STUPIDA RAZZA

venerdì 31 gennaio 2014

Il riscatto degli schiavi moderni, ossia come possiamo sfuggire allo sfruttamento economico

per uscire da questa crisi sistemica, io confido nella nascita di un municipalismo libertario.
Illuminate e illuminanti le parole di Noam Chomsky, durante la conferenza tenuta di recente alla Columbia University davanti ad una vasta platea di attenti ascoltatori. Chomsky ha la capacità di mettere a nudo le ipocrisie di tutti noi, dell’uomo comune come del grande uomo, evidenziando con schiettezza quelle contraddizioni e quelle scomode verità che, nel macro e nel micro, spesso cerchiamo di non vedere. Quelle che Chomsky definisce le verità virtuali, sono quelle verità «che tutti professano, universalmente, ma che poi, altrettanto universalmente, tutti nella pratica rifiutano» dice.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47259

giovedì 30 gennaio 2014

COOPERAZIONE: OLTRE LA GRANDE CRISI!

Lo so, lo so vi piacerebbe che anche oggi parlassi di Renzie e Silvia, delle liste bloccate, di quello che ha detto ieri il genio della lampada monetaria Draghi, dell’improvviso salto di vento sui mercati ma oggi no, parliamo di cose serie, tangibili, reali, di alternative possibili.
Oggi è il nostro compleanno,SETTE ANNI INSIEME…SEMPLICEMENTE GRAZIE! oggi preferisco parlare di SPERANZA!
Ieri all’improvviso dopo anni di socializzazione delle perdite e privatizzazione dei guadagni, dopo oltre 5000 miliardi di aiuti statali alle banche di mezza Europa, dopo che il DEBITO PUBBLICO di molti Paesi è esploso per ridurre l’orgia di DEBITO PRIVATO che ha devastato il continente europeo, il genio della lampada monetaria ha esclamato…
Draghi:  “Con l’esame della Bce le banche deboli dovranno chiudere”
Ma attenzione perchè come sempre in Italia, i giornalisti scrivono a caso…
Quello del presidente della Bce non è il primo allarme sullo stato di salute degli istituti di credito, soprattutto italiani.
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 http://icebergfinanza.finanza.com/2014/01/24/cooperazione-oltre-la-grande-crisi/

mercoledì 29 gennaio 2014

Il Capitale finanziario ed il controllo della Elite mondialista

realismo o complottismo ?
a me sembra più il primo e a voi .........?
Per il 2014 si prospetta, secondo vari analisti, l’ombra di una nuova crisi o sconvolgimento finanziario paragonabile a quello causato dal crack della Lehman Brothers nel 2008., questa volta per causa dell’esplosione di bolle monetarie speculative negli USA e nei paesi emergenti, come già si avverte da quanto sta accadendo nei paesi emergenti dall’Argentina al Brasile, alla Turchia.
Le crisi finanziarie sono divenute ormai cicliche, nulla è cambiato dal 2008, i banchieri che sono stati salvati dalla bancarotta con denaro pubblico, negli USA come in Europa, hanno continuato ad operare con gli stessi sistemi utilizzati pochi anni prima che hanno portato allo sconvolgimento ed alla ondata di crisi.

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 http://www.stampalibera.com/?p=70778#more-70778

Il problema dell’ ITALIA ? Il cittadino non è armato…….

Da anni si dice che l’Italia è instabile, inefficiente e poco competitiva sui mercati internazionali. Così gli organismi sovranazionali e i mercati finanziari giustificano le pressioni sul Paese per attuare le loro ricette liberiste. I dati sviluppati recentemente dal prof. Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison e docente all’Università Cattolica di Milano, dimostrano invece molto chiaramente che il crollo economico in Italia può essere attribuito quasi esclusivamente all’austerità.
In una serie di grafici presentati alla Stampa Estera di Milano la scorsa settimana, Fortis ha denunciato l’errore di pensare che l’Italia soffra la crisi più di altri per via della mancanza di competitività, e che per questo motivo il Paese debba fare le riforme strutturali per essere all’altezza degli altri. La realtà è che nonostante i problemi rappresentati per esempio dalla burocrazia inefficiente, dal sistema politico instabile e dalle infrastrutture spesso carenti, l’Italia ha numerosi settori economici forti e un alto livello di patrimonio finanziario privato.
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 http://www.stampalibera.com/?p=70734#more-70734

Il Perdono é la Chiave

Una malattia chiamata paura
Abbiamo un sogno del pianeta che non funziona e gli esseri umani soffrono di una malattia mentale chiamata paura. I sintomi sono tutte le emozioni che ci fanno soffrire: rabbia, odio, tristezza, invidia e senso di tradimento.
Quando la paura è troppo grande, la mente razionale comincia a funzionare male e noi definiamo tale condizione come malattia mentale. Il comportamento psicotico si verifica quando la mente è così spaventata e le ferite sono così profonde, che sembra che la cosa migliore sia quella di interrompere i contatti con il mondo esterno.
Come si fa a guarire la paura?
Se riusciamo a vedere lo stato della mente come una malattia, possiamo anche scoprire che c’è una cura. Non dobbiamo più soffrire. Prima però abbiamo bisogno della verità per aprire le ferite emotive, far uscire il veleno e lasciarle guarire completamente. Come si fa? Dobbiamo perdonare coloro che ci hanno offeso, non perché meritino il perdono, ma perché amiamo noi stessi e non vogliamo continuare a pagare per l’ingiustizia subita.
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La ricostruzione qualitativa


