STUPIDA RAZZA

sabato 31 agosto 2019

Boris Johnson prende il potere



Il Primo Ministro britannico Alexander Boris de Pfeffel Johnson vuole condurre la Gran Bretagna all’uscita dall’Unione Europea senza un accordo specifico che regoli i vari dettagli. La maggioranza parlamentare è contraria a lasciare l’UE senza un accordo.
Il Parlamento si riunirà nuovamente all’inizio di settembre. La data prevista per la Brexit è il 31 ottobre. L’opposizione aveva cercato di votare un provvedimento per fermare la Brexit e/o una mozione di sfiducia al governo Johnson. Questo avrebbe creato un nuovo governo con il solo compito di prevenire una Brexit senza accordi.
Il problema è che il processo richiede tempo e i giorni del Parlamento sono limitati. Il governo ha diversi mezzi per impedire al Parlamento di avere abbastanza tempo per discutere la questione e votarla. Oggi ne ha usato uno abbastanza efficace.
Il governo Johnson, insediatosi solo poche settimane fa, ha chiesto alla Regina di annunciare il suo programma legislativo, un evento cerimoniale noto come Discorso della Regina. La tradizione impone che il Parlamento venga chiuso per diverse settimane prima che si tenga il Discorso della Regina. Il Parlamento avrà quindi poche possibilità di prevenire una Brexit senza accordi:
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venerdì 30 agosto 2019

Gianluigi Paragone spiega perchè è contrario all'accordo con il PD: 'Il MoVimento ha diverse ...


CONTE CI HA CONSEGNATO AI GLOBALISTI: ECCO COSA ACCADRA' ORA - Diego Fusaro


🔴 ♪♫ Domani ti abituerai ♪♫ a risponder sempre di sì ♪♫ e a comportarti da persona civile ♪♫



Il governo del PdM (PARTITO dei MOSTRI)



L’hanno pensato, l’hanno pianificato e alla fine ce l’hanno fatta. Dopo consultazioni lampo da fare invidia alla rapidità con cui l’esercito israeliano piegò gli avversari Arabi nel 1967, il MoV si è messo formalmente d’accordo – d’amore ci andava già da un pezzo – con il nemico storico per eccellenza, il partito del malaffare istituzionalizzato. Si, proprio il partito che ha svenduto, anzi regalato, le autostrade a Benetton (vi ricordate Di Maio che diceva nell’Agosto 2018 che le campagne elettorali il MoV non se le era fatte pagare da Benetton? Chissà in futuro…).
Lo stesso partito che ha voluto gli inceneritori (vi ricordate le sfuriate di anni del MoV schierato contro IREN e il suo amico Delrio, colui che ora sembra dare consigli sul programma di governo e compare a fianco del neocontraente Zingaretti?). Quel partito dalle grandi intese che ha dato l’Italia in pasto ai neoliberisti per mano dei padroncini-burocrati Made in Bruxelles, che vogliono più immigrati e più barconi così il costo del lavoro da noi si allinea con retribuzioni da fame. Il partito di quelli che vogliono più scuola e lavoro, e hanno massacrato l’una e distrutto l’altro col Jobs Act.
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Un fondamentale trattato di antropologia



In questi giorni, sto osservando quella che chiamano la “crisi di governo”, a occhio e croce la centonovantesima dal 1945 in qua; e per puro caso, ho avuto l’occasione di leggere proprio adesso il più serio trattato di antropologia mai scritto sull’Italia, il romanzo (si fa per dire), Il gioco delle caste di Giovanni Negri. Non vi dico altro, se non per invitarvi calorosamente a procurarvi il testo in questione.
Dopo Negri, non resta davvero molto da dire sulla politica italiana.
Negri, oltre a narrare storie verosimili, ha la capacità di Tucidide di inventare discorsi, assolutamente plausibili, con cui i protagonisti di ogni schieramento giustificano di volta in volta i propri interessi; ma nessun discorso è veridico – i discorsi sono armi morali per meglio conquistare appalti, posti alla RAI o altro. Che si tratti di discorsi sui valori della fede o sui diritti delle donne.
Se leggiamo bene Negri, possiamo capire quindi il rapporto reale tra politica e retorica.
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BIG SHORT: LA TRAPPOLA DEGLI INVESTIMENTI PASSIVI E CORPORATE!

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Prima di intrare nel vivo di un altro post leggendario, andiamo a dare un’occhiata ad un recente dibattito sulla possibilità di emissioni a lungo termine di titoli di Stato americani, senza dimenticare una delle scene clou del grande film che racconta la leggendaria crisi subprime…
Nel 2005 l’eccentrico manager di un hedge fund Michael Burry  scopre che il mercato immobiliare statunitense è estremamente instabile, essendo basato su mutui subprime ad alto rischio. Giungendo alla conclusione che il mercato crollerà e identificando il probabile punto di inizio della crisi nel secondo trimestre del 2007, si rende conto che si possono trarre profitti da questa situazione con la creazione di un mercato di credit default swap, che gli permette di scommettere contro il mercato immobiliare; egli visita numerose banche con questa idea, e le banche, nella convinzione che il mercato immobiliare sia incrollabile, accettano la sua proposta. Questo comportamento, al tempo illogico e apparentemente privo di buon senso, attira le ire degli investitori di Burry, che credono che egli stia sprecando il loro denaro, e gli chiedono di sospendere la sua attività, ma lui rifiuta. Man mano che il momento del collasso si avvicina, i suoi investitori perdono la loro fiducia e considerano la possibilità di ritirare i propri investimenti, ma Burry impone una moratoria per i ritiri, con grande rabbia dei suoi investitori. Tuttavia, alla fine il mercato crolla come previsto ed egli consegue un profitto del 489%. La grande scommessa – Wikipedia
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https://icebergfinanza.finanza.com/2019/08/30/big-short-la-trappola-degli-investimenti-passivi-e-corporate/

