STUPIDA RAZZA

mercoledì 31 ottobre 2012

LA DEMOCRAZIA SPAVENTA I MERCATI!

Mentre in Italia  non passa giorno che la tecnocrazia e in Europa l’elite finanziaria, non ci ricordino come è assolutamente fondamentale non dimenticare cosa pensano i mercati di noi, vi lascio con questo spunto di riflessione apparso sull’ Linkiesta…
I mercati sono strani. Poverini, si deprimono. Ultimamente  si deprimono per un sacco di (ottimi) motivi, ma l’ultimo – assai stravagante,  lo ammettiamo – ha urgente necessità di un supporto psicanalitico: il pieno  esercizio della vita democratica di un Paese, vale a dire il voto! Questo  aspetto della vicenda, già di per sé significativo, porterebbe a concludere che  forse va ridisegnato il nostro rapporto con l’economia del mondo, restituendo  all’uomo e alla sua autodeterminazione uno scatto di dignità che ora sembra  mancare. Se poi pensiamo che questi stranissimi mercati finanziari ieri si sono  sommamente intristiti perché in Sicilia (Italy) ha vinto un comico, allora  capirete che la faccenda assume tratti anche un po’ grotteschi e  paradossali.
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 http://icebergfinanza.finanza.com/2012/10/31/la-democrazia-spaventa-i-mercati/

Praticare la comunità

L’egoismo -ancorché “sano”, volto alla tutela dei propri interessi e con essi quelli di tutti- non è una risposta soddisfacente.
Nel suo putiferio di norme e regolazioni, la società moderna tende al contrario a immunizzare: ovvero a rendere le persone immuni, prive di obblighi, in senso etimologico. È una ossessione, le cui motivazioni sono nella parola stessa: il termine latino munus vuol dire “obbligo”, ma vuol dire anche “dono”. Il dono sovverte l’ordine costituito, secondo il quale a ogni prestazione deve corrispondere un prezzo. 

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http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=3727

SANDY: LA NATURA CHE VINCE ANCORA. E PER FORTUNA

Non mi aspettavo sconquassi dall’uragano Sandy. Pensavo che enfatizzarne i rischi potesse rientrare in una strategia di propaganda elettorale, per dimostrare l’efficienza dell’Amministrazione sotto la ferma e lungimirante guida di Obama, quando è ancora vivo nella memoria il pressappochismo che sotto la presidenza del secondo Bush lasciò al suo destino una metropoli come New Orleans. In un dibattito pre-elettorale in cui, seguendo la prassi ben collaudata negli USA e ora dilagante anche da noi, tutti i mezzucci sono utilizzabili per far colpo su quella minoranza che ancora vota, speculare su paure indotte dall’abilità dei manipolatori dei media sarebbe stato un artificio non peggiore di tanti altri. 
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11022

Elogio della disaffezione elettorale


Che botta!  Quasi il  70% dei siciliani (al 52,6% di astenuti vanno aggiunti i  consensi ottenuti dal  Movimento 5 Stelle) ha mostrato di non  volerne più sapere dell'attuale sistema partitocratico. Un giudizio che coinvolge tutti: politici e politicanti, tecnici e burocrati, inclusi i due presunti salvatori della patria, Monti e Napolitano.
  Su questo scenario di desolazione (per loro) continuano a muoversi i vecchi capi-partito, locali e nazionali. Tutti ancora fermi, come guitti rintronati, agli schemi delle vecchia commedia all'italiana e alle logore battute di sempre,  incapaci di  comprendere che il pubblico gli ha definitivamente voltato le  spalle e non vuole più nemmeno perdere il tempo a fischiarli,  Che pena!. In particolare i vincitori. Bersani, che con toni trionfalistici definisce  “risultato storico” l'elezione a governatore di un suo uomo, e Casini, che blatera  degli insegnamenti da trarre a livello nazionale dal successo dell'alleanza fra progressisti e moderati, cioè fra Pd e Udc, per battere l'antipolitica.
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Il problema non è il debito pubblico. Ecco perché

