STUPIDA RAZZA

sabato 28 dicembre 2013

L’era della crescita Zero

indubbiamente si.
È davvero finito il lungo boom che ha accompagnato circa due secoli di rivoluzione industriale? Sia gli economisti keynesiani - che interpretano il ristagno presente e futuro come una carenza strutturale di domanda - che diversi economisti "neoclassici" sembrano convergere sulle prospettive di una "stagnazione secolare”: dobbiamo prepararci all'era della crescita zero?
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 http://temi.repubblica.it/micromega-online/lera-della-crescita-zero/

martedì 24 dicembre 2013

Chiudiamo il casinò finanziario

Gli Usa approvano la Volcker rule per proibire alle banche il trading proprietario. Un segnale forte in materia di regolamentazione finanziaria. Mentre l'Europa continua a imporre misure durissime per Stati e cittadini, ma su banche e finanza si va avanti al rallentatore.
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La moneta del mondo

È dal 2008 – dallo scoppio della grande crisi economica e finanziaria nella quale siamo tuttora immersi – che da più parti si invoca una riforma del sistema monetario internazionale, una “Nuova Bretton Woods”. Ma in quale direzione dovrebbe andare tale riforma? Nel libro di Rosario Patalano “La Moneta del mondo” un interessante contributo all'attuale dibattito.
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Tutti i limiti del sindacato

Secondo la segre­ta­ria Cgil Susanna Camusso «nell’attuale quadro eco­no­mico e sociale non è più suf­fi­ciente evo­care lo scio­pero gene­rale come unica moda­lità in cui si deter­mina il con­flitto sul tema del lavoro». Ma allora quali altre forme di lotta sono a disposizione dei lavoratori? E quale ruolo può avere il sindacato?
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lunedì 23 dicembre 2013

Schiavi Del Sistema.

https://www.youtube.com/watch?v=iiP-6TmxKwk&list=UUp3iMBHjXd7STzwjX5keRpg

Euro-Disastro!!!

https://www.youtube.com/watch?v=rw8Z5RMyZYE

UNIONE BANCARIA …IL SOGNO EUROPEO CONTINUA!

Non serve poi molto per essere alquanto scettici sul risultato uscito dalle urne dell’unione europea, non serve poi molto per non credere nel risultato finale dell’, l’ennesima dimostrazione se mai ce ne fosse stato bisogno che la nemesi continua, deve continuare e continuerà sino alla fine ascoltanto Gollum Van Rompuy…
“L’Unione bancaria è il più grande passo in avanti dalla creazione dell’euro”.
avere il potere di governare il tempo essere il signore dell’universo, fredda la mano,le ossa, il cuore … cosi diceva il vero Gollum nel Signore degli Anelli!
Semplicemente da brividi, dopo l’Hollywood europea e l’importanza fondamentale del roaming, scopriamo che l’unione bancaria è nientepopodimeno che il sogno europeo che continua!
Per carità di patria sorvoliamo sul bicchiere mezzo pieno di Letta e Saccomanni, ma ascoltare Francois Hollande che dice che l’Europa ha fatto più passi avanti in questi ultimi 18 mesi che negli ultimi dieci anni, ti viene il latte ai ginocchi , si quello delle quote latte.
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2014 …THE YEAR IN EUROPEAN PROTEST ?

In settimana dopo che il 2011 fu salutato dal Time come l’anno dei The Protester: TIME’s 2011 Person of the Year  si torna ad occuparsi di2013: The Year in Global Protest !
Sarà il 2014 …The year in European Protest ?
Tra le righe di nascosto qualche notizia Austerity, manifestazione a Bruxelles di oltre 50 fra sindacati, Ong e associazioni…  ma soprattutto mentre in pochi aspettano l’appuntamento con l’uomo nero del Fiscal Compact … Sindaci in protesta a Bruxelles contro il Patto di stabilità

Seregno, 20 dicembre 2013 – Hanno scelto la sede del Parlamento europeo per fare sentire all’intera Europa il proprio parere contrario al patto di stabilità imposto proprio da Bruxelles. Una protesta  che ha visto protagonisti ieri una quarantina di sindaci tra cui il seregnese Giacinto Mariani e Emilio Merlo primo cittadino di Villasanta. I sindaci hanno esposto uno striscione davanti al Parlamento: “Le logiche perverse del patto di stabilità – ha affermato lo stesso Giacinto Mariani che a Bruxelles ha incontrato l’europarlamentare Matteo Salvini -  hanno ridotto i comuni a meri esattori. Non sono più le condizioni di fare politica. In tre anni abbiamo subito tagli per quasi cinque milioni di euro ai quali  dobbiamo aggiungere un avanzo di bilancio di circa quattro milioni di euro “congelato” dal patto di stabilità. Una normativa che  blocca gli investimenti in un periodo in cui, invece, sarebbe fondamentale che le amministrazioni che hanno soldi da spendere lo facessero, per dar lavoro alle aziende del territorio e dare uno stimolo all’occupazione”.
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 http://icebergfinanza.finanza.com/2013/12/23/2014-the-year-in-european-protest/

Votare?


