STUPIDA RAZZA

domenica 26 febbraio 2017

Ci siamo costruiti una “gabbia monetaria”

Ci siamo costruiti una gabbia monetaria

La guerra monetaria e finanziaria che stiamo inconsapevolmente combattendo, è impossibile da vincere se non ci liberiamo della “gabbia monetaria” che ci siamo costruiti e che riduce la nostra libertà di azione.
Il forte e chiaro NO al referendario costituzionale del 4 dicembre, ha per il momento scongiurato il rischio di peggiorare la nostra situazione, con nuove progressiva cessione di sovranità da parte dello Stato italiano a vantaggio di entità sovranazionali.
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sabato 25 febbraio 2017

L’impensabile è appena accaduto in Spagna



Intoccabile. Inviolabile. Immunità. Impunità. Questo è il genere di parole ed espressioni che sono spesso associate ai banchieri centrali di alto livello, i quali sono, per legge, in grado di operare praticamente al di sopra della legge delle giurisdizioni in cui operano.
Raramente sono a loro associate parole od espressioni come “imputato”, “accusato” o “sotto inchiesta”. Ma in Spagna, questa settimana, un tribunale ha prepotentemente rotto la tradizione.
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PD: uno degli ultimi giorni di carnevale



La notte dei lunghi coltelli non è ancora finita, modulata in più sequenze prima sul palco del teatro Vittoria di Roma, dove è andata in onda in diretta la prima puntata di “The Scission’s day” … poi all’Assemblea Nazionale di domenica … l’avevano ribattezzata la kermesse dei tre tenori della minoranza dem (Enrico Rossi, Roberto Speranza e Michele Emiliano), però alla fine si è sentito un unico assolo: quello di Michele Emiliano, data la dialettica da fagiani morti degli altri due.
Il governatore della Puglia, tutto concretezza e cozze pelose, si è rivelato l’oratore che più degli altri sa accendere il pubblico, lo fa sognare, lo fa piangere, proponendo una possibile palingenesi alla ricerca degli atavici valori di un partito, che ormai rappresenta soltanto l’evoluzione postmoderna del PCI, e si riduce miseramente ad unectoplasma nato ibrido e incapace di raccogliere le sfide del presente, operando sulla società secondo politiche plurali, laiche e democratiche.
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PD: ritratto di oligarchia corrotta dai miliardi pubblici



C’è chi non ha capito in cosa consista la differenza tra Renziani e anti-renziani.  Sono due progetti per la nazione alternativi, quelli su  cui si sono scontrati?  Su cosa litigano? Si scindono o no?
I loro motivi possono essere sunteggiati così.   Renzi e  i renziani: “Se   quelli  si  scindono, meglio; così avremo più poltrone da assegnare ai nostri”. La “sinistra” in dubbio se scindersi o no, lo è per gli stessi motivi.  C’è chi dice: restiamo  dentro, almeno occupano le poltrone, e c’è chi invece dice: io di  sicuro non verrò ricandidato,  quindi ho più possibilità se mi metto con Boldrini e Pisapia.
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Analisi della conferenza stampa di Donald Trump



Il presidente Trump conferma in una maratona/conferenza stampa che la sua priorità prima di negoziare con i Russi è assicurare la sua posizione a casa. Ha mosso i primi passi per spiazzare i suoi oppositori nell’ambiente dell’intelligence chiedendo al Dipartimento di Giustizia di incaricare l’FBI di avviare un’indagine penale sulle rivelazioni che hanno portato alle dimissioni del generale Flynn.
I 77 minuti di conferenza stampa di Trump sono stati, come sempre per lui, uno sfoggio di coraggio che ha impressionato i media. A parte l’ambiente caldo, con le denunce dei media e le dimostrazioni di solidarietà al generale Flynn, si sono comunque rivelate alcune questioni importanti.
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Usa-Bruxelles-Roma: colpo su colpo di stato



