STUPIDA RAZZA

mercoledì 31 luglio 2013

Detroit, le macerie del sogno americano

Il procedimento fallimentare avviato il 18 luglio scorso dalla città di Detroit ha superato una serie di ostacoli legali negli ultimi giorni e sembra essere destinato ad una soluzione che finirà per devastare ulteriormente le condizioni di vita di decine di migliaia di dipendenti ed ex dipendenti municipali, così come della maggior parte degli abitanti della metropoli del Michigan che vedranno sparire i servizi pubblici essenziali rimasti finora in vita.

Con un indebitamento di oltre 18 miliardi di dollari, la situazione di Detroit continua incessantemente ad essere presentata da politici e media ufficiali come il risultato di politiche di spesa irresponsabili, a cominciare dal mantenimento di pensioni e programmi di assistenza sanitaria troppo “generosi” per coloro che lavorano o hanno lavorato per la città. Questo genere di propaganda serve sostanzialmente a giustificare gli attacchi senza precedenti che verranno portati ai “benefit” conquistati dai dipendenti pubblici di Detroit, così da garantire il pagamento dei bond municipali detenuti in gran parte da banche e fondi di investimento.

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Colpo di stato lampante e stato di colpa evidente

L’ex ministro della Repubblica Giulio Tremonti ritorna sulla famosa lettera degli apostoli della Torre di guardia (Eurotower) ai conti comunitari, il duo Draghi-Trichet, i quali, il 5 agosto del 2011, scrissero all’allora Primo Ministro Berlusconi “intimandogli” di anticipare il pareggio di bilancio dal 2014, così com’era stato pianificato dal governo, al 2013. Quella nota produrrà effetti devastanti nei mesi successivi, tanto che nel novembre dello stesso anno Berlusconi sarà costretto a salire al Colle per rimettere il mandato nelle mani diNapolitano, il quale, con finta afflizione e falsa preoccupazione per le sorti della patria, accetterà le sue dimissioni.
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Ma la raccolta dei rifiuti è davvero “differenziata”?

Spesso, nelle stazioni e negli aeroporti, il contenuto dei sacchetti della raccolta differenziata viene riversato nello stesso sacco indistinto


Che molte persone non siano ancora in grado di capire che dove c’è scritto “carta” va messa la carta e dove c’è scritto “plastica” la plastica, o che molti non siano ancora abituati alla raccolta differenziata è in qualche modo comprensibile, nonostante questa sia un fenomeno attivo da oltre vent’anni, in alcune zone. Del resto, per cambiare il proprio stile di vita o le proprie abitudini c’è chi ci mette una vita intera. 
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Il crollo intermittente dell'Impero Romano


è il nostro destino.............?
«Il collasso intermittente è stato invisibile per gli antichi Romani, proprio come lo è per noi oggi.» [Ugo Bardi]


Ho definito la tendenza di alcuni sistemi a collassare dopo aver raggiunto il picco il "Dirupo di Seneca". Qui parto da alcune considerazioni sul fatto che il collasso possa essere un processo morbido o irregolare che potremmo definire come graduale o intermittente. Prendo l'Impero Romano come esempio, mostrando che esso, di fatto, è declinato molto più rapidamente di quanto non abbia impiegato per crescere. Ma il declino è stato sicuramente tutt'altro che morbido.
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Marchionne Go Home

marchionne : vattene a fanculo tu e la fiat.
Un sogno: poter togliere la cittadinanza italiana a quelli come Sergio Marchionne. Dopo di che, per essere sicuri di non averli più tra i piedi nemmeno come “ospiti”, inserirli in un apposito elenco delle persone, fisiche e giuridiche, che non sono gradite neanche di passaggio. Visto che considerano il nostro Paese null’altro che un contesto occasionale per le loro belle aziende, o per le loro brutte imprese, sarebbe magnifico poterne trarre le dovute conclusioni.
Un poderoso e definitivo vaffanculo, ancorché con tutti i crismi legali – e formali, suvvia: carta pergamena, corsivo svolazzante, firma autografa del Presidente della Repubblica (uno degno di tal nome) – e addio per sempre. Se a voi fa schifo l’Italia, all’Italia (una degna di tal nome) fate schifo voi. E in mancanza d’altro globalizzate il messaggio, please: parafrasando Pieraccioni, Vaffanculo in tutte le lingue del mondo,.

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Banche, la Giustizia non è uguale per tutti

Leggo sul Fatto Quotidiano questo titolo: “Banche, JP Morgan pagherà agli Usa 410 milioni per manipolazione del mercato”, poi sul Sole 24 ore un altro articolo secondo cui Obama “starebbe regolando i conti con le banche” infliggendo multe miliardarie. Segue elenco dei reati commessi da diversi grandi istituti bancari, prevalentemente anglosassoni:
-JPMorgan è accusata di aver manipolato il mercato elettrico di California e Midwest, in particolare “la banca avrebbe speculato su alcuni derivati, spacciando in California e in altre zone del Midwest degli Usa “centrali elettriche in perdita per incredibili fonti di profitto”, e causando così un sovrapprezzo di “decine di milioni di dollari in tariffe, molto oltre i prezzi di mercato”. Ovvero truffa.
-altre banche come Bank of America, Ubs, Wells Fargo, Citigroup, Credit Suisse, Hsbc, Deutsche Bank, Barclays oltre alla stessa JP Morgan sono accusate e giudicate colpevoli per reati del calibro di manipolazione dei mercati, riciclaggio, truffa ai danni di clienti, informazioni ingannevoli, eccetera. Nel 2010 Goldman Sachs aveva patteggiato per aver ingannato i propri clienti.