Piaccia o non piaccia, quando va bene, le cose stanno così: ogni persona ha un voto a disposizione e quello è l’unico modo per intervenire nella società e indurre i cambiamenti politici che desidera.
Se hai le idee chiare vota quello che ti pare: sì, no, destra, sinistra, centro ecc. , ma se nessuna di queste posizioni ti soddisfa sappi che il sistema democratico non ha previsto la possibilità di farsi bocciare, perciò, non votare per dire che si è schifati dalla politica, oppure annullare la scheda per far sapere che nessuno dei contendenti è persona degna, sono soddisfazioni da poco. Il vero ricambio dei vertici non può avvenire attraverso le proteste, esse peggiorano solo la situazione, perché lasciano il potere di scegliere agli altri e, se costoro sono scadenti, i loro governi lo saranno ancor di più; è necessario invece che la protesta sia propositiva e consista nell’individuare e nel sostenere uomini validi. Se trovi che i politici sono insufficienti, devi agire al momento di fare le liste, proponendo candidati votabili o, ancor prima, formando persone sane e capaci: svegliarsi il giorno delle elezioni è troppo tardi.
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USA, guerra ai poveri

altro che dio benedica l'america,dio benedica i poveri.
Senza nessuna particolare sorpresa, il Senato americano ha approvato definitivamente il nuovo bilancio federale che stabilisce i livelli di spesa del governo di Washington fino al settembre del 2015. Il pacchetto licenziato rapidamente dal Congresso è il risultato dei negoziati durati svariate settimane all’interno di una speciale commissione bipartisan creata dopo la fine del cosiddetto “shutdown” lo scorso mese di ottobre e rappresenta un’ulteriore tappa nel processo di drastico ridimensionamento dei livelli di spesa pubblica negli Stati Uniti.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=46840

Dal manifesto a una bozza di programma


Apprezzando molto  Movimento Zero, soprattutto valutando, paradossalmente, il manifesto come modernista o, meglio, futurista - senza fare riferimento a Marinetti e al suo movimento del 1909 - vorrei iniziare un percorso ideologico partendo  dalle idee cardine presenti nel manifesto e sviluppare dei punti programmatici da concretizzare sul territorio. 

Tutto  nasce da una semplice domanda: credete che ci sia qualche speranza di poter smantellare l’attuale sistema occidentale? Personalmente penso che la situazione sia simile a quella che riguarda la probabile catastrofe ecologica: o si lascia ogni facoltà di decisione su questi problemi ai gruppi di potere esistenti, mentre la popolazione abdica ai propri diritti, se ne va al mare e spera che in un modo o nell’altro i suoi figli possono sopravvivere, o la gente si dà un’organizzazione abbastanza forte per abbattere l’intero sistema di sfruttamento, e finalmente sottopone la questione a una forma di controllo alla quale partecipino tutti. La prima eventualità porterebbe a un disastro totale, per la seconda ogni ipotesi è lecita. Per esempio, perfino che al profitto si smetta di dare tanta importanza e che si presti più attenzione a una vita decente. Andando per esclusione è quindi necessario occuparsi di “politica” per cercare di ottenere dei risultati frutto di obiettivi che sono necessariamente imprescindibili dall’ipotesi contraria. 
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L’impossibile chimera della rivoluzione

E’ senza dubbio vero che non viviamo nel migliore dei mondi possibili, e che la democrazia non è la fine della Storia, ed è altrettanto vero che l’uomo democratico non è l’ultimo uomo come sostiene Francis Fukuyama. E’ vero che il reale è trasformabile, perché, dopotutto, il reale si è sempre trasformato. Sembra conseguentemente vero che la nostra realtà – permeata da un capitalismo totalizzante, che in qualsiasi sfera, intrapsichica e comportamentale, domina l’individuo – possa essere cambiata. La collettività intera sente quindi la necessità di questo cambiamento e, finalmente, tutti quanti, lo aspettiamo. La storia è costellata da rivoluzioni e sommosse, giungeranno anche le nostre. Arriveranno. Abbiamo paura, ma saremo i protagonisti di ogni tumulto. Eppure, dietro l’apparente banalità di questo processo, dietro le tappe sistematiche di una rivolta che nello storico ritorno dell’uguale si è sempre, allo stesso modo, manifestata, epoca dopo epoca, a noi manca qualcosa. Un anello mancante, una tappa incompiuta, che sembra essere sparita dal manuale d’istruzioni del buon rivoluzionario.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=46849

La lezione dei forconi

Non era un’ardua previsione quella del rapido sgonfiarsi del movimento dei forconi man mano che ci si approssimava al Natale, ma nel flop della “marcia su Roma” di qualche giorno fa, non c’è solo l’avvicinarsi delle feste: ci sono i numeri già inizialmente non grandissimi, la spaccatura fra i leaders del movimento, il problema delle infiltrazioni fasciste, le campagne ostili dei giornali. Il che mi conferma una serie di idee su questo movimento (“non di massa” avevo detto) che era spontaneo, ma fragile e terreno facile di infiltrazione per il suo carattere poco strutturato, eterogeneo, improvvisato. E, infatti, la presenza dei gruppi di destra ha subito agito da detonatore, spaccando la leadership del movimento ed allontanando gran parte di quanti avevano partecipato alle prime manifestazioni. 
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=46843

La sinistra inutile

Fa impressione vedere il tipo di reazione che la maggioranza della sinistra, sedicente "moderata" o sedicente "radicale", ha riservato alle proteste dei giorni scorsi, diventate note come "le proteste di forconi" dal pittoresco nome di una delle componenti.
Molti dei commenti che si leggono fanno venire in mente l'osservazione di Dostoevskij su quei rivoluzionari che amano l'umanità ma detestano gli esseri umani in carne e ossa, o quella di Brecht sul Comitato Centrale che ha destituito il popolo e ne ha nominato un altro.
Vi sono sicuramente delle eccezioni, come l'ottimo intervento di Mimmo Porcaro, largamente condivisibile.
Purtroppo quella di Porcaro è, appunto, un'eccezione. In sostanza il movimento viene stigmatizzato come eversore e parafascista, anche se si riconosce il suo rispecchiare un disagio sociale autentico. Il distacco siderale dalla realtà del paese da parte della sinistra, in quasi tutte le sue componenti, che abbiamo più volte evidenziato in questo blog, appare con tutta evidenza in una simile circostanza. 