“Lo strumento più potente in mano all’oppressore è la mente dell’oppresso”. (Stephen Biko)
Qualcuno, edulcorando, usa l’eufemismo “post-democrazia”. Per non ammettere che è post-nazismo. Nel senso di nazismo senza camicie brune e senza sostegno di masse consenzienti, ma con sostegno di masse abuliche. E’ il dato che emerge da tre capitali che, una volta di più, unisce in unico progetto globale il pianeta Usa al satellite UE e all’asteroide Italia. Colpi di mano antidemocratici avvolti nella stagnola della menzogna e dell’inganno.
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Ue insiste: Italia deve fare imposta patrimoniale (Una cura da cavallo pari al 5-8% della ricchezza finanziaria privata italiana)



L’Ue, ed in particolare la Germania, stanno richiedendo da anni una imposta patrimoniale per l’Italia con lo scopo di abbassare il debito pubblico. Nella recente attualità abbiamo notato l’Ue e l’OCSE cercare l’affondo finale, ossia fare pressioni su Gentiloni con lo scopo di imporre, se non la Troika, quanto meno detta imposta straordinaria in Italia.
Il motivo, quello ufficiale, è che il debito pubblico in Italia è troppo alto e va abbassato. Verissimo, indiscutibile. Andrebbe anche ricordato che gran parte di detto debito fu accumulato in lire. Il vero problema – sempre taciuto – è che da una parte l’incremento del debito italiano è stato causato dal 2011 in avanti dalle stesse politiche austere che hanno massacrato la Grecia, con un moltiplicatore fiscale per Atene ben superiore all’1, ossia per ogni euro di tasse si generava una decrescita di 1,8 euro (fonte: FMI) fino a far ammettere all’FMI stesso che era stato fatto un errore di valutazione con Atene, un errore tragico e disastroso per il paese ellenico. Dall’altra, oggi questa imposta è assolutamente inutile in quanto verrebbe dopo il massacro di tasse inaugurato con Mario Monti, fardello che hanno indebolito il substrato socio-economico italiano rispetto a quello che era nel 2010 (l’Italia era il paese con il sistema bancario più sano del mondo occidentale a valle della crisi subprime).
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La palude colpisce ancora

Flynn

La soap opera sul dozzinale Michael Flynn rosola fino alle soffiate sulla CIA ai quotidiani locali, con l’esito desiderato: una vittoria per le fazioni neocon/neoliberalcon dello Stato Profondo in una battaglia ben definita. Ma la guerra non è finita, anzi, è solo l’inizio.
Persino prima della caduta di Flynn, gli analisti Russi discutevano accanitamente se il Presidente Trump fosse il nuovo Viktor Yanukovych – il quale non era riuscito a fermare una rivoluzione colorata fuori dalla porta di casa. La rivoluzione colorata Made in USA orchestrata dall’asse dei NeoCon dello Stato Profondo, dai Neoliberalcon democratici e dei media del sistema continuerà ad essere portata avanti, senza sosta, 24 ore su 24. Più di Yanukovych, Trump potrebbe in effetti essere sulla via del remix del Piccolo Timoniere Deng Xiaoping “attraversando il fiume, mentre si percepiscono le pietre”. Più che altro, attraversare la palude mentre si percepiscono i coccodrilli.
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Oltre il ridicolo



La trovata più stupefacente di questo Inverno che non se ne vuole andare è stata, senza ombra di dubbio, quella della cosiddetta scissione del PD. Ma da sganasciarsi dalle risate, mica roba da poco. Finito (?) il tormentone della Raggi Virgo Virginia, diventata patata bollente, poi tutti a scusarsi, a cospargersi il capo di cenere per un titolo che non era mica roba da Inferno dantesco…insomma, Mussolini – che di potere ne aveva certo di più di un Renzi et similia – sapeva della pungente satira contro il regime, e la tollerava bonariamente. Pensate che, con il medesimo decreto, varò le cosiddette leggi razziali e nominò Generale di Corpo d’Armata il Gen. Levi. Si prese in giro da solo, oppure mandò un chiaro messaggio su dove sarebbe andato a parare l’antisemitismo di regime.
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lunedì 20 febbraio 2017