mercoledì 28 agosto 2019

Boschi, Pd: ‘Spero Di Battista non lavori per far saltare nuova maggioranza’

https://www.youtube.com/watch?v=WAqEGGMTdss

Trattativa M5s-Pd, Paragone: "Governo con i dem non è ammissibile"

https://www.youtube.com/watch?v=Bk30XcUDK2Y

Gianluigi Paragone, M5S: ‘PD mostra la solita spocchia’

https://www.youtube.com/watch?v=55LbdRFWDT0

Le oscure trame delle élite sovrannazionali sul governo. L'italia al centro della scena mondiale!

https://www.youtube.com/watch?v=MAUAcLYtpd8

LUIGI DI MAIO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - Paolo Becchi

https://www.youtube.com/watch?v=E-xeVI_Pr_c

SALVINI HA FATTO STRIKE, CON UN COLPO ABBATTUTI PD E M5S

https://www.youtube.com/watch?v=fHEf3cggNko

Un Governo giallorosso PD M5S sarebbe un obbrobrio, e vi spiego perché - Claudio Messora


GOVERNO GIALLOFUCSIA: I MOTIVI PER CUI AI NOSTRI PADRONI PIACE - Diego Fusaro


DOLLARO BOOOOOOOOM!

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Occupiamoci ora di cose serie, cerchiamo di far comprendere meglio a chi ci segue, cosa in realtà sta accadendo da tempo oltre alla deflazione da debiti, andiamo a dare un’occhiata a questo post di Frances Coppola, spesso puntuale sul pezzo, anche lei, si aggiunge alle nostre analisi osservando come…
Ricordo che la fuori avete un mondo finanziario dove nessuno più studia, fa la fatica di andare oltre il breve termine, tutti cercano solo di fare il proprio interesse, seguono le mode, seguono i trend, come un gregge, il classico comportamento gregario.
Ci stiamo togliendo una montagna di sassolini dalle scarpe, soprattutto nei confronti di chi ha cercato di impormi una visione diversa in questi anni, nei confronti dei miei clienti, ma la verità è figlia del tempo e la professionalità e la competenza non si improvvisa.
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martedì 27 agosto 2019

CHINA DEAL: TRUMP FAKE NEWS!

Donald Trump crossing his arms and pursing his lips.

Se qualcuno davvero pensava di aver assistito venerdì ad un giorno surreale, lunedì è riuscito a smentire qualunque previsione, Donald Trump si è alzato in Francia ha visto le aperture dei mercati è ha suggerito in un’intervista…
“Una delle ragioni per cui lui è un grande leader e la Cina è un grande Paese è perché lui sa come va il mondo. Credo che vogliano veramente arrivare ad un accordo, che siano nelle condizioni di desiderare disperatamente un accordo, non hanno scelta”. “La Cina ha perso tre milioni di posti di lavoro e altri ne perderà nei prossimi mesi e i dazi li ha colpiti duramente. Xi, ha concluso Trump, è un grande leader, un uomo molto intelligente”.
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lunedì 26 agosto 2019

Un futuro dominato dai veicoli elettrici è un futuro rallentato e inefficiente che affligge il pianeta e le persone



In base al New Green Deal, le auto elettriche sono il futuro e presto sostituiranno i motori a combustione alimentati a benzina. Questa tecnologia “verde”, presumibilmente, produce “zero emissioni di gas a effetto serra” e aiuterà a salvare il mondo dal baratro del cambiamento climatico.
Quest’imbonimento, adottato dai Democratici nel ciclo elettorale del 2020, non potrebbe essere più lontano dalla verità. I motori diesel sono più ecologici dei veicoli elettrici.Secondo una valutazione ecologica dell’Istituto IFO in Germania, le auto elettriche hanno un’impronta di carbonio peggiore, se si considera il modo in cui sono fabbricate e quanta energia viene estratta dalla rete elettrica per mantenerle cariche. Sono necessarie enormi quantità di energia per estrarre litio, cobalto e manganese necessari per produrre le batterie per le auto elettriche. Questo processo, preso singolarmente, presuppone da 11 a 15 tonnellate di CO2 solo per produrre una batteria Tesla modello 3.
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TRADE WAR: UN SURREALE VENERDI’ DI PAURA!