Internet è uno strumento fantastico. Consente di accedere a molte fonti ufficiali di informazione, senza sorbirsi le mediazioni e le distorsioni del cosiddetto mainstream. Le fonti ufficiali sono costituite, per esempio, dalle analisi, i grafici e le statistiche costruite dagli uffici di enti ed istituzioni quali l'Istat, la Corte dei Conti, le Camere, e così via. Prima di internet, queste fonti erano raggiungibili quasi esclusivamente dagli operatori del mainstream. E quando raccontavano balle, i cittadini non avevano molti mezzi per accorgersene. E' anche per questo che cercano in ogni modo di mettere il bavaglio ai blog indipendenti. Perché grazie ai dati ufficiali possiamo svelare l'enormità delle balle che ci propinano: ovvero che per uscire dalla crisi dobbiamo “fare sacrifici”, diminuire il debito pubblico e realizzare “riforme” simili a quelle della “virtuosa” Germania.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=44411

Torniamo all'agricoltura

E’ boom di assunzioni in agricoltura, settore che , malgrado la crisi  e forse proprio grazie a questa,  fa registrare il più elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti con un incremento record del 10,1 per cento, in netta controtendenza rispetto all'andamento generale. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti relativa al secondo trimestre del 2012.
"In agricoltura il lavoro c'è,  sia per chi vuole seriamente intraprendere con iniziative innovative, come dimostra l'aumento del 4,2 per cento nel numero di imprese individuali condotte da under 30 nel secondo trimestre dell'anno, sia anche per chi chiede possibilità di occupazione" - ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini,  sottolineando che "non si tratta di un fatto marginale, ma di una opportunità, per molti disoccupati, immigrati, donne e giovani, che è in grado di garantire valore economico, ambientale e di sicurezza alimentare all'intera società".

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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=44409

Non entro in banca e faccio l’agricoltore

L’Italia della crisi procede per apparenti paradossi, che vanno spiegati forse con il tentativo di sciogliere una matassa ingarbugliata, individuando percorsi alternativi rispetto ai terreni accidentati finora battuti. Anche così forse riusciamo a spiegare il moltiplicarsi dell’interesse da parte dei giovanissimi per la terra: da coltivare, da rendere impresa sostenibile, da lavorare in rete. Cresce il numero dei lavoratori indipendenti (2,9%) e dei giovani agricoltori (4,2%). E’ quanto emerge da una indagine della Coldiretti/SWG sulle imprese agricole guidate da under 30 e relativa al secondo trimestre del 2012. Siamo a 62mila imprese attive condotte da ragazzi con meno di 30 anni (in questo ultimo caso si tratta di un’analisi Coldiretti su dati Movimprese). E’ una storica inversione di tendenza, con un aumento che non si registrava da almeno dieci anni. Ma c’è di più. La metà dei giovani di età compresa tra i 18 ed i 34 anni preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che fare l’impiegato in banca (23%) o lavorare in una multinazionale (19%). E gli istituti agrari hanno aumentato dell’11% il numero di iscritti.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=44420

martedì 30 ottobre 2012

C’è scarsità o sovrabbondanza nella crisi attuale?

 sicuramente in occidente la seconda.
Alessandro Roncaglia, attuale presidente della Società italiana degli economisti, di recente ha messo a confronto il concetto di scarsità dei neo-classici (la teoria economica oggi dominante) e quello della linea Smith-scuola classica-Keynes-Sraffa.[1] La scarsità dei neoclassici riguarda solo il singolo. Essa dipende dalla dotazione iniziale di risorse e dal desiderio di un certo bene. Ogni soggetto esprime quindi nel mercato la sua domanda per un certo bene. Il rapporto fra la domanda complessiva e la disponibilità del bene (offerta) determina il prezzo.
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 http://sviluppofelice.wordpress.com/2012/10/22/scarsita/