E’ arrivato il tempo per il mondo delle costruzioni di scoprire e abbracciare un nuovo paradigma nel solco della lotta allo spreco e della bioeconomia
E’ difficile, dopo anni ed anni di investimenti, calcoli e business pensati in termini di nuovi metri quadri e cubature, immaginare di lavorare soltanto per ricostruire e solo in termini di qualità. Specialmente per gli addetti ai lavori nel mondo dell’edilizia è molto difficile cambiare punto di vista. D’altro canto il fatto che la costruzione di nuova cubatura si sia quasi del tutto fermata per ragioni di mercato è oramai sotto gli occhi di tutti e non è il caso di stare ancora a sottolinearlo. E il fatto che probabilmente non riprenderà mai più lo testimoniano i milioni di case, appartamenti, uffici e capannoni industriali vuoti. La crisi economica e quella finanziaria fanno il resto: abbiamo intere città in vendita e quasi nessuno compra. Da tempo il mattone non è più un investimento sicuro e ne passerà del tempo prima che serva, o sia richiesto, di costruire qualcosa di nuovo. Invece ovunque si parla di ristrutturazione e di ricostruzione qualitativa, termine quest’ultimo sempre più in voga.
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I valori


Non resisti a vedere i furbi arricchire, godersi la vita e godere di considerazione sociale?
Non resisti a vedere i senza scrupoli aggiudicarsi tutti i buoni affari, agire spregiudicatamente, farla sempre franca e in più deriderti?
Non resisti a vedere la canaglia fare le prepotenze, gestire il potere e la giustizia a loro vantaggio e tenere il popolo nell’ignoranza e nella povertà?
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USA, il Congresso dei milionari

 se sento ancora qualcuno dire : dio benedica l'america...........................
L’approvazione da parte del Congresso americano di ripetute misure volte sostanzialmente a colpire le fasce più deboli della popolazione e a favorire le élite economico-finanziare è la diretta e inevitabile conseguenza della natura di classe di un intero sistema che per molti continua a rappresentare un modello di autentica democrazia.
A mettere ulteriormente in luce una realtà nella quale le classi privilegiate negli Stati Uniti controllano indisturbate l’apparato del potere è stato un recente rapporto dell’organizzazione non-profit Center for Responsive Politics (CPR), dal quale emerge come per la prima volta nella storia di questo paese i milionari costituiscano la maggioranza assoluta dei due rami del parlamento di Washington.
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Le parole che discreditano il discorso politico e giornalistico

Tutti i dibattiti di questi ultimi anni e, in particolare di queste ultime settimane, hanno come epigrafe un’utilizzazione falsata delle parole dal nostro personale politico e mediatico. Degli aggettivi che ormai sono impiegati per qualificare delle cose che non hanno niente a che vedere con gli obbiettivi preliminari. Questo concorre a disorientare profondamente i cittadini e, sopratutto, a screditare sempre più il discorso politico e giornalistico. Queste utilizzazioni sballate dimostrano che abbiamo raggiunto la fine di un’epoca e che dovremmo rivedere la nostra semantica politica affinché sia adeguata alla realtà di oggi.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47229

Il Maestro della Terra di Mezzo

La casa editrice Bompiani, la cui costanza nella diffusione dell’opera tolkieniana è ben nota a tutti gli studiosi dell’universo de Il signore degli anelli, ha recentemente pubblicato il pionieristico studio di Paul Harold Kocher, professore presso numerose università statunitensi e attento lettore dell’opera del filologo inglese. Il volumetto ripercorre ampie sezioni del corpus tolkieniano, attraverso una serie di chiavi di lettura che ne svelano l’intima attualità. “Tolkien era un ecologista, difendeva il meraviglioso ed era nemico del «progresso», amava l’artigianato e detestava la guerra assai prima che questi sentimenti divenissero una moda” (pp. 53-54); il che lo rende, scrive Kocher, un interlocutore decisamente privilegiato per chi voglia sondare la stoffa del proprio presente. Le sue interpretazioni, che precorrono numerosi dibattiti successivi, sono assai variegate. Ad esempio, la mescolanza di mitografia e scenari contemporanei, secondo la tecnica dello “strano ma non troppo strano” (p. 25): i paesaggi dell’opera del filologo inglese non appartengono ad una realtà totalmente aliena dalla nostra ma presentano numerosi caratteri comuni, di modo che il lettore non li veda come un mondo dietro al mondo ma come una dimensione in qualche modo sempre possibile.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47234

Italia 2014: la ricchezza è affare di pochi

Qualche anno fa statistiche di questo genere le riportavano le associazioni umanitarie parlando di qualche paese dell’Africa. Invece questi dati sono riferiti proprio al nostro Paese, nel quale la forbice tra ricchi e poveri si sta allargando a dismisura. E così l’Italia si allinea pericolosamente a modelli non proprio esemplari, come l’India o il Bangladesh, dove una ristretta élite di ricchi gestisce la maggior parte del patrimonio economico.  Partiamo da alcuni dati, riportati dalla Banca d’Italia.
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L’Italia è già in mano agli uomini di Mario Draghi

«Povero Renzi, non ha ancora capito che, se mai andrà al governo, non potrà comandare». Idem gli altri “volti nuovi” (o semi-nuovi) della politica, da Grillo a Vendola fino al leghista Salvini, tutti «destinati a vedere vanificate le loro riforme: che siano di destra o di sinistra, sono accomunati dallo stesso destino. Perché il vero potere è altrove. Così vicino, eppure invisibile», incarnato dagli uomini dislocati a Roma dal vero dominus dell’Italia, Mario Draghi. Secondo Marcello Foa, se la Seconda Repubblica ha portato ad esecutivi più longevi ma non troppo stabili – Berlusconi, Prodi – fino al super-tecnocrate Monti e alle larghe intese di Letta, è per via del «male endemico che però non spiega la cronica inefficienza dei governi», a cui è stato impedito di cambiare la politica. Chi frena?
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47230