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Non credo di aver mai visto una simile frenesia in una stessa giornata come quella di venerdì, frenesia pura, pura follia, soprattutto in una serie di tweet di Donald Trump che nella sostanza sono in grado di scatenare la terza guerra mondiale…commerciale!
“Chi è il più grande nostro nemico, Jay Powell o Chairman Xi”
Cina e Powell oggi sono ufficialmente i nemici degli Stati Uniti!
A breve vedremo la sintesi dei tweet di Trump, ma la mossa strategica più spettacolare è stata quella cinese, preannunciata alcune ore prima e sottovalutata da tutti, un’ora e mezza prima dell’atteso inutile discorso di Powell a Jackson Hole, probabilmente rivisto all’ultimo istante sulla base delle nuove tariffe cinesi…
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JACKSON HOLE: IL REGNO DEL CONDIZIONALE!

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Finalmente una bella notizia in arrivo dall’economia reale, mentre un gruppo di ignoranti e incompetenti a Jackson Hole si sforza di dimostrare la forza dell’economia americana, la presunta piena occupazione, il pericolo del ritorno dell’inflazione…
Per carità nulla di drammatico ci mancherebbe, ma per la prima volta dal 2009 l’indice manifatturiero finisce sotto la soglia che separata la crescita dalla contrazione, l’indice composito crolla a 50,6 e quello dei servizi a 50,9.
Celentano nella sua canzone, il Re degli ignoranti, cantava …
Tu non studi più (…) perché ti agiti così, se non sai cosa vuoi tu…
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NEGATIVE YIELD: UN AMBIENTE INSANO!

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Leggendo i verbali dell’ultimo FOMC, Donald Trump non deve aver trascorso una serata felice, la maggioranza dei governatori ritiene l’ultimo taglio dei tassi un normale taglio di aggiustamento di metà ciclo.
Infatti i mercati non sono più così sicuri di ulteriori riduzioni dei tassi.
Il dollaro si è subito rafforzato con tanti saluti a Trump, niente tagli dei tassi come si aspetta il mercato.
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domenica 25 agosto 2019

L’uomo che sussurrava alla Merkel



Giuseppe Conte, l’uomo dalle molte facce e dalle mille risorse, è stato definito ieri da Donald Tusk, il presidente del Consiglio europeo: “Uno dei migliori esempi di lealtà in Europa“. “E’ sempre difficile difendere gli interessi nazionali e trovare soluzioni europee ma su di lui posso dire soltanto cose positive”, ha detto ancora Tusk, in una conferenza stampa a Biarritz prima dell’inizio del vertice del G7. Quindi il premier uscente si sarebbe distinto per essere un europeista sempre più tenace, peccato avesse inaugurato la sua odissea nello spazio come un fiero populista, a capo di un governo populista e sovranista, convinto sostenitore di un programma populista.
Nulla di nuovo sotto il sole, anche perché a gennaio al World Economic Forum a Davos, l’avvocato del popolo aveva sussurrato le sue perplessità alle orecchie di zia Angela, chiedendole consigli su come battere l’ascesa inarrestabile di Salvini e prostrandosi ai suoi sentimenti europeisti. Conte infatti le diceva: “Angela non ti preoccupare”, mentre derideva i porti chiusi di Salvini.
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Scordatevi l’annessione della Groenlandia, iniziate piuttosto a smembrare l’America



Il presidente Donald Trump vuole acquistare la Groenlandia, un territorio autonomo della Danimarca. “Strategicamente è interessante,” ha osservato, anche se “non è il numero uno della lista.”
Ahimè, i Danesi non si sono fatti impressionare. “La Groenlandia non è in vendita. La Groenlandia non è danese. La Groenlandia appartiene alla Groenlandia,” ha dichiarato il Primo Ministro danese Mette Frederiksen.
I Groenlandesi sono stati un po’ più schietti. L’Inuit Maya Sialuk ha dichiarato al Wall Street Journal: “Stiamo ancora cercando di riprenderci da un periodo di colonizzazione durato quasi 300 anni. Poi c’è questo tizio bianco negli Stati Uniti che sta parlando di acquistarci.”
Trump, sempre nel personaggio, mercoledi scorso ha definito la risposta del Primo Ministro “orribile” e ha improvvisamente annullato un incontro bilaterale con il suo governo previsto per il prossimo mese.
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Accordarsi col PD?! No grazie



Una carrellata sui rapporti fra M5S e PD come prologo sull’ultima proposta di accordo tra i due partiti per superare l’attuale crisi di governo fa emergere dal recente passato quanto segue:
14 Luglio 2013, Beppe Grillo attacca Matteo Renzi, “ebetino di Firenze in ginocchio dalla Merkel” – HuffPost
20 Ottobre 2014, Immigrazione, Grillo all’attacco: “Basta tabù, via i clandestini sui barconi. Rischio malattie” – Repubblica
6 Gennaio 2015, M5S, senatore Giarrusso: “Renzi andrebbe impiccato. La gente è molto arrabbiata” – Il Fatto Quotidiano
11 Febbraio 2016, Conflitto interessi, è scontro. M5s attacca: “Il Pd fa un regalo a Berlusconi” – Repubblica
9 Ottobre 2016, Migranti, M5s attacca Renzi: “Da quando c’è lui sbarchi in Italia triplicati” – Repubblica
16 Gennaio 2017, M5S contro Matteo Renzi, “assassino” dell’economia italiana. Luigi Di Maio: “Uomo voragine, dopo Firenze indebita l’Italia” – HuffPost
8 Giugno 2017, Di Maio (M5S): Debiti dell’Italia fatti da Renzi per le sue miserabili promesse elettorali – intervista a LA7
6 Dicembre 2017, Banche, Di Maio (M5s): “Renzi e Boschi? Hanno responsabilità enormi. Spero vengano accertate” – Il Fatto Quotidiano
4 Febbraio 2018, Il candidato premier per il Movimento 5 stelle attacca gli avversari, elencando sul blog i candidati del Pd e del centrodestra che sarebbero coinvolti in vicende giudiziarie. – Repubblica

