STUPIDA RAZZA

martedì 30 giugno 2015

La difesa mediatica Russa contro le azioni USA


Esportazione Della Democrazia Made In U.S.A.

VOGLIONO ESPORTARE IL MODELLO ECONOMICO OCCIDENTALE,ALTRO CHE DEMOCRAZIA.

Note fredde sul prossimo referendum greco

(risposta a una lettera del signor Barone che qui riproduco in parte)
 [...] Se il governo greco avesse accettato le condizioni poste dai burattinai della finanza mondiale si sarebbe rischiata la rivoluzione ma un simile artifizio non solo stoppa la reazione sul nascere ma anche se qualche fazione si arrischiasse a sollevarsi ne giustificherebbe anche la repressione. L'uscita della Grecia dall'euro innescherebbe dei meccanismi che metterebbero a rischio l'attuale status quo politico europeo e forse l'esistenza stessa della Nato, una cosa del genere non puo' essere affidata, da chi gestisce davvero il potere, all'esito incerto di un referendum senza trucchi. Signor Chiesa, che ne pensa?

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http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=121402&typeb=0&note-fredde-sul-prossimo-referendum-greco

GRECIA: UN MONDO DI BALLE FACT CHECKING

Per chi come noi ama la verità figlia del tempo, proviamo ora a smontare pezzo per pezzo il castello di falsità, di luoghi comuni che da sempre circolano sulla Grecia, utilizzando le loro fonti, si, proprio quelle che nessuno legge.
Una premessa se non hai tempo, non leggerlo, c’è sempre qualcuno in televisione o sui giornali che  ti spiega meglio di noi, come i greci in questi anni hanno vissuto sopra le loro reali possibilità.
Partiamo dalla leggenda metropolitana che vede la Grecia, ma non solo pure l’Italia, dopo cinque anni ancora ferma ad un numero impressionante di dipendenti statali.
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DOLLARO: GREENBACK BUTTERFLY!

Lasciamo per un attimo le vicende umane e la dimensione tecnica e macroeconomica della tragedia greca e concentriamoci anche solo per un istante su quanto sta accadendo sui mercati, mentre per tutta la giornata di ieri la solita carta straccia ha urlato che sono stati “BRUCIATI” i soliti miliardi in borsa.
Come spesso racconto sui mercati, nella finanza, tutto si crea, nulla si distrugge, tutto si trasferisce da una tasca all’altra.
Nessuno vi dirà che mentre ieri sono spariti un pugno di miliardi dai mercati azionari i mercati obbligazionari di qualità si sono gonfiati, creando ricchezza.
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GRECIA … BANCHE CHIUSE E CONTROLLO DEI CAPITALI!

Venerdi ci eravamo lasciati così… “È troppo tardi ormai per avere paura.”
Si lo so, ho scelto una foto sbagliata, diffondere serenità in Grecia oggi è reato, come si fa con la chiusura delle banche e il blocco dei capitali?
Banche chiuse per sei giorni, solo 60 euro a testa esclusi gli stranieri e addirittura quel delinquente di precedente premier che accusa l’ultimo arrivato di aver osato indirre un referendum quando lui l’aveva richiesto sull’euro e l’Europa gli aveva dato il ben servito.
“Fra il dolore e il nulla io scelgo il dolore.” E tu, cosa sceglieresti? Il dolore è idiota, io scelgo il nulla. Non è meglio, ma il dolore è un compromesso. O tutto o niente…
Tsipras ha scelto il dolore temporaneo per andare oltre il nulla che aspettava la Grecia nei prossimi anni. Ho letto di tutto ieri sera tardi, soprattutto la somministrazione di una dose massiccia di panico e terrore da far pervenire ai greci ed indirettamente a milioni di italiani che da sempre seguono con distacco le vicende greche.
Non ho altro da aggiungere se non condividere alcuni passaggi significativi per noi che amiamo la verità figlia del tempo.
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IL MORALE NELLE STRADE GRECHE: “ALCUNI HANNO SOLLEVATO IPOTESI DI GUERRA CIVILE”

Stamattina, John O’Connell, CEO di Davis Rea, ha parlato a Business News Network Canada da quella che potrebbe essere considerata la maggiore attrazione turistica della Grecia, l’isola di Santorini, per dare senso al “morale nelle strade”. Senza sorprese, il suo responso è stato, almeno per quanto riguarda le preoccupazioni dei turisti, che nessuno è preoccupato. Dopotutto non sono i loro risparmi ad essere a rischio e inoltre se si ritornasse alla Dracma il potere di acquisto degli stranieri aumenterebbe notevolmente.
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15251

GRECIA: IN DIFESA DELLA DEMOCRAZIA

La decisione di escludere la Grecia dalla riunione dell’Eurogruppo di sabato 27 giugno, subito definita «informale», rappresenta l’equivalente di un colpo di mano da parte del Presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem. È un fatto inaudito, che viola tanto lo spirito quanto le norme dei trattati dell’Unione Europea. L’assenza di reazioni da parte degli altri partecipanti alla riunione è altrettanto grave. Quel giorno è stato un giorno decisamente nero per la democrazia. Domenica 28 giugno, le pressioni sulla Grecia sono riprese. E i giorni a venire potrebbero rivelarsi i più oscuri per la democrazia, in Grecia come in Europa. È opportuno valutarne le conseguenze.

I fatti
La realtà dei fatti è che nel corso della riunione del 27 giugno Dijsselbloem ha chiesto al Ministro greco delle finanze, Yanis Varoufakis, di uscire dalla sala. L’Eurogruppo ha pubblicato un comunicato senza il consenso del Ministro greco, come si vede qui
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15250

CLUB BILDERBERG: QUESTA E' LA VERA STRATEGIA !