Alluvioni e tempeste sempre più violente allarme dell' Onu sui disastri del clima

gaia,prima o poi si incazza,e quando la fa sono c...i nostri.
Roma, Cinque Terre, Genova, Napoli. Eccola qui, concentrata in pochi giorni, l' anticipazione del clima che verrà. La rabbia del vento che spazza via tutto, i muri d' acqua che si trasformano in bombe idriche, le tempeste di lampi che riempiono il cielo: fenomeni che chiamiamo estremi perché fino a ieri rappresentavano il limite dell' orizzonte conosciuto, oggi si ripetono con frequenza devastante. Domani potrebbero diventare routine. L' allarme viene dal quinto rapporto sul cambiamento climatico che l' Ipcc, il panel di oltre 2 mila scienziati messo in piedi dalle Nazioni Unite, sta mettendoa punto.
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http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/11/07/alluvioni-tempeste-sempre-piu-violente-allarme-dell.html

lunedì 27 gennaio 2014

Il grande inganno dell’evasione fiscale; ecco cosa dovete sapere


LA FACCIA TOSTA DI QUESTO PERSONAGGIO E’ ALLUCINANTE!!! MA IL PROBLEMA VERO, è CHE MOLTI GLI CREDONO PURE…
La realtà è che in un momento come questo ci sono commercianti e piccoli imprenditori che sopravvivono solo grazie all’evasione fiscale, e che se non eludessero al fisco qualche centinaia di euro, sarebbero costretti a CHIUDERE, ingrassando le fila dei disoccupati e SMETTENDO TOTALMENTE DI VERSARE CONTRIBUTI ALLO STATO;

Inoltre consideriamo che se una persona evade 100€ e li impiega, per esempio, mettendo 50€ di benzina e 50€ di spesa, una parte di questi soldi rientra comunque nelle casse dello stato al passaggio successivo, con le accise benzina e l’IVA sugli acquisti… COSA CHE NON AVVIENE PER LA GRANDE EVASIONE, LA “FUGA” DEI CAPITALI VERSO I PARADISI FISCALI, dai 98 MILIARDI EVASI DALLE LOBBY DELLE SLOT AI 2 MILIARDI ELUSI E SCOPERTI IN QUESTI GIORNI DALLA “PALAZZINARA” CHE PER OLTRE 10 ANNI HA “NASCOSTO” 1243 IMMOBILI AL FISCO;

SIAMO IN TREPIDANTE ATTESA DI SAPERE QUANTO DOVRA’ PAGARE QUESTA SIGNORA PER REGOLARIZZARE LA SUA POSIZIONE; purtroppo in casi come questo, solitamente anziché fargli pagare TUTTO + penali/interessi/multe molto spesso l’evasore se la cava con MENO DI QUANTO AVREBBE DOVUTO PAGARE…
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 http://www.stampalibera.com/?p=70620

20 SEGNALI CI STANNO AVVERTENDO DELL’APPROSSIMARSI DELLA CRISI ECONOMICA GLOBALE

Avete prestato attenzione a ciò che sta accadendo in Argentina, Venezuela, Brasile, Ucraina, Turchia e Cina? Se avete fatto come la maggior parte degli americani, certamente no. Gli statunitensi non sembrano prendersi troppo cura di ciò che sta accadendo nel resto del mondo, ma invece dovrebbero.
Nelle più grandi città di tutto il mondo ci sono in questo momento saccheggi e violenza, scarseggiano le forniture di base ed è in atto una corsa agli sportelli bancari. Non siamo ancora nella fase di "crisi globale", ma le cose stanno peggiorando ogni giorno di più.
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12852

DA MANUALE

Ohibò ! Da noi, sul pianeta Marte, par di scorgere quel che succede sulla vostra, vecchia e cara Terra in maniera assai chiara e nitida, ma è solo apparenza... Solo scendendo qua, fra voi piccoli terrestri, possiamo toccare con mano tutte le vostre ansie, i vostri patimenti e il vostro dolore, perchè in fondo in fondo non siamo troppo diversi...
 Questa interminabile Crisi economica e finanziaria – che è anche e innanzitutto sociale, morale, civile e culturale – ci sfianca e ci percuote e nostri volti – ormai abituati ai torti di questo tempo – si accendono in questa notte, pallidi, emaciati, terribilmente rassegnati. Forse quando le ore si fanno più buie e non c’è altro rimedio alle nostre malattie, a differenza di voi, noi marziani abbiamo sviluppato questa modestissima capacità di abbanonare le spoglie terrene per accarezzare il cielo sulle ali delle fantasie. Ciò non significa che, all’occorrenza possiamo atterrare e riprendere i passi su quel lungo e tormentato cammino che è la vita...
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12849

La religione della terra

Non sono figlio di contadini. Non ho mai lavorato la terra, non vivo in campagna. Insomma, non ho molti titoli per parlare di agricoltura, vecchia o nuova che sia. In effetti io non conosco i nuovi agricoltori. Conosco gli anziani che una volta erano contadini. Li trovo sperduti in paesi sperduti. Hanno le radici in un tempo lontano e adesso sono qui in un tempo che non capiscono. Sono in esilio. Hanno sguardi e posture che a volte commuovono: il lirismo degli sconfitti. Tutto questo forse c’entra poco con le nuove attività agricole, di fatto un vecchio contadino mi fa più simpatia di un vecchio borghese. E sento che la via della campagna è la via del futuro. Non si tratta di dismettere la civiltà industriale, ma di metterla al servizio del mondo agricolo. Non so se lavorare la terra servirà a salvare il mondo, ma ho fiducia in chi fa il formaggio, mi piacciono i filari delle viti, gli alberi di arance, le balle di fieno. E provo simpatia anche per le terre vuote, per i paesaggi inoperosi. Mi piacciono i sassi, le crete, mi piacciono i cardi e i fiori che spuntano ai bordi delle strade.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47215

L'affondamento dell'Italia sul Britannia



L’anomalia italiana non è mai stata rappresentata da Silvio Berlusconi e dal suo partito di plastica come vorrebbe farci credere il circuito mediatico ufficiale col suo codazzo di intellettuali semicolti. Semmai, come abbiamo scritto tante volte, la famigerata discesa in campo del Tycoon di Arcore e la conseguente affermazione di Forza Italia, sono state conseguenze, neanche le uniche, di tutt’altre faccende che giornali, televisioni, istituzioni ecc. ecc. hanno tenuto ben coperte in tutti questi anni.
Berlusconi è stata la loro foglia di fico, il capro espiatorio sul quale convogliare la (dis)attenzione generale, proprio dopo che costui aveva rotto le uova nel paniere ai grandi “manovratori”, mentre si operava un rovesciamento antidemocratico sostanziale di un precedente regime democratico formale, ma certo più responsabile ed autonomo di quello presente. Il loro progetto di sedizione sistemica si concretò solo parzialmente e da qui scaturì una serie di situazioni di caos politico e d’instabilità economica che stiamo pagando ancora oggi. pagandoancora oggi.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47211

Dov'è finito il nostro Paese?