16 Agosto 2018, Ponte Morandi, scontro M5s-Pd. Di Maio: “A noi Benetton non pagava campagne”. Renzi: “O è un bugiardo o uno sciacallo” – Repubblica
27 Marzo 2019, Di Maio: “Tacciono sul salario minimo e vogliono aumentare gli stipendi dei parlamentari”, Luigi Zanda: “Parole senza fondamento” – HuffPost
18 Luglio 2019, Di Maio al Pd: “Mai col partito di Bibbiano che toglie bimbi a famiglie”. I dem: “Quereliamo” – Il Fatto Quotidiano

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Caro Beppe Grillo non ce ne frega dei tuoi interessi: Quota 100 non si tocca o vi spazzeremo via



La galassia parlamentare 5s sa che non ha senso un Governo col PD se non quello di voler rimanere a Roma anziché tornare persone normali.
Non scandalizza tanto il fatto che Deputati e Senatori ormai lo dicano chiaramente ad amici, colleghi ed avversari in situazioni informali (…) perché sono comunque esseri umani, quello che sconvolge è che siano perfettamente lucidi nella dolosa terminazione della sopravvivenza del  MoVimento per tutelare i loro interessi.
Ancor più grave e letale è il peloso desiderio di Grillo che rincorre gli elettori della cosiddetta sinistra fucsia frù frù (non certo rossa e nemmeno arancione), quelli che sin dagli anni ’70 riempivano le sale ai suoi spettacoli insieme agli incazzati patologici e che recentemente ha perso.
Proprio come gli africani soffrono il maledetto vincolo esterno chiamato Franco CFA, noi italiani dobbiamo sacrificarci e rimanere disoccupati e precari per l’assurdo pareggio di bilancio che è motivato dallo studio Rogoff-Reinhart in cui è presente un errore Excel da scuola elementare: una volta corretto, sconfessa il pareggio di bilancio e l’austerità e dimostra l’esigenza di politiche fortemente espansive (spesa pubblica produttiva ed investimenti).
La Germania adesso in recessione già chiede queste politiche per se stessa dopo averle negate a noi italiani.
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I cinque punti di Zingaretti



I cinque punti di Zingaretti, ai quali i giornali (inclusi il “Fatto” e la “Notizia”) hanno dato più risalto che all’intero programma di governo del M5S nell’ultimo anno e mezzo, sono pura propaganda elettorale. Il secondo punto (“pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa”) è aria fritta, nel senso che anche Casa Pound partecipa alle elezioni e non le costerebbe nulla affermare a chiacchiere la piena centralità del Parlamento, se avesse la possibilità di accedervi o ancor meglio di controllarlo.
Ancora più vuoto il terzo punto, “sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale”, in quanto le due cose sono in contraddizione: o si protegge l’ambiente e si raggiunge il bene comune attraverso l’eguaglianza e la solidarietà, o si continua con il mito capitalista dell’eterno sviluppo. La chiara scelta liberista del Pd è ribadita dal quinto punto, che auspica “una stagione di investimenti”, che non significa altro che ulteriori privatizzazioni e smantellamento dello Stato e delle comunità per favorire le multinazionali e i vincenti.
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Romano Prodi e ciò che resta della Diligenza



Il giorno della mia laurea, incravattato e impomatato con tanto di codazzo di parenti e amici al seguito, uscì dal portone principale della facoltà di Filosofia al 38 di Via Zamboni. Faceva discretamente caldo e in strada non c’era quasi nessuno. Potete allora immaginare la mia sorpresa quando uscendo dalla palazzina alla testa dei miei fedeli mi trovai davanti a quella “faccia quedra” di Romano Prodi. Non era da solo, ovviamente, ma il suo faccione e quella bonorietà panzuta da emiliano in gita la contemplai a lungo, se non altro perchè allora faceva di mestiere nientepopodimeno che il Presidente del Consiglio (e da pochissimi giorni). Si trovava sotto i portici di via Zamboni perchè anche lui festeggiava una laurea quel giorno: quella del figlio Giorgio (ora puntualmente ben inserito a professare nell’Università). All’epoca simpatizzavo per Prodi perchè era l’unico italiano in grado di contrastare Silvio Berlusconi, uomo politico esecrabile per l’egoismo ed il familismo con cui conduceva la sua personalissima o.p.a. sull’Italia. Romano Prodi, inoltre, incarnava ai miei sprovveduti occhi il tipico emiliano Lambrusco e pop-corn, capace di farsi il mazzo tutta la settimana in azienda, ma anche di usare ogni minuto del suo tempo libero per friggere tigelle alle feste di paese. Naturalmente, simpatizzare non significa aderire: era pur sempre un democristiano, che diamine!
Purtroppo, tra l’ermeneutica di Cassirer e le generose bellezze bolognesi, all’epoca non mi ero preso la briga di studiare il Prodi manager. Ma pochi anni dopo andai a vedere meglio, anche perchè era l’unico santino presentabile che il centrosinistra tirava fuori ogni volta.
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Il giorno del Conte



