PROBLEMA DELLA GRECIA NON E' SOLTANTO UNA TRAGEDIA, MA UNA MENZOGNA

In Grecia si è compiuto un tradimento storico. Incurante del volere dei propri elettori, il governo Syriza ha deliberatamente ignorato la valanga dei "no" della scorsa settimana ed ha segretamente concordato una serie di misure repressive e debilitanti in cambio di un "piano di salvataggio" che preannuncia un sinistro controllo straniero e serve da monito al mondo.
Il primo ministro Alexis Tsipras ha sollecitato in Parlamento una proposta per il taglio di almeno 13 miliardi di euro di denaro pubblico – 4 miliardi di euro in più rispetto alla cifra "austera" respinta in modo schiacciante dalla maggioranza della popolazione greca nel referendum del 5 luglio.
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LA TROIKA, IL 2011 E L'ITALIA

Gli eventi greci hanno ringalluzzito i media e i fan di Berlusconi, che in questi giorni propongono un parallelo tra la fuoriuscita del Cavaliere nel 2011 e la prova di forza muscolare con cui la Troika ha piegato Tsipras, mettendo probabilmente fine alla sua parabola politica.
In parte, i berlusconiani hanno ragione. Nel senso che il 2011 è stato l'anno dirimente per l'Italia, quello in cui i mercati e la Troika hanno imposto il cambio di governo. E a pagarne le conseguenze politiche è stato anche l'allora premier.
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SYRIZA DEVE PRENDERE IL CONTROLLO DELLA BANCA CENTRALE E NAZIONALIZZARE LE BANCHE

Non è tutto finito lunedì con il solito accordo di "salvataggio". Schäuble insiste stasera che è meglio che la Grecia esca dall'Euro: "Schäuble undermines Greek deal The German finance minister splits publicly with Chancellor Angela Merkel for the first time." 14/7/15, 5:39 PM. Questa volta è diverso perchè una fazione importante in Germania pensa che si debba far uscire la Grecia dall'Euro. Gli USA e la Francia hanno spinto Tsipras a cedere a tutti i costi alla Germania e questa ad accettare un altro 80 mld di "finanziamento" pur di non rompere l'Euro, ma in Germania sembra che la fazione di Schauble abbia deciso di andare oltre.


Nel frattempo in Grecia Syriza sta per spaccarsi perchè era impossibile tradire in modo più clamoroso tutte le promesse. C'è una fazione "nazionalista" anche in Tsiryza che dice "F-U-C-K the EU" e dentro non ci sono i demagoghi, ma anche persone razionali come Costas Lapavitsas che è un economista migliore di Varoufakis e sostiene l'unica cosa fattibile per la Grecia: prendere il controllo delle banche e creare liquidità ignorando le regole della BCE (vedi qui per una descrizione dettagliata).

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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15317

venerdì 17 luglio 2015

Il nuovo mondo con i #Brics

"La crisi finanziaria e economica della Grecia, la lentissima ripresa del Portogallo e della Spagna, l’incertezza per le controverse riforme del governo italiano, le alterazioni dell'equilibrio economico in Francia e nel Belgio, senza dimenticare le drammatiche conseguente del “flop” della cosiddetta politica di cooperazione con i paesi africani, impongono una seria riflessione sulla realtà istituzionale e sulle capacità programmatiche dell’Unione Europea. Con il referendum greco della scorsa domenica Bruxelles, Berlino e Francoforte sono ormai nudi.
Questi fenomeni di crisi sono la risultante dell’insuccesso storico di un programma di integrazione economica che fu definito nel 1957, in piena guerra fredda, con la creazione della CEE (Comunità Economica Europea) e che poi le “eccellenze atlantiche”, a partire dal 1991 con la dissoluzione del Comecon, del Patto di Varsavia e della propria URSS, hanno voluto trasformare la CEE in un progetto “tout court”, capace di occupare uno spazio geopolitico europeo e nello stesso tempo ampliare e imporre l’ambivalenza geo-strategica della NATO, soprattutto in direzione dei paesi dell’Europa dell’Est (ex-Comecon) e nei Balcani.