«Questo paese è meraviglioso», disse la donna, allungando lo sguardo sul latte nebbioso che esalava dalle acque e dai canneti della Maremma nella luce cruda e ancora incerta del primo mattino. La voce della donna era incrinata dalla commozione, sul treno che - insieme a centinaia di altri ordinari apostoli - la stava trasportando verso la capitale, dove di lì a poche ore si sarebbe messa in marcia la più gigantesca manifestazione di massa della storia, milioni di cittadini in corteo per tentare di fermare la guerra, contro l'Iraq di Saddam e le sue inesistenti bombe atomiche.
Era il 15 febbraio 2003, mille anni fa. C'era quel treno. E c'era quella donna, intenerita dallo spettacolo naturale inesauribile dell'Italia e convinta di vivere in un paese speciale, a suo modo nobile e generoso - la storia siamo noi, dopotutto, quando ce ne ricordiamo. Un paese amico, solidale, abbastanza ricco da essere tollerante e aperto. Un paese sereno, con una sua vocazione alla felicità. Un paese che oggi non c'è più.
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Alternativa

La Destra ti fa schifo? La Sinistra ti fa ribrezzo? Il Centro ti fa vomitare? Tu hai a disposizione un colpo, se non lo spari lo perdi, se lo adoperi ti scegli il “padrone” meno incapace: è già qualcosa. È con tanti, piccoli e sapienti colpi di scalpello che un blocco di marmo diventa una statua!
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47203

Democrazia o sovranità popolare?


E’ veramente bizzarro un “sistema democratico” che teme i voti di preferenza, mette sbarramenti alla libera espressione politica, “premia” i partiti principali, che non hanno però la maggioranza assoluta del consenso elettorale.
E’  la   cronaca di questi giorni, abilmente nascosta sotto l’immancabile patina della “governabilità”,  malgrado, ad ogni occasione,  si chieda più rappresentanza della volontà popolare, più partecipazione al voto, più impegno nel sanare la cesura tra Paese reale e Paese legale.
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Il mercante suona sempre due volte. La privatizzazione delle poste


Dopo aver versato, per non più di un minuto, lacrime di coccodrillo sui dati della disuguaglianza sociale nel pianeta, forniti dal rapporto della ong Oxfam – le 85 persone più ricche del mondo detengono una ricchezza equivalente a quella di 3,5 miliardi di persone; l’1% del pianeta possiede il 50% della ricchezza mondiale – il ministro Saccomanni, presente all’annuale Forum di Davos, è passato alle cose serie e, in un incontro con i grandi investitori stranieri, ha annunciato l’avvio dell’ennesimo piano di privatizzazioni, con in testa le Poste Italiane.
Senza senso del ridicolo, è riuscito a dire che l’operazione, che prevede, per ora, la messa sul mercato del 40% del capitale sociale di Poste, comporterà un’entrata di almeno 4 miliardi da destinare alla riduzione del debito pubblico.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47216

domenica 26 gennaio 2014

Divergevano due strade...

Sembra che l’Italia sia precipitata nei bassi fondi economici europei e mondiali a causa del sistema elettorale. Tutti si affannano a correre ai ripari rivolgendosi agli esperti che, essendo sempre troppi e troppo bravi, non sono mai d’accordo su nulla e non cavano un ragno dal buco. Anche loro tengono partito ma non lo dicono e pensano a come salvare il proprio retrobottega.
Come scrive Luca Josi su “Il Tempo” la quinta potenza mondiale è diventata l’ottava europea e veleggia, orgogliosa, verso la trentesima posizione del 2030. Il sistema elettorale  è diventato il totem dei fantomatici rinnovatori, che così credono di mettere una pieta sopra il passato, ed il tabù dei rottamandi, i quali, invece, temono di perdere il posto futuro.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47197

Il capitalismo reale

Mentre l’élite parassitaria del pianeta si apprestava a riunirsi nell’annuale conferenza del World Economic Forum a Davos, in Svizzera, uno studio di un’organizzazione umanitaria britannica ha messo in evidenza le sbalorditive disuguaglianze che caratterizzano la distribuzione dei redditi nel sistema capitalistico mondiale. Secondo Oxfam, cioè, le 85 persone più ricche del pianeta sono giunte oggi a possedere beni pari a quelli della metà più povera della popolazione della terra, vale a dire 3,5 miliardi di persone.
Questo ristrettissimo gruppo di plutocrati rappresenta una minima parte dell’1% della popolazione mondiale più facoltosa, la quale a sua volta si appropria del 46% della ricchezza globale, ovvero 110 mila miliardi di dollari. Per comprendere ancora meglio la totale irrazionalità dell’intero sistema, questa distribuzione si traduce in una realtà nella quale lo stesso 1% detiene una ricchezza - rigorosamente intoccabile - 65 volte superiore a quella complessiva della metà più povera della popolazione terrestre.