Il D-DAY di Conte, il suo giorno più lungo, è arrivato il 20 Agosto 2019, quando nel pomeriggio si è presentato in Senato e dopo un discorso di 47 minuti ha pronunciato la parola fine all’esperienza del governo M5S-Lega, durata 445 giorni. A questo ha fatto seguito un intervento in serata di fronte alla proposta di Matteo Salvini di ritirare la mozione di sfiducia dopo l’annuncio delle dimissioni. Quello dell’avvocato Conte, uomo prestato alla politica per fare da trait d’union equilibrato tra due schieramenti con visioni diverse dell’economia e della società, è stato per intero un intervento j’accuse rivolto a Salvini, che avrebbe aperto in modo irresponsabile la crisi di governo, pensando solo agli interessi propri e del suo partito, in un momento tanto importante per l’Italia – la nomina dei nuovi commissari europei, le difficoltà nel contrastare l’aumento dell’Iva e l’esporsi agli sbalzi dello spread – al punto da rischiare di compromettere l’interesse nazionale.
Il tutto fatto per capitalizzare il crescente consenso elettorale e di sondaggi che la Lega e Salvini hanno ottenuto con la politica sull’immigrazione da un anno a questa parte. Questo sarebbe avvenuto in modo rozzo, dando risalto alle proprie ragioni nelle piazze e contravvenendo alle elementari leggi del rispetto costituzionale e del lavoro svolto insieme. Conte ha rivendicato il grande impegno del governo che fa da contrasto alla scarsa serietà e pochezza intellettuale attribuita ai comportamenti del leader della Lega, che a senso unico avrebbe voluto demolire tutto, animato dalla burla, dalla baruffa e dall’egoismo personale. Insomma una visione unilaterale che sembra basarsi sul presupposto che noi Italiani, tutti fessi o ciechi, non riusciamo a vedere i fatti, a distinguere la nutella dalla palta.
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20 agosto 2019: Salvini è morto! Evviva Salvini (o no?!)



Ieri 20 agosto 2019 è stato il giorno apicale della parlamentarizzazione della crisi, una giornata che, secondo il mio modestissimo parere, passerà alla storia come un pirotecnico regolamento di conti tra 5s e Salvini e perché, con estrema probabilità, sarà il viatico per la mutazione del Governo da gialloverde a giallofucsia (rosso sarebbe fuorviante, https://comedonchisciotte.org/la-sottile-linea-fucsia-il-racket-progresssita-che-lega-carola-a-woodstock/) al netto del benestare del Presidente della Repubblica Mattarella, europeista ma notoriamente ed operativamente atlantista.
A tal proposito proprio ieri un accorato Donald Trump ha descritto Salvini e Di Maio come due giovani volenterosi ma impetuosi che per il bene dell’Italia dovrebbero fare pace. Questa posizione oltre ad inquietarmi “dal punto di vista della Goldman Sachs” e dello spread, l’ho letta maliziosamente come matrice del tentativo di riavvicinamento andato a vuoto del cavallo trumpiano Salvini con Conte.
In data 20 agosto 2019 mi sono visto tutti gli interventi in Parlamento a parte quello del superfluo Aldo Grasso (neanche a farlo apposta, mi stavo facendo la doccia…) e quindi, mi adopererò per “sfrondare le apparenze”, per rivelare anche ai meno maliziosi gli stratagemmi generali messi in atto nella battaglia tra le forze in campo.
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Autopsia della Rivoluzione Colorata – Mosca e Hong Kong



Nelle ultime settimane, due tentativi di rivoluzione colorata si sono svolti in parallelo, uno a Mosca e l’altro ad Hong Kong. Mentre un osservatore occasionale potrebbe pensare che il legame tra i due sia, nella migliore delle ipotesi, tenue, uno sguardo più attento fa capire che la metodologia è esattamente la stessa, utilizzata con successo in passato in vari esercizi di cambio di regime (più di una volta nel caso dell’Ucraina) anche se, recentemente, molti di essi hanno poi avuto vita breve.
In particolare, una di queste rivoluzioni, in Russia, aveva già nettamente fallito. Come avevo scritto nel mio libro Shrinking the Technosphere, “La rivoluzione dei Nastri Bianchi di Piazza Bolótnaya (“Palude”) a Mosca, il 6 maggio 2012, poco prima della rielezione di Putin a presidente, non aveva prodotto alcun risultato; in questo caso, il tentativo di cambio di regime era stato controproducente, l’osso era troppo grande perchè la gente potesse ingoiarlo e i loro agenti locali nelle file dell'”opposizione” ora sono tra le persone più disprezzate di tutta la Russia.” E [questa metodica] aveva nettamente fallito anche ad Hong Kong, durante la “Rivoluzione degli ombrelli” del 2014; dopo 75 giorni di proteste, la rivolta si era spenta e l’ordine pubblico era stato ripristinato.
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All along the watchtower – La guerra ibrida e le follie della storia



