STUPIDA RAZZA

martedì 30 aprile 2019

Scherzare col fuoco



Capita ogni anno, da parecchi anni, ed ogni volta che arrivano il 25 Aprile e il 1° Maggio si ripresentano, uguali nei toni ma con sempre maggior veemenza. Mussolini fu un grande statista, la sinistra ha condotto l’Italia alla rovina, i repubblichini lottavano per la Patria, i partigiani erano dei traditori che sostenevano il nemico, la grande alleanza delle democrazie plutocratiche che ci domina tuttora.
Io vi racconterò una vicenda, cose che capitarono nella mia (allora) città nell’Inverno ‘44-’45, poi decidete voi come pensarla, ma non sottovalutate i rischi che stiamo correndo.
Una sera di Gennaio ’45 mio padre e due amici stanno tornando a casa sul filo del coprifuoco: avevano 18 anni, ragazzi, erano stufi di 5 anni di guerra, coprifuoco, tessera alimentare e quant’altro. Si può capirli.
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Cinquant’anni di previsioni apocalittiche sul riscaldamento globale e perché la gente ci crede



Due dei problemi più importanti che il cosiddetto Green New Deal tenterà di risolvere, spendendo somme incalcolabili, sono il riscaldamento globale e le sue conseguenze, tra cui siccità, carestie, inondazioni e il problema della fame nel mondo. Ricorderete che Obama, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione del 2015, aveva dichiarato che la più grande minaccia che ci sta di fronte non è il terrorismo e nemmeno l’ISIS. Non erano neanche le armi nucleari a disposizione degli stati canaglia. “Nessuna sfida rappresenta una minaccia maggiore per le generazioni future del cambiamento climatico”, aveva affermato Obama.
La sua amministrazione al completo, tra cui il vicepresidente Joe Biden e il Segretario di Stato John Kerry, ripeteva spesso l’affermazione che il cambiamento climatico era la più grande minaccia che il mondo avrebbe dovuto affrontare. Questo era il concetto che Obama aveva nuovamente ribadito durante il viaggio per la Giornata della Terra nelle Everglades della Florida, dove aveva detto: “Questo non è un problema per un’altra generazione. Ha serie implicazioni per il nostro modo di vita, adesso.”
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Macachi rinchiusi in laboratorio, i loro sguardi sembrano chiederci: è davvero necessario?



Marta, Charlie e altri macachi sono rinchiusi nelle gabbie di uno stabulario, presso un’importante università italiana. Questi non sono i loro veri nomi, che abbiamo deciso di non divulgare così come non divulgheremo il nome dell’università e di chi ci ha lavorato alcune settimane, con lo scopo di documentare e rendere visibile la loro triste vita.
Questi macachi vivono in piccole gabbie spoglie. Inseriti nel cranio e nelle tempie hanno degli elettrodi, necessari per gli esperimenti di neuroscienze a cui sono sottoposti. Una vita di totali privazioni porta molti di loro a comportamenti stereotipati: si muovono avanti e indietro nella gabbia, leccano compulsivamente le pareti e mordono senza sosta lucchetti e sbarre. Immagini come queste lasciano il segno. Non accade spesso di poter vedere video dall’interno dei laboratori di ricerca. Questa è la prima indagine compiuta “sotto copertura” in Italia, mentre le più recenti in Europa sono di cinque o sei anni fa, che diffondiamo oggi in occasione del 40esimo anniversario della Giornata mondiale per gli animali nei laboratori.
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Quale 25 aprile. Quale 27 aprile. Quale liberazione.



Il link è l’omaggio a una donna, venuta da un altro mondo per dare una mano al nostro, la sua vita per l’amore del suo uomo, della repubblica, della democrazia, della giustizia, della libertà. Per me anche lei è 25 aprile. Canzone che amo e che, volendo, potete sentire a sottofondo di quanto ho scritto.
Ho superato il 25 aprile uscendo dalla culla di questo eterno presente, dalla quale, a noi pupetti, i pupari non fanno nè vedere passato, né prospettare futuro. Eterna sospensione tra l’unico pensiero possibile, quello attuale, e l’unica tecnologia disponibile, quella digitale. Ho afferrato una radice e mi sono ritrovato sotto il monumento sul Gianicolo alle vittorie di Garibaldi sui francesi e alla memoria della Repubblica Romana (1848), poi annegata nel sangue dei patrioti e del popolo romano dalle monarchie francese, borbonica, austroungarica che PioIX aveva invocato dal suo esilio a Gaeta (i bersaglieri gli avrebbero reso la pariglia a Porta Pia, vent’anni dopo). Priorità assoluta delle Potenze, non diversamente da oggi, stracciare una costituzione che a quella di esattamente cent’anni dopo poco aveva da invidiare e, dato l’ambiente europeo e la sua affermazione di sovranità, era perciò anche più meritevole.
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La lezione del 25 aprile