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Italia, una periferia dell’Europa

Il giudizio del Fondo monetario internazionale sull’Italia, indicata come “periferia” (testualmente) dell’Europa non deve sorprendere più di tanto, in quanto è in perfetta linea con il ruolo che il Fmi si è assunto come primo fautore del mercato unico globale e della riduzione del ruolo degli Stati. L’Unione europea ha strillato e protestato per un giudizio drastico che ha coinvolto anche gli altri tre Paesi dell’area Sud (Spagna, Grecia e Portogallo) e l’Irlanda. Guarda caso i tre Paesi che avevano chiesto e avevano subito l’aiuto dell’Unione europea e dello stesso Fmi per risanare, si fa per dire, i conti pubblici, e quello (il primo) che aveva chiesto il sostegno per il sistema bancario. Se i Paesi “cicale” dell’area Sud sono la periferia dell’Unione, il cuore pulsante, sempre secondo il Fmi, sarebbe invece rappresentato dai Paesi “virtuosi” come Germania, Olanda e Francia, più Austria e Belgio. Virtuosi perché si preoccupano di tenere sotto controllo la dinamica della spesa pubblica. Il rapporto del Fmi, seppure coincida con l’opinione dei tedeschi stufi, questa almeno è la vulgata corrente, di mantenere quelli scansafatiche dei Paesi dell’area Sud, è funzionale alla volontà della finanza internazionale a tenere sotto mira il nostro Paese fino a quando non avrà messo in vendita le quote azionarie ancora pubbliche di Eni, Enel e Finmeccanica. Privatizzare, come liberalizzare, è uno dei verbi preferiti del’organismo usuraio di Washington. Una scelta di politica economica che da sempre costituisce il prezzo da pagare da parte di quei Paesi “emergenti” o del cosiddetto Terzo Mondo che si trovano obbligati a chiederne i prestiti.leggi tutto:
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martedì 30 luglio 2013

I “diritti civili” come strumento per distruggere la società europea

Civiltà, progresso, modernità, diritti, ecc.; sono parole belle, senza dubbio, che evocano qualcosa di bello, di positivo, che danno una carica immediata di positività a chi le ascolta. Ma, in fondo, queste parole oggi esprimono il dramma che sta vivendo il mondo occidentale e l’Europa in particolar modo.
Aver avuto lo scrupolo e la capacità di strumentalizzare queste parole, dà l’idea di come oramai da diversi decenni la cultura e l’informazione di massa siano in mano alla massoneria ed a quelle lobby economico–finanziarie che stanno anestetizzando l’intelletto dell’uomo europeo.
Queste parole sono oramai diventate autentici scudi dietro i quali chi ha interesse a trasformare la società in un determinato modo, lo fa in maniera indisturbata, passando anzi quasi come eroe e come, per l’appunto, un “progressista” o un fautore della protezione dei diritti civili, etici ed umani e chi non la pensa in questa prospettiva, rischia seriamente di essere emarginato dalla società ed accusato di pericoloso anacronismo.
In proporzione, poniamo il caso di trovarci in un vigneto, che produce dell’ottimo vino da tanti anni e che frutta parecchio denaro ai proprietari; il vicino, un po’ per invidia, un po’ perché ha interesse a mettere in difficoltà il rivale, propone al proprietario del vigneto un qualcosa che a prima vista sembra poter migliorare la situazione del suo terreno: gli mostra, in particolare, come sarebbe bello a livello estetico quel terreno se, al posto del vigneto, ci fosse una bel campo di rose e si propone come “benefattore”, partecipando alla conversione di quel pezzo di terra.

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lunedì 29 luglio 2013

DETROIT, LA NUOVA GRECIA

Quando Detroit ha dichiarato fallimento, o quanto meno ha cercato di farlo – la situazione si è complicata dal punto di vista legale – , so di non essere stato l’unico economista ad avere avuto una sensazione sconfortante sul probabile impatto che ciò avrà sul nostro dibattito politico. Saremo di nuovo punto e daccapo come la Grecia? Naturalmente, ad alcuni piacerebbe che accadesse una cosa del genere. Quindi cerchiamo di orientare questa conversazione nella direzione giusta, prima che sia troppo tardi.
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GUERRA CIVILE GLOBALE: IL CROLLO DELLA VALUTA ANTICIPA LA RIVOLTA ?