Niente di meglio dei sorrisi accattivanti e pietrosi del tempio di Bayon vicino ad Angkor Wat, a Siem Reap in Cambogia, per immergerci nel vortice della storia, reimmaginando come gli imperi, nella loro eterna ricerca del potere, nascono e muoiono, di solito perché, alla, fine riescono ad ottenere proprio quella guerra che avevano sempre cercato di evitare.
Il Bayon era stato costruito come tempio di stato alla fine del XII secolo dall’indiscussa superstar degli imperi Khmer, Jayavarman VII. I suoi magici rilievi narranti trasmettono un mix di storia e di mitologia, mentre descrivono la vita quotidiana nella società Khmer.
Ancora oggi non conosciamo l’identità dei volti delle gigantesche sculture in pietra del tempio. Potrebbero essere una rappresentazione di Brahma o dello stesso Jayavarman, un Buddista praticante. Quello che sappiamo è che il glorioso impero Khmer, incomparabile in arte e architettura, ed anche benevolo, nel senso che il mandato del potere era basato sul rapporto del re con gli dei, aveva iniziato a dissolversi dopo il 15° secolo, smembrato dalla guerra prima contro i Tailandesi e poi contro i Vietnamiti.
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Il Governo 5s-PD-Leu porterà all’arresto di Salvini



Gli italiani sono presi costantemente in giro e pensano che la crisi di Governo attuale sia dovuta alle ambizioni dello “smargiasso Salvini”, all’invidia del “gallo senza cresta” Di Maio, alle voglie redivive di Berlusconi, alla TAV ecc e questo anche grazie a giornalisti come Travaglio e Feltri o a comici come Crozza, tutti abilissimi a scaldare gli animi su questioni di secondo piano.
Gli italiani si irritano se si cerca di aprire loro gli occhi, non si rendono minimamente conto di essere tenuti all’oscuro e credono solo a ciò che vedono…in tv.
Ma per capire le reali motivazioni della situazione politica italiana è necessario partire dagli USA.
I partiti di centro destra nel nostro paese sono storicamente vicini ai repubblicani americani ma mentre FdI rientra alla perfezione in questo ambito, la Lega di Salvini è trumpiana, una corrente conservatrice meno radicata di quanto si pensi nel partito dell’elefantino; nel PR USA infatti ci sono consistenti pulsioni “global” tipiche del Partito Democratico suo avversario.
Dal punto di vista dello Stato Sociale ogni forza politica americana, ad eccezione di Bernie Sanders, è liberista (come piace a Israele) tutti cioè affamano la bestia, ed ogni ragionamento socialdemocratico viene bollato di comunismo.
Paradossalmente il PD USA ha alcuni tratti non liberisti (si pensi alla riforma Obamacare) ma allo stesso tempo è neoliberista-turbocapitalista cioè il liberismo delle multinazionali e della grande burocrazia corrotta.
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giovedì 22 agosto 2019

JACKSON HOLE: TRUMP E LA FED HOLE ZERO!

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La premessa è inevitabile, quota zero o tassi negativi non serviranno ad evitare all’America e a Trump una grave recessione interna e globale, Europa e Giappone sono li insieme alla storia a dimostrare che non c’è scampo in una deflazione da debiti, in una trappola della liquidità…
“La nostra economia è molto forte nonostante l’orrenda mancanza di visione di Jay Powell e della Fed. I tassi della Fed dovrebbero essere ridotti di 100 punti base”. Lo twitta Donald Trump, sottolineando che con un taglio di tale entità l’economia americana andrebbe meglio così come quella globale. Gli analisti prevedono che la Fed ridurrà il costo del denaro in settembre di un quarto di punto. “La nostra economia è molto forte nonostante l’orrenda mancanza di visione di Jay Powell e della Fed. I democratici provano invece a dire che l’economia va male solo per motivi elettorali. Molto egoisti! Il nostro dollaro è così forte che sta facendo del male ad altre parti del mondo. La Fed, in un periodo limitato di tempo, dovrebbe tagliare i tassi di almeno 100 punti base e forse accompagnare il taglio con del quantitative easing” twitta Trump. “Se lo facesse la nostra economia starebbe anche meglio e l’economia mondiale sarebbe rafforzata per il bene di tutti”.
LEGGI TUTTO:
https://icebergfinanza.finanza.com/2019/08/20/jackson-hole-trump-e-la-fed-hole-zero/

CROLLA IL DOW JONES…PANICO ALLA CASA BIANCA!