Anno dopo anno si ripete stancamente il rito del 25 aprile, con la sinistra che celebra fantasmi e la destra che cerca di glissare.
Qualcuno lo potrebbe vedere come la celebrazione di un mito usurato, basato su valori in cui abbiamo difficoltà a riconoscerci.
Forse perchè con il 25 aprile si celebra come valore il tradimento, fin dal nome assegnato a tale data. Non ci fu alcuna liberazione, ma piuttosto un’invasione seguita da una colonizzazione.

venerdì 26 aprile 2019

La Costituzione secondo Mattarella

IL SOLITO LECCA CULO DEL SISTEMA FINANZIARIO !

Nella lettera ai presidenti delle Camere il capo dello Stato circoscrive i compiti della Commissione sulle banche con affermazioni piuttosto sorprendenti, come quella che il Parlamento non sarebbe “sopra ordinato” a nessuna delle authority e una lettura dell’art. 41 che si ferma alla libertà dell’iniziativa privata. Il presidente ha forse motivo di non fidarsi di questa maggioranza, ma le sue interpretazioni della Carta lasciano seri dubbi. 
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http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-costituzione-secondo-mattarella/

Economia, un punto di vista dominante



Il mito infranto dell’espansione infinita

Novembre 2008. A meno di due mesi dal crollo della banca d’affari newyorkese Lehman Brother, dimostrava di averlo capito perfino la regina Elisabetta II d’Inghilterra quando, durante il tradizionale incontro con gli economisti della London School of Economics, pose loro la domanda decisiva (e ferale): «come è possibile che nessuno si sia accorto che stava arrivandoci addosso questa crisi spaventosa?»[3]

Una crisi che «affonda le sue radici nella deregolamentazione al ribasso, in una fede ingenua nella capacità dei mercati di correggersi da soli e nella perversa ideologia del ‘valore per l’azionista’, che ha consentito a poche migliaia di banchieri padroni dell’universo di saccheggiare i propri istituti senza sentirsi in colpa»[4]. Cocktail micidiale, cui va aggiunta la bomba a orologeria della cosiddetta cartolarizzazione, ossia la tecnica con cui una banca trasforma crediti illiquidi in titoli cedibili sul mercato, liberandosi del rischio relativo a scapito dell’acquirente, nonché la serie infinita degli altri “derivati”; titoli che – appunto – derivano il loro valore da un altro asset finanziario oppure da un indice specifico. 

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http://temi.repubblica.it/micromega-online/economia-un-punto-di-vista-dominante/

Mario Monti e la dettatura delle manovre economiche

Mario Monti


A parte ogni considerazione sulla manovra, affermare che per la prima volta è stata scritta sotto dettatura di Bruxelles, è vomitevole. Detto da Monti, che ha scritto le sue - di manovre - sotto dettatura di J P. Morgan, del FMI, della Commissione, della BCE e di Berlino.

Anzi, a dire il vero, Monti non ebbe neanche bisogno di farsele dettare, essendo a pieno titolo parte della élite tecnocratica che "ci governa" da Bruxelles e da Francoforte.

Monti ha rappresentato la prima 
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L’Unione Europea costretta a prendere parte alle guerre USA

nuova scacchiera

Dopo il Trattato di Maastricht, tutti i membri dell’Unione Europea, compresi i Paesi neutrali, hanno posto le proprie difese nazionali sotto la sovranità della NATO, organismo diretto esclusivamente dagli Stati Uniti. Per questa ragione, quando il Pentagono delega al dipartimento del Tesoro il compito di assediare economicamente il Paese da abbattere, tutti i membri di Unione Europea e NATO sono costretti ad applicare le sanzioni USA.
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https://megachip.globalist.it/cronache-internazionali/2019/04/25/l-unione-europea-costretta-a-prendere-parte-alle-guerre-usa-2040536.html