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 http://www.beppegrillo.it/2015/07/il_nuovo_mondo_con_i_brics.html

mercoledì 15 luglio 2015

LA QUESTIONE GRECA AVVELENA L’EUROPA – MONTA LA REAZIONE CONTRO LA “SERVITU’ NEOCOLONIALE”

E’ perfettamente chiaro che l'unico modo per uscire dalla servitù neo-coloniale è quello di liberarsi dell’Unione Monetaria. La Grecia è stata devastata e umiliata, con l'Europa incapace di leadership e di solidarietà. L'accordo è  "un colpo di stato tedesco", con il quale molti non vogliono avere niente che fare. Angela Merkel e Francois Hollande hanno sottoposto Alexis Tsipras ad una specie di "water-boarding" psicologico. La vista di una Grecia appesa al filo perché possa asciugarsi, scatenerà una forte reazione popolare contro l'austerità, ora che anche le istituzioni politiche del Sud Europa sono schierate contro quelle del Nord.
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15314

Alla fine l'unico che aveva capito tutto era Schauble: un perfetto suicidio europeo

CHI PERDE
1) la Grecia innanzitutto. Tsipras (a meno di un difficile scatto d'orgoglio del parlamento greco) ha firmato un accordo capestro che porterà una crisi irreversibile allo Stato ellenico. Più tasse (tante), più tagli, cessione di sovranità politica e gigantesca svendita del patrimonio pubbico equivalgono una sola cosa: recessione forte. I fessi che dicono che con le "riforme" la Spagna e l'Irlanda sono andate in crescita (leggera) dimenticano o fingono di farlo che in Spagna e Irlanda i tagli sono stati accompagnati da forti tagli alle tasse finanziati con aumento del debito. In Grecia ai tagli nel settore pubblico le riforme prevedono grandi aumenti delle tasse. Quindi a meno di non ignorare completamente le basi dell'economia o non essere in perfetta malafede non si può non sapere che queste riforme significano solo recessione irreversibile.

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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=51577

Il ruolo degli Usa nella crisi greca

Chi urla che la Germania è il vero nemico dei popoli europei “è lui stesso il nemico”, parafrasando Brecht. Il nemico marcia, molto spesso, alla testa del malcontento generale, mimetizzato come un camaleonte sotto le bandiere degli oppressi. Costui è sempre in prima linea a manipolare e direzionare le “masse” scontente e vessate sull’obiettivo sbagliato. La Germania ha tante colpe, non quella di voler instaurare il IV Reich in Europa. Tutte frescacce diffuse e rilanciate da chi copre manovre politiche e militari, ben più pericolose, attuate contro la sovranità europea da presunti amici oltreatlantici. Non vedo divisioni tedesche all’opera mentre i marines continuano a sbarcare ai margini continentali con la scusa di qualche pericolo esterno. Per non parlare delle interferenze statunitensi sui governi più deboli dell’Ue, tenuti letteralmente in ostaggio dalla Casa Bianca. I sapientoni di tutte le cattedre e le cadreghe straparlano di nazismo finanziario tedesco perché non conoscono né la storia né l’economia. Andrebbero sepolti, seduta stante, nei luoghi dove vengono invitati a seminare la loro zizzania da quattro soldi e trenta denari. Se l’Europa vacilla è perché gli Usa la vogliono claudicante. Lo ha raccontato perfettamente Francesco Meneguzzo in questo pezzo “Crisi Grecia: Atene come arma degli Usa contro la Germania” 
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=51573

Crisi Grecia: Atene come arma degli Usa contro la Germania

A distanza di qualche giorno dal referendum greco e annessa valanga di “No” al piano di salvataggio della Troika, possiamo tentare di dare le prime parziali risposte almeno a due domande che avevamo formulato nell’immediatezza dell’evento.
Prima di tutto, a quella che riguardava la strana posizione del Fondo monetario internazionale (Fmi), che il 26 giugno aveva prodotto un rapporto di “analisi sulla sostenibilità del debito greco” – circolato pubblicamente solo cinque giorni dopo – in cui si confermava chiaramente che il debito greco non è sostenibile e che esso necessita di una pesante ristrutturazione che, secondo le condizioni future, potrà prevedere un periodo di ammortamento molto più lungo o perfino un taglio netto (haircut). Riconoscendo di fatto la validità delle tesi greche e sconfessando il piano di salvataggio della stessa “Troika” ci cui il Fmi è parte integrante insieme alla Banca centrale europea (Bce) e alla Commissione europea, e rendendo immediatamente anacronistica la famosa “lettera” di Alexis Tsipras in cui questi accettava sostanzialmente il piano di salvataggio, pur avendo già annunciato il referendum.
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La via della seta contro la via del dollaro