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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47193

Economia VS Comunità. L’ora della scelta


Stampa, radio, TV, internet. Non passa giorno senza che una ben individuata categoria di persone, sedicenti economisti, senta il bisogno di catechizzarci sulle vie d’uscita dalla crisi.  Questi figuri hanno occupato l’informazione dei media main stream, felici a loro volta di somministrarci un ammonimento sugli effetti recessivi della deflazione piuttosto che restituirci il gusto delle arti, delle scienze o della letteratura.
E’ almeno dal 2008, anno della crisi americana dei sub-prime, che economisti di ogni risma e scuola riempono colonne di giornali con previsioni, teorie, consigli, ricette taumaturgiche, spesso ispirate da BCE o FMI, e più la politica si conforma alla loro presunta scienza più la serenità dei cittadini, la pace sociale e la speranza del domani precipitano nel calderone oscuro dell’incertezza e dell’impoverimento.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47187

Treno senza guida


In un recentissimo articolo Luciano Fuschini ha focalizzato la centralità del 1914, anno d' inizio non solo della "Grande Guerra", di cui quest' anno ricorre il centenario, ma anche spartiacque totale e decisivo per capire la crisi epocale e planetaria che stiamo vivendo.
Ancora una volta, l' autore ha centrato in pieno l' obiettivo. Vorrei focalizzare la vostra attenzione su una frase, che a mio avviso rappresenta quello che-per restare in tema bellico-gli antichi generali prussiani chiamavano lo "schwerpunkt", ossia il "punto chiave": "(nel 1914) gli opposti imperialismi si fronteggiavano in una globalizzazione, fenomeno meno recente di quel che si pensi(..) per il controllo dei mercati, delle materie prime, etc etc".
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giovedì 23 gennaio 2014

L'OMS approva un piano di utilizzo e integrazione delle medicine non convenzionali e tradizionali per il prossimo decennio

La strategia decennale messa a punto dall'Organizzazione mondiale della sanità in tema di medicine tradizionali e complementari nel documento World Health Organization Traditional Medicine Strategy 2014-2023 (qui la versione integrale) si propone come una “bussola per orientare i leader sanitari in due sensi: sviluppare il concetto di salute e aumentare l'autonomia del paziente”, spiega Paolo Roberti di Sarsina, presidente dell'Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona ONLUS-Ente Morale ed Esperto per le medicine non convenzionali del Consiglio superiore di sanità, nonché unico ricercatore italiano citato nelle referenze bibliografiche elencate dal gruppo di lavoro dell'OMS in calce al documento.
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 http://www.ilcambiamento.it/medicina/oms_utilizzo_medicine_non_convenzionali.html

Non abbiate paura dello sciopero fiscale

Questo articolo non vuole essere un’incitazione all’evasione fiscale, ma intende dare  delle risposte ai tanti che con regolarità commentano su quest’argomento.

Ormai in molte famiglie si è a un bivio: pagare, con fatica e neppure tutte, le bollette che ci permettono di sopravvivere, o pagare Imu, tarsu, cippirimerlo e tutti i nomi delle tasse che ci hanno appioppato?
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MPS OVVERO IL CROLLO DELLE BANCHE

Cari lettori, il 15 gennaio è stata pubblicata da La Repubblica un’intervista all’attuale amministratore delegato di MPS (*).
Il titolo dell’articolo recita:
Profumo: “Se salta l’operazione non rischia solo il Monte ma tutto il sistema bancario italiano”.
L’operazione cui il dott. Profumo si riferiva riguarda l’aumento di capitale, 4 miliardi di euro, che MPS deve fare per risolvere la sua posizione patrimoniale e restituire i vari aiuti (prestiti) di Stato ricevuti negli scorsi anni.
Ho letto tutto l’articolo con la speranza di comprendere i motivi di quelle parole.
Profumo, nell’intervista, oltre la dichiarazione segnalata, non chiariva le motivazioni della sua affermazione.
Nemmeno illustrava i meccanismi per cui il sistema bancario italiano sarebbe a rischio nel caso in cui la suddetta operazione fallisse.
E ovviamente, il giornalista non si interessava ad approfondire tale concetto.
La notizia oltretutto è “scomparsa” e nessun giornale si è ulteriormente occupato della cosa.
Mi auguravo che nei giorni seguenti qualche commentatore o esperto chiarisse l’argomento. Tanto sulla stampa ufficiale che sulla stampa di controinformazione è mancata qualsiasi indicazione.
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 http://www.stampalibera.com/?p=70538#more-70538

Dieci validi motivi per non fidarsi mai dei media mainstream

L’opinione pubblica continua a perdere fiducia sia verso l’informazione ufficiale, fornita da media mainstream come giornali ed emittenti televisive, sia verso le istituzioni, enti governativi, partiti politici e Unione Europea. Secondo recenti sondaggi, infatti, questo progressivo calo della fiducia è giunto ai minimi livelli mai registrati, con solo il 20% degli intervistati che mantiene una qualche fiducia verso le fonti di informazione televisive (contro il 46% del 1993) e un risicato 25% verso le testate giornalistiche. Lo stesso fenomeno è riscontrabile anche a livello internazionale: negli Stati Uniti, ad esempio, il 66% accusa i media mainstream di scarsa accuratezza, il 77% di essere schierati e parziali, e l’80% di essere fortemente influenzati dal potere.
Anche la fiducia verso le istituzioni è a picco, con un modesto 24% che vi ripone ancora qualche speranza (contro il 41% del 2005), mentre quasi la metà degli intervistati ritiene apertamente che la democrazia possa funzionare anche senza partiti politici. Sono assolutamente d’accordo con quest’ultima visione, dato che per “democrazia” si intende proprio l’esercizio della sovranità da parte del popolo, ovvero dall’insieme dei cittadini, non di una sparuta minoranza di pseudo rappresentanti. Il maggiore calo di fiducia in un solo anno (oltre l’11%) è avvenuto nei confronti dell’Unione Europea, colpevole dell’imposizione di scellerate misure di austerità per salvaguardare l’Euro a scapito del benessere dei cittadini.
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 http://www.ettoreguarnaccia.com/archives/2715

Ecco la fine della crescita. Ovvero: tecnocrazia stadio supremo del capitalismo?

 un libro illuminante,vi fa capire dove la società si sta dirigendo.
Il 14 novembre scorso - davanti alla platea degli esperti del Fondo Monetario Internazionale, riunito per la sua 14 riunione annuale, – Larry Summers, uno dei più scaltri e influenti economisti americani, ex Segretario del Tesoro, ha pronunciato un discorso per molti versi eccezionale in cui, per la prima volta in contesto ufficiale, si è parlato esplicitamente di "stagnazione secolare" o come qualcuno l'ha ribattezzata di “Grande stagnazione": a cinque anni dalla Grande Recessione - dice Summers - nonostante il panico si sia dissolto e i mercati finanziari abbiano ripreso a salire, non c'è alcuna evidenza di una ripresa della crescita in Occidente. Il discorso di Summers è stato ripreso da varie testate economiche (Financial Times, Forbs, e in Italia da Micromega e la Repubblica) oltre che dal premio Nobel Paul Krugman, che già da qualche tempo andava sostenendo tesi assai simili dal suo blog sul New York Times.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47185