“Quando la moneta muore, il sangue scorre per le strade”, Francesco Carbone Aggiorniamo il nostro recente articolo “La guerra civile globale” illustrando i recenti sviluppi dell’instabilità planetaria e illustrando una nostra autonoma previsione sul possibile effetto anticipatore del mercato valutario, su rivolte e rivoluzioni.
Ora elencheremo gli sviluppi della situazione attuale:

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domenica 28 luglio 2013

L'ITALIA VISTA DALLA CORSICA

Un Paese in preda al marasma senile

Ho passato una ventina di giorni di vacanza all’estero. Un estero molto vicino: la Corsica (il luogo più vicino più lontano dall’Occidente, perché, soprattutto nell'interno, la vita si svolge secondo i ritmi rallentati delle società tradizionali). Comunque a sole quattro ore di traghetto, con il necessario “recul” (la distanza giusta per osservare un quadro), l’Italia offre di sé uno spettacolo impressionante. Non per i problemi economici. Quelli ce li hanno quasi tutti in Europa. L’Italia sembra in preda a una sorta di marasma senile. Gli ingranaggi si sono inceppati.

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COSA SUCCEDE AD UN'INTERA ECONOMIA PIENA DI DEBITO SE ESCE DALL'EURO ?

Su Rischio Calcolato hanno calcolato il totale di interessi pagati sul debito pubblico dal 1980....3 mila miliardi...
(aggiustando il calcolo per l'inflazione)

Se guardi questi numeri e rifletti un attimo ti rendi conto come un uscita dall'euro "tout-court", oggi che i livelli di debito sono molto alti, sia un macello

1) nel 1992 dopo l'uscita dal Serpente Monetario, che era il precursore dell'euro, si pagò di interessi sui 150 miliardi l'anno per 4 anni sui titoli di stato, che su un PIL di 1300 miliardi di euro (equivalenti convertendo dalle lire) era 150/ 1300 = 12% del PIL ! Solo di interessi sul debito pubblico

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CRISI: STAMPARE MONETA ? MA PER FAVORE...

Che il Partito Democratico, ultima trasformazione di quello che una volta vantava dichiararsi partito dei lavoratori sia diventato da decenni una delle punte di lancia del liberismo e faccia parte esso stesso del problema di cui si vantava di rappresentare la soluzione, è cosa che ormai sanno anche i sassi. Ma che uno dei candidati alle primarie di qualche anno addietro, ovvero Piergiorgio Gawronski, si spenda oggi per sostenere e promuovere soluzioni keynesiane alla crisi è cosa nuova e degna di nota.
Secondo il giornalista si deve andare verso direzioni marcatamente neoliberiste.
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“L’ARIA FRITTA MALE ALLA SALUTE”. IL GOVERNO ALL’ATTACCO FRONTALE DI M5S. MA UN MOTIVO C’E’.

I detrattori del M5s, che sostenevano l'inutilità del lavoro in parlamento degli eletti del movimento, e che per mesi ci hanno spiegato quanto fosse irrisoria la loro presenza -se non per il chiasso gossip alimentato dalla stampa- purtroppo avevano torto.
E' il paradosso dei nostri tempi: magari avessero avuto ragione.
Se così fosse stato, allora avrebbe voluto dire che avevamo mandato in parlamento un'allegra combriccola di inutili chiacchieroni, nè dannosi nè utili, e i loro colleghi dei partiti avrebbero potuto serenamente sbeffeggiarli, irriderli, e magari finirci a prendere una pizza insieme.

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ASPETTA E SPERA


Ho ascoltato e letto l’intervista concessa da Gianroberto Casaleggio (1) a Gianluigi Nuzzi, nell’ambito del festival letterario “Ponza d’autore” e ne sono rimasto favorevolmente colpito da un lato, perplesso dall’altro.

Nulla da eccepire sulla visione politica di Casaleggio, che è un idealista convinto, il quale sciorina una serie di propositi giustissimi (ed un po’ avveniristici, come la democrazia diretta, bellissima ipotesi ma poco realizzabile) sui quali, però – ascoltando attentamente – non pone limiti di tempo. “Sui tempi, poi...”

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25 LUGLIO, PASTASCIUTTA ANTIFASCISTA: SINISTRA ALLA FRUTTA

Il prossimo 25 luglio, settantesimo anniversario della caduta del fascismo per mano dei gerarchi ribelli e della monarchia, i pensionati della Cgil di Vicenza offriranno a prezzo politico ai Giardini Salvi una spaghettata celebrativa: la “pastasciutta antifascista”. Sembra l’ennesima trovata di una sinistra ideologicamente alla frutta, e difatti lo è. Si rifà alla pasta di festeggiamento preparata in quel fatidico 25 luglio 1943 per l’intero paesino emiliano di Campegine da papà Cervi – che di lì a pochi mesi avrebbe subito la fucilazione per rappresaglia dei suoi sette figli partigiani. Un senso di sgradevolezza lo dà, il rito italico dello spaghetto se abbinato alla memoria di fatti tanto grandiosamente tragici. Come se non riuscissimo a tirar fuori sempre e comunque la vena di commedia, la nota di tarallucci e vino che l’italiano sparge ovunque, per cui, alla fine, finiamo sembra a tavola. E’ la grandezza e piccolezza umana del nostro popolo.
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venerdì 26 luglio 2013