Perché alla Germania serve un 'Nuovo Draghi' per la BCE

Bauropa

Mario Draghi presiederà la Banca Centrale Europea (BCE) sino al 31 ottobre di quest’anno. Il Consiglio europeo dovrà identificarne il successore. Chi potrà sostituire Draghi alla guida dell’istituto di Francoforte, o meglio, quali attitudini deve possedere chi ne raccoglierà la pesantissima eredità? Per rispondere a questa domanda occorre comprendere l’obiettivo che il prossimo presidente della BCE dovrà perseguire. Questo obiettivo dipenderà strettamente dagli interessi del paese che domina il sistema dell’euro e che da esso trae i maggiori benefici: la Germania. Ancorché creato a immagine e somiglianza dell’ex marco tedesco, l’euro conferisce alla Germania un indiscusso vantaggio competitivo di cui il paese non potrebbe godere se utilizzasse ancora la sua valuta nazionale. Il vantaggio deriva dalla circostanza che, con il passaggio alla moneta unica, i meccanismi di riequilibrio interno ed esterno delle economie, prima incentrati sugli aggiustamenti del tasso di cambio fra le valute nazionali, non furono mai sostituiti da efficaci vincoli che imponessero ai paesi in surplus di correggere altrimenti i propri saldi esteri tendenziali.
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https://megachip.globalist.it/kill-pil/2019/04/24/perche-alla-germania-serve-un-nuovo-draghi-per-la-bce-2040498.html

Dagli Usa alla benzina, i messaggi in codice che ci spazzano via

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Tra un mese esatto, l’Italia sarà chiamata al voto per le elezioni europee. Come ci arriveremo, come Paese? I giornali tendono a non dirlo, ma la situazione, apparentemente calma, a livello internazionale è decisamente tesa.
In Cina, nell’ultima settimana, Politburo del Partito e Pboc sono intervenuti pubblicamente tre volte per ribadire, con notevoli equilibrismi, il fatto che lo Stato continuerà a supportare l’economia, ma che questo non configura l’inizio di una politica espansiva tout court. Tipico esempio di arrampicamento estremo sugli specchi, attività molto spettacolare quanto pericolosa.
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https://www.ilsussidiario.net/news/economia-e-finanza/spy-finanza-dagli-usa-alla-benzina-i-messaggi-in-codice-che-spazzano-via-litalia/1875648/

Il puzzle che mostra come la grande finanza si nutre dell’Italia

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Nella confusione mediatica e politica, e in assenza di una volontà di indirizzo sulle scelte economiche e istituzionali da parte del Governo o del Parlamento, opera una piena “restaurazione” del controllo sull’economia, sulla finanza e sulle regole. I vari tasselli del puzzle devono essere fatti combaciare per vedere il disegno globale e, pertanto, risulta opportuno sorvolare sui dettagli, pur rilevanti, che però ci porterebbero ad aggiungere rumore all’analisi.
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https://www.ilsussidiario.net/news/economia-e-finanza/spillo-il-puzzle-che-mostra-come-la-grande-finanza-si-nutre-dellitalia/1875298/

Conte in Cina per Forum Via della Seta/ Xi Jinping: “sostenibilità e zero corruzione”

Xi Jinping e Conte a Roma

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è giunto stamani a Pechino per partecipare al secondo Forum sulla Via della Setail primo per l’Italia dopo gli accordi siglati un mese fa a Roma e Palermo, storici perché i primi tra un membro del G7 e la Cina di Xi Jinping. Saranno in tutto 37 i Capi di Stato presenti a Pechino, più di 100 funzionari dei singoli Paesi nell’enorme Forum sugli accordi commerciali e strategici con la Cina. L’Italia ha manifestato fin dagli accordi di Roma l’interesse a collaborare con la Belt and road initiative, come con le altre iniziative di connettività: come annota l’Adnkronos, nel corso della missione a Pechino, domani Conte vedrà Xi e domenica il premier cinese Li Keqiang. I punti irrinunciabili per la partecipazione di Roma alla Via della Seta li aveva già ribaditi il Premier prima di partire alla volta di Pechino: «trasparenza, reciprocità, sostenibilità ambientale ed economico-finanziaria, level playing field», un modo per avvicinarsi alla Cina ma anche per non deludere le richieste dell’Ue.
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https://www.ilsussidiario.net/news/politica/conte-in-cina-per-forum-via-della-seta-xi-jinping-sostenibilita-e-zero-corruzione/1875884/