Berlusconi-Bossi-Tremonti: la lista che fa incazzare Maroni e Alfano

 meglio la prima che la seconda.
Silvio Berlusconi oggi rientra a Roma e non e’ escluso un ennesimo faccia a faccia con Angelino Alfano. Tanta la carne al fuoco: la debacle in Sicilia, nonostante il segretario provi a minimizzare, il sostegno al governo Monti ma soprattutto il ‘dossier’ Pdl. Per tutto ieri si sono rincorse le voci che davano il segretario pidiellino chiuso negli uffici di via dell’Umilta’ ad un passo dalle dimissioni dopo il tonfo siciliano. Boatos smentiti dal diretto interessato nel corso di una conferenza stampa fiume nella sede del partito. Da Alfano nessuna resa, anzi. L’ex Guardasigilli non solo conferma la decisione di tenere le primarie ma lancia la sua candidatura. Oggi si terra’ la riunione del tavolo per fissare le regole dopodiche’ partira’ una road map di appuntamenti fino al 16 dicembre, giorno in cui si terra’ la consultazione popolare. Nei prossimi giorni Alfano dovrebbe dar seguito a quanto detto qualche settimana fa a Norcia e cioe’ ufficializzare quella squadra di persone che con lui lavorera’ alla campagna elettorale per le primarie e al rilancio del partito.
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 http://www.lindipendenza.com/berlusconi-e-alfano-il-corto-e-il-lungo-ormai-sono-ghiacciati/?utm_source=hp&utm_medium=link&utm_content=titolomain&utm_campaign=click_test

Il ciclone Grillo travolge tutto e tutti. I partiti nazionali sono rimbambiti

Il ciclone Grillo arriva e travolge tutto. E i cosiddetti grandi partiti nazionali (grandi?) cercano di attaccarsi dove è possibile per darsi un tono e una prospettiva, ma continuano a commettere un errore, quello di definire il voto dei grillini come “antipolitica”. No, è la risposta politica del  momento da parte di cittadini stanchi dell’andazzo generale. Così come è una risposta politica anche l’altissima astensione.
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http://www.lindipendenza.com/il-ciclone-grillo-travolge-tutto-e-tutti-i-partiti-nazionali-sono-rimbambiti/?utm_source=hp&utm_medium=link&utm_content=titolomain&utm_campaign=click_test

SICILIA: I PARTITI "CI SCASSARONO LA MINCHIA"

allora non è solo grillo populista e anti-politico,"io dico per un'altra politica",lo sono anche il 50% della popolazione. 
un motivo ci sarà.
Il risultato delle elezioni siciliane appare inequivocabile: la cosiddetta democrazia rappresentativa è rifiutata da metà della popolazione. Nel caso della Sicilia, dal 52% degli aventi diritto al voto.

I cittadini non si sentono più tali, se per cittadino s’intende recarsi alle urne. È il segnale di uno smottamento che vedeva già poco tempo fa i partiti al loro minimo storico di consenso, nei sondaggi: appena il 4%. Ciò non significa automaticamente che alle politiche 2013 si avrà una replica tale e quale, se non maggiore, di un astensionismo che ha assunto nell’isola proporzioni bibliche. La competizione a livello nazionale funge da richiamo pavloviano per le masse, in larga parte convinte irrazionalmente di partecipare ad un game show in cui si decide la loro sovranità come popolo.

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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11018

Mani Bucate, a chi servono i soldi dei contribuenti?

Quando prendi in mano Mani Bucate, pensi che sia il classico libro stile “La Casta”, un libro che spara a zero e che ti lascia l’amaro in bocca, oltre che una rabbia accecante. Una volta però che lo cominci a sfogliare, capisci che – più che un’inchiesta di pura e semplice denuncia – è un campanello d’allarme che viene acceso su un settore, quello degli aiuti di Stato alle imprese private, che non conquista di certo le pagine dei principali quotidiani, molto impegnati a raccontare sino allo stremo gli scandali di Fiorito e la fine dell’impero di Formigoni. 
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 http://www.ilcambiamento.it/recensioni/mani_bucate_intervista_marco_cobianchi.html