Il denaro è la matematica del potere. Per misurare il valore della potenza politica bisogna stare alla larga da concetti metafisici: è il calcolo oggettivo, con la sua schiettezza aritmetica, che permette di comprendere il potere come una dinamica intrecciata concretamente nella realtà. Non a caso i giornalisti anglosassoni utilizzano un modus operandi molto semplice (soprattutto quando si tratta di risalire alle lobby che finanziano i partiti):follow the money. Una simile tecnica si può utilizzare per avere una visione limpida dei rapporti di forza nel continente asiatico. Basta ‘seguire i soldi’ e fare due calcoli per rendersi conto che la battaglia per lo scettro del potere orientale si combatterà con armi economiche. E ovviamente saranno Stati Uniti e Cina a giocare il ruolo da protagonisti.
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Per Israele non valgono mai le cose che valgono per tutti gli altri

Israele è un paese veramente unico al mondo, oltre a essere, va sans dire, “L’Unica-Democrazia-del-Medio-Oriente”. Da solo totalizza una quantità talmente alta di “primati” da non avere eguali a livello planetario. Esso, infatti, fonda la sua presenza e “legittimità” sul suolo della Palestina unicamente sul passo biblico della Genesi (15,18-21), che recita: “In quel giorno il Signore strinse un’alleanza con Abramo, in questi termini: ‘Alla tua discendenza io do questo paese, dal torrente d’Egitto fino al fiume grande, il fiume Eufrate:
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In un mondo di emergenze continue in realtà non accade mai niente

Leggiamo, sui giornali e sul web, che esiste un nuovo movimento filosofico chiamato «nuovo realismo» o «realismo speculativo». I suoi principali fautori sono giovani filosofi europei come Quentin Meillassoux e Gabriel Markus, tra gli altri. Contro l’idealismo, la fenomenologia e l’ermeneutica sostengono che sia possibile accedere alle qualità primarie del mondo come se esistesse per se stesso, senza dipendere dal linguaggio e dall’interpretazione. Vogliono tornare al Grande Di Fuori (le Grand Dehors) che è costituito di oggetti indipendenti, cioè «una realtà mai esaurita da alcuna relazione con gli esseri umani o con altre entità», come spiega il filosofo americano Graham Harman.
Secondo questi pensatori, siamo stati troppo a lungo imprigionati dalla «svolta linguistica» e dal conflitto delle interpretazioni, per cui l’esistente è soltanto la correlazione con un soggetto che lo concepisce. La filosofia della svolta linguistica ha negato al pensiero qualsiasi accesso razionale alle cose in se stesse, dando risalto a discorsi senza fondamento sulle opere d’arte, le credenze religiose e persino sugli animali.

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Le menzogne della propaganda prevalgono in Occidente

Le menzogne relative alla Russia ed al suo presidente si sono fatte tanto grossolane da minacciare un possibile devastante conflitto nel mondo, cosa che ha spinto un gruppo di distinti cittadini nordamericani a formare il Comitato Americano per l’Accordo Oriente-Occidente. I membri del Comitato sono l’ex senatore Bill Bradley, Jack Matlock che fu ambasciatore USA nell’URSS durante l’Amministrazione di Ronald Reagan e di George H.W. Bush; William J. Vanden Heuvel, che fu ambasciatore all’ONU durante l’amministrazione Carter; John Pepper, ex presidente e dirigente esecutivo dell’impresa Procter & Gamble; Gilbert Doctorow, uomo d’affari da un quarto di secolo con esperienza commerciale con la Russia e i professori Ellen Mickiewicz dell’ Università di Duke e Stephen Cohen dell’ Università di Princeton e di quella di New York.
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Tsipras: resa o tradimento?

Dopo il voto popolare con cui i cittadini greci, sollecitati dal loro Primo Ministro, hanno rivolto un sonoro "No" alle richieste dei creditori internazionali, lo stesso Alexis Tsipras ha proposto un piano che, in ampia misura, ricalca quelle richieste..
Una resa? O peggio un tradimento? Il piano greco ha moltissime analogie con quello dei creditori internazionali, salvo due importanti modifiche.
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