AUTUNNO CALDO E SOMMOSSE DESTABILIZZANTI IN ITALIA ? IL MINISTERO DELLA DIFESA SI PREPARA

Grillo e Casaleggio prevedono sollevazioni popolari in autunno e qualche ministro ammette che c'è del vero in ciò che paventano. In una recente intervista a Nuzzi, Casaleggio ha dichiarato: “Io penso che il Paese avrà nei prossimi mesi, non so quanti, uno shock economico. Uno shock che potrebbe portare a una ridefinizione della rappresentanza politica oppure a uno spostamento della politica da problemi politici a problemi di carattere sociale: disordini, rivolte. Quindi qualcosa che non può essere dominato dalla politica”. Previsione non campata in aria, quella di Gianroberto Casaleggio, e piuttosto facile da fare. Del resto, imponendo al paese il capestro voluto dall’unione europoide, attraverso l’opera di un governo collaborazionista, l’esito potrebbe essere proprio quello.
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UN REGALO DELL’EURO (E DELLA SINISTRA)

“Io penso che il Paese avrà nei prossimi mesi, non so quanti, uno shock economico. Uno shock che potrebbe portare a una ridefinizione della rappresentanza politica, cioè non quella attuale, oppure a uno spostamento della politica da problemi politici a problemi di carattere sociale: disordini, rivolte. Quindi qualcosa che non può essere dominato dalla politica”. E’ quanto affermato da Gianroberto Casaleggio nel corso di un’intervista al giornalista di La7, Gianluigi Nuzzi, ripubblicata sul blog di Grillo. Ilsussidiario.net ha intervistato Alberto Bagnai, professore di Politica economica all’Università G. D’Annunzio di Pescara. 
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IL GOVERNO LETTA DEVE DURARE FINO AL 2015. PERCHE' ?

In vista del dies irae del 30 luglio pv, il Presidente della Repubblica si è affrettato a “chiudere la finestra di ottobre”, per eventuali elezioni, e, stando ai resoconti giornalistici, ha aggiunto che le intese di aprile –quando accettò di essere rieletto- erano per un esecutivo che durasse sino al 2015. Implicitamente, il Presidente ci ha fatto sapere di un patto i cui termini sono ben diversi da quelli fatti trapelare nell’immediatezza dell’accordo: allora si parlò di un esecutivo di durata breve, con il compito di cambiare la legge elettorale, fronteggiare l’immediatezza della crisi e poi andare a votare.
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DETROIT IN BANCAROTTA, MODELLO DI FALLIMENTO ANCHE PER L'EUROPA ?

La culla del capitalismo industriale americano, la città dove il leggendario Henry Ford aveva iniziato a produrre l’automobile, quella che faceva invidia a mezza America, ha dichiarato questa settimana bancarotta. Un tempo il quarto comune più grande d’America, oggi Detroit è popolata da poco meno di 700 mila persone, sulle quali grava un debito di 18 miliardi di dollari. Secondo le stime entro il 2017 questo avrebbe assorbito il 65 per cento delle entrate della città, da qui la decisione di non trascinarlo ulteriormente nel tempo; in altre parole: la bancarotta era l’unica soluzione per evitare la popolazione si trovasse presto a dover vivere in condizioni simili a quelle dei paesi più poveri del terzo mondo.
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SACCOMANNI PROPONE LA SVENDITA DI STATO. INCREDIBILE, VERO ?

Il 15 febbraio del 2013 scrivevo: “…Siccome dal 1992 in poi, con la scusa della corruzione e del risanamento, fu svenduto gran parte del patrimonio italiano per la gioia di advisor come Goldman Sachs e compratori in stile “capitani coraggiosi”, pare che oggi si stia ripetendo quel logoro copione. In Italia restano ancora da spolpare bocconi prelibati come Finmeccanica, Eni e Enel. Le parole d’ordine per depredare gli italiani sono le stesse di allora: “privatizzare per risanare il debito” (che per inciso, nonostante la ricca svendita, è rimasto pressoché immutato), “moralizzare attraverso l’estromissione della politica dall’economia”, “migliorare la competitività zavorrata dall’approccio clientelare dei partiti”. Con queste storielle per bambini, cari italiani, i vari Amato e compagnia vi hanno già abbondantemente fregati in tempi lontani. Ora è cominciato il secondo tempo di quella luciferina partita.
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Il vero scopo del governo Letta-Napolitano? Perpetuare la particrozia attraverso la crisi

Il paradosso del governo Letta è che esso non fa quasi nulla, limitandosi a temporeggiare, rinviare e farsi difendere, mentre è stato formato e giustificato come governo trasversale imposto dall’esigenza di fronteggiare l’emergenza mediante interventi forti e risolutivi sull’economia, sulla costituzione, sulla legge elettorale. Debito pubblico, disoccupazione, insolvenze, fallimenti salgono, sale anche lo spread, e il governo se ne sta a guardare, al massimo impetra l’autorizzazione tedesca a spendere qualche miliardo di soldi italiani spalmato sui prossimi anni, un niente rispetto alle dimensioni del male.
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Le grandi banche diventano corporation industriali

Invece di essere sottoposte ad un processo di riorganizzazione e di ridimensionamento, le banche americane “too big to fail”, quelle troppo grandi per essere lasciate fallire, hanno bypassato tutte le limitazioni e i controlli (i Chinese walls), che separavano il sistema bancario da quello commerciale, per “invadere” e impossessarsi di ampi settori dell’economia reale. Altro che riforma del sistema bancario!