Il 14 novembre scorso - davanti alla platea degli esperti del Fondo Monetario Internazionale, riunito per la sua 14 riunione annuale, – Larry Summers, uno dei più scaltri e influenti economisti americani, ex Segretario del Tesoro, ha pronunciato un discorso per molti versi eccezionale in cui, per la prima volta in contesto ufficiale, si è parlato esplicitamente di "stagnazione secolare" o come qualcuno l'ha ribattezzata di “Grande stagnazione": a cinque anni dalla Grande Recessione - dice Summers - nonostante il panico si sia dissolto e i mercati finanziari abbiano ripreso a salire, non c'è alcuna evidenza di una ripresa della crescita in Occidente. Il discorso di Summers è stato ripreso da varie testate economiche (Financial Times, Forbs, e in Italia da Micromega e la Repubblica) oltre che dal premio Nobel Paul Krugman, che già da qualche tempo andava sostenendo tesi assai simili dal suo blog sul New York Times.

Il benessere è quel che passa il Convento

«Ciò che compriamo sono le merci, ciò che ci serve sono i beni. La società consumistica è costruita in modo da farci ritenere che tutti i beni debbano essere acquistati e tutto ciò che si acquista è un bene». È uno dei rhttp://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47184agionamenti alla base di un curioso quanto interessante piccolo libro di Maurizio Pallante (Monasteri del terzo millennio, Lindau, pp. 169, euro 13), ex docente di Lettere ed ex preside, noto come fondatore del «Movimento per la decrescita felice». La sua idea è che la società produce molto più di quello che serve, sostenendo lo spreco come elemento funzionale alla crescita, identificata nel Prodotto interno lordo. Mentre in realtà è possibile stare meglio producendo meno, senza intaccare l’evoluzione tecnologica, come sostenuto dal romeno Nicholas Georgescu-Roegen (1906-1994), teorizzatore della «bioeconomia» e dal britannico Richard Sennett, allievo di Hannah Arendt e docente alla London School of Economy; ma anche dall’italiano Claudio Napoleoni (1924-1988). Simbolo di questo ideale, secondo Pallante, sono i monasteri, comunità religiose che si sostengono attraverso autoproduzione e condivisione.
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INFLAZIONE VS. DEFLAZIONE I GRAFICI DEFINITIVI DELLA “TETTONICA MONETARIA"

I mercati finanziari stanno diventando ovviamente sempre più dipendente dalle politiche delle banche centrali. In un seguito ai precedenti grafici di Incrementum, Stoerferle e Valek svelano un pacco da 50 diapositive con 25 grafici incredibili per dar modo agli investitori prudenti di capire le interazioni tra inflazione monetaria e la deflazione.
Hanno introdotto il termine "tettonica valutaria” per descrivere il tiro alla fune che sta imperversando tra la base monetaria M0 gestita da politiche monetarie estremamente morbide e la contrazione degli aggregati M2 e M3 dovuta alla diminuzione della leva finanziaria da parte delle banche. Con occhio critico, Incrementum spiega come applicare queste informazioni alle decisioni di acquisto dell’oro e allo stesso introducono il loro "segnale inflazionistico”.

GoldSilverWorlds.com ha fatto un gran lavoro per riassumere tutti gli aspetti fondamentali (i grafici completi sono qui sotto…).
Gli autori introducono il termine “tettonica monetaria come una metafora di questa guerra. Come la piattaforma tettonica sotto un vulcano, l'inflazione valutaria e la deflazione stanno lavorando l’una contro l’altra:
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SOVRANITA' MONETARIA: LA STRADA E' LUNGHISIMA

Quello della sovranità monetaria è senza ombra di dubbio il tema più importante della nostra era economica. Allo stesso tempo, è il tema del quale non solo a livello diffuso se ne sa pochissimo, ma anche quello che è meno probabile possa essere compreso nel modo corretto. Un diabolico effetto perverso che non può che gettare nello sconforto quanti si sforzano di comunicarlo senza sosta. Un effetto che nondimeno non ci si deve stancare dal combattere.
Nel passaggio epocale che stiamo attraversando, nel necessario cambiamento di paradigma che la nostra generazione dovrà comunque vivere, cosciente o meno, volente o nolente, una tappa fondamentale e ineludibile e proprio quella relativa al denaro. Impossibile pensare di passare da una civiltà prettamente economicista e monetaria, spinta da circa un secolo verso l'escrescenza finanziaria, ad una di segno differente, per qualsiasi esso possa essere, senza cimentarsi con le realtà degli scambi economici e monetari che hanno caratterizzato praticamente in modo univoco la storia del mondo da un tempo ormai così lungo.
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PERCHE' L'OCCIDENTE SI VENDE L'ORO E LA CINA SE LO COMPRA ?