Il procuratore tedesco ha detto recentemente che ha abbandonato l'indagine sulle intercettazioni da parte dell'intelligence USA al cellulare del cancelliere tedesco Angela Merkel, sostenendo la "mancanza di prove", nonostante i documenti forniti dall'ex-analista della NSA, Edward Snowden, sul programma di spionaggio massiccio ai celulari su scala mondiale dal 2002. Il procuratore Harald Gamma ha minimizzato l'importanza di Washington di spiare il massimo dirigente, coincidendo con un portavoce del cancelliere, Steffen Seibert, che ha ha rifiutato di rispondere alle domande della stampa e minimizza la questione dicendo: "La questione non è stata in nessun momento il suo cellulare, ma quello di tutti i cittadini".
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15249

LA GRECIA OLTRE IL CIGLIO DEL BARATRO

Il vero obbiettivo della Troika era quello di cacciare Alexis Tsipras e di far uscire la Grecia dall’euro.
E’ evidente che la creazione dell'euro sia stato un terribile errore. In Europa non ci sono mai stati i presupposti per una moneta unica di successo – soprattutto un’unione fiscale e bancaria in grado di assicurare che quando scoppia una bolla immobiliare, ad esempio in Florida, Washington andrà automaticamente a proteggere gli anziani contro qualsiasi minaccia alle loro cure mediche o ai loro depositi bancari.

Lasciare un’Unione Monetaria, tuttavia, è una decisione molto più difficile e spaventosa di quanto lo sia entrarci e, fino ad ora, le economie europee in difficoltà, sul ciglio del baratro, hanno sempre fatto un passo indietro. I Governi hanno sempre accettato le richieste di dura austerità dei creditori, mentre la Banca Centrale Europea conteneva il panico sul mercato.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15247

Il ’900 è finito e noi ci sentiamo poco bene

STIAMO PASSANDO DALL'ERA INDUSTRIALE ALL'ERA DELLA CONOSCENZA.
Verso la fine del 1899 si accese una disputa molto vivace se l’imminente 1900 dovesse contare come ultimo anno del secolo vecchio o come primo del nuovo. Alla fine intervenne l’imperatore di Germania, Guglielmo II, dichiarando che il 1900 era il primo anno del XX secolo: a Berlino, alla mezzanotte di San Silvestro del 1899, campane a distesa e salve di cannone annunciarono la nascita del nuovo secolo. Allora era così. Il tempo poteva essere scandito dagli orologi di Berlino e il potere di un imperatore tedesco faceva direttamente sentire i suoi effetti nella vita quotidiana di milioni di uomini.
Nessuno se ne rese conto, ma quello fu il definitivo addio al tempo storico dell’Ottocento. Nel Novecento il tempo avrebbe smesso di essere il «principio ordinatore» degli eventi umani e della loro rappresentazione fondata sulla successione cronologica, per lasciare posto all’«esperienza della simultaneità»: prima la telefonia e la radio, poi il cinema e la televisione, poi ancora il trasporto aereo, il fax, le reti telematiche, infine il mondo sterminato del web hanno consentito l’accesso immediato a una pluralità di spazi e di tempi cancellando i concetti tradizionali di passato e futuro, di vicino e lontano. Oltre al tempo, anche gli spazi si sono infatti ridefiniti in una dimensione planetaria, proponendosi come territori percorribili istantaneamente, senza più il tempo che era necessario per attraversare le antiche distanze.

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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=51449

La Laudato si’ contro la violenza cieca del capitalismo selvaggio


“Altissimu, onnipotente, bon Signore,
Tue so’ le laude, la gloria, l’honore et onne benedictione, ad Te solo, Altissimo, se konfàno
et nullu hono ène dignu Te mentovare”.

E’ la più bella composizione poetica di tutto il mondo e di ogni tempo. E’ la più bella perché la sua è una bellezza assoluta, cosmica, totale, che penetra tutto il creato e che arriva quasi a lambire l’ineffabilità di Dio. Nemmeno il Salomone del Cantico dei Cantici che pure per tanti versi gli somiglia e al quale senza dubbio Francesco si è ispirato, nemmeno il Dante della “Preghiera di san Bernardo a Maria” (“Vergine Madre, Figlia del Tuo Figlio”) sono arrivati tanto in alto e così in profondo.
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Tutti i mali dell'Europa provengono dall'America dei club cultural-finanziari

L’America è il laboratorio della Modernità. Essere anti-americani non significa nulla se prima non si scinde, come ha fatto il grande sociologo Christopher Lasch, la massa dall’élite.
Seppur giovane, la nazione statunitense ha conosciuto nei suoi due secoli di storia tutta una serie di passaggi che l’hanno trasformata radicalmente sino a modificarne la natura stessa. In realtà per anni e sullo stesso territorio hanno convissuto due anime in contrasto fra loro. Da una parte lo spirito capitalistico fondato sul potere finanziario delle grandi famiglie come i Morgan, i Rockefeller, i Rothschild, i Lehman; dall’altra, quello fondato sulavoro e redistribuzione di Henry Ford, ideatore della fabbrica automobilistica più produttiva del mondo. Così anche la spettacolarizzazione di Hollywood è entrata in contrasto con la semplicità ed il realismo di Ernest Hemingway. Da una parte gli anti-imperialisti e gli isolazionisti come lo scrittore Mark Twain, il critico letterario Henry James, il filosofo John Dewey ed il poeta Edgar Lee Masters, dall’altra l’America della "dottrina Monroe" e guerrafondaia dei neocon. E poi lo strapotere di Wall Street di fronte alla lirica dei Cantos di Ezra Pound. Le grandi metropoli, Chicago, Boston, New York, contrapposte alle terre desolate, immense, raccontate dallo scrittore statunitense Henry David Thoreau in Walden ovvero Vita nei boschi.
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Ripensare l’economia reale