Esse stanno penetrando le sfere commerciali non finanziarie, allargando i loro business nei settori di produzione e di distribuzione dell’energia, delle materie prime e delle imprese di pubblici servizi. 
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martedì 23 luglio 2013

Il MES batte un golpe…

Chi ha il potere di creare moneta LEGALE (cioè obbligatoria) tassa invisibilmente la comunità del potere d’acquisto corrispondente che si arroga. E’ un diritto sovrano, non può essere lasciato ai privati ai quali comunque può essere consentito di emettere moneta complementare a circolazione libera, a CORSO LIBERO, poiché l’uso della stessa non è imposto dallo Stato.
Lo Stato non può imporre ai cittadini, depauperandoli mostruosamente, di adottare una moneta privata per l’assolvimento delle obbligazioni. Si tratta di ALTO TRADIMENTO.
Per capire il sistema bancario, i punti da tener presenti sono tre:
1 – Nascono prima i prestiti dei depositi, il denaro virtuale viene creato dalla banca all’atto del prestito e dopo viene depositato.
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lunedì 22 luglio 2013

USA, il bavaglio alla stampa

Un tribunale federale americano ha emesso qualche giorno fa un’importantissima sentenza nell’ambito di una fuga di notizie dalla CIA, gettando una nuova lunga ombra sulla garanzia della libertà di stampa negli Stati Uniti. La vicenda che ha portato venerdì all’inquietante verdetto ha infatti imposto ad un noto giornalista del New York Times di testimoniare nel processo contro la fonte interna al governo di una rivelazione che lo stesso reporter aveva raccontato in suo libro dedicato alle questioni della sicurezza nazionale.

Tre giudici della corte d’Appello per il “Quarto Circuito” di Richmond, in Virginia, hanno in sostanza stabilito che il Primo Emendamento della Costituzione americana - che garantisce, tra l’altro, la libertà di parola e di stampa - non può essere applicato ai giornalisti che ottengono notizie riservate e la cui diffusione non è stata autorizzata dall’autorità di governo. I giornalisti, perciò, possono essere costretti a testimoniare contro le persone sospettate di avere rivelato loro le informazioni in questione.

Nella sentenza, i due giudici di maggioranza hanno scritto che “chiaramente, un resoconto diretto e di prima mano da parte di [James] Risen sulla condotta criminale oggetto di indagini di un Grand Jury non può essere ottenuto con mezzi alternativi, dal momento che Risen è indubitabilmente l’unico testimone in grado di offrire questa fondamentale testimonianza”.

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Euro e Crisi

Di seguito l’intervista al Professor Alberto Bagnai, Professore associato di Politica economica, Facoltà di Economia, Uni. G.D’Annunzio, Pescara. Qui il CV del professore (http://www.bagnai.org/ ).
L’intervista era stata pubblicata in 3 parti nelle scorse settimane, e certamente e’ un punto di vista autorevole per seguire e spiegare l’attuale crisi che vive l’Europa. Di seguito i link con le 3 parti dell’intervista gia’ pubblicate.
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La Farnesina colleziona gaffe. Manchiamo di sovranità nazionale

Ciò che emerge dall'intervista è un'immagine piuttosto confusa del nostro Paese nell'ambito delle relazioni internazionali. L'Italia, secondo il giornalista catanese, mancherebbe di autonomia decisionale e di autorevolezza nei confronti degli interlocutori alleati o no.

Che idea si è fatto del caso Ablyazov?
Sospetto che la questione sia solo un regolamento di conti. Dal Kazakhistan deriva il nucleo centrale del gasdotto russo. L'Italia, con Berlusconi, scelse questa opzione. Fu conveniente perché dimezzò i costi ma agli alleati americani non è andata giù. Hanno perso molti soldi nel mancato affare.

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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45815

domenica 21 luglio 2013

L'economia giusta del crescere insieme

Nel suo ultimo libro Bernardo Bortolotti fornisce il suo contributo al dibattito sul tema della diseguaglianza e sugli stessi assunti teorici su cui si basa il nostro sistema economico
La coperta è corta, i soldi non ci sono. Ce lo sentiamo ripetere di continuo, ma a leggere i dati sulla distribuzione della ricchezza nel nostro paese la realtà sembrerebbe diversa. Col suo ultimo libro Bernardo Bortolotti, docente di Economia Politica all'Università di Torino e direttore del Sovereign Investment Lab della Bocconi, fornisce il suo contributo all'ampio dibattito che si sta sviluppando sul tema della disuguaglianza e sugli stessi assunti teorici del nostro sistema economico, ricostruisce la genesi dell’attuale crisi economica e dei problemi dell’Europa.
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 http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/L-economia-giusta-del-crescere-insieme-18428