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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=46828

Il mito dell'uomo perfetto sta spingendo la Scienza a ogni sorta di atrocità

Il Conformista di due settimane fa (6/12) era stato intitolato «Uomini ridotti a chip è questo il rischio della scienza estrema». Era un'ipotesi. Adesso è un fatto. O quasi. Domenica scorsa Rai2 ha mandato in onda un programma, 'A come Avventura', in cui si dava conto in termini entusiastici di studi, assai avanzati, degli scienziati del mitico MIT per inserire nel cervello un chip che ci permetterà di controllare le nostre emozioni, ira, gelosia, stress, ansia, e di ricondurle a livelli 'accettabili'. E' l'ossessione della Scienza di creare l'uomo perfetto, del Doctor Frankenstein. Un Superuomo che non soffra, nè fisicamente nè esistenzialmente. Solo che questo Superuomo si rivela, a conti fatti e del tutto contradditoriamente, un normotipo, omogeneo, omolagato: se tutti siamo perfetti non c'è più alcuna diversità fra di noi. Senza contare che di questi chip inseriti nei nostri cervelli potrebbe impadronirsi un Grande Fratello manovrandoci a suo piacimento.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=46861

venerdì 20 dicembre 2013

L'economia che distrugge e la via d'uscita

A partire dal papa, primo esponente del mondo conservatore cattolico, fino alla giornalista Naomi Klein, una delle persone più radicali del panorama alternativo mondiale, l’opinione è ormai diffusa: questa economia uccide.
Che ciò avvenga veramente, è sotto gli occhi di tutti. Un sistema che ha il profitto come unica fede non può che travolgere qualsiasi ostacolo sul suo percorso, proprio così come sta facendo in maniera sempre più dannosa e distruttrice, mettendo in serio pericolo le basi stesse della vita sulla terra.
Recentemente, sia papa Francesco che la Klein hanno usato parole chiare per descrivere la situazione, parole che sono state riprese da molti mass media. Nell'Esortazione apostolica Evangelii Gaudium il papa ha affermato che l’attuale sistema economico «È ingiusto alla radice» e che . «Questa economia uccide». Parla inoltre di «mercato divinizzato» dove impazzano la speculazione finanziaria, l'evasione fiscale selvaggia ed egoista e la corruzione capillare.
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 http://www.ilcambiamento.it/editoriale/economiachedistrugge.html

Clima bene comune

Luca Mercalli insieme ad Alessandra Goria ha scritto recentemente un nuovo libro sul cambiamento climatico e le sue problematiche (Clima bene comune, Bruno Mondadori, 2013). Mercalli è un climatologo e affronta la questione sollevando il velo delle errate informazioni sul tema e proponendo soluzioni individuali, sociali e istituzionali per fermare la pericolosa mutazione dei climi. Gli scenari e gli impatti attuali e futuri descritti nel suo testo, tutti documentati secondo le più recenti acquisizioni della ricerca scientifica internazionale, sono impressionanti e lo sono tanto più alla luce dei costi che imporranno alle nostre società opulente e all'umanità intera, sia dal punto di vista economico che sociale e umano. Tuttavia è ancora possibile agire per tentare di arginare il problema se ci si orienta verso un altro modo di vivere, sia a livello individuale che sociale. Abbiamo chiesto a Luca Mercalli il suo punto di vista, chiedendogli anche di aprirci spiragli sulle soluzioni possibili per un cambiamento di rotta.
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 http://www.ilcambiamento.it/clima/clima_bene_comune.html

“Io non sono povero, sono sobrio. Quindi felice”

 Non veniamo al mondo per svilupparci in termini generali; veniamo al mondo per cercare di essere felici, perché la vita è breve e ci sfugge. E nessun bene vale quanto la vita, è elementare. Ma se consumo la mia vita lavorando senza sosta per consumare sempre di più, aggredisco il pianeta e per mantenere quel consumo dovrò produrre sempre di più cose che durano sempre meno”.

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 http://www.ilcambiamento.it/decrescita_felice/iononsonopoveromujica.html

IL DOPOGUERRA SECONDO CONFINDUSTRIA

Le fonti d’informazione come confindustria, con il suo CSC, cioè il noto centro studi del sindacato padronale, sono un po’ più attendibili di quelle governative, tutte tese, per ragioni di opportunità politica, a nascondere o a falsare una drammatica situazione sociale, occupazionale e produttiva.

A quanto sembra, il CSC annuncia che la recessione è finita, ma lo fa con molte cautele, senza lasciare troppo spazio alla speranza di un miglioramento, in tempi brevi, della situazione generale del paese.

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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12722

MOVIMENTO 9 DICEMBRE: URLARE E' GIUSTO, URLARE NON BASTA

Sui media il termine ricorrente (e compiaciuto, senza dubbio) è “flop”. Constatato che il numero dei partecipanti alla manifestazione di ieri a Roma è stato largamente inferiore alle attese – si parlava di 15mila persone e ne sono arrivate circa un quinto – ci si è precipitati a trarre le conclusioni, ben lieti di poter stilare un immediato certificato di morte della protesta capitanata da Danilo Calvani. Manco si trattasse di uno show televisivo a corto di audience, per il quale la scarsità del seguito basta e avanza a determinare la rimozione dal palinsesto.
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12719

giovedì 19 dicembre 2013

Natale senza sprechi: c’è il food sharing

Il Natale non è solo cibo, ma è anche cibo, oltre a calore, intimità, condivisione. Aspetti e momenti sui quali la spinta al consumismo può gettare un’ombra. Per quanto riguarda il cibo, si può fare molto partendo dalla condivisione, ossia il food sharing. Dopo diversi paesi europei, anche l’Italia propone realtà che consentono di cambiare paradigma. Un esempio è I food share, piattaforma alimentare che, nata in Sicilia, aiuta a condividere i surplus alimentari dal Nord al Sud della Penisola per aiutare chi ha più bisogno e limitare gli sprechi. Per poter donare o beneficiare delle ceste messe a disposizione dal sistema è necessario registrarsi nell’apposita area del sito, dove privati cittadini, aziende e organizzazioni non governative potranno concordare, tramite un sistema di messaggistica interna, le modalità di consegna e ritiro.
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 http://www.ilcambiamento.it/stili_di_vita/natalesenzasprechi.html