Decrescita e pienezza di vita

La decrescita suscita - forse per un’ambiguità connaturata al termine stesso, sempre bisognoso di aggettivi che ne precisino il senso (decrescita guidata, decrescita felice, decrescita serena e conviviale, ecc.) - frequenti incomprensioni da parte dell’opinione pubblica. Eppure, oggi più che mai, sarebbe necessario cogliere il messaggio profondo che la teoria decrescista lancia al mondo globalizzato e, in particolare, al continente europeo.  Il problema, a ben vedere, è quello di uno slogan che si definisce in negativo, difficile da associare spontaneamente ad un miglioramento di vita. Parlare di civiltà del limite e della misura ci sembra un modo più efficace per esprimere, con un’immagine, la società che vorremmo, una società centrata sulla persona e sulle relazioni umane, dunque liberata dal comandamento della crescita infinita degli scambi di mercato e del prodotto interno lordo. Per andare in questa direzione il concetto di decrescita, paradossalmente, può esserci in parte d’aiuto, in parte d’inciampo. 
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 http://www.megachip.info/tematiche/kill-pil/9185-decrescita-e-pienezza-di-vita.html

Recessione europea: l'austerità scava la fossa

il berlusca ci ha messo venti anni per affossarci,monti ce la farà in molto meno tempo a darci il colpo di grazia.
La cura dello stregone non appare diversa da quella dei tecnici: in entrambi i casi non funziona.  Nemmeno per la parte che ossessivamente viene e indicata come quella che giustificava la “cura da cavallo” per l'Italia e le “riforme strutturali” per portare il lavoro dipendente in condizioni di semischiavità: il debito pubblico.  Le ricette sono state le stesse per tutti i paesi europei alle prese con squilibri di bilancio più o meno evdenti. E hanno prodotto ovunque risultati opposti a quelli cercati.  Il rapporto tra il debito pubblico e il Pil nell'eurozona – per esempio - è salito al 90% nel secondo trimestre dell'anno contro l'88,2% del primo trimestre, mentre nell'Ue a 27 è passato dall'83,5% all'84,9%.  Le cifre diramate stamattina da Eurostat sono impietose. L'istituto ricorda che rispetto al secondo trimestre del 2011 il rapporto debito/pil è cresciuto sia nell'area euro (dall'87,1% al 90%) sia nell'Ue a 27 (dall'81,4% all'84,9%).
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 http://www.megachip.info/tematiche/kill-pil/9157-recessione-europea-lausterita-scava-la-fossa.html

C’è un sacco di lavoro

Cap. 1 - Perché il lavoro è un problema?
a) Perché in Europa il lavoro si sta riducendo quantitativamente (dati Eurostat).
b) Perché il lavoro è, e rimane per la stragrande maggioranza della popolazione, l’unico modo per procurarsi denaro e con esso “tutte quelle cose che sono necessarie a condurre una vita veramente umana, come il vitto, il vestito, l’abitazione, il diritto a scegliersi lo stato di vita e a fondare una famiglia, all’educazione, al lavoro, alla necessaria informazione” (Gaudium et Spes, cap. 26).
c) Perché il lavoro, in questa concreta determinazione storica e sociale, è riconosciuto e valorizzato solo in quanto “lavoro produttivocioè in quanto accresce il valore della merce e quindi il valore del capitale investito. Questa oggettiva mercificazione del lavoro ha sviluppato parecchie contraddizioni:

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http://www.megachip.info/tematiche/fondata-sul-lavoro/9152-ce-un-sacco-di-lavoro.html