Il caso Siri nasconde un patto Di Maio-Pd

di maio contro salvini

Anche nel giorno delle celebrazioni del 25 aprile, sul caso Siri i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno continuato a darsele, verbalmente, di santa ragione. E il braccio di ferro è destinato a continuare almeno fino a lunedì, quando il premier Conte rientrerà dal suo viaggio in Cina. Poi cosa succederà? Sarà rottura o i due troveranno una ricomposizione? E quali ripercussioni ci saranno sul governo? “Sono proprio curioso di vedere come andrà a finire – osserva Mario Sechi, titolare di List -. Certo è che come esperimento politico questo metodo di governo ha chiuso. Il che non toglie che Lega e M5s potrebbero andare avanti 5 anni, perché il tema è sempre quello: qual è l’alternativa? Ma dal punto di vista del contenuto politico, della programmazione, è un governo che mostra la corda. E’ fallito. Se non riesce mai a trovare la sintesi e vive in questo continuo tira-e-molla, con Consigli dei ministri che diventano dei vaudeville di teatro dell’assurdo, allora è meglio andare a votare”.
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https://www.ilsussidiario.net/news/politica/scontro-m5s-lega-il-caso-siri-nasconde-un-patto-di-maio-pd/1875788/

La guerra all’Iran e il bluff americano



Vasti settori dell’opinione pubblica occidentale sembrano non rendersi conto che, se lo Stretto di Hormuz verrà chiuso, ne seguirà una depressione globale.
L’amministrazione Trump, ancora una volta e nel modo più brillante, ha dimostrato che nel giovane e turbolento XXI secolo il “diritto internazionale” e la “sovranità nazionale” appartengono già al Regno dei Morti Viventi.
Come se un diluvio di sanzioni contro gran parte del pianeta non fosse abbastanza, l’ultima “offerta che non si può rifiutare” recapitata da un gangster che si atteggia a diplomatico, il Consul Minimus Mike Pompeo, praticamente ordina a tutto il pianeta di sottomettersi al solo ed unico arbitro del commercio mondiale: Washington.
In precedenza, l’amministrazione Trump aveva unilateralmente rotto un accordo internazionale, approvato dall’ONU, il JCPOA, conosciuto anche come l’accordo sul nucleare iraniano. Ora, le deroghe che magnanimamente avevano consentito ad otto nazioni di importare petrolio dall’Iran senza incorrere nell’ira imperiale sotto forma di sanzioni, scadranno il 2 maggio e non saranno rinnovate.
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mercoledì 24 aprile 2019

La dittatura europea: intervista alla d.ssa Ida Magli



Ida Magli: antropologa, filosofa e accademica italiana è scomparsa purtroppo il 21 febbraio 2016 lasciando un vuoto incolmabile nel palcoscenico non solo italiano ma anche internazionale.  I libri che consigliamo di leggere sono:
- Contro l'Europa. Tutto quello che non vi hanno detto di Maastricht, Bompiani; Omaggio agli italiani. Una storia per tradimenti, BUR;
La dittatura europea, BUR;
Dopo l'Occidente. Lo strapotere della finanza, la fine della politica, il tramonto della Chiesa, BUR.

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https://disinformazione.it/2018/05/28/la-dittatura-europea-intervista-alla-d-ssa-ida-magli/

Beppe Grillo è libero o controllato?



Il ragioniere genovese Giuseppe Piero Grillo, conosciuto come Beppe Grillo è stato scoperto da Pippo Baudo al cabaret milanese “Il Bullone” alla fine degli anni ‘70. 
Dopo aver amato e odiato la televisione, il computer e internet (lo ricordiamo nello spettacolo “Time Out” dove ha iniziato con la distruzione rituale di due computer), nel 2005 apre il suo blog (oltre 500mila accessi giornalieri che lo fa diventare uno dei siti più visitati al mondo) e subito vince il premio WWW messo in palio dal giornale di Confindustria - il quotidiano dei Poteri forti italiani - “Il Sole 24 Ore”!
Da allora il blog ha continuato a crescere e oggi, tradotto anche in inglese e giapponese, è diventato fonte biblica di informazioni per milioni di persone. 
Fin qui nulla di strano. La cosa che invece è interessante riguarda il suo editore!

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https://disinformazione.it/2018/01/09/beppe-grillo-e-libero-o-controllato/

Chi controlla le agenzie di rating?



Nessuno le controlla, sono una manciata a livello mondiale, ma tre fanno il bello e cattivo tempo.
Declassano intere economie e debiti di paesi sovrani.
Le agenzie di rating, sono piene di conflitti d’interessi e corresponsabili di una crisi sistemica mondiale.[1]
Nonostante le dichiarate doti chiaroveggenti, sono state “incapaci” di vedere l’avvicinarsi della crisi americana dei sub-prime nel 2007, prodotti da loro dotati di tripla A, fino al giorno del loro crollo; non sono riuscite a prevedere la crisi del debito sovrano della zona euro, come sottolinea il Fondo Monteario Internazionale, e neppure il fallimento della Lehman Brothers nel 2008.[2]
Fino all’ultimo non si accorsero di nulla, come mai? Sviste? Incapacità professionale? O strategie mirate?
Per dare una risposta, è necessario osservare chi le controlla.
Verranno analizzate in proporzione alla quota di mercato del settore rating.