Ladri di politica



Non so se è solo mio o di pochi - o invece è diffuso - il senso di attonito straniamento rispetto allo spettacolo offerto in quest'ultima settimana da quelle parti politiche che erano nate (o almeno dicevano di essere nate) per rappresentare, in Italia, la parte più bassa e numerosa della piramide sociale: i ceti poveri, quelli impoveriti, quelli fragili, quelli sommersi dalla velocità e dalla voracità del capitalismo più recente.
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http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=127365&typeb=0&Loid=315&ladri-di-politica

La scissione si fa perché la impongono Renzi e D'Alema. Ecco perchè



Ormai sembra che siamo alle ultime battute: scissione. L'ho già detto in una trasmissione: le scissioni sono come i fidanzamenti, bisogna essere in due per farle, perché c'è sempre uno che se ne va e l'altro che lo accompagna alla porta. In questo caso, a volere la rottura con più decisione non è quello che esce, ma il padrone di casa, Renzi.
La cosa era evidente dall'inizio, quando pure Renzi ha dovuto fare qualche cedimento (primarie prima, congresso dopo) perché circondato da Napolitano, Mattarella, Franceschini, Orlando, ma ha sempre avuto la riserva mentale di far saltare tutto alla prima occasione.
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La Cina moderna, una creazione di Wall Street ? (L’agenda mondialista )



La Cina si appresta infine a dichiarare il suo assenso alla mondializzazione. Il presidente Xi Jinping farà questa dichiarazione nel corso del Forum economico mondiale di Davos, tra il 17 e il 20 gennaio. Si è detto che l’incontro di Davos si concentrerà sull’incremento delle reazioni antimondialiste incarnate dall’elezione di Trump. Probabilmente si occuperà anche del problema sempre più crescente del «populismo». La riunione di Davos rappresenterà il giubileo dei plutocrati statunitensi e dei loro prestanome, gli USA saranno rappresentati dal vicepresidente Biden e dal segretario di Stato John Kerry, probabilmente saranno i loro ultimi atti in questi ruoli.
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E ne rimasero due: Angela Merkel e Mario Draghi



Si deteriora, giorno dopo giorno, il quadro generale in Europa: senza la morfina iniettata dalla Banca Centrale Europea, i mercati finanziari sarebbero in preda a convulsioni peggiori del 2012. L’amministrazione Trump si è saldata con le forze e populiste europee e, sebbene da Washington siano piovuti duri attacchi contro la Germania ed i suoi saldi commerciali record, persino i nazionalisti tedeschi, i falchi della CDU-CSU, viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda della Casa Bianca. In questo nuovo contesto solo due superstiti del vecchio establishment liberal, Angela Merkel e Mario Draghi, oppongono ancora resistenza al processo di euro-dissoluzione. Difficilmente riusciranno però a salvarsi dalla manovra a tenaglia messa in campo dalla Casa Bianca e dal “gruppo di Coblenza”.
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domenica 19 febbraio 2017

Festival di Sanremo, se Gramsci fosse vivo cosa ne penserebbe?



Immaginiamo che Antonio Gramsci tornasse in vita e potesse assistere al Festival di Sanremo. Sicuramente gli dedicherebbe una sezione dei “Quaderni del carcere” come fenomeno di massa. In termini gramsciani, la questione è la seguente: vi sono due modi di “andare al popolo” E quello del festival è il peggiore.
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Quegli adorabili cialtroni di Virginia Raggi e Donald Trump



L’imponderabile è un evento difficile da valutare, incalcolabile, indeterminabile, indefinibile, eppure sta avvenendo giorno dopo giorno sotto gli occhi straniti del mondo intero … prima il Brexit, poi Trump, poi il suo blocco sugli ingressi da 7 paesi islamici, poi la guerra che le agenzie d’Intelligence stanno facendo al neopresidente … certo non è facile governare, ma ancora più difficile è cercare di cambiare il sistema. Anzi sembra quasi che il vento sia talmente forte, che Trump sembra aver preso lezioni da Vito Crimi, né destra né sinistra, ma pragmatismo. Per di più Gianroberto Casaleggio è assurto agli onori dei “grandi pensatori” della storia, perché da perfetto profeta nostrano aveva espresso una strana frase divenuta virale: «Un’idea non è né di destra né di sinistra. È un’idea. Buona o cattiva».
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venerdì 10 febbraio 2017