Il mestiere di Renzi

Chi è Matteo Renzi? In un Parlamento pieno di morti che camminano («dead men walking») e in uno Stato marcio, il giovane Matteo è l'astro nascente («rising star») della politica italiana nella nuova fase aperta dal governo Monti. A sostenerlo non è un qualunque sfasciacarrozze di provincia, e neppure il prof. Ichino, ma il Financial Times del 6 marzo 2012. I mercati guardano avanti.
Dopo aver fatto scendere da cavallo il Cavaliere, e dopo aver allocato alla testa del governo il rettore bocconiano, adesso allevano con cura lo scalpitante venditore fiorentino. In questo non c'è alcuna novità, a parte lo scapigliato "stil novo" di un politico di professione che fa il verso al caposcuola di Arcore.
È manifesta, invece, una razionale continuità, volta a consolidare il potere di comando dei cosiddetti investitori istituzionali, veri proprietari universali.
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 http://www.megachip.info/tematiche/beni-comuni/9181-il-mestiere-di-renzi.html

Dopo il "No Monti Day"

Ce l’abbiamo fatta! 
La manifestazione nazionale No Monti Day, di cui Alternativa è stata tra i primissimi promotori, è andata oltre le più rosee aspettative.
Decine e decine di migliaia di persone hanno sfilato a Roma da piazza delle Repubblica a piazza S. Giovanni rivendicando la volontà e la necessità di cambiare radicalmente lo stato di cose presenti, che se oggi è già insopportabile preannuncia un futuro ancora peggiore a causa del “rigore meccanico” del governo.
1. All’inizio del Novecento il rigore meccanico denunciato da John Hobson era quello con cui l’impero britannico riscuoteva le tasse in India, indipendentemente da raccolti ricchi o da carestie, così che la popolazione indiana si indeboliva sempre più, i contadini erano costretti ad alienare le proprie terre a favore di grandi proprietari terrieri e l’India si indebitava sempre di più proprio con quell’Inghilterra che agiva su di essa come una sanguisuga finanziaria.
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http://www.megachip.info/tematiche/beni-comuni/9179-dopo-il-no-monti-day.html

Tassare la finanza, l’Europa ora si muove davvero

Oltre un anno fa il Parlamento europeo si esprimeva a larga maggioranza per l'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie o TTF, uno degli strumenti più efficaci per frenare la speculazione e per generare un reddito da destinare alla cooperazione allo sviluppo, alla lotta contro i cambiamenti climatici e al welfare. Poco tempo dopo la Commissione pubblicava una propria bozza di direttiva. Nonostante questo sostegno, e quello di diversi tra i principali governi dell'UE, Germania e Francia in testa, la strada per un'introduzione di questa proposta appare come un percorso a ostacoli. Il motivo è in primo luogo l'opposizione di alcuni Paesi, a partire della Gran Bretagna le cui scelte politiche appaiono “pesantemente influenzate” della City di Londra, vero e proprio cuore pulsante della finanza europea e internazionale.
Negli scorsi giorni, finalmente è stato fatto un passo in avanti concreto grazie alla procedura di cooperazione rafforzata. Un meccanismo che prevede che, in assenza dell'unanimità dei 27 membri, almeno nove Paesi dell'UE possono decidere di andare avanti da soli per introdurre regole comuni. Con l'adesione all'ultimo dell'Italia sono undici le nazioni che hanno già chiesto alla Commissione europea di avviare ufficialmente la procedura.
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 http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/capitali/Tassare-la-finanza-l-Europa-ora-si-muove-davvero-15153

https://www.youtube.com/watch?v=Sok8nodx9hk&feature=related

Il drammatico aumento della disoccupazione manifestatosi con la recessione che ha investito i paesi industrializzati è certamente causato da insufficienza di domanda. Non è però questa una spiegazione esaustiva, la disoccupazione era in crescita già prima dello scoppio della crisi e la causa va ricercata in larga misura nella ristrutturazione produttiva e nel cambiamento tecnologico che ha causato l’espulsione dal processo produttivo di molti lavoratori non specializzati o con qualificazioni obsolete. Non sempre e non necessariamente l’innovazione tecnologica comporta un aumento della disoccupazione. In certe fasi proprio grazie all’evoluzione della tecnologia nascono opportunità legate a nuove produzioni e vengono creati posti di lavoro. Ma in altre fasi l’introduzione di tecnologie labour saving e il ridimensionamento di attività caratterizzate da un calo della domanda dovuto a saturazione dei bisogni comportano un processo di distruzione di posti di lavoro. Nel processo dinamico di creazione e distruzione di posti di lavoro il saldo occupazionale può dunque risultare negativo specie quando le innovazioni di processo risultano più massicce e importanti delle innovazioni di prodotto; tale processo è particolarmente evidente nei momenti di crisi e di stagnazione. 
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 http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Lavorare-meno-per-un-new-deal-verde-15172