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https://disinformazione.it/2018/05/30/chi-controlla-le-agenzie-di-rating/

Agenzie di rating: il monopolio delle “tre sorelle” USA della finanza, in prevalenza controllate dalle banche, esposte e coinvolte pesantemente nella “finanza derivata”



Le agenzie di rating, nate agli inizi del Novecento negli Stati Uniti, analizzano la solidità finanziaria di soggetti quali stati, enti, governi, imprese, banche, assicurazioni. Le principali agenzie sono tutte statunitensi: Moody's, Standard & Poor's e Fitch. Il rating, che valuta l'entità del rischio di credito, si divide in due principali categorie: il rischio commerciale ed il rischio paese, ma non misura altri tipi di rischi quale il rischio di tasso o di cambio, ecc. La valutazione della capacità del debitore di far fronte al rimborso del proprio debito finanziario viene fornita ricorrendo ad una scala alfabetica, che va da un valore massimo ad uno minimo.
Un monitoraggio effettato dall'Adusbef su oltre 1.000 “report” (consigli per gli acquisti o per le vendite su titoli e/o azioni) emessi a pagamento (quindi con un potenziale conflitto di interessi, a volte anche quando non è stato richiesto) dalle maggiori agenzie di rating, anche di origine bancaria, ha rappresentato la prova provata che tali rapporti sono risultati sballati al 91 per cento,efficaci al 9 per cento. Quando le agenzie diffondono su internet, tramite lettere finanziarie o stampa specializzata,i loro reports su società quotate, i consigli (ad acquistare: buy; vendere: sell; o tenere: hold ) 9 volte su 10 si sono rilevati vere e proprie bufale a danno dei risparmiatori i quali, seguendo quei non proprio disinteressati consigli,hanno messo a repentaglio il frutto del loro sudato risparmio, con perdite maggiori rispetto alla loro normale capacità di investimento.
Le società di rating,poiché sono pagate dai committenti e non dagli investitori,sono portatrici di un conflitto di interessi, che ha mostrato tutta la sua evidenza negli scandali finanziari mondiali: dalle Enron e Worldcom alla Parmalat.
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Europee: perché Salvini farà il pieno nonostante il caso Siri



“Coloro che fanno una rivoluzione a metà non hanno fatto altro che scavarsi una tomba“, diceva Louis de Saint-Just, uno dei maggiori artefici del Terrore durante la Rivoluzione francese. Vero che oggi non ci sarebbe bisogno di ghigliottine di sorta, perché il sistema costituzionale prevede leggi elettorali che promuovono le coalizioni, quindi le istanze sostenute dai diversi partiti dell’eventuale maggioranza parlamentare devono necessariamente cercare mediazioni e compromessi nella gestione del potere.
Sembra una frase scolpita sulla prospettiva rivoluzionaria dei 5Stelle, dato che la rivoluzione gentile pentastellata si è rivelata una non rivoluzione, fallita ancora prima di nascere, quindi ci auguriamo che ciò non preveda anche un prossimo funerale. Perché se il MoV non è in grado di adattarsi alle esigenze politiche che insorgono costantemente, dimostra mancanza di strategia e di flessibilità, doti fondamentali per il mantenimento del potere, secondo Niccolò Machiavelli.
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martedì 23 aprile 2019

DIEGO FUSARO: Cattolicesimo e finanza. Bergoglio, Ratzinger e Soros


DIEGO FUSARO SU PAPA FRANCESCO: ISPIRATO DA SOROS


Diego Fusaro: Lo sciopero. Limiti e grandezze.


BUON 25 APRILE


PETROLIO: TRUMP IRAN BENZINA SUL FUOCO!

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Se prima della notizia dell’embargo totale nei confronti del petrolio dell’Iran c’era forse il 20% delle probabilità di un accordo con la Cina sulla guerra commerciale, ora le possibilità sono ridotte a ZERO…
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http://icebergfinanza.finanza.com/2019/04/23/petrolio-trump-iran-benzina-sul-fuoco/