Molti lettori ultimamente hanno fatto un'ipotesi che possa esistere una collusione tra America e Cina per giustificare l'enorme fuoriuscita di oro fisico dai mercati di capitali occidentali. Sono in molti a credere che i governi sappiano quello che stanno facendo e che quindi si stia, in realtà, giocando una partita più grande di quella che stiamo vedendo.
La verità è che i mercati di capitali cinesi e quelli occidentali guardano all'oro da due prospettive completamente differenti.
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mercoledì 22 gennaio 2014

Ecco la nostra alternativa al capitalismo

Il movimento Proutist Universal, registrato in Italia nel 1979, ha condotto opera di formazione e divulgazione della teoria Prout in molte città con seminari e conferenze, dibattiti pubblici e l'Associazione di promozione sociale " IRP  Istituto di Ricerca Prout", registrata nel 1999, è stata fondata con lo scopo primario di aiutare le persone a implementare le idee sulle quali si fonda questo sistema economico. A spiegare il razionale di questo sistema è Tarcisio Bonotto, presidente dell’IRP.
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Rottamare senza cambiare


Quando chiedevo ad alcuni estimatori di Renzi "ma che ci trovate in Renzi? Qual è il suo programma?", nessuno sapeva rispondermi sul contenuto del programma.
Un solo concetto si era ficcato nella loro testa: "Renzi vuole rottamare". La comunicazione aveva funzionato; pesci ingenui avevano abboccato.
Replicavo: guardate che rottamare una classe dirigente pessima non esclude che ne venga una peggiore. Pensate all'esito di tangentopoli! La classe dirigente si rottama come conseguenza della sua sostituzione con un’ altra. Potreste stimare Renzi per la classe dirigente che promuove ma non perché vuole rottamare. Ė stupido stimarlo perché vuole rottamare. Anzi voler fondare il proprio successo sul concetto di rottamazione è chiaramente un inganno. Un chiaro inganno del COMUNICATORE, che paradossalmente stimate proprio perché comunicatore, ossia perché vi prende in giro.
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La società degli eccessi

L’uomo moderno non è soggetto a limitazioni materiali e a poteri sociali, morali o religiosi. Gli appetiti e i desideri sono illimitati. Ed ecco che dismisura, accumulazione, abbondanza e sregolatezza diventano le caratteristiche odierne in contrapposizione alla virtù ellenistico-cristiana del giusto mezzo (Aristotele e San Tommaso d’Aquino). Sembrano concetti lontani ed astratti ma in realtà sono sotto i nostri occhi, fateci caso: in discoteca c’è l’open bar, al ristorante è all you can eat, l’abbonamento del cellulare è no limits ed il più grande festival di musica elettronica si chiama Tomorrowland (il mondo di domani).

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Sfatare il mito della globalizzazione

Mentre i nostri politici dibattono sulla crisi dell’eurozona e sull’evidente mancanza di crescita del nostro Paese -i dati di questi giorni confermano un ulteriore aumento della disoccupazione- pochi si stanno accorgendo che in realtà la matrice del problema è più complessa ed è il caso di dire più globale: l’intero Occidente dovrebbe aprire gli occhi e capire che sono finite le possibilità della globalizzazione tout court, l’età dell’oro del commercio, il progresso, la competitività delle nostre economie.
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L’Italia di Letta – Saccomanni: credit crunch e recessione

Il governo Letta – Saccomanni, a fronte di uno stato di recessione economica del paese, che registra un incremento della disoccupazione al 12,7% (con punte del 41% tra i giovani), continua ad enfatizzare con toni trionfalistici il calo dello spread, che ha raggiunto quota 200, riportandosi ai livelli ante-crisi del 2011. In realtà il calo dello spread è conseguenza della politica della BCE che ha erogato miliardi di liquidità alle banche al tasso dell’1%. Il sistema bancario ha impiegato larga parte di tale liquidità nell’acquisto massiccio di titoli di stato, realizzando in tal modo rilevanti profitti sugli interessi del debito pubblico.
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L’intramontabile Cavaliere, Renzi ed il ri-porcellum

In attesa di fare un confronto puntuale fra la bozza di legge elettorale di Renzi e la recente sentenza della Corte Costituzionale, credo di dover fare delle valutazioni politiche sull’incontro fra il neo segretario Pd e l’intramontabile Cavaliere, la cui portata va ben oltre il merito della legge elettorale.
In primo luogo, mi sembra che questo accordo abbia gambe molto corte e scarsa possibilità di riuscita. Esso è articolato in tre punti: legge elettorale, riforma del Senato e riforma del titolo V della Costituzione. Lasciamo da parte l’ultimo punto su cui è stato detto troppo poco e concentriamoci sui primi due, iniziando dal Senato. Di fatto lo si abroga sia perché gli si toglie il potere di votare la fiducia e, necessariamente, la finanziaria, sia perché si pensa di renderlo non più elettivo, sostituendo gli attuali senatori con Presidenti di Regione, sindaci ecc. Quindi, gli attuali senatori possono prepararsi per la panchina ai giardinetti.
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Uscire dall'euro e l'Unione Europea ad ogni costo

L’unione europea copierà, il 9 maggio di quest’anno, 64 anni di vita. Questa data non è entrata nel cuore di nessuno. E’ invece un anniversario che ricorda a tutti ( Germania compresa) il fallimento del piano che i padri ispiratori, J. Monet e R. Schuman in primis, avevano ideato alla fine del secondo conflitto mondiale. Entrambi vicini al mondo delle banche ( J. Monnet  diventerà banchiere), francesi, auspicavano  un controllo congiunto della produzione del carbone e dell’acciaio, i principali materiali per l’industria bellica. L’idea di fondo era che, non avendo il controllo sulla produzione di carbone e ferro, nessun paese sarebbe stato in grado di combattere una guerra. I paesi che aderivano a questo piano di reciproco controllo avrebbero dovuto abdicare alla gestione delle materie prime. L’unione europea nasceva pertanto non come idea di libertà economica ma come costrizione a controlli reciproci, sulla diffidenza di uno stato nei riguardi dell’altro. Secondo P-H Spaak, belga, anche lui uno dei padri fondatori dell’unione europea, unire gli Stati per mezzo di obblighi vincolanti derivanti da un trattato, costituiva il mezzo più efficace per garantire pace e stabilità.
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IL SECOLO DEL LAVORO STUPIDO