I nani d’Europa e la società dimenticata

Politici europei e tecnocrati, imponendo l’austerità di bilancio, stanno riducendo in ginocchio l’Europa. Come è possibile che la cultura di governo sia divenuta tanto povera e ottusa?
La sera del 6 maggio scorso, Antonio Padellaro, parlando di Andreotti e della sua epoca su “la7”, diceva che se i politici di adesso sono normali quelli di allora erano dei giganti o che, se erano normali quelli... Personalmente riserverei il termine di gigante a personaggi quali Churchill e Roosevelt, quelli che avevano voluto Bretton Woods ancor prima che la guerra terminasse nella convinzione che i conflitti commerciali erano la premessa di quelli armati, e ai padri fondatori dell’Europa, animati da convinzioni simili. Forse la classe politica successiva, quella che ha gestito il periodo del benessere, era un tantino meno gigante, ma sempre fatta di figure che avevano una discreta cultura e comunque il senso dello stato. Evidentemente la statura è andata diminuendo con il tempo, ma era difficile prevedere che si potesse cadere così in basso. 
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 http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/globi/I-nani-d-Europa-e-la-societa-dimenticata-18377

Viaggio al centro della finanza

L’affermarsi del capitalismo finanziario può dare conto in modo non marginale delle manifestazioni più gravi del fallimento del capitalismo contemporaneo: la bassa (e cattiva) crescita economica, le crescenti (e decisamente non giustificabili) disuguaglianze, l’esposizione a crisi e instabilità. E, soprattutto, una nuova dislocazione dei centri di potere per effetto di un nuovo balance of public and private power.
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 http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/capitali/Viaggio-al-centro-della-finanza-18378

Lobby energetiche e negazionismo sul clima

L'insensata rincorsa al petrolio e al gas del nuovo piano energetico nazionale che toglie il sostegno pubblico alle rinnovabili e concede licenze facili alle trivelle su mare e terra
Nel mondo civilizzato si segnala ovunque la necessità di prevenire eventi meteorologici estremi e di breve durata, sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico già in corso. Allerta e prevenzione riguardano atteggiamenti razionali, assumibili responsabilmente dalla collettività senza cedere all’angoscia o alla paura. Da un atteggiamento responsabile discendono priorità, posti di lavoro, indirizzi di utilizzo della spesa, financo la lotta alla corruzione e le linee di una innovativa politica industriale.
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http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Lobby-energetiche-e-negazionismo-sul-clima-18361

Rivoluzione verde per uno sviluppo sostenibile

Un innovativo programma di investimenti per sviluppare le nuove tecnologie offrirebbe il doppio dividendo di rilanciare l'occupazione, e difendere l'ambiente e la qualità della vita
L’Europa deve ripartire. E per farlo deve mutare il suo modello di sviluppo riportando al centro il lavoro, i beni comuni e l’ambiente. Difatti, che senso avrebbe parlare di riavvio dello sviluppo economico se questo non si coniuga con la qualità ambientale, con quella sociale, con l’occupazione e la sostenibilità?
L‘economia verde è senz’altro uno dei cardini intorno al quale poter costruire questa nuova traiettoria dello sviluppo capace di modificare il modo di produrre e consumare, e di ridurre l’impatto ambientale derivante dal consumo delle risorse naturali e dal rilascio di inquinanti.
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http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Rivoluzione-verde-per-uno-sviluppo-sostenibile-18369

Una crisi sistemica

Di fronte alla debolezza di un'Unione monetaria incompleta anche le politiche proposte dal fronte anti austerità francese, italiano e spagnolo rischiano di avere il fiato corto. Non serviranno a sanare gli squilibri esistenti e ad avvantaggiarsene sarà solo la Germania
È ormai ampiamente riconosciuto che la crisi dell’euro ha una natura sistemica, legata alla debolezza di fondo di un’unione monetaria incompleta: il pilastro economico dell’Uem non è mai stato realizzato. Le recenti parole di Jacques Delors, uno dei padri politici dell’unione monetaria, lo spiegano bene: “proposi un patto per il coordinamento delle politiche economiche accanto al patto di stabilità, ma non fu mai accettato. Considerarono sufficiente aggiungere semplicemente la parola “crescita” al nome del patto, che rimaneva un semplice patto di disciplina fiscale. Tutto proseguì fino allo scoppio della crisi finanziaria internazionale. A quel punto le debolezze strutturali dell’Uem furono rivelate”. 
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 http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/globi/Una-crisi-sistemica-18298

giovedì 18 luglio 2013

Non possiamo morire per Berlino

Dopo le elezioni politiche di febbraio sono stato contattato ufficialmente, con una lettera o una mail seguita da una telefonata, dagli ambasciatori dei principali Paesi. Ho riscontrato da parte loro grande curiosità e interesse per il M5S e forte preoccupazione per il futuro dell'Italia e per l'effetto domino che una crisi del nostro Paese potrebbe comportare. Solo una grande Nazione non ha chiesto un incontro ufficiale: la Germania. Sono convinto che si tratta di una distrazione. Negli incontri ho ribadito, sempre, la necessità per l'Italia di avere una maggiore sovranità per le decisioni in campo economico, militare, monetario.
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 http://www.beppegrillo.it/2013/07/non_possiamo_morire_per_berlino.html

Ineleggibile o incompatibile? Essere o non essere?