Per fortuna c’è una…“Generazione decrescente”

Andrea Bertaglio appartiene a quella generazione che oggi sta a metà del guado, fra i 30 e i 40 anni. “La prima generazione che non avrà più di ciò che i genitori hanno avuto” come ha detto Maurizio Pallante, che ha curato la prefazione del libro. Ma è proprio questa condizione che sta rendendo una generazione consapevole del fatto che non si può più produrre, consumare e sprecare come si è fatto finora. Andrea è partito dalla sua esperienza di vita per spiegare come la decrescita non sia solo una critica radicale a un sistema in recessione, ma rappresenti i valori sui quali costruire il futuro. Andrea Bertaglio è tra i portavoce nazionali del Movimento per la Decrescita Felice, ha 34 anni; nato a Milano, dopo aver vissuto anche in Germania e Gran Bretagna, da alcuni anni si è trasferito nella campagna piemontese. Giornalista, laureato in sociologia, ha lavorato nel 2007 in Germania al Centre on Sustainable Consumption and Production. È co-autore del documentario «Presi per il PIL». Il Cambiamento lo ha intervistato.
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 http://www.ilcambiamento.it/recensioni/generazione_decrescente.html

BERNANKE: TAPERING…IL CANARINO NELLA MINIERA!

 Si chiama deflazione, i prezzi scendono perchè c’è un eccesso di produzione e dall’altra parte un deficit di domanda dovuta all’orgia di debito e alla distruzione del potere di acquisto della classe media.
Avete presente il Paese delle meraviglie e la nostra cara Alice …
” Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com’è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa! Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe! “ 
Ieri Bernanke più o meno ha detto le stesse cose…
La Banca centrale americana “ha fiducia nel fatto che la ripresa continuerà” e che “l’economia va incontro a una maggiore normalità”. Se così non fosse, l’istituto ha gli strumenti necessari per fare fronte a un peggioramento della congiuntura, tanto più che nonostante la riduzione “gli acquisti di asset continuano a un passo elevato”.
Lo ha detto Ben Bernanke durante la sua ultima conferenza come presidente della Federal Reserve e al termine della riunione del Fomc, il comitato monetario della Banca centrale americana, sottolineando che “in alcune circostanze” la Fed potrebbe prendere in considerazione “un nuovo aumento” degli stimoli all’economia.  La Fed, ha detto Bernanke, è impegnata a fare in modo che “l’inflazione non sia troppo bassa” e che i progressi del mercato del lavoro siano costanti. Per questo i tassi di interesse resteranno “bassi per un periodo molto lungo”. (America24)
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 http://icebergfinanza.finanza.com/2013/12/19/bernanke-tapering-il-canarino-nella-miniera/

DRAGHI: EURO IRREVERSIBILE…FONDAMENTALMENTE SOLIDO!



ride bene chi ride ultimo.
Ve lo ricordate il nostro J.K.Galbraith la sua proverbiale saggezza…
Come sempre nella storia capacità finanziaria e perspicacia polita sono inversamente proporzionali. La salvezza a lunga scadenza non è mai stata apprezzata dagli uomini d’affari se essa comporta adesso una perturbazione nel normale andamento della vita e nel proprio utile. Cosi si auspicherà l’inazione al presente anche se essa significa gravi guai nel futuro. Questa è la minaccia per il capitalismo (…) E’ ciò che agli uomini che sanno che le cose vanno molto male fa dire che la situazione è fondamentalmente sana!
Per carità non che abbia mai detto recentemente che la situazione è fondamentalmente sana anche perchè ormai dopo sei anni di crisi solo un pazzo potrebbe dire certe cose ma
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 http://icebergfinanza.finanza.com/2013/12/17/draghi-euro-irreversibile-fondamentalmente-solido/

ITALIA…LA GUERRA CONTINUA!

Sembra che uno dei nonni di Angelina, il leggendario Otto von Bismarck, amava ricordare che …Il solo sano fondamento di un grande stato è l’egoismo statale, non il romanticismo; e non è degno di un grande stato contendere per una questione che non rientra nel suo particolare interesse.
Detto fatto, i suoi nipotini hanno risposto all’appello!
State sintonizzati sino alla fine perchè avrete la conferma di quanto Icebergfinanza ha scritto in questi tre anni, da questo post capirete molte cose, aumenterete la Vostra consapevolezza e mi raccomando, tenetevelo per Voi senza condividerlo!
Mi raccomando vi aspetto in massa sul nostro canale  ICEBERGFINANZA IN DIRETTA SU TWITTER! visto che … Il Paese stanco che non crede più a tg e talk show
(…) Gli italiani continuano a informarsi, in larga maggioranza, seguendo la tivù. Anche se ne hanno sempre meno fiducia e usano, in misura crescente, la Rete. Perché la considerano il canale più libero e indipendente. (…) 
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 http://icebergfinanza.finanza.com/2013/12/16/italia-la-guerra-continua/