Basta idiozie: secondo Costituzione senza soldi in tasca non si ha dignità



E’ passato oltre un anno da quando avvisai i lettori che il Reddito di Cittadinanza avrebbe avuto un importo dimezzato rispetto ai previsti 17 miliardi; ricordo ancora gli insulti, le insinuazioni, le accuse ecc, essere “avanguardie” ed aprire gli occhi a chi nutre speranze eccessive ha sempre un costo.
Oggi come all’epoca inquadrai questi fenomeni come “normale” amministrazione.
In un secondo momento elaborai diverse proposte migliorative del RDC e, per quanto il provvedimento generato dall’attuale Governo risulti essere il più normato d’Europa (cioè il meno generoso), mi ritengo soddisfatto: non è importante infatti l’importo ma il criterio seguito e cioè che non devono esistere nuclei familiari sotto la soglia di povertà.
Credo che le future analisi (sempre che non arrivi un PD o una alleanza Lega-FdI ad abolirlo prima) ci diranno (ed io vi ricorderò di essere stato “facile” profeta) che il RDC avrà ridotto l’esclusione sociale e la povertà assoluta mentre risulterà parzialmente efficace per quanto riguarda quella relativa.
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lunedì 22 aprile 2019

DIEGO FUSARO: Greta Thunberg e le proteste per l'ambiente. Una strategia dei dominanti?


Le donazioni dei miliardari trasformeranno Notre-Dame in un monumento all’ipocrisia



Nel 2017, erano comparsi sulla stampa internazionale numerosi articoli che sottolineavano il miserevole stato della chiesa di Notre Dame di Parigi. I funzionari della cattedrale avevano mostrato ai giornalisti come i rattoppi di calcare si sbriciolassero sotto le dita. I gargoyle che avevano perso la testa venivano tenuti insieme con tubi di plastica, mentre le balaustre cadute venivano sostituite con assi di legno. Tutto questo decadimento era stato causato dall’inquinamento, dalle piogge acide e da otto secoli di utilizzo, ma era da biasimare anche la negligenza dello stato. I custodi dell’edificio chiedevano più soldi, ma né il governo francese che stringeva i cordoni della borsa, né i ricchi che brontolavano per le tasse sempre crescenti avevano dato abbastanza.
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https://comedonchisciotte.org/le-donazioni-dei-miliardari-trasformeranno-notre-dame-in-un-monumento-allipocrisia/

sabato 20 aprile 2019

Brexit, gilet gialli e gli esperimenti sociali che arrivano in Italia

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Cosa vi avevo detto, in tempi non sospetti, che ci attendeva un 1992 in versione 2.0? E cosa vi avevo detto – in relazione alla pantomima del Brexit attorno al concetto di backstop sui confini con l’Eire – riguardo la pericolosità di giocare con l’armadio della Storia irlandese, rischiando di svegliarne i fantasmi che vi dormono all’interno, sempre con un occhio semi-aperto? Temo però che lo spettacolo a cui stiamo assistendo, in Italia come nel resto del mondo, sia lungi dall’essere concluso. Anzi, i titoli di testa sono appena terminati, abbiamo appena scoperto tutto il cast: ora inizia il film.
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https://www.ilsussidiario.net/news/economia-e-finanza/2019/4/20/spy-finanza-brexit-gilet-gialli-e-gli-esperimenti-sociali-che-arrivano-in-italia/1873706/

Abitudine consolidata



La vicenda di Armando Siri sarebbe soltanto la solita storia di corruzione italiana: come si faccia a nominare Sottosegretario un pregiudicato, bisognerebbe spiegarcelo. Perché il fringuello, tre anni fa, patteggiò una condanna a 18 mesi per bancarotta fraudolenta. Ricordando che il patteggiamento sottende un’ammissione di colpa, la domanda che sorge spontanea è: non c’era proprio nessun altro per quel posto (1)? Ma passiamo oltre, perché la vicenda ci porta direttamente in quel dell’energia, ed è qui che le sorprese non mancano.
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https://www.blogger.com/blogger.g?rinli=1&pli=1&blogID=7954706464162257784#editor/target=post;postID=581866909226762034

Gilets Jaunes: la vittoria dei vinti



Il movimento iniziato il 17 novembre dell’anno scorso non dà nessun segnale di cedimento.
22 Atti consecutivi di protesta, 2 scioperi generali (il 5 febbraio e il 19 marzo), due “assemblee delle assemblee” che lo stanno strutturando, la prima a Commercy a fine gennaio, la seconda i primi d’aprile a Saint Nazaire…
L’ultimo Atto aveva come appuntamento “nazionale” Tolosa, uno degli epicentri della “marea gialla”, mentre in tutto l’Esagono più di una cinquantina di realtà politico-sociali – tra cui la maggior centrale sindacale francese la CGT tra l’altro co-promotrice dei due scioperi generali – hanno manifestato per “il diritto a manifestare”, pesantemente minato dall’approvazione definitiva della cosiddetta “lois anti-casseurs” l’11 aprile.
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venerdì 19 aprile 2019

Vaccini e Fake News di Stato!!!