Ineleggibile o incompatibile? Salvare ancora Berlusconi o dopo vent'anni di inciuci dimostrare di essere qualcosa di più di un ectoplasma politico? Questo è il problema per il pdmenoelle. Se sia più nobile d'animo sopportare gli oltraggi dell'opinione pubblica, i sassi e i dardi della propria sepolta coscienza, o buttar fuori dal Parlamento un evasore ineleggibile. Tale dilemma non esiste.Tra "Essere e non essere" il pdmenoelle ha sempre scelto, in nome di comuni interessi, di "Non essere".
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http://www.beppegrillo.it/2013/07/ineleggibile_o_incompatibile_essere_o_non_essere.html

DEBITO PUBBLICO O DOMANDA PRIVATA…LA NEMESI CONTINUA!



Recentemente abbiamo svelato un’altra delle favolose leggende metropolitane che si aggirano tra i meandri della depressione europea ovvero quella secondo la quale…
“La politica monetaria non può generare reale”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso di un’audizione all’Assemblea nazionale francese. “Se la crescita è in stallo – ha aggiunto Draghi – è perché l’economia non produce abbastanza o perché le imprese hanno perso , e questo va oltre le possibilità di intervenire della Banca centrale”.
Tralascio per rispetto al lettore la solita fesseria della ma questa è la chicca…
perché l’economia non produce abbastanza perché l’economia non produce abbastanza
Ma la domanda dove sta, dove si nasconde, che fine ha fatto?
Prima di proseguire una sintesi delle parole dell’altro genio della lampada Bernanke, tanto attese… l’attuale ritmo di acquisti di assets potrebbe essere mantenuto a lungo. In effetti, se necessario, la FED sarebbe disposta a impiegare tutti gli strumenti a sua disposizione, tra cui un aumento del ritmo di acquisti per un tempo indefinito.
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http://icebergfinanza.finanza.com/2013/07/18/14864/

ITALIA … TUTTO A NOSTRA INSAPUTA!

Come ho scritto nel fine settimana su Twitter, rilassiamoci sino alle elezioni tedesche a parte le solite tempeste in un bicchiere d’acqua, puntualmente rispolverate ad arte qua e la dai principali organi di informazione finanziaria e non, tutti a libro paga delle maggiori corporatocrazie finanziarie non accadrà nulla di definitivo, mentre tutti aspettano la fine del mondo, qualche sorpresa dietro l’angolo non mancherà.
Nei prossimi giorni non mancheranno le occasioni.
Nel frattempo dopo aver appreso che un ministro ha beneficiato di un appartamento con vista sul Colosseo a sua insaputa e un altro viveva ospite a sua insaputa ovviamente in un appartamento da 4000 euro al mese in nero, oggi scopriamo che sempre a insaputa del ministro dell’interno, le nostre istituzioni hanno messo in piedi la più spettacolare caccia a pericolossissimi criminali della storia italiana, una donna e una bambina rimpatriati a tempo di record come non accade neanche per un clandestino.
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 http://icebergfinanza.finanza.com/2013/07/17/italia-tutto-a-nostra-insaputa/

mercoledì 17 luglio 2013

Infelici a lavoro 3 giovani su 4. È fuga in campagna

Non c’è solo il problema della disoccupazione, più di tre giovani sotto i 40 anni su quattro (77 per cento) una volta trovato il lavoro pensano di cambiarlo perché sono scontenti. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Swg presentata all’Assemblea nazionale della principale organizzazione agricola dove è stato aperto il primo Open Space “Mollo tutto, nuova vita in campagna” con le storie, il lavoro ed i curiosi prodotti di chi ha cambiato radicalmente vita per andare a fare l’agricoltore in campagna, realizzando il sogno di tanti italiani. 
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 http://www.ilcambiamento.it/agricoltura_biologica/infelici_lavoro_giovani_fuga_campagna.html

Catastrofe in atto. Come reagire?

Buonasera a tutti, il tuo articolo (“AAA Italia svendesi” di Valerio Lo Monaco) merita un plauso per l'analisi ineccepibile, ma tutto questo non fa altro che acuire una sensazione d'impotenza nei confronti del regime imperante sempre più autoreferenziale saldamente al potere da più di sessant'anni.

Cosa possiamo fare per evitare la catastrofe già in atto? Sperare, trovandoci a poppa di questa enorme nave, di vedere almeno i tanti stolti che restano ostinatamente a prua annegare per primi? Siamo sicuri che la nave affonderà di prua?

Mentre scrivo ho la certezza di essermi tuffata già in acqua, cercherò di raggiungere la riva a nuoto, non sarà facile.

Si salvi chi può!!!!!