UNIONE BANCARIA:IL RITORNO DELLE ZOMBIE BANKS

Mentre diamo una rapida occhiata a quello che è accaduto negli ultimi due giorni, nel fine settimana riproponiamo un articolo per noi fondamentale per comprendere quello che è accaduto negli ultimi trenta anni e quello che sta accadendo oggi al di là della questione euro.
Dopo il crollo della produzione industriale e degli ordinativi dell’industria manifatturiera puntuale arriva la battuta di arresto di quello europeo, giusto, giusto per sognare un euro più forte come vogliono alla BCE e in Germania, perchè sai sei l’euro è forte è perchè i mercati ci credono e si fidano dell’euro.
Si un euro fortissimo al capezzale del quale si presenta l’ennesimo premio Nobel, che sognava un’unione fantastica…
Via dall’euro, al più presto”. L’avvertimento arriva nientemeno che dal premio Nobel per l’economia Christopher Pissarides. L’economista un tempo era sostenitore della moneta unica ma, viste le conseguenze, ha cambiato decisamente rotta… 
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 http://icebergfinanza.finanza.com/2013/12/13/unione-bancariail-ritorno-delle-zombie-banks/

L’IMPOSSIBILE E STERILE RIVOLUZIONE CONTRO LA CASTA

I correnti moti di ribellione dal basso, che si aggiungono agli attacchi sul piano politico e della legittimità costituzionale portati dai partiti di opposizione, pongono la questione se un’eventuale rivoluzione violenta diretta ad abbattere il sistema di potere italiano sarebbe legittima oppure illegittima.

La recente sentenza della Consulta che ha dichiarato l’illegittimità della legge elettorale vigente (quindi del parlamento, del capo dello Stato e dei giudici costituzionali da esso eletti, e delle leggi da esso varate) ha riconosciuto esplicitamente e formalizzato irreversibilmente la già palese illegittimità complessiva del regime (uso questa parola nel senso neutro di apparato dominante) rispetto alla Carta Costituzionale, che esso ha ampiamente e molteplicemente tradito.

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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12718

LO YUAN AVANZA. E LA CINESIZZAZIONE ANCHE

La notizia di macroeconomia più importante degli ultimi giorni è relativa alla guerra delle valute. Ovvero a quella guerra che è in atto ormai da molti anni, e che ha avuto una accelerazione notevole dallo scoppio della crisi dei mutui subprime ai giorni nostri.

Il 3 dicembre scorso, in modo ufficiale anche se la cosa non è stata sottolineata a dovere quasi da nessuno, lo Yuan ha superato l’Euro come valuta di riserva e di utilizzo per il commercio internazionale.

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CASA POUND, I BIRRAI DELL’EUROFOBOFILIA

Anche Casa Pound, nota griffe ideologica postneofascista, gode ora del suo quarto d’ora di popolarità grazie al gesto plateale del suo vicepresidente Simone Di Stefano, che il 14 dicembre si è arrampicato sul balcone della sede dell’Unione europea di via IV Novembre a Roma per sostituire la bandiera dell’Ue col tricolore.
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IL PRESIDENTE ITALIANO TEME UN’INSURREZIONE VIOLENTA NEL 2014, MA NON PROPONE NESSUN RIMEDIO

In Italia gli eventi stanno volgendo al peggio. Il presidente Giorgio Napolitano ha lanciato l'allarme su possibili "tensioni sociali e disordini diffusi" nel 2014, mentre la lunga recessione si trascina.
Coloro che vivono ai margini vengono coinvolti in "atti di protesta indiscriminata e violenta, verso una forma di opposizione totale".

Il suo ultimo discorso è una vera e propria Geremiade. Migliaia di aziende sono "sull'orlo del collasso". Grandi masse di persone prendono il sussidio di disoccupazione o rischiano di perdere il posto di lavoro. L'altissimo tasso di disoccupazione giovanile (41%) sta portando verso un pericoloso stato di alienazione. 

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IL BUCO DI ONITSHA (IL CAPITALISMO COME PROBLEMA)

Nel suo libro Ebano, dedicato all’Africa, il giornalista polacco Ryszard Kapuscinski racconta la storia di un quartiere a diversi chilometri di distanza dalla località nigeriana di Onitsha, dove nel mezzo della strada c’era un enorme fosso nel quale i veicoli finivano inghiottiti. Quella borgata aveva sviluppato un sistema di diverse squadre di salvataggio che si guadagnavano la vita aiutando a uscire dal buco tutti i veicoli, specialmente camion. L’ostacolo determinava ore e giorni di ritardo per tutti quelli che dovevano passare da li, ed era ormai un dato di fatto. Come conseguenza –spiega Kapuscinski- numerosi negozi vivevano grazie ai clienti che rimanevano bloccati e che consumavano cibo, bevande e tabacco. 
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mercoledì 18 dicembre 2013

LA POLITICA COME REGNO DELLA CONTENTEZZA

Guardavo ieri l'assemblea affollata del PD riunita a Milano.
Ma quanti sono? La platea era stipata.
Seppur attraverso lo schermo televisivo, si sentiva aleggiare su quella gente un'aria di serenità, di soddisfazione, di godimento, di benessere.
Si, di benessere! Benessere perchè era radunata una folla di privilegiati, di parlamentari, di dirigenti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e padronali, insomma l'avanguardia ben nutrita di quel milione di famiglie che vivono in Italia di politica e di mediazione sociale. 

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PROTESTE, E' IL TEMPO DELLA PRIMAVERA ITALIANA ?