La crisi ha avuto il merito di chiarire che lo sviluppo economico non è un problema di ingegneria finanziaria. Soddisfare le esigenze sociali non può essere il risultato di qualche funambolismo finanziario, ma del buon funzionamento dell’economia reale, rispetto alla quale la finanza deve tornare in posizione servente. Il ruolo sociale della finanza è quello di fornire i mezzi per avviare e sostenere un progetto imprenditoriale, incassare il dovuto compenso per il servizio al credito e basta. Tutto il resto è semplicemente usura.
Ma ripristinare la centralità dell’economia reale è possibile solo emancipando le imprese dalla finanza. A partire dagli anni settanta, le grandi imprese da conglomerati industriali sono diventate grandi holding finanziarie con delle appendici industriali: il profitto è venuto sempre di più dai giochi finanziari e sempre meno dalle attività industriali, c’è stato un sostanziale divorzio fra impresa ed azionisti, i manager si sono orientati sempre di più sull’investimento finanziario ecc.
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E ora sarà Putin a salvare la Grecia?

Nell’intervista che ho rilasciato al blog di Beppe Grillo (vedi mio post) una delle domande riguardava i rapporti tra Putin e Tsipras collegati alle vicende dell’euro.
Alzando lo sguardo oltre la contingenza, appare evidente che due potenze la Russia e la Cina oggi hanno interesse a salvare la Grecia, stabilendo rapporti geostrategici privilegiati e incrinando il fronte atlantista.
Potete vedere qui il video o se, preferite, leggere la trascrizione della domanda e della risposta:
Il blog di Beppe Griollo: Putin ha dichiarato la sua solidarietà nei confronti della Grecia. Che succede se Tsipras accetta e decide di uscire dall’Euro?
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=51433

Due banali considerazioni sulla Grecia

Dovrò, per motivi di maggior impegno e di minore incompetenza, dedicare un po’ più di attenzione al califfo & Co. Solo due parole quindi sulla Grecia. Più che due parole, una doverosa e dolorosa dichiarazione di fede.
L’Europa è morta, viva l’Europa, dicevo pochi giorni fa. Lo ripeto. Se vogliamo salvare l’Europa e la sua unità (ch’è tutta da costruire), l’Unione Europea va abbattuta e rifondata. Non sono affatto un lettore devoto di “Repubblica”, ma quel che negli ultimi giorni ci hanno proposto su quel quotidiano Habermass, Krugman e la Spinelli è sostanzialmente esatto e sottoscrivibile. Che sia stato un crimine volontario o un tragico e grottesco errore, il fatto è che non si sarebbe mai dovuto procedere a una “unificazione” economica e monetaria dell’Europa senza prima aver messo a punto al sua unificazione politica. E non andiamo a tirar fuori alibi inappropriati: lo Zollverein non fu per nulla un precedente dell’unità tedesca, senza la forza e la lucidità politica della Prussia bismarckiana non sarebbe successo un bel niente. Ma nel caso della UE ha purtroppo vinto, una volta di più, il peccato originale della Modernità: il primato dell’economia. Ci siamo illusi – e qualcuno ha voluto illuderci – che dopo l’Eurolandia sarebbe arrivata deterministicamente, fatalmente, l’Europa.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=51432

Russia-Stati Uniti, prove di guerra mondiale

Il 14 marzo 2014 tu titolavi un tuo articolo: “Ucraina: il segreto che nessuno spiega (e che dovreste sapere…), ci spieghi quali sono le vere ragioni che hanno portato al conflitto fra Russia e Ucraina? E in questo scenario, che ruolo ricoprono gli Stati Uniti d’America?
Marcello Foa - Un saluto agli amici del blog di Beppe Grillo, ben ritrovati visto che non è la prima volta che ho il piacere di parlarvi. Per spiegare che cosa accade tra Russia e Ucraina in realtà bisogna capire il rapporto tra Russia e Stati Uniti, perché dietro gli avvenimenti in Ucraina c’è una strategia degli Stati Uniti, volta da un lato isolare la Russia, dall’altro a prendere il controllo dell’Eurasia, ovvero a creare un corridoio che dall’Europa occidentale arrivi fino all’Asia e per realizzare questo corridoio, il controllo dell’Ucraina è cruciale.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=51434

Grecia: il gioco che si profila

Quella che si apre, in questa settimana, è una partita a scacchi a mosse obbligate per entrambi i contendenti. E’ evidente che Tsipras ha bisogno di una squillante vittoria dei No all’accordo. Se vincessero i si a lui non resterebbe che dimettersi, la troika avrebbe vinto e i partiti di centro cercherebbero di fare una coalizione “europeista” (magari con una scissione fra i deputati di Syriza) per un governo di servizio (di servizio alla Merkel, naturalmente).
Per Syriza sarebbe una disfatta e per la Grecia inizierebbe un calvario ancora peggiore di quello attuale, perché il referendum legittimerebbe qualsiasi misura, anche la più aberrante. Magari non da subito, anzi la Troika potrebbe mostrarsi inizialmente più comprensiva con un governo “moderato” e fare anche qualche regalino, magari sino a novembre, giusto il tempo di far affondare (o addomesticare) Podemos, ma dopo sarebbe un crescendo, sino all’inevitabile default.
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La vita vale più dei consumi


“Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.”
Mahatma Gandhi.
E’ racchiusa in questa profetica citazione della grande anima dell’India, il percorso della decrescita felice. Siamo a metà del percorso tra il combattimento e la vittoria. E i segnali di quest’ultima sono sempre più evidenti. Con buona pace di coloro che pensano che un mondo finito possa crescere all’infinito indipendentemente dal pianeta stesso.
Sempre più italiani iniziano a capire che le tematiche legate alla decrescita felice non solo sono reali e vere ma che siano sempre di più auspicabili. E sono sempre di più gli italiani che iniziano a praticarle. Questo è quanto emerge da una recentissima ricerca del Community Media Research per “La Stampa”, secondo il quale il 70% della popolazione è attenta a equilibrio e sostenibilità del progresso.
Pubblichiamo di seguito la ricerca, sempre più convinti che la strada intrapresa diversi anni fa si stia rivelando ogni giorno di più la migliore possibile.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=51440

Obbedite, greci, o la Troika si vendicherà

La Bce ha bloccato gli aiuti finanziari ad Atene e Tsipras ha parlato di ricatto scegliendo di stimolare l'orgoglio nazionale dei greci chiamati a decidere, attraverso un referendum, se accettare o meno le richieste della Troika. Immediati i contraccolpi sui mercati finanziari con il crollo dei listini di Borsa e con il rialzo dello spread tra i Bund tedeschi e i Btp italiani decennali, espressione di una Italia che vanta il secondo debito pubblico europeo (132% sul Pil) per entità.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=51444

L'Europa economica non conta. L'Ue deve essere armata, nucleare e autarchica

La sua ricetta è sempre quella: "Un'Europa unita, armata, neutrale, nucleare e autarchica". Per lo scrittore Massimo Fini, la tenuta o meno dell'Europa economica in seguito alla crisi greca è secondaria. E a IntelligoNews spiega: "Ue alleata della Russia? Dovevamo farlo già 30 anni fa".

Fini, cosa pensa del referendum greco? 

«Credo che vincerà il “no” all'Euro. Quali siano le conseguenze, di preciso, non è riuscito a capirlo nessuno, è un'incognita. Il problema è che ormai siamo talmente integrati l'uno con l'altro che anche l'uscita di un Paese di 11 milioni di abitanti può distruggere tutti gli altri»

Un'eventuale vittoria del no potrebbe causare un crollo dell'Euro? 

«Ma il problema alla fin fine non è l'Euro. Il punto è che l'Europa dovrebbe essere innanzitutto Europa politica. Ma per essere tale bisogna sbaraccare gli Stati nazionali, cosa di cui però per ora non se ne parla. Ma se vuole competere con Russia, Cina, Usa, l'Europa deve essere unita, armata, neutrale, nucleare e autarchica. Il discorso economico è secondario».
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Il nemico è potente e avanza ovunque


Arginare l’avanzata del nemico sarebbe compito di forze amiche, che perseguendo il loro interesse fanno anche il nostro. Il nostro interesse d’italiani, tanto per fare un banale esempio, sarebbe quello di liberarci definitivamente – e il più in fretta possibile – della morsa in cui siamo prigionieri. La morsa è quella della troika, dell’euro e della nato. In una parola: quel complesso di forze che si chiama occidente (a guida americana, per volere neocapitalista) e che ci ha messo in un angolo, condannandoci alla crisi perpetua e alla perdita (irrimediabile?) della sovranità.
C’è però un piccolo particolare da tenere in considerazione … Oggi le forze amiche si riducono – per noi italiani e per moltissimi altri, europei e non – quasi esclusivamente alla Federazione Russa e questa, sotto attacco, tirata per i capelli dalle forze del male e della devastazione in una nuova “guerra fredda”, deve assumere un atteggiamento prudente, pronta in ogni momento a ripiegare sulla difensiva e a resistere. Sarebbe nostro interesse legarci in modo strettissimo, mani e piedi, ai russi e liberarci dalle catene neocapitaliste, per far “ripartire l’economia” con il pieno controllo della moneta, evitando di farci trascinare nelle devastanti guerre americano-nato, grazie a un cambio a trecento e sessanta gradi delle alleanze politico-militari.
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lunedì 29 giugno 2015

La bolla onirica europea

E' veramente emblematica ed esemplificativa della "bolla onirica" e della percezione distorta nella quale viviamo (o la maggior parte delle persone vivono) la valutazione che si è data della notizia che la BCE ha lasciato invariato il plafond dei fondi ELA destinati alle banche greche. 
Giornali, professori universitari, commentatori hanno tutti valutato positivamente la notizia.

Nessuno ha pensato al caso personale: se ognuno di noi ha un plafond di 1000 euro (può andare 1000 euro sotto) sul proprio conto corrente e al momento si è sotto di 990 euro, la notizia che la banca non ci alza il plafond significa che abbiamo tecnicamente finito i soldi. Bastava pensare a questo per capire che la notizia proveniente dalla BCE era tutt'altro che positiva.
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CDP in mano a Goldman Sachs

"Il lato oscuro del "rottamatore": Cassa Depositi e Prestiti in mano a Goldman Sachs. Con un atto d'imperio il premier ha imposto le dimissioni a Franco Bassanini, Presidente di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), sostituendolo con Claudio Costamagna. L'ex-rottamatore ha deciso di entrare nel valzer delle nomine pubbliche minacciando di commissariare il Consiglio d'Amministrazione di CDP e ottenendo, dopo lunghe trattative, la nomina del suo candidato.
Claudio Costamagna ha un lungo passato in Goldman Sachs, una delle banche d'investimento e di consulenza finanziaria più grandi del mondo, che ha visto fra i suoi consulenti Mario Draghi, Romano Prodi e Mario Monti. Si aggiunga che Costamagna siede tuttora in diversi consigli di amministrazione di società quali Luxottica ed è Presidente di Salini-Impregilo. Non manca un legame molto solido con l'Università Bocconi, che Costamagna ha il compito di "indirizzare verso l'internazionalizzazione" e dalla quale è stato eletto nel 2004 "Uomo bocconiano dell'anno". 
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 http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=121105&typeb=0&Loid=315&cdp-in-mano-a-goldman-sachs