lunedì 29 ottobre 2012

Baciare il rospo Renzi per distruggere il Pd

 renzi hai sbagliato sponda per le primarie.
Il programma di Matteo Renzi è pessimo, il suo stile insopportabile. Il 25 novembre alle primarie voterò Matteo Renzi, firmando anche il “giuramento” per il centrosinistra alle elezioni di primavera. Nelle quali invece, hic stantibus rebus, voterò Grillo. Non mi sentirò in contraddizione e meno che mai disonesto. Infatti. Il programma di Renzi è pessimo: i diritti dei lavoratori, per i quali si batte ormai solo la Fiom, non esistono. Eppure se si vogliono le primarie, si dovrebbe volere pure il voto dei lavoratori per eleggere i delegati e approvare o respingere gli accordi sindacali. Ma Renzi è un fan di Marchionne stile curva-sud. Anzi era: ora che ha insultato Firenze fa l’offeso, finché calpesta gli operai va benissimo. 
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http://temi.repubblica.it/micromega-online/baciare-il-rospo-renzi-per-distruggere-il-pd/ 

Un’altra Europa, subito

Dieci anni dopo il Forum sociale europeo, dall’8 all’11 novembre i movimenti tornano a Firenze con un obiettivo: riaprire uno spazio pubblico continentale per dare un orizzonte comune alle reti di Occupy e Indignados, e a chiunque si opponga alle politiche di austerità. Mentre in tutti Paesi Pigs, tranne in Italia, si prepara lo sciopero generale del 14 novembre.
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http://temi.repubblica.it/micromega-online/unaltra-europa-subito/

Le fragili basi teoriche dell’austerità

I sacrifici chiesti agli italiani dal governo dei tecnici non sono un “male necessario”: aggravano l’indebitamento pubblico, riducono la domanda interna, incentivano processi di ‘finanziarizzazione’. Insomma, allontanano quella ripresa economica in nome della quale sono portati 
avanti.
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http://temi.repubblica.it/micromega-online/le-fragili-basi-teoriche-dellausterita/

La tecno-casta

 questi ci massacrano alla grande.
La casta. Intesa come ‘gruppo chiuso’ di persone che pretendono il godimento esclusivo di determinati diritti, ma anche di esercitare determinati poteri sulla base di una presunzione di potere superiore o diverso (senza regole, se non le proprie) rispetto agli altri poteri. C’è la casta degli intoccabili, dei potenti aggrappati alla poltrona, la casta dell’immoralità pubblica e privata e della corruzione, del potere fine a se stesso che viola quotidianamente le regole più elementari della democrazia e dello stato di diritto. Casta, oppure élite auto-referenziale. Oppure oligarchia. Parentopoli e tangentopoli.
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http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-tecno-casta/

LETTERA A UN FIGLIO PRECARIO

Caro figlio,
ti diranno che è colpa mia. Di quelli della mia età. Ti diranno che siamo noi a rubare il futuro a te e a quelli della tua generazione. Ti diranno che sono un privilegiato, un garantito, e che se lo sono il prezzo da pagare oggi è la tua flessibilità perenne (precarietà è la parola giusta). Te lo diranno ancora, e te lo stanno raccontando da almeno venti anni. Per questo tu oggi ce l’hai con me e mi guardi con lo sguardo severo. Vedi, ci hanno fatto il lavaggio del cervello, usando parole appiccicate sui significati sbagliati. 