«Fusse che fusse la vorta bbona» diceva in una Canzonissima del 1960 Nino Manfredi nella parte di un barista incazzato. E se fosse davvero venuto il momento della caduta di un regime delegittimato, di una democrazia espropriata dai partiti che, esorbitando completamente dal ruolo loro assegnato dalla Costituzione, hanno occupato ogni spazio costituendosi in lobbies clientelari, corrotte, corruttrici e sostanzialmente mafiose? Le manifestazioni, per ora pacifiche, che si stanno svolgendo in tutta Italia, da Ventimiglia a Palermo, hanno la peculiarità di non essere targate, di non aver il cappello di nessun partito nè del sindacato. Sono agricoltori, 'padroncini' di Tir, artigiani, commercianti, ambulanti, lavoratori autonomi. Uomini e donne qualunque ridotti a sudditi che non si sentono rappresentati da nessuno. 
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L’ETICA DI “OPUS GOLDMAN SACHS DEI”

Il diavolo e l'acqua santa. Il denaro sterco del demonio. Gli pseudo opposti che si incontrano e si suggeriscono regole di comportamento. Con tanti saluti alla nuova linea della Chiesa attenta alla povertà con la quale Francesco I ha voluto caratterizzare il suo Pontificato. 
La Pontificia Università Santa Croce, che dipende dall'Opus Dei, ha deciso che i suoi studenti, futuri sacerdoti, debbano conoscere l'economia e la finanza, per comprendere meglio il senso del proprio apostolato e dove esso debba indirizzarsi nel sociale. Fino a qui, niente di trascendentale. Non si vive di solo spirito e poi, come si dice in certi ambienti, il cibo materiale deve poter trasformarsi in cibo spirituale. 
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IL RITORNO DI POUJADE, OVVERO QUESTA NON E’ LA MIA GENTE

La memoria qualche vantaggio ce l’ha. Impedisce di scambiare il già visto per una novità. Ed il movimento dei forconi (e lasciatecelo chiamare così visto che un altro nome non c’è) è già successo da un’altra parte, in un altro tempo. Era il 23 luglio 1953 nella remota provincia francese una ventina di persone capitanate da un tal Pierre Poujade, impedirono agli agenti delle tasse di effettuare una verifica fiscale in un negozio. Mesi dopo nacque L’Unione di Difesa dei Commercianti e degli Artigiani (UDCA) che, diretta da Poujade, organizzò le proteste di quelli che definiva “uomini comuni”. 
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12702

FINANZIAMENTO DEI PARTITI: UNA RIFORMA PER CONTROLLARE GLI ELETTORI

Grazie a questa riforma, i partiti, semplicemente leggendo la tua dichiarazione, vedranno a chi dai il tuo 2 per mille! E’ come consentire loro di spiare nella cabina elettorale e vedere come voti.

Quindi, se abiti, per esempio, in Toscana o in Emilia-Romagna e vuoi un posto di lavoro o semplicemente evitare guai con la pubblica amministrazione, adesso sei costretto a dare il 2 per mille a un preciso partito politico. E guai a te se lo dai a un partito sgradito! Un ottimo modo per stabilizzare il potere dei partiti sulla società, davvero, e non soltanto le loro rendite.

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UN TIMING PERFETTO

... Eterodiretti? Non so, non penso, non credo. Ma certamente quanto accaduto, è accaduto e sta accadendo con timing perfetto. E allora mi viene da pensare: quando la Turchia di Erdogan doveva essere un po’ spennata sui mercati finanziari perché cresceva troppo e qualche scommessa era a rischio, non sono forse comparsi come funghi i manifestanti in difesa del parchetto e degli alberi?
Spariti da un giorno con l’altro. 

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LA RIVOLTA DEI LEMMINGS

...Oggi è comparso un post scritto da un blogger italiano, una persona anomala.
In parole piuttosto semplici e con argomentazioni facili da comprendere (e tantissimi succosi link come prova documentaria) ha spiegato la formazione del suicidio degli italiani, innamorati dell'idea di odiare l'Europa, convinti che uscire dall'euro immediatamente sia la svolta della vita: ciascuno ha i propri deliri.
La particolarità di questo blogger (e non è certo casuale) al di là della sua originalità e intelligenza consiste nel fatto che pur essendo italianissimo al 100% vive e lavora da lungo tempo in Germania, dove è scappato per fuggire al caos italiano. Quindi è dentro in quanto italiano ma ha il vantaggio di vedere da fuori. Usa espressioni tipo "voi italiani" ma non lo fa con distacco snob, tutt'altro, c'è una venatura di inevitabile sgomento partecipativo. 

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IL FORCONE E IL CAPITALE

Ho percorso duecento chilometri in auto negli ultimi due giorni ed ho trovato due blocchi del cosiddetto movimento dei forconi. Qualcuno ci vede il baluginare della rivolta che verrà, io ho visto la ripetizione di una tradizione italiana vecchia di un migliaio d’anni: la rivolta per il pane, l’assalto ai forni. Ho visto gente che ha perso tutti i contenitori politici nei quali era transitata. Ho visto gente smarrita non l’avanguardia rivoluzionaria. Ma so che alcuni ci hanno ricamato sopra una teoria e la teoria dice che questi 30.000 (ma facciamo anche 50.000 o 100.000) sarebbero l’avanguardia della massa che verrà.
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Criticano i forconi ma tacciono sull’infame Ue

Chi ha paura dei “forconi” e dell’estrema destra che tenta di cavalcarli? «Diciamocelo, il Nemico (quello con la N maiuscola) non è Forza Nuova ma l’asse Bce-Berlino. E in Italia i nomi sono quelli di Letta, Monti, Napolitano». Di fatto, scrive Aldo Giannuli, la sinistra residua, incluso «quel che resta di Rifondazione, Pdci, Sel, antagonisti vari e simili», si sta letteralmente suicidando, «perché non ha il coraggio di scegliere la barricata anti-Ue». Non prendere posizione in modo chiaro sul principale terreno di scontro «significa finire ai margini dello scontro politico». La rivolta non è quella che gli elettori di sinistra si sarebbero aspettati? Normale: «La crisi sta precipitando e iniziano a manifestarsi i primi movimenti di protesta “fuori controllo”». Ma chi accusa i manifestanti di essere “fascistoidi” come può pensare di avere le carte in regola, se non ha fatto che voltare le spalle al paese per obbedire a Bruxelles?
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Elogio del "bel gesto"

Io non so chi sia Simone di Stefano, vicepresidente di Casa Pound Italia, e non m’interessa che per qualcuno sia solo un "fascista di merda".
So solo che quello che ha fatto avrei voluto farlo io e, certamente, molti altri italiani come lui e me. 
Niente di delinquenziale, intendiamoci, se con ciò s’intende esporre l’altrui incolumità ad un grave pericolo, oppure devastare senza senso dei beni pubblici come invece capita di vedere durante le manifestazioni di certi alternativi.
Quello di Di Stefano è stato un classico "bel gesto". Di quelli che, complice la possibilità di mostrarlo e rivederlo attraverso un filmato, suscitano immediatamente consenso, s’imprimono nella memoria e infondono coraggio.