Il Papa, la decrescita, il PD e Grillo

Tutto sommato, fra le molte reazioni ipocrite all'Enciclica del papa quella dell'ipersviluppista Luca Simonetti almeno è onesta: tutte cazzate, ha detto in sostanza alla Stampa, «una nebulosa ideologica piena di errori tecnici».
Per il resto, è stata una pioggia di falsi complimenti da parte di quasi tutto l'establishment politico ed economico che costituisce il vero obiettivo polemico dello scritto di Francesco: la cui Enciclica è stata fatta passare come "ecologica" quando invece affronta di petto la principale questione del presente, cioè il fallimento esistenziale e sociale del capitalismo così come si è declinato dalla sua fase novecentesca a quella postindustriale.
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 http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=121065&typeb=0&Loid=315&il-papa-la-decrescita-il-pd-e-grillo

Una Nemesi greca per la Trojka

Lascia veramente sconcertati la proposta fatta dalla ex Trojka alla Grecia per ottenere l'ultima rata da 7,2 miliardi di finanziamento. Da un lato il bastone dell'aumento dell'IVA sui beni primari e del taglio delle pensioni (ormai spesso ridotte ad un minimo di 200 euro e unica fonte di reddito familiare) e dall'altro lato la carota di un possibile taglio del debito pregresso, peraltro senza fare alcuna quantificazione.
Chiunque (a parte chi è in assoluta malafede) comprende che un aumento ulteriore dell'Iva e un ulteriore taglio delle pensioni precipiterà la Grecia in un'altra forte recessione con il risultato di rendere l'ipotetico e non quantificato  taglio del debito perfettamente inutile: la contrazione del Pil lascerebbe insostenibile il debito anche se tagliato.

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 http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=121023&typeb=0&Loid=315&una-nemesi-greca-per-la-trojka

Un'enciclica che produrrà grandi ondate

Con la sua enciclica "Laudato si'" Papa Francesco ha aperto le ostilità contro il potentissimo "Partito del Carbonio". Un partito quasi onnipotente, visto che è l'espressione di quelli che Paul Krugman, premio Nobel per l'economia, definì i "padroni universali", quelli che stanno portando il nostro pianeta alla catastrofe ecologica e sociale.

Ma, tra le molte novità di questo Papa, e di questa enciclica, c'è il fatto che in essa prevale la preoccupazione e l'allarme. Non solo. E' un appello piuttosto drammatico ai popoli dell'Occidente affinché rinuncino, almeno in parte, alle loro pretese di dominazione e di conquista. Poiché è ben vero che il contenuto dell'enciclica concerne in primo luogo la gigantesca tematica dei cambiamenti climatici in corso, per mano dell'Uomo, ma è altrettanto evidente che il Papa (e la commissione vaticana Justitia et Pax che è stata la sede dell'elaborazione del testo) hanno ben presenti tutte le implicazioni sociali, politiche, oltre che strategiche, che il problema comporta. 
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Euro, Grecia, gli indizi e l'iceberg

Facciamo finta di essere Sherlock Holmes e usiamo la lente macroeconomica per fare delle valutazioni. Abbiamo tre indizi:

Primo indizio: la prossima rivalutazione dell'euro
Abbiamo tradotto qualche mese fa un post di Warren Mosler in cui al termine della fase definita di "riposizionamento di portafoglio" dell'euro  prevedeva una rivalutazione dello stesso euro trascinata dai fondamentali che porteranno ad una sua rivalutazione rispetto al dollaro oltre 1,5 spegnendo la ripresa Europea oggi basata sull'export.

Secondo indizio: gli eventi "insignificanti"
È di questo giorni l'editoriale di Giavazzi sul Financial Time ( commentato qui da G. Zibordi ) che invita l'eurozona ad abbandonare al suo destino fuori dall'euro la Grecia ritenendo l'evento insignificante. Stessa previsione era stata fatta da Giavazzi per il fallimento della Lehman Brother considerato un buon segno per il libero mercato e soprattutto un fallimento facilmente assorbibile.
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Perché mi auguro che non ci sia accordo tra Grecia e UE

Idioti! Pare che così commentasse il presidente del consiglio francese Deladier rivolto alle folle festanti che lo accolsero per l'accordo di Monaco del 1938, ove la grande Germania di Hitler umiliava la piccola Cecoslovacchia con il concorso di tutta l'Europa. Naturalmente tutto è diverso da allora e i paragoni son sempre forzature, se non per tre singolari coincidenze.

La prima è che la piccola Grecia con un PIL inferiore al 2% della UE si trova ad una tavolo con rapporti di forza a proprio danno simili a quelli della Cecoslovacchia del 1938.