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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45799

La riabilitazione della sussistenza

Per il senso comune propagandato dai mass-media la crisi economica che colpisce vari paesi europei e più in generale il periodo di affanno vissuto dall’economia globale sono passeggeri. Le classi dirigenti  già vedono “la luce in fondo al tunnel”, dove naturalmente ci attenderebbero le abituali promesse di crescita. Faremmo bene invece a prendere sul serio l’eventualità di trovarci di fronte a una vera e propria crisi sistemica, irrisolvibile nel quadro delle coordinate tecniche convenzionali. Segnali della fine di un ciclo di civilizzazione ci giungono da più direzioni. E’ ormai chiaro che le partite non si giocano più solo tra esseri umani, con una doviziosa natura posta a mo’ di scenario di cartapesta sullo sfondo delle “gesta” dei gruppi sociali. Il clima planetario cambia e si assottigliano le scorte di risorse fossili su cui la civiltà moderna si è storicamente fondata, mentre i prezzi delle materie prime si impennano. Le basi ambientali, energetiche e sociali del sistema di vita urbano-industriale stanno dando segni di cedimento, e quando avremo finito di segare i rami su cui siamo seduti  non potremo più fingere di trovarci ancora ai beati tempi in cui il mito dello sviluppo economico e tecnologico conosceva il suo apogeo.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45805

martedì 16 luglio 2013

CORPORATE PROFITS …FRODI E MANIPOLAZIONI!

Mentre tra un prestito occulto e l’altro Bufera su Deutsche Bank per i prestiti occulti concessi a Mps e Banco do Brasil le banche tedesche si preparano all’onda d’urto delle elezioni tedesche tanto per cambiare anche quelle americane …
svolta nell’inchiesta della procura di siena sulle presunte irregolarità relative all’acquisizione di Antonveneta da parte di Montepaschi. A pochi giorni dalla chiusura delle indagini preliminari, il pubblico ministero, Natalini, accompagnato da uomini della guardia di finanza, ha compiuto una rogatoria in Gran Bretagna e ha trovato conferme alle argomentazioni dell’accusa. Un risultato che Natalini ha raggiunto, interrogando alcuni funzionari di Jp Morgan, sia sull’acquisizione di Antonveneta, sia sull’emissione del fresh da un miliardo indicato dai vertici di Mps come aumento di capitale. Ma il fresh- hanno spiegato i funzionari di Jp Morgan – è stato un vero e proprio prestito. Un finanziamento che – secondo l’accusa – sarebbe stato tenuto nascosto. Cosi’, come i contratti collegati. Svolta su Mps
Colpirne uno per educarne cento come suggerivano tempo fa il sindaco di Londra e Nouriel Roubini prospettando il rischio che avanti di questo passo, prima o poi sarebbe stato necessario impiccare qualcuno di questi psicopatici cocainomani imbottiti di testostoreno,  ma non con qualche inchiesta qua e la che si risolve con qualche multina concordata.
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BERNANKE…ERRATA CORRIGE!

Come i lettori di Machiavelli ben ricorderanno nell’ultimo manoscritto … punto mio libera tutti è il grido di chi, col suo punto, libera e fa rientrare in gioco tutti.
Ieri puntualmente Bernanke ha rimesso in gioco tutti ha fatto volare futures, bond, euro, oro e argento … “Politiche monetarie altamente accomodanti. E’ ciò di cui ha ancora bisogno l’economia americana nel prossimo futuro”.
Nulla di nuovo ovviamente anche dai verbali del FOMC, ultima riunione della Fed si legge chiaramente che non c’è accordo sulla fine del , anzi molti governatori regionali vogliono vedere una crescita molto più sostenuta del mercato del lavoro prima di rallentare il ritmo di immissione di liquidità e per quanto riguarda l’aumento dei tassi toglietevi dalla testa che esso avverrà a breve perchè la realtà fondamentale americana è molto instabile e fragile.
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http://icebergfinanza.finanza.com/2013/07/11/bernanke-errata-corrige/

AMERICA …PART TIME PARTY

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Seguendo i sintomi della schizofrenia pura i mercati sembrano leggere nei dati dinamiche o tendenze che altri non sentono, arrivando a credere che qualcuno sia in grado di anticipare il loro andamento, che dietro ogni zero virgola di differenza si nascondi la fine di un sogno o l’inizio di una illusione questo li rende nervosi ed estremamente agitati, frenetici, volatili.
Come i pazienti che soffrono della stessa malattia possono dire cose senza senso, possono stare seduti per ore senza muoversi o parlare; a volte sembrano perfettamente normali fin quando non cominciano a parlare di ciò a cui stanno realmente pensando.
Si lo so, lo so non interessa più a nessuno l’analisi fondamentale ma noi continuiamo ad analizzare la realtà.
Nonostante le statistiche dimostrino in modo inequivocabile l’errata dimensione di tutte le statistiche che riguardano il mondo del lavoro americano, spesso e volentieri completamente stravolte a distanza di mesi e anni, loro non appena escono si scatenano in ogni direzione, un pò come è accaduto ai mercati europei, saliti a ritoccare i massimi di giornata per poi pricipitare e chiudere vicino ai minimi di giornata con perdite sensibili, mentre gli americani manipolavano il mercato con programmi decisamente” high frequency trading”, capaci all’improvviso di risollevare l’indice principe in chiusura di giornata da un livello che avrebbe compromesso l’intero mese di luglio, prendendosi beffa delle borse europee.
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