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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11013

IL MODELLO TEDESCO VISTO DA SOTTO

 crande germania va a f.....o.
Rent a Rentner”, affitta un pensionato, è un nuovo sito tedesco dove aspiranti di 67-75 anni si propongono come lavoratori. “Trasferire ai giovani la mia esperienza” è la motivazione più spesso dichiarata da questi cerca-lavoro coi capelli bianchi. Ma le difficoltà di farcela con la pensione ad arrivare alla fine del mese, è probabilmente la più vera. Nel 2011, la pensione media nei Laender della ex-Germania Ovest era di 1062 euro mensili, all’Est di 1047. E dal 2000, hanno perso il 17 % del potere d’acquisto ad Ovest, e il 22% all’Est. Quattro milioni di pensionati sono a rischio povertà. Di loro, circa 761 mila completano il loro assegno con un “mini-job” da 400 euro mensili.
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11011

Ue, la medicina sbagliata

La durissima medicina somministrata a milioni di cittadini in questi anni dalle autorità europee e dai governi nazionali, dietro indicazione degli ambienti finanziari internazionali, avrebbe dovuto servire a mettere in ordine i bilanci dei paesi più in difficoltà e a ridurre il debito pubblico ufficialmente all’origine della crisi in atto. A smentire ancora una volta in maniera clamorosa questa teoria propagandata fino alla nausea da politici e media è stato questa settimana un rapporto dello stesso ufficio statistiche dell’Unione Europea (Eurostat), il quale ha confermato che i provvedimenti messi in atto da Dublino ad Atene non hanno fatto altro che deprimere ulteriormente la crescita economica e aumentare i livelli di indebitamento.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=44404 

Sfatta l’Italia, facciamo gli italiani


Silvio Berlusconi, 24 ottobre 2012: «Il presidente del Consiglio  e i suoi collaboratori hanno fatto quel che hanno potuto, cioè molto, nella situazione istituzionale, parlamentare e politica interna, e nelle condizioni europee e mondiali in cui la nostra economia e la nostra società hanno dovuto affrontare la grande crisi finanziaria da debito. Sono stati commessi errori… ma la direzione riformatrice e liberale è stata sostanzialmente chiara. E con il procedere dei fatti l’Italia si è messa all’opera per arginare con senso di responsabilità e coraggio le velleità neocoloniali che alcuni circoli europei coltivano a proposito di una ristrutturazione dei poteri nazionali nell’Unione Europea». 
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Non potremo mai far a meno della politica


Marco Tarchi è un politologo, professore ordinario presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze dove attualmente insegna Scienza Politica, Comunicazione politica e Teoria politica.

L’abbiamo incontrato e gli abbiamo posto alcune domande, buona lettura. 
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Civiltà pubblicitaria


Qualche mese fa un giovane motociclista è disgraziatamente morto in un incidente stradale vicino a casa mia. Da quel giorno il tratto di strada in questione è addobbato con striscioni di parenti e amici del defunto che lo ricordano, che celebrano il suo compleanno o gli mandano altri messaggi.
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Spesa di gruppo, è boom 7 milioni di italiani nei "Gas"

Spinti dalla crisi, ma soprattutto dalla ricerca del miglior rapporto tra prezzo e qualità, sono saliti a quasi 7 milioni gli italiani che nel 2012 hanno partecipato a gruppi di acquisto formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose. E' quanto emerge da un'analisi Coldiretti/Censis dalla quale si evidenzia che i Gruppi solidali di acquisto (Gas) sono diventati un fenomeno di rilievo che ha contagiato il 18,6% degli italiani. Quasi 2,7 milioni di persone fanno la spesa con questo sistema in modo regolare. "In alcuni casi - sottolinea la Coldiretti - ci si limita solamente al cosiddetto 'carpooling della spesa' con i partecipanti che di fronte al caro benzina si mettono in auto insieme per dividere i costi e andare a fare la spesa nei punti più convenienti, dalle aziende agricole ai mercati degli agricoltori, dai mercati all'ingrosso agli ipermercati, fino ai discount".
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 http://www.repubblica.it/economia/2012/10/29/news/spesa_di_gruppo_boom_7_milioni_di_italiani-45427020/?ref=HREC2-4