La seconda è che un eventuale accordo di Bruxelles provocherebbe in Europa una euforia incosciente simile a quella di 77 anni fa.
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La lobby delle multiutility

"Siamo l'ultimo paese sovietico d'Europa"; con queste parole Erasmo D'Angelis, capo dell'unità di missione Italiasicura e rappresentante del Governo Renzi, ha salutato il battesimo di Utilitalia, la nuova associazione dei gestori di servizi pubblici locali, nata dalla fusione di Federambiente e di Federutility.
"Dobbiamo passare da circa 1.500 società partecipate a 20 società regionali per la gestione dei rifiuti, 5 grandi player per il servizio idrico integrato, 3 per la distribuzione del gas e 4 per il trasporto pubblico locale. Settore quest'ultimo che va inserito subito in Utilitalia, perché sarà il primo a bandire le gare per affidare la gestione dei servizi".
Ecco scodellato in tre righe il programma del governo, naturalmente non discusso in nessuna sede con i cittadini, gli enti locali e le comunità territoriali, bensì annunciato di fronte alla nuova holding dei gestori. Anche perché, ai cittadini D'Angelis e Renzi dovrebbero spiegare che ne è della vittoria referendaria del giugno 2011, con la quale 27 milioni di italiani avevano sancito la gestione pubblica, partecipativa e senza profitti dell'acqua e dei beni comuni.
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Gli “strozzini” il vero ostacolo al salvataggio della Grecia

Dato che i debiti della Grecia sono anche effetto dello strozzinaggio delle banche e della politica della trojka, il governo greco dovrebbe rifiutare di pagarli in gran parte e, piuttosto che rimanere indebitati chiedendo l’elemosina in eterno, tentare un'altra strada, che tra l’altro aprirebbe un orizzonte nuovo per i prossimi paesi della lista, tra cui l’Italia. Tsipras sta cercando di fare ripartire il paese usando politiche simili ai suoi predecessori con qualche differenza dettata dal suo essere “di sinistra”, che poi significa favorire i ceti medio/bassi, tagliare il meno possibile la spesa pubblica, mettere qualche tassa in più ai ricchi e agli imprenditori, cercando di favorire la crescita. Le due politiche però sono in palese contraddizione dato che se stanghi chi investe cioè gli imprenditori, è chiaro che il paese molto difficilmente crescerà. E poi crescere per cosa? Per rilanciare i consumi che indebitano la gente? Per dare ancora ossigeno e aumentare i fondi per i ladrocini e la corruzione? Perché, invece di guardare all’Europa, non puntare alla vera speranza, alla vera risorsa, cioè la Grecia e i greci? Stiamo parlando di fantascienza e di argomenti di cui probabilmente Tsipras (che si illude pure di passare dalla padella europea alla brace cinese o russa) non sa nulla, ma proviamo lo stesso a suggerire soluzioni, chissà che succeda un miracolo.
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 http://www.ilcambiamento.it/crisi/salvataggio_grecia_tsipras.html

LA GRECIA E’ STATA CESTINATA DA MO’. SI TRATTA DI ALTRO. (CON UNA NOTA SUL REFERENDUM)

Io non so perché nessuno lo dice. La Grecia non esiste, la Grecia NON ESISTE, nessuno nell’Eurogruppo, nessuno al Tesoro USA, nessuno nella City di Londra ne parla. Non scherzo, NON scherzo. I colloqui VERI sono su altro e certo non nelle conferenze stampa, non sul Sole 24 o sul Financial Times.
La Grecia l’hanno cestinata da un secolo, non conta un cazzo quello che fa o non fa, se sta in euro o no.

Il gioco, come ci spiegò l’anno scorso Goldman Sachs, è tutto nella guerra monetaria fra Dollaro USA ed Euro; sta tutto nella guerra interna fra il Quantitative Easing di Draghi (pro USA) e i disegni euro-egemonici della BUBA, cioè della Bundesbank. Non capite? Leggete due semplici righe un po' più sotto.
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15243

EUROPA: IL MOMENTO DELLA VERITA’

Spingere la situazione fino a questo punto è stato un atto di mostruosa follia da parte dei Governi Creditori e delle Istituzioni
Fino ad ora ogni avvertimento sull’imminente collasso dell'euro si è rivelato eccessivo. I Governi, qualsiasi cosa abbiano detto durante le elezioni, hanno ceduto alle richieste della Troika, mentre la BCE teneva calmi i mercati.
Questo processo è riuscito a tenere insieme la moneta unica, ma ha anche perpetuato un’austerità profondamente distruttiva – non lasciate che un paio di trimestri di modestissima crescita, in alcuni dei paesi debitori, vadano ad oscurare l’immenso costo costituito da cinque anni di disoccupazione di massa.
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domenica 28 giugno 2015

Questo sistema è radicalmente sbagliato

Da pochi anni abito a Corsico, alle porte di Milano. Un abitante che è nato qui mi raccontava di quanto fabbriche c’erano: la Richard Ginori – il cui stabilimento lungo il naviglio sta sgretolandosi abbandonato – le cartiere Burgo, una grossa conceria, decine di aziendine metallurgiche. La Richard Ginori da sola occupava 1800 dipendenti, al Burgo ottocento, la conceria trecento. Ad occhio e croce, questa cittadina di 35 mila abitanti ha perso almeno 3 mila salari e decine di attviità produttive. Sostituiti da pensioni: adesso è una cittadina di pensionati, alcuni caporioni ndranghetisti in un quartiere marginale; e  circondata di mega-centri commerciali esteri: Ikea, Auchan, magazzini di sei piani dei cinesi che vendono tutto. Alcuni dei supermercati però stanno chiudendo, l’affitto degli amplissimi spazi è diventato insostenibile data la caduta dei profitti.
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GREXIT: IL TRAMONTO DELL'EURO ?