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Sono arrivati i forconi!

Sono arrivati i forconi! Da una società italiana, in apparenza assuefatta ad uno stato di torpore, passività, indifferenza, sembra riemergere una realtà sociale di un popolo condannato alla disoccupazione, alla precarietà del lavoro, alla emarginazione giovanile senza prospettive per il futuro prima o poi doveva sorgere un fenomeno che esprimesse il suo malessere. Quella dei forconi non è certo una rivoluzione, è una rivolta che non può essere ridotta ad una estemporanea protesta  contro la politica economica di un governo o ad un malcontento diffuso, dovuto al presente disagio delle classi subalterne, ma esprime comunque il rifiuto di un modello capitalista finanziario imposto dall'Europa della BCE.
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Peccati e guerre


I dieci comandamenti sono leggi che vietano all’uomo molto di ciò che egli ritiene naturale, desiderabile e piacevole. Gli interpreti della legge di Dio hanno ritenuto colpa grave il disobbedire ad essa e, per le trasgressioni, hanno coniato il termine: “peccato”. Il peccato è stato presentato come un’azione che offende Dio e della quale l’uomo dovrebbe vergognarsi e chiedere perdono, per non dover incorrere nella collera divina.
Ma Dio non si vede e non si vedono neppure le punizioni ai trasgressori delle leggi che si dicono sue; allora è facile ritenere che il peccato sia una invenzione dei preti e che nessun peccato originale abbia mai incrinato l’uomo, che tutti gli impulsi naturali siano buoni e assecondabili, che tutto ciò che piace e si è capaci di fare si possa fare e infine, che non esista alcun Dio e quindi nessuna legge a cui l’uomo debba sottostare. L’uomo perciò ritiene che il suo istinto naturale a volere tutto per sé (l’egoismo) sia una caratteristica umana da sviluppare al massimo, che sia giusto farsi strada a gomitate, che il debole debba ritrarsi davanti al forte e che il forte debba indietreggiare solo davanti a chi è più forte di lui.
Si è instaurato così il potere dell’uomo (forte) sull’uomo e con esso si sono affermate le leggi umane: regole che stabiliscono chi abbia la precedenza e chi e quando la debba invece dare.
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La truffa del finanziamento pubblico ai partiti. Altro che abolizione

La notizia dell’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti è falsa. Con questa legge i partiti costeranno al contribuente da 30 a 60 milioni, poco meno di quanto costano ora.

Gli annunci del governo sono una cosa, la realtà è un’altra
Il governo ha annunciato che il finanziamento ai partiti sarà abolito interamente a partire dal 2017. La realtà è ben diversa: i partiti continueranno a pesare sul contribuente, da 30 milioni a 60 milioni, poco meno di quanto costano ora. Il motivo è nascosto tra le pieghe della legge approvata dalla Camera il 18 ottobre e riproposta nel decreto legge del governo del 13 dicembre.

Con la legislazione vigente, i partiti avevano diritto a un massimo di 91 milioni di euro all’ anno: 63,7 milioni come rimborso spese elettorali, e 27,3 milioni come cofinanziamento per quote associative ed erogazioni liberali ricevute. Inoltre, il 26 percento delle erogazioni liberali ai partiti erano detraibili dall’imposta dovuta.
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martedì 10 dicembre 2013

Renzi? Vi deluderà…

di questo non c'è dubbio.
Lato A: l’elezione di Renzi alla segreteria di PD rappresenta senza dubbio una svolta rispetto al passato e un taglio netto con la vecchia nomenklatura postcomunista che ha avuto un ruolo decisivo nella sinistra moderata italiana. Ben venga, dunque, una ventata di modernità.
Lato B: non mi convince la caratura dell’uomo. E’ dotato di indubbie capacità dialettiche e di un certo fiuto per gli umori e le aspettative del pubblico. Ma è essenzialmente un affabulatore, motivato più dall’ambizione per il potere che dal desiderio di perseguire una visione del Paese. Non c’è sostanza, non c’è profondità, non c’è un disegno. L’opportunismo mediatico e dialettico è la sua arma principale e l’abilità di presentarsi per quello che in realtà non è, rappresenta un asset fenomenale nella politica di oggi. Ma non vedo neppure il germoglio di uno statista e, men che meno, il desiderio di percorrere alternative a quelle tipiche del “pensiero unico” dominante nei giornali, nei palazzi della politica italiana ed europea. Non a caso a sostenerlo è innanzitutto un quotidiano come “Repubblica”.
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Spettacolarizzazione del Cattolicesimo e consumo della spiritualità