Liberiamo il lavoro dal neoliberismo: cogestione e socializzazione



Un pensiero primitivo piuttosto diffuso nella galassia "sovranista" ritiene che la crescita strutturale del tasso di disoccupazione e la crescente diffusione del precariato del lavoro proprie del neo-liberismo si combattano con la re-distribuzione del reddito, realizzabile ad esempio tramite redditi di cittadinanza o di sussistenza e con il ritorno a valute nazionali.
Il reddito di sussistenza trarrebbe fondamento dall'evidenza empirica che i cospicui incrementi di produttività del lavoro degli ultimi decenni si sono risolti nell'accumulo di ricchezza nelle mani di pochi. Nel caso del ritorno alla Lira, invece, si ritiene che reinserendo cambi flessibili fra i Paesi si eviterebbe che l'aggiustamento dei differenziali di competitività si ribalti sui salari.
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Lavorare meno, lavorare Tutti



Negli ultimi decenni il mercato del lavoro italiano è stato al centro di numerosi interventi legislativi, che con tonalità diverse hanno individuato nell'eccesso di rigidità della regolamentazione dei rapporti di lavoro e del sistema di relazioni industriali il freno alla competitività dell'economia nazionale. Le riforme promosse negli ultimi 20 anni hanno condiviso l'esigenza di intervenire sul costo del lavoro, ritenuto eccessivo e causa dei bassi tassi di occupazione e della crescita della disoccupazione strutturale.
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lunedì 6 febbraio 2017

Reddito di cittadinanza: se ne parla oramai ovunque, ma…(seconda parte)



Dal ritmo con il quale si sente parlare di reddito di cittadinanza, anche sui giornali tradizionalmente scettici (addirittura Il Sole24 ore!), sembra effettivamente che gli economisti delle nuove scuole – tanto per intenderci, quelli del “soldo fa soldo” – siano in grave difficoltà. Gli “outlook” sulle previsioni economiche non sono confortanti, le economie orientali “virano” verso il mercato interno, l’inflazione è molto debole in Europa (in Italia, addirittura, negativa) e Mario Draghi è affaccendato nel distribuire un po’ di liquidità ai quattro venti, per capire se qualcuno risponde.
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Roma, cinque stelle e le grandi manovre politiche liberaldemocratiche



Mi è capitato di leggere, ultimamente, due interessanti articoli sulla vicenda romana, sul cinque stelle e, più in generale, sul destino politico dell’Italia.
Il primo è “La Raggi è ai titoli di coda. Casaleggio l’avrebbe cacciata. Parola dell’ex ideologo dei 5 stelle Paolo Becchi” (intervista di Giorgio Velardi per La Notizia), pubblicato da Controinformazione e tratto dal blog di Paolo Becchi stesso:
Il secondo è “L’Italexit, il gattopardo e i sovranisti con il cerino in mano”, di Rosanna Spadini e Valdo, scritto per Come Don Chisciotte e ivi pubblicato:
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Pure Gheddafi aveva previsto la cecità dell’Occidente



Martedì sera su Rai Storia nell’ambito della sezione Grandi discorsi della storia curata da Aldo Cazzullo, sono stati esaminati i discorsi di alcuni importanti leader contemporanei da Georges W. Bush a Hollande a Khomeini ad Al Baghdadi ad Arafat. A commentarli Domenico Quirico, Fausto Biloslavo, Gad Lerner e io stesso. Per esaminarne il linguaggio e la gestualità c’era la linguista ed esperta di comunicazione Flavia Trupia.
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Gli Obamas passano alla cassa



Barack Obama ha certamente fatto la sua parte. durante i suoi otto anni di mandato i profitti delle imprese sono aumentati. La ricchezza dei 400 americani più ricchi è cresciuta tra i  1.570 e i 2.400 miliardi di dollari. La disuguaglianza sociale è aumentata ad un ritmo sempre più veloce.
Con Obama alla Casa Bianca, il mercato azionario ha vissuto una delle sue corse di maggior successo in tutta la storia (il Dow Jones Industrial Average è aumentato del 148 %, ancora più di quanto aumentò con Ronald Reagan).
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ALLE PROSSIME ELEZIONI, VOGLIAMO PARLARE DI SOVRANITA’ MONETARIA ?