La decisione presa dal premier greco di indire un referendum sull’austerità (rectius: sull’opportunità di accettare o respingere il piano di “salvataggio” delle “istituzioni”, che poi sarebbero la troika) ha scatenato nei nostri lidi la solita tifoseria da stadio: chi inneggia al trionfo della democrazia, chi ostenta scetticismo.
Non se ne abbiano i tromboni sfiatati del “primato della politica”: per valutare il senso politico di questa mossa il dato dal quale partire resta quello economico. È strano che questo non venga compreso soprattutto a sinistra, dove una volta andava di moda una cosa chiamata materialismo storico. Ma non entriamo in questo. La cosa importante è capire che l’austerità non è una bizza, né una virtù, della signora Merkel.
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TIRANNIA EUROPEA ? (IL REFERENDUM IN GRECIA)

Alexis Tsipras ha deciso di indire un referendum per il 5 luglio per chiedere al popolo sovrano un voto risolutivo sui contrasti che ha con i creditori della Grecia. Ha preso questa decisione in seguito alle minacce, alle pressioni, agli ultimatum che gli sono stati posti negli ultimi giorni del negoziato con la cosiddetta Troika, ovvero la Banca Centrale Europea, la Commissione Europea e il Fondo Monetario Internazionale. In tal modo, con un gesto che potremmo definire «gaullista», ha deliberatamente riportato sul piano politico un negoziato che i partner della Troika volevano mantenere sul piano tecnico e contabile.
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IL DISCORSO DI ALEXIS TSIPRAS, STANOTTE

Amici greci,
da sei mesi il governo greco combatte una battaglia in condizioni di soffocamento economico senza precedenti, per implementare il mandato che ci avete dato il 25 gennaio.
Il mandato che stavamo negoziando coi nostri partner chiedeva di mettere fine all'austerità e permettere alla prosperità ed alla giustizia sociale di tornare nel nostro paese.


Era un mandato per un accordo sostenibile che rispettasse la democrazia e le regoli comuni europee, per condurre all'uscita finale dalla crisi. 

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ONORE A TSIPRAS E A SYRIZA ?

Ieri la Grecia ha dimostrato di avere l'unico Governo democratico in Europa. La scelta del referendum è un grande rischio: i popoli sono già stati in gran parte lobotomizzati, e, dunque, possono votare (senza saperlo) anche contro se stessi. Ma non c'è modo di uscire onorevolmente e senza rischio da questa situazione. 
A seguito: "Grecia, ora Tsipras è davvero un eroe. Contro la dittatura finanziaria" (Marcello Foa, Il cuore del mondo);
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PARABOLA DI UN CAPO CARISMASTICO

Attendendo il decorso del dramma greco, solchiamo il Canale d’Otranto e torniamo alle terre natie, per studiare la parabola discendente di Matteo Renzi. L’ex-sindaco di Firenze, “molto intelligente, energico come Fanfani, empatico ed una spugna nell’imparare” come lo definisce l’Ing. De Benedetti nel novembre 2014, ha perso lo smalto iniziale e le promesse di una catarsi del Paese si sono inabissate nella fantomatica palude. Installato a Palazzo Chigi con la missione di attuare i desiderata della Troika imbellettandoli con una politica spregiudicata e giovanilistica, Renzi paga il fallimento di ricette economiche sbagliate e soprattutto lo scotto di essere un finto “capo carismatico”, salito alla ribalta nazionale senza sudore ed un’autentica missione innovatrice. Perché l’establishment euro-atlantico, nel disperato tentativo di salvare l’eurozona, ha insediato un uomo solo al comando? Leggere il sociologo tedesco Max Weber per trovare la risposta.
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venerdì 26 giugno 2015

IL CORAGGIO DI ACHILLE E L'ASTUZIA DI ULISSE

Le ultime peripezie nel negoziato fra governo greco e creditori mettono in evidenza le contraddizioni di molti commentatori politici. Partono dal presupposto che il governo greco “non possa far altro che cedere” o che “finirà inevitabilmente per cedere”, e considerano ogni concessione fatta dal governo greco come la “prova” della sua prossima capitolazione, che la temano o che – sotto sotto – ci sperino. Da questo punto di vista c’è una strana e malsana sintonia fra i commentatori più reazionari e quelli che vogliono farsi passare per “radicali” e che trascurano scientemente la complessità della lotta che il governo greco sta portando avanti. Quest’ultimo si batte con il coraggio di Achille e con l’astuzia di Ulisse. Diciamolo subito: tutti quelli che avevano preannunciato la “capitolazione” del governo greco hanno avuto torto. È necessario capire perché.
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giovedì 25 giugno 2015

GRECIA: NESSUN COMPLOTTO!

La premessa come sempre è che non c’è alcun complotto sono solo normali dinamiche geopolitiche o politiche come meglio credete, ognuno fa i suoi interessi, quello che è certo è che su questa base l’Europa è morta e sepolta, l’euro è solo questione di tempo.
MILANO (MF-DJ)–Io sono un ottimista. La mia priorita’ e’ quella di far si’ che la Grecia ritrovi un percorso di crescita che sia sostenibile”. E’ necessario trovare soluzioni per realizzare cio’ che “non siano temporanee, prese in fretta. Abbiamo sempre detto che una ripresa dell’economia ellenica richiedera’ sforzi da parte di tutti, dai greci con l’adozione di riforme coraggiose e necessarie, ma ugualmente, se le riforme saranno attuate, dai creditori europei affinche’ il debito torni a essere sostenibile”. Lo ha affermato il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, in un’intervista alla rivista francese Challenges. Il primo ministro Alexis Tsipras ha parlato di “responsabilita’ penale” dell’Fmi, puntato il dito contro l’operato del Fondo. Per Lagarde “le invettive e gli insulti non fanno avanzare il dibattito. I negoziati devono svolgersi in un clima in armonia sulla base di un obiettivo comune: il recupero della situazione economica, dell’autonomia finanziaria e della stabilita’ della Grecia. Ho sentito parlare di un Fmi instransigente e disumano. Ma se tale Istituzione ha risolto le crisi nel mondo per 70 anni, e’ perche’ si basa su regole. Senza regole, e’ la legge del piu’ forte che prevale”. alb alberto.chimenti@mfdowjones.it (fine) MF-DJ NEWS 2417:38 giu 2015
Oggi a Bologna ore 18.00 insieme agli amici dell’associazione Nova Civitas  dimostrerò che quello che dice la Lagarde e solo un cumulo di menzogne, non solo Grecia, ma tanto altro ancora.
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SE NON TI È BASTATO IL CASO GRECO, ECCO IL TUO FUTURO: NERO SU BIANCO