sabato 27 ottobre 2012

IL REGIME DI BERLUSCONI CE LO SIAMO MERITATO

Questa settimana non ci si può esimere dall’occuparsi di Berlusconi. Speriamo sia l’ultima, anche se col Cavaliere non si può mai dire. Però il Tempo, il padrone delle nostre vite, ha fatto il suo implacabile lavoro, cui nessuno può sfuggire. Ave- va 58 anni quando ‘scese in campo’, oggi ne ha 76. Le sue formidabili energie, succhiate da migliaia di saprofiti, si sono andate via via affievolendo. Oggi è un vecchio come denuncia il suo volto che, nonostante tutti gli accorgimenti, anzi proprio per essi, è diventato un mascherone impressionante. Lo stesso, disperato, patetico, aggrapparsi a giovani donne è il segno di una inesorabile, infantile, senilità. 
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11004

ALLEGGERIMENTO QUANTITATIVO PER IL POPOLO !

In Inghilterra il dibattito sul "QEP" (Quantitative Easing for the People, "Alleggerimento Quantitativo per il Popolo") si sta scaldando. Per chi avesse perso le puntate precedenti: non siamo stati i soli a chiederci perchè invece di stampare moneta per comprare titoli di stato e mutui cartolarizzati ("Quantitative Easing") per aiutare banche e creditori, le Banche Centrali non stampano moneta per cancellare il debito e distribuirla ("Quantitative Easing for the People")
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11003

 

COSI' L'EUROPA DISTRUGGE L'INDUSTRIA ITALIANA...

un paio d’anni fa, quando ero ancora inviato de “il Giornale”, seguii e appoggiai la battaglia di un gruppo di imprenditori italiani che chiedevano una cosa semplice e di buon senso ovvero che solo che chi produce davvero in Italia possa usare il marchio Made In. Ricevo ora la lettera di Roberto Belloli, un vero eroe dei nostri tempi, che segna la fine di quella battaglia. Fine amara, considerato che il Parlamento italiano all’unanimità aveva votato la legge promossa da Belloli e dai Contadini del Tessile, ma che l’Europa ha bocciato. Questa vicenda dimostra che primo l’Italia non è più un Paese sovrano e forse giornali e partiti dovrebbero dirlo con chiarezza al popolo italiano; secondo che viene dato l’ennesimo schiaffo a quei pochi imprenditori che si ostinano a produrre in Italia, disprezzati dai politici, massacrati dalle tasse e dalla burocrazia, umiliati dall’Europa. Senza industria l’Italia muore, ma questo a Monti e ai suoi sodali europei non importa proprio nulla. Sono indignato.


Ecco la lettera che Belloli ha inviato all’onorevole Muscardini dopo la decisione europea. 

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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11001

venerdì 26 ottobre 2012

Quando la crisi dà i numeri. Piccolo manuale di sopravvivenza statistica


berlusconi ci prendeva per il culo,ma questo lo supera alla grande.
Secondo il premier Mario Monti «alla ripresa mancano pochi mesi», quindi bisogna essere ottimisti. Ma numerosi altri osservatori descrivono una situazione economica ben diversa: chi ha ragione? Come è possibile orientarsi fra le ondate di numeri e statistiche che ogni giorno ci piovono addosso da giornali e televisioni?
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Quando la crisi dà i numeri. Piccolo manuale di sopravvivenza statistica

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Secondo il premier Mario Monti «alla ripresa mancano pochi mesi», quindi bisogna essere ottimisti. Ma numerosi altri osservatori descrivono una situazione economica ben diversa: chi ha ragione? Come è possibile orientarsi fra le ondate di numeri e statistiche che ogni giorno ci piovono addosso da giornali e televisioni?