Le elezioni politiche sono ormai alle porte, probabilmente ci saranno prima della loro scadenza naturale del 2018, e quindi probabilmente da oggi si comincerà a parlare di programmi elettorali e di proposte per uscire dalla crisi economica.
Allora voglio chiarire a tutte le forze politiche un concetto chiaro e semplice: inutile che ci parliate di proposte come gli 80 euro o l’eliminazione dell’IMU sulla 1° casa, che sono come l’acqua calda per un tumore, noi vogliamo conoscere la vostra posizione sulla sovranità monetaria e sulla possibilità che lo Stato la usi per risolvere i problemi ed uscire dalla crisi economica.
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Trump viene sabotato dal Pentagono

Il Pentagono contro Trump

Il Presidente Trump dice di volere che gli USA abbiano migliori relazioni con la Russia e di voler fermare le operazioni militari nelle nazioni musulmane, ma viene ostacolato dal Pentagono.
Il comandante delle forze USA in Europa, il generale Ben Hodges, ha schierato carri armati sul confine polacco con la Russia e sparato a salve per lanciare un messaggio alla Russia, non per un’esercitazione.
Come potrà Trump normalizzare le relazioni con la Russia se il comandante delle forza in Europa minaccia la Russia con le parole e con i fatti?
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Congelare MPS, per salvare Unicredit: l’Italia vive ormai alla giornata



Sulla vicenda Monte dei Paschi di Siena è calato il silenzio. Si dovrebbe pensare che il salvataggio dell’istituto senese procederà secondo le linee annunciate dal governo: ricapitalizzazione preventiva, Stato-azionista, rimborso degli obbligazionisti subordinati con denaro pubblico. Ma è davvero così? La parallela urgenza di ricapitalizzare Unicredit, con una cifra monstre da 13 €mld, lascia supporre che la vicenda MPS sia stata soltanto “congelata”, per impedire che la seconda banca italiana fallisse la ricapitalizzazione. Nulla lascia supporre, infatti, che la Commissione Europea e la Germania abbiano fatto marcia indietro sul “bail-in” ed aspettino, come nel caso della legge di bilancio, solo il momento opportuno per presentare il conto. L’Italia vive il cruciale 2017 alla giornata, in balia degli eventi esterni.
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domenica 5 febbraio 2017

L’Italexit, il gattopardo e i sovranisti con il cerino in mano



Il fatto che la sindaca Virginia Raggi sia tenuta sotto interrogatorio per più di otto ore, che nemmeno Totò Riina, dimostra non solo che la giustizia al servizio dell’establishment azzanna le proprie vittime puntuale come un orologio al quarzo, ma anche che la rivoluzione dei 5 Stelle sta colpendo i gangli vitali del sistema affaristico mafioso, sia romano che nazionale, visto che i sondaggi li danno al 31,7% e oltre. Però altre faglie, cariche di energia, sono pronte a deflagrare.
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L’operazione sistemica di Massimo D’Alema



«Detto questo è detto quasi tutto. 
Resta però il punto principale che bisogna ficcarsi bene in testa. Chi correrà a rafforzare l’impresa dalemiana andrà —che lo sappia o meno— a rafforzare un’operazione favorevole al sistema oligarchico».
Verso un governo Franceschini-D’Alema-Berlusconi?
Lo so, il sottotitolo sembra roba da fantapolitica. Ma a volte bisogna guardare un po’ avanti. Di sicuro si sbaglierà qualche particolare, ma l’importante è cercare di cogliere le dinamiche di fondo. Comunque io ci provo, che forse a qualcosa può servire.
Il fatto politico di questi giorni è senz’altro l’annuncio della scissione d’alemiana del Pd. Ora, è vero che la rottura formale ancora non c’è, è vero che la sinistra piddina brilla più che altro per indecisione e vuoto d’idee, è vero anche che non tutti i tasselli sono già al loro posto, ma è altrettanto vero che una retromarcia al punto in cui si è arrivati sembra del tutto improbabile.
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O spiega o lascia