L’illuminismo e la rivoluzione industriale seguita dalla terziarizzazione dell’economia hanno progressivamente posto le basi e rivoluzionato le nuove dinamiche dell’Occidente contemporaneo. Su questi due pilastri hanno fatto leva per poi trionfare subdolamente i valori morali e sociali quali l’individualismo democratico, il razionalismo illuministico, il cosmopolitismo kantiano, il positivismo inglese della seconda metà dell’Ottocento, l’utilitarismo di Jeremy Bentham e John Stuart Mill, ma soprattutto il liberalismo economico e la democrazia parlamentare.
Valori fondanti del mondo moderno, in realtà avversi alle Scritture (Nuovo Testamento), ma accettati dalla Chiesa post-conciliare la quale accettando le regole del “banco” si è sottomessa alle tante pratiche che la politica odierna richiede: basti pensare ai discorsi degli ultimi Papi alle Nazioni Unite (un’istituzione che rappresenta l’anti-Chiesa dal momento che svolge il ruolo pacificatore che dovrebbe svolgere quest’ultima), alle “scuse” politicamente corrette di Karol Wojtyla per gli “errori” commessi nel passato, alle “dimissioni” di Sua Santità Joseph Ratzinger, all’atmosfera da “TotoPapa” orchestrata dai “giornalisti bookmakers”, come se il Conclave fosse una partita di calcio. Oppure si pensi alla resa incondizionata di Papa Giovanni Paolo II e di Papa Francesco ai mass media, e quindi alla modernizzazione di cui questi ultimi sono strumento, conduttore ed emblema.
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La nostra civiltà? Più che della tecnica è figlia dell’inutile

Nuccio Ordine riflette su come siano le attività prive di profitto, come la filosofia o il rito, ad avere creato le basi dell'umanità

«Coloro che noi chiamiamo inutili sono le vere guide», dice Platone nella Repubblica. Nuccio Ordine non cita la massima di Platone nel suo manifesto filosofico su L'utilità dell'inutile (Bompiani, pagg. 266, euro 9). E i suoi entusiastici recensori che hanno decretato il rapido successo di questo libretto anche fuori d'Italia, forse non si rendono conto dove porta l'elogio dell'inutile.

 
È innanzitutto un elogio della filosofia, sapere inutile ma necessario. «Povera e nuda vai filosofia», si ama ripetere per denigrare quella scienza «con la quale e senza della quale si rimane tale e quale».
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LA PROTESTA NAZIONALE DEL 9 DICEMBRE E L’INCOSTITUZIONALITA’ DELLA LEGGE PORCELLUM. UNA SINGOLARE COINCIDENZA ?

Si sono svolte oggi in tutta Italia delle manifestazioni di protesta contro il governo e il sistema politico, indette dal movimento dei Forconi, dagli autotrasportatori e da diversi gruppi e associazioni, a cui hanno aderito migliaia di cittadini. Sono state bloccate strade e autostrade e organizzati presidi e cortei un po’ in tutte le città italiane.
Questa iniziativa sembra diversa da altre proteste che hanno avuto luogo in questi anni. Innanzitutto gli organizzatori hanno tenuto a sottolineare che la protesta è apartitica. Infatti, sebbene dei movimenti politici come Forza Nuova abbiano deciso di aderire, nelle foto e nei video che stanno circolando in rete non si vedono bandiere o simboli di partiti.

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LA DITTATURA FINANZIARIA TOTALITARIA PROSSIMA VENTURA

In quanto aderente al sistema SEBC (Sistema Europeo delle Banche Centrali) della BCE, Banca d’Italia è un’autorità monetaria completamente autonoma ed indipendente dal governo, perché in base ai trattati europei e al suo statuto non può finanziare direttamente lo Stato italiano tramite scoperti di conto di tesoreria, acquisto diretto di titoli del debito pubblico o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia. Inoltre, nessun politico o ministro italiano può influire sulle scelte di politica monetaria della Banca d’Italia o può chiedere conto e ragione, in parlamento o in altre sedi, dell’operato del Consiglio superiore o del governatore dell’istituto.
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Lo spettro del populismo


Un nuovo spettro si aggira tra i Paesi occidentali: esso si chiama populismo. In questo modo vengono classificati quei partiti che, ad esempio, in Europa mettono in discussione la globalizzazione, i mercati finanziari, la moneta unica europea, l’attuale processo di integrazione del Vecchio Continente, la politica di immigrazione e le politiche di austerità. Sebbene questi partiti stiano spuntando ovunque e stiano avendo un sempre maggiore seguito elettorale, stando ai partiti tradizionali e ai loro organi di informazione non dovrebbero avere diritto di cittadinanza politica. Così in Francia si ripropone senza successo (vista la recente sconfitta a Brignoles) un “Fronte repubblicano”, formato da socialisti e dall’UMP di Nicholas Sarkozy, per fronteggiare l’ascesa del Fronte Nazionale di Marine Le Pen. In Olanda si forma un Governo per escludere il partito di Geert Wilders. In Italia si fa un Governo delle larghe intese, che non tiene conto delle proposte lanciate da Beppe Grillo. Anche in Svizzera ci si indigna dei successi del Movimento dei cittadini ginevrino e della Lega dei ticinesi. E così via. Non si puo’ nemmeno escludere che tra non molto anche il Papa Francesco venga accusato di populismo per la sua attenzione ai poveri e per le sue critiche a questa società fondata unicamente sul denaro e quindi idolatrica.
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Forconi: che fare?

Una protesta etereogenea, forse troppo, che passa dall’estrema destra ai centri sociali, portandosi dietro imprenditori, federalisti, “scioperanti fiscali”, para-leghisti o semplici lavoratori, sta bloccando in queste ore l’Italia o quantomeno alcune delle principali città.
Vista la pluralità delle “forze in campo” è impossibile darne una definizione: pare fin troppo evidente che visto il carattere “spontaneo” non può ancora avere un fine chiaro e tuttalpiù l’interpretazione si muove da chi ne prende parte è la definisce “rivoluzione” e chi ha provato a metterci le mani senza riuscirci  e la definisce “fascistoide” o “golpista”.

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