LA GRAN BRETAGNA CERCA DI AFFRONTARE LA RUSSIA, MA LA GERMANIA È SCETTICA



Mentre la Gran Bretagna barcolla da una crisi all’altra, con la debacle della Brexit che dilaga nel paese, con le sue carceri in uno stato ” vergognoso “, un’epidemia di crimini di coltello , e i medici del suo servizio sanitario sono al ” punto di rottura ” , si potrebbe immaginare che il il governo debba occuparsi di questi problemi e potrebbe evitere di giocare a futili partite militari e si concentrerà sul tentativo di gestire il paese.
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https://www.controinformazione.info/la-gran-bretagna-cerca-di-affrontare-la-russia-ma-la-germania-e-scettica/

LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE NELLE “DEMOCRAZIE OCCIDENTALI”: GOOGLE, ‘YOUTUBE, FB, DISABILITANO LE TV E I SITI WEB IRANIANI SENZA PREAVVISO.



Non soltanto l’arresto di Julian Assange per reprimere le voci scomode che denunciano i crimini delle operazioni militari degli USA e alleati, il supporto al terrorismo e altro, adesso si manifesta anche apertamente la censura contro le Tv e i siti web non conformi con la propaganda atlantista occidentale. Questa volta è toccato alle radio e siti iraniani ma si segnala lo stesso trattamento nei confronti delle Tv e siti web libanesi, siriani e di altri paesi non allineati agli USA.
Le versioni dell’informazione non manipolate dagli USA non sono permesse nelle democrazie occidentali, libertà di espressione si, ma soltanto per chi è conforme al pensiero unico dell’Ordine Globale dominato dagli USA e da Israele.
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https://www.ilsussidiario.net/news/economia-e-finanza/2019/4/19/spy-finanza-il-petrolio-smonta-i-sostenitori-di-greta-e-dei-rialzi-di-wall-street/1873282/



Aprofittando della loro posizione, gli Stati Uniti impongono alle nazioni del mondo le linee della loro politica di sanzioni e minacce contro quei paesi che sono considerati non conformi ai loro interessi. Venezuela ed Iran sono in questa fase l’obiettivo privilegiato da parte di Washington di sobillazione interna, sanzioni e minacce. Il tentativo da parte del Dipartimento di Stato è quello di intimorire e ricattare i paesi che non vogliono aderire a queste direttive. 
DIRETTIVA USA DI BLOCCARE IL PASSAGGIO DI AEREI DALLA RUSSIA AL VENEZUELA
L’arrivo di aerei militari russi in Venezuela nel marzo 2019 aveva provocato aspre critiche da parte degli Stati Uniti.., Washington, che sta da tempo sobillando un cambio di regime nel paese, ha accusato Mosca di destabilizzare la situazione nello stato latino-americano che attualmente soffre di una crisi politica. La Russia, da parte sua, ha ricordato che i suoi aerei sono arrivati ​​dietro un accordo bilaterale con Caracas.
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Il petrolio smonta i sostenitori di Greta e dei rialzi di Wall Street

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Nel primo pomeriggio di mercoledì, quando Wall Street aveva da poco aperto le contrattazioni, è giunta la notizia: il Nasdaq 100 aveva raggiunto il suo record storico, 7704,773 punti. Con questo risultato, l’indice tecnologico segnava un +21,8% da inizio anno, mentre le sue aspettative di utile per azione languivano a -0,8%. Cosa c’è che non torna in questa narrazione del reale? Nulla. È il new normal. E la conferma è arrivata il giorno prima dall’ultimo sondaggio mensile di Bank of America presso i principali gestori di fondi, mia fonte inesauribile di dati e indicazioni. Questo grafico dice tutto: se infatti in cima alle preoccupazioni da tail risk di chi opera a livello professionale restano la guerra commerciale e il rallentamento cinese, ecco che una new entry ha calcato prepotentemente la ribalta al terzo posto. Ma, badate bene, schizzando subito al 17% del totale dall’assenza assoluta del mese prima: l’impotenza della politica monetaria.
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https://www.ilsussidiario.net/news/economia-e-finanza/2019/4/19/spy-finanza-il-petrolio-smonta-i-sostenitori-di-greta-e-dei-rialzi-di-wall-street/1873282/