Ieri è stato presentato il documento che sintetizza il nuovo governo della moneta unica elaborato da M. Draghi (Bce), J. C. Juncker (Commissione UE), D. Tusk (Consiglio Europeo),  J. Dijsselbloem (Consiglio Europeo), M. Schulz (Parlamento Europeo). Qui il link al documento.
Stiamo parlando di persone che lavorano per l’esclusivo interesse dei mercati finanziari e che hanno un DNA modificato con cromosomi di ideologia tedesca.
La stampa lo definisce un ammodernamento dell’euro, ma vanno fatte le giuste distinzioni: la doccia è stata un’innovazione di modernità che ha migliorato la qualità di vita delle persone, l’euro no.
Lo strumento principale di questo ammodernamento è quello delle quattro Unioni: Unione Economica, Unione Finanziaria, Unione Fiscale e Unione Politica.
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GEORGE SOROS, IL CAPITALISTA DEL DISASTRO

George Soros è un noto miliardario. Di recente ha iniziato a prendere parte attiva negli affari Ucraini, ma certamente non giocando il ruolo del pacificatore; tutt’al contrario, è impegnato a istigare una guerra su vasta scala contro la Russia.
Nei primi giorni di Giugno cyber berkut ha hackerato e diffuso la corrispondenza tra Soros e il presidente Petro Poroshenko. I materiali in possesso mostrano che Soros è determinato a fare pressione sugli USA per rifornire l’Ucraina di armi letali all’avanguardia e addestramento per le truppe. Come mai a un finanziere come Soros dovrebbe interessare una cosa del genere?
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mercoledì 24 giugno 2015

IL POPOLO GRECO CHIEDE LA SUA STESSA DISTRUZIONE

Alcuni anni fa Thomas Frank ha scritto un libro, What’s the Matter with Kansas [Qual è il problema con il Kansas, NdT]. Il libro parla di come gli Statunitensi ai quali è stato fatto il lavaggio del cervello votino contro i loro propri interessi economici e politici.
La totale stupidità dei popoli li rende indifesi dagli artigli dei rapaci. Oggi Thomas Frank potrebbe porre la stessa domanda a riguardo dei Greci che hanno subito quel trattamento. Il 22 giugno, RT ha parlato di un’enorme manifestazione di Greci ad Atene, questi sventolavano la bandiera dell’UE e chiedevano al loro governo di venderli alla Troika. [Qui il link all’articolo]
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ASSOLUTISMO EUROCRATICO (O EUROCRAZIA ASSOLUTA)

Venerdì mattina, Atene è sotto la pioggia. Temporale passeggero. Pioggia occasionale. Il governo greco ritiene che le istituzioni europee, così come le loro numerose appendici ateniesi, abbiano messo in atto un piano di destabilizzazione politica ed economica della Grecia «Tsipriota». Fuga di capitali, dichiarazioni e smentite da parte della BCE in merito alla probabile chiusura delle banche elleniche lunedì prossimo [l'altro ieri, N.d.T.]. Tutto un programma.
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IN ARRIVO UNA GRANDE TURBOLENZA FINANZIARIA SULL’ORIZZONTE EUROPA, CINA E STATI UNITI

Mentre ci muoviamo verso la seconda metà del 2015, in tutto il mondo ci sono segnali di grosse turbolenze finanziarie. In Grecia è in corso un autentico assalto alle banche. In soli tre giorni, dalle banche greche sono stati prelevati circa 2 miliardi di euro; la Barclays dice che sono “imminenti” le misure di controllo sui capitali a meno non si raggiunga un accordo sui debiti, e gira la voce che in Grecia è "imminente” una “bank holiday”.
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MANGIAMO ANIMALI MORTI ?

La domanda può sembrare assurda. Ovviamente, per essere mangiati, gli animali devono prima essere uccisi. Sappiamo tutti che dietro a una bistecca, c’è un animale morto.
Tuttavia, per la maggior parte del tempo, facciamo dell’animale un elemento estrinseco alla carne.
Ci crea sempre fastidio quando, a tavola, un vegetariano ci ricorda che il cosciotto d’agnello è innanzi tutto una carogna.
Questi moralizzatori!
Così, spesso, abbiamo fatto finta di dimenticare. Dopotutto, bisogna mangiare carne per vivere!
Questo è un alibi.

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martedì 23 giugno 2015

“Dov’è un governo europeo che dica gli americani di smetterla col loro delirio?”

E’ una delle espressioni che Michael Todd 1, l’economista storico e sociologo francese, pronuncia in una rovente intervista a Sputnik New. Vale la pena di sottolinearne i passi più rilevanti

L’America s’impone sempre più come una potenza apocalittica”.

…”una potenza teratologica ed apocalittica”, precisa Todd, “che illustra un destino di violenza da due secoli a questa parte. In guerra dà Hiroshima, il Vietnam, l’Irak, in cultura Madonna o Lady Gaga, in economia ineguaglianze e indebitamenti, zone zombi o le mostruose ghirlande dello Urban Sprawl (la proliferazione dei sobborghi) che sfigurano il mondo, come ha denunciato il grande saggista e ecologo Dean Kunstler.
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