La Raggi Story si arricchisce di un nuovo mistero, che mette in ombra il tema centrale dell’interrogatorio, e cioè il conflitto d’interessi dei fratelli Marra: le polizze assicurative sulla vita accese a favore di alcuni amici, fra i quali l’ex fidanzata e la futura sindaca, da Salvatore Romeo, allora funzionario del Campidoglio e futuro capo-segreteria della prima cittadina. Tre ipotesi possibili-
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Soros alle corde



Soros, che si considera il Maestro Supremo delle opzioni a breve termine sulle azioni, riuscendo spesso a rastrellare valanghe di denaro quando crolla il mercato mobiliare, ha subito di recente dei colpi finanziari non indifferenti. Poco tempo fa, l’ente olandese che controlla i mercati finanziari (AFM- Autoriteit Financiële Markten) ha “accidentalmente” diffuso in rete tutte le transazioni effettuate da Soros nel 2012. Poi, accorgendosi dell’ “errore”, lo stesso ente ha provveduto a rimuoverli. Tuttavia, i dati di Soros erano già stati catturati automaticamente dai programmi software delle agenzie di intelligence e delle società di intermediazioni che abitualmente perlustrano Internet alla ricerca di questi «errori».
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Si muore prima. Nonostante il progresso? No, a causa sua



Secondo uno studio frutto dell’indagine di 180 ricercatori, in Italia diminuisce per la prima volta l’aspettativa di vita che attualmente è di 78 anni per gli uomini e di 82 e spiccioli per le donne.
Io sono da sempre convinto che la generazione che è nata intorno agli anni Sessanta e ancor più quelle successive abbasseranno la media della lunghezza della vita. Com’è possibile con gli straordinari progressi della medicina che è capace di allungare esistenze (anche se spesso la qualità di queste vite è vicino allo zero) ben aldilà del limite naturale contro il quale si sarebbero infrante? In Italia noi abbiamo avuto e abbiamo straordinari vecchi che hanno vissuto fino a novant’anni, come Dario Fo, Umberto Veronesi, Margherita Hack o addirittura fino a 102 come Rita Levi Montalcini o 106 come l’ancora vivissimo Gillo Dorfles. Per citare solo alcuni di quelli famosi. E di vecchi di questo genere, lucidi e in discreta salute, ce ne sono in giro parecchi. Ma sono tutti uomini e donne forgiati, fisicamente e moralmente, dalla guerra. Chiunque abbia conosciuto e frequentato persone di quelle antiche generazioni avrà notato la saldezza di nervi con cui affrontano i problemi. Non si mettono a fare il ponte isterico per qualsiasi sciocchezza come i giovani di oggi.
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giovedì 2 febbraio 2017

L’Euro’ secondo Stiglitz: Anche la Falsa-Sinistra dice “EXIT”



Sia  “L’Euro”, cioè il sistema monetario che il libro che porta lo stesso nome, scritto dal premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz, possono sembrare complicati. Partendo da quanto ha scritto Noam Chomsky,  e cioè che nelle scienze sociali non c’è niente che non possa essere capito in un paio di minuti  da un qualsiasi autista di autobus – e in effetti non si tratta né di calcoli matematici né di fisica – concedetemi solo tre paragrafi per farvi comprendere di che si parla:
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Reddito di cittadinanza: se ne parla oramai ovunque, ma…(prima parte)



Se ne parla, si scrive, si dibatte, si litiga…ma ciascuno per proprio conto, avendo un’idea del reddito di cittadinanza diversa dagli altri, senza una vera base sulla quale confrontarsi.
Cercherò, se ne sarò in grado, di fornire qualche indicazione in merito avendo come “faro” per questa analisi gli scritti di Domenico de Simone e le analisi del prof. Fumagalli dell’Università di Pavia. Gli unici, a mio avviso, ad aver centrato in pieno il problema, ossia che non si tratta di creare un nuovo assegno di disoccupazione, né una pensione riveduta e corretta.
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