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Ma come neanche una telefonatina mentre collassava General Electric sulle accuse di frode, giunte da colui che scoprì il genio di Bernie Madoff?
Una vera e propria reazione di panico, con un’ondata generalizzata di vendite si è scatenata giovedì tra i trader a Wall Street sul titolo General Electric, con voci addirittura di rischio bancarotta per una delle principali blue chip della borsa americana, conglomerata simbolo dell’industria made in Usa da anni in difficoltà. Il “panic selling” che ha fatto crollare fino al 15% le azioni Ge, per poi chiudere la giornata di scambi con un calo superiore all’11%, peggiore seduta dal 2008 – venerdì il titolo ha fatto segnare un rimbalzo del 6% nelle prime ore di contrattazione – è stato generato da un report di 175 pagine diffuso da Harry Markopolos, l’investigatore finanziario privato già noto alle cronache per essere stato il primo whistleblower ad aver lanciato l’allarme sullo schema Ponzi da 65 miliardi di dollari messo in piedi da Bernard Madoff.
LEGGI TUTTO:
https://icebergfinanza.finanza.com/2019/08/19/crolla-il-dow-jones-panico-alla-casa-bianca/

venerdì 16 agosto 2019

Se pacta sunt servanda, chi ha tradito chi?



Un passo indietro. Nell’aprile del 1945, mentre il bunker di Hitler era bombardato dall’artiglieria Russa e Berlino assediata, il Fuhrer farneticava di tenere duro perché era in arrivo un gruppo di armate sotto la guida del generale Wenck che avrebbe ribaltato la situazione. “L’unione dei nostri alleati è così innaturale che è solo questione di tempo, prima che si sfaldi. Se resistiamo ora, poi potremo batterli separatamente”.
Il ragionamento era ineccepibile, come già fece notare Montanelli, ma fondato su premesse completamente distorte che finivano per farne cadere le conclusioni. Perché mentre rimaneva vero che l’alleanza fra Russia, USA e Inghilterra rimaneva razionalmente illogica – i campioni mondiali del capitalismo e dell’imperialismo che combattevano a fianco dell’incarnazione del Marxismo, che quelle potenze avrebbe voluto abbattere – restava altrettanto vero che Hitler e i suoi avevano disgustato così tanto il mondo, che prima di inaugurare lo scontro planetario della Guerra Fredda, gli alleati volevano comunque il Nazismo sconfitto e i suoi gerarchi alla forca o in galera a vita.
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giovedì 15 agosto 2019

CAROLA HA AMMESSO DI ESSERE UN MANICHINO DEL GOVERNO TEDESCO - Diego Fusaro


MINIBOT, MONETA, TITOLI DI STATO: QUEL CHE BISOGNA SAPERE - Valerio Malvezzi


Smartphone Pericolosi e Censura Di Stato!!!


Vendite giornali giugno 2019: la crisi si è aggravata e si fa sempre più profonda



Giornali quotidiani italiani, la crisi si è aggravata in giugno. E nella crisi generale, ancora più acuta è la crisi del Fatto. Ha venduto, nel mese di giugno 2019, il 25% di copie in meno dell’anno scorso. Mentre nell’insieme il mercato ha perso il 10 per cento, dopo il – 9 registrato in maggio e il – 8 di gennaio e febbraio, il Fatto subisce un calo in progressione impressionante: del 10% in gennaio, del 13% in marzo, del 20% in aprile, del 23% in maggio, del 25 virgola in giugno. Il Corriere della Sera in giugno ha subito un crollo improvviso, salendo dal circa 5% dei mesi precedenti al 10. Repubblica, dopo un – 3% di maggio, si è allineata al – 10 del concorrente, il peggior dato negativo da inizio anno.
La crisi dei giornali si fa sempre più profonda, aggravata da una ostilità della componente 5 stelle del Governo Conte che supera ogni limite di decenza. Non è che i governi di sinistra che lo hanno preceduto abbiano brillato per consapevolezza della crisi e idee per risolverla. Anzi, se qualcuno ricorda lo scempio degli abbonamenti, può mettere in fila nomi e cognomi e mandare al diavolo qualche mito.
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martedì 13 agosto 2019

MUTUI E RENDIMENTI NEGATIVI: BENVENUTI A WONDERLAND!

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In un mondo ormai completamente fuori controllo, la pazzia è la regola, una regola che vive in un mondo dove di regole ormai non sembrano essercene più, dove la fantasia contabile è al potere!
Ciò che sorprende e rattrista di più nella pazzia è che essa, nonostante il luogo comune, non attua alcuna evasione o libertà dal reale: al contrario vi soggiace supinamente; ne subisce − isolati e ingigantiti − alcuni elementi, alcuni schemi, che non cessa di ripetere fino alla monotonia, fino all’ossessione, fino appunto alla pazzia.
Mario Andrea Rigoni, Variazioni sull’impossibile, 1993
Finalmente ecco il mutuo che non verrà mai restittuito, il finanziamento che non ci sarà più bisogno di onorare, elicotteri stanno gettando denaro sopra la Danimarca, c’è davvero del marcio in Danimarca…
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BOND YIELD: PANIC BUYING!

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Ieri una giornata incredibile per gli amici di Machiavelli, il rendimento dei titoli di Stato americani, ma non solo ovviamente, sono collassati vicino ai minimi storici, visti in occasione della Brexit nel 2016…
Come ho scritto ieri ben tre banche centrali all’unisono hanno tagliato i tassi di riferimento, Nuova Zelanda, India e Thailandia…
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https://icebergfinanza.finanza.com/2019/08/08/yield-panic-buying/

LA GRANDE DEPRESSIONE DEL 2020!