Nel 1930, John Maynard Keynes prevedeva che entro la fine del secolo la tecnologia sarebbe progredita abbastanza da permettere a paesi come il Regno Unito o gli Stati Uniti di approdare alla settimana lavorativa di quindici ore. Aveva ragione: in termini di tecnologia, saremmo perfettamente in grado di riuscirci. Eppure non è ancora successo. Anzi, semmai la tecnologia è stata arruolata per inventare nuovi modi di farci lavorare tutti di più. A tale scopo sono stati creati lavori che sono di fatto inutili. Enormi schiere di persone, soprattutto in Europa e Nordamerica, trascorrono tutta la loro vita professionale eseguendo compiti che segretamente ritengono inutili. I danni morali e spirituali che derivano da questa situazione sono profondi. È una cicatrice sulla nostra coscienza collettiva. Eppure non ne parla praticamente nessuno. Perché l’utopia promessa da Keynes non si è mai materializzata?
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LA LOTTA SUL PIANETA

 o preserviamo la biosfera o questa o si vendicherà.
Alcuni dati recenti sullo scontro Capitalismo/Terra
In Ottobre, gli Stati Uniti hanno superato la Russia come primi produttori mondiali di petrolio e di gas, un risultato ottenuto largamente grazie al notevole aumento nella produzione di gas naturale ottenuto con la fatturazione idraulica di scisti (fracking).  Considerando che il processo manda nel sottosuolo (e quindi nelle falde acquifere del sottosuolo) 200 e più litri di ben 600 agenti chimici in ogni pozzo, non c’e’ dubbio che siamo di fronte alla più sporca e inquinante industria mai creata dall’uomo.
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L’ITALIA, L’EUROPA, IL MONDO CHE VORREI

L’economia non esiste, esiste l’economia politica (Nando Ioppolo), cioè fatta di scelte mirate a finalità sociali, frutto di rapporti di forza politici.
Il problema di fondo è che non c’è più la politica nel contesto occidentale, e meno che mai in quello italiano. Il motivo è il prevalere dei rapporti di forza economici su quelli politici, o in altri termini la vittoria totalizzante del principio del profitto privato sul principio democratico (tramite lobbismo e altre tecniche, come le “porte girevoli” per i decisori ecc.).
Mentre lo scopo di lucro aggrega le forze economiche, generando entità aziendali gigantesche, coordinate in reti globali e relativi centri di potere finanziario consolidato e concentrato, il principio democratico diventa al contrario terreno di coltura del qualunquismo ideologico e della frammentazione sociale, concimati e coltivati, guarda caso, da grandi aziende di comunicazione di massa, per vanificare il potenziale potere politico delle masse e renderlo solo illusorio. 

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lunedì 20 gennaio 2014

“Un corso di cucina per un’acconciatura” è il baratto dei mestieri

è ll’Italia della crisi
tutto si scambia, si
baratta e si offre come
merce: mestieri e
passioni, hobby e
professionalità. Per ristrutturare
casa, farsi belli o presentare la dichiarazione dei redditi senza
spendere un solo euro. C’è l’infermiere pronto a curare chi gli aggiusta l’impianto idraulico, chi disegna dépliants pubblicitari per
un mese di shampoo e messa in
piega o chi è disponibile ad insegnare musica in cambio di un po’
di fisioterapia, lavori in muratura
o una sbiancata ai denti.

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 http://ilcasoelastoria.blogspot.it/2014/01/un-corso-di-cucina-per-unacconciatura-e.html

Il nuovo crollo dei consumi elettrici

Recentemente, il quotidiano «Il Sole 24 Ore» ha pubblicato un articolo (qui leggibile in versione integrale) in cui si piange per il calo dei consumi elettrici lamentando “[...] il dramma del termoelettrico”. Ovvia questa posizione di Confindustria, preoccupata per gli industriali delle centrali termoelettriche, per contro non condivisibile da tutti gli italiani.
Il cosiddetto “dramma” significa infatti anche meno consumi di materie prime provenienti dall'estero e quindi una bilancia dei pagamenti con l'estero più sostenibile. Ma soprattutto significa anche meno inquinanti immessi nell'aria e meno scorie da smaltire.

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http://www.ilcambiamento.it/risparmio_energetico/crollo_consumi_elettrcici.html

DEUTSCHE BANK: IL RITORNO DELLA VORAGINE CON LA BANCA INTORNO!

Affascinante davvero affascinante,  anche se solo due o tre anni dopo che Icebergfinanza in solitaria, insultato e dileggiato,  per mesi e mesi ha condiviso responsabilità e rischi delle banche tedesche, dettagliandone ogni esposizione seguendo le informazioni accessibili a tutti della BIS ma non solo anche Vanityfair giusto per comprendere come economia e finanza siano scienze serie di cui vi lascio una sintesi…
(…) un punto di vista sulla crisi del debito europeo e la crisi greca, è che si tratti di un tentativo elaborato dal governo tedesco per conto delle sue banche per ottenere indietro i loro soldi senza richiamare l’attenzione su ciò che stanno facendo.
Il governo tedesco dà i soldi al fondo di salvataggio dell’Unione europea in modo che possa dare i soldi al governo irlandese in modo che il governo irlandese può dare indietro denaro alle banche irlandesi così le banche irlandesi possono rimborsare i loro prestiti alle banche tedesche.
“Stanno giocando a biliardo”, dice Enderlein. “Il modo più semplice per farlo sarebbe quello di dare i soldi tedeschi alle banche tedesche e lasciare che le banche irlandesi o greche fallissero.”
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 http://icebergfinanza.finanza.com/2014/01/20/deutsche-bank-il-ritorno-della-voragine-con-la-banca-intorno/

A COSA MIRA DAVVERO RENZI...

La governabilità, la riforma elettorale. Ma non solo. Renzi sta perseguendo un disegno più ampio. Accettando di incontrare Berlusconi, anzi riportandolo al centro del dibattito, compie un gesto non solo tatticamente indispensabile – considerata l’impossibilità di dialogare con Grillo, le riforme possono essere fatte solo con il consenso di Forza Italia – ma strategicamente audace e rivoluzionario, rivolto sia alla destra che alla sinistra.
 Renzi sa che il suo vero nemico è dentro al Pd – non fuori – ed è rappresentato dalla corrente, finora onnipotente – dei post comunisti. E sa anche che le elezioni le può vincere solo se riesce a conquistare la fiducia di almeno una parte dell’elettorato di centrodestra, che può contare su uno zoccolo duro di almeno un terzo dell’elettorato.
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12819