ANCORA PRESI PER IL CULO DALLA UE, MENTRE IL GIORNALISMO MUORE



La farsa di sto parlamento UE, per cui andrete a votare e da me comprovata qui, ha toccato ieri un altro fondo del fondo, con l’annuncio della strombazzata approvazione della Direttiva per la Protezione dei Whistleblowers (informatori interni ai Poteri che informano i media sulle vere porcherie dei Poteri). Il giornalismo senza questi informatori praticamente non esiste, esso si ridurrebbe a cronaca spicciola, opinioni o inchiestine su documenti di Google.
Julian Assange – fottuto, perché gli americani non sono scemi e nella messa in stato d’accusa hanno scritto “furto di password segreta militare con tentativo di crackare computers militari” e non “pubblicazione di…” proprio per aggirare l’ostacolo della sacra libertà di stampa – è a marcire in galera assieme alla Whistleblower Chelsea Manning. L’opinione pubblica su questo mormoricchia, fa smorfiette (cioè fa l’opinione pubblica, cioè non fa quasi un cazzo), ma la prode UE del Politically Correct deve farsi vedere attenta! E che fa? S’inventa una legge bufala, farlocca come è quasi impossibile immaginare, e la sbandiera su tutti i giornali e Tv come “Ah! vedete? Noi le soffiate dei Whistleblowers alla stampa a fin di bene le prendiamo sul serio!”, cioè promulga la Direttiva per la Protezione dei Whistleblowers. Questo col fiero tripudio dei parlamentari UE del 5Stelle, che più poverini di così non si può. Ma il tutto è una presa per il culo di una tale schifezza che fatico a scrivere, tipica cosmesi della Commissione Europea come fanno da 25 anni.
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La menzogna più grossa del PD ovvero il Partito che non ha mai avuto un programma



Non so se vi rendete conto che il Partito Democratico non ha un programma eppure questa non è una novità.
Per anni e anni centro sinistra e centro destra si sono alternati al potere, tutto l’arco parlamentare si divideva in pro e contro Berlusconi e sul conflitto di interesse delle tv (poi ci ha pensato internet) ma di sensibile non cambiava mai niente ed i cittadini venivano distratti come tanti polletti con argomenti secondari mentre il lavoro veniva sistematicamente precarizzato dai partiti di entrambi gli schieramenti, tutti insieme, appassionatamente.
Qualcos’altro ci hanno lasciato in dote:
Berlusconi soffocò l’economia passando dalla lira all’euro in modo troppo repentino (il doppio prezzo lira ed euro andava mantenuto per molti più anni) colpendo in tal modo i lavoratori a paga fissa.
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Il gas russo e le elezioni ucraine



L’Ucraina ha bisogno di forniture dirette di gas dalla Russia
I risultati del primo turno delle elezioni presidenziali in Ucraina prefigurano una lotta ad alta tensione nelle prossime due settimane e mezzo. E uno dei punti importanti di questa lotta sarà la questione della futura cooperazione con la Federazione Russa nel campo dell’energia, in particolare, la salvaguardia delle forniture del gas russo e il suo transito attraverso il territorio ucraino verso l’Europa.
Come hanno mostrato la visita a Mosca, che avuto luogo qualche giorno prima del primo turno delle elezioni, del candidato presidenziale dell’Ucraina, Jurij Bojko, leader del partito «Оппозиционнаяплатформа – Зажизнь» (n.d.T. Piattaforma di opposizione – Per la vita) e del suo collega alla guida di questo partito, Viktor Medvedchuk, nonché la reazione alla visita della Kiev ufficiale, le questioni della conservazione dell’accesso al gas russo e al suo transito rimangono dolorose per l’Ucraina.
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giovedì 18 aprile 2019

Il M5s ha una ricetta per aumentare l'occupazione: lavorare meno ore (ma gli stipendi scenderanno)

Pasquale Tridico

Ecco la ricetta del presidente dell'Inps Pasquale Tridico: "La riduzione dell'orario di lavoro, a parità di salario, come leva per ridistribuire ricchezza e aumentare l'occupazione" ha sostenuto l'uomo messo a capo dell'Inps dal Movimento 5 stelle durante una lezione all'università La Sapienza dal titolo 'Le diseguaglianze nel capitalismo finanziario'. "Siamo fermi in Italia all'ultima riduzione dell'orario dal 1969, - ha detto - non ci sono riduzioni da 50 anni e andrebbe fatta. Gli aumenti di produttività vanno distribuiti o con salario o con un aumento del tempo libero. Con questa riduzione aumenterebbe l'occupazione", ha concluso Tridico.
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https://www.globalist.it/economy/2019/04/11/il-m5s-ha-una-ricetta-per-aumentare-l-occupazione-lavorare-meno-ore-ma-gli-stipendi-scenderanno-2039974.html