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All’inizio dell’avventura di Icebergfinanza, mentre esploravo attraverso la storia alcuni dei sintomi della Grande Depressione che si stavano manifestando in maniera impressionante nell’alba della madre di tutte le crisi, dopo un post introduttivo, nell’ Aprile del 2007 scrissi:
” In un precedente post cercai di spiegare come per comprendere l’eccezionale gravità della Grande Depressione degli anni 30 vi sono due ipotesi diametralmente opposte; la prima, strettamente legata agli economisti più eminenti della scuola austriaca (Mises, Hayek), considera la Depressione come il prodotto inevitabile e disastroso delle  conseguenze insostenibili e devastanti sull’economia e sul sistema finanziario provocate dagli eccessi finanziari e monetari che si sono verificati tra il 1927-29 mentre la seconda legata alla visione della ormai classica “Monetary History of the United States” di Milton Friedman ed Anna Schwartz, nella quale viene affermato categoricamente che né l’ inflazione e nemmeno eccessi di moneta o di credito potevano aver causato il collasso economico avvenuto tra il 1929 ed il 1933, ma, partendo da tale tesi, per questi autori la causa principale della Grande Depressione è da ricercare negli errori politici fatti durante quegli anni e tra questi inevitabilmente furono ricomprese tutte quelle politiche di  protezionismo e barriere doganali che contribuirono al prolungamento degli effetti depressivi del grande crollo di Wall Street.
Secondo questa scuola di pensiero, la crisi del ’29 fù aggravata anche dalla politica economica commerciale seguita dal governo degli Stati Uniti. Iceberfinanza.
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https://icebergfinanza.finanza.com/2019/08/07/la-grande-depressione-del-2020/

CHINA TRUMP: ESCALATION TRADE WARS…CHICKEN GAME!



Su Wikipedia, alla voce il gioco del pollo, “chicken game” c’è la descrizione perfetta di quello che sta accadendo in queste ore tra Stati Uniti e Cina…
Il gioco del pollo (calco dall’inglese chicken game dove chicken sta per pavido), o meglio gioco del coniglio o fifone, è una configurazione della teoria dei giochi a somma non nulla. L’informazione è completa e vi partecipano due giocatori che agiscono contemporaneamente.
L’esemplificazione classica è basata sulla sfida del film Gioventù bruciata con James Dean del 1955 in cui due ragazzi fanno una corsa automobilistica lanciando simultaneamente le auto verso un dirupo. Se entrambi sterzano prima di arrivarvi, rimedieranno entrambi una magra figura con i pari; se uno sterza e l’altro continua per un tratto di strada maggiore, il primo farà la figura del coniglio, mentre il secondo guadagnerà il rispetto dei pari. Se entrambi continuano sulla strada, moriranno. (…) In questo gioco nessuno dei due giocatori ha una strategia dominante e vi sono due equilibri potenziali: (“sterza”, “continua diritto”) e (“continua diritto”, “sterza”). Come si vede, entrambi sono degli ottimi paretiani e il gioco viene detto di non-coordinamento, poiché ad entrambi conviene adottare la strategia opposta rispetto a quella dell’altro giocatore. Naturalmente ognuno dei due giocatori ha una preferenza per un equilibrio in particolare. La soluzione del gioco proviene dalla dichiarazione credibile di uno dei due giocatori dell’intenzione di non voler sterzare ad ogni costo. L’altro giocatore si vedrà costretto a sterzare per primo per evitare la morte.

HONG KONG CINA: ATTACCO ALL’AMERICA

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Una nuova guerra valutaria sembra essere iniziata…
Pechino, 05 ago 06:00 – (Agenzia Nova) – Il tasso di cambio dello yuan si è indebolito sotto l’importante soglia psicologica di 7 per dollaro sui mercati onshore e offshore questa notte …
 La situazione ad Hong Kong sta degenerando, altro alle variabili, tassi, dazi ora entra in ballo anche quella geopolitica…
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https://icebergfinanza.finanza.com/2019/08/05/hong-kong-cina-attacco-allamerica/

INVITANO ALLA GUERRA CIVILE – O AL PUTSCH



Questo governo doveva realizzare l’Italexit (sennò perché si sono messi insieme?). Non l’ha fatto per un insieme di motivi: viltà, cacasottismo, stupidità, tradimento, incultura. Da adesso in poi,  la durata del governo non  interessa più noi. Interessa loro.
Soprattutto i grillini. Sanno che se si andasse al voto anticipato, sarebbero spazzati via. Perciò sono i migliori alleati del  Colle, il quale ovviamente  non ha la minima intenzione di farci votare, e dare la maggioranza strepitosa alla Lega.
Il Colle userà tutti i trucchi, ed  avrà l’appoggio di Grillini e Piddini. Una semi-maggioranza parlamentare.
E’ il  caso di leggere l’intervista che dà al Manifesto Rino Formica,  92  anni,  nenniano, craxiano e post-craxiano, un  tenpo colui che si oppose al divorzio Tesoro-Bankitalia…..un passato anche in parte oscuro, perché oggi invoca  l’uso della forza in difesa delle “istituzioni” marce che (in parte) ha combattuto a modo suo in  passato lontanissimo.   Va letto perché dice esattamente qual è l’animus dei “poteri costituiti”, che il potere occupano da 40 anni e  lo chiamano “istituzione”.
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