STUPIDA RAZZA

martedì 31 gennaio 2012

Dieci pensieri su un mondo assurdo

Non scrivo un articolo da qualcosa come tre anni, perché non sapevo cosa scrivere. È tutto così palese: la soppressione della democrazia, l'aumento del divario sociale ed economico tra poveri e ricchi, il disfacimento dello stato sociale, la privatizzazione e la conseguente applicazione delle norme del mercato a tutte le sfere della nostra vita, e così via. Quando l'assurdo ci viene propinato ogni giorno come normale, è solo una questione di tempo prima che uno si senta malato o anomalo. Di seguito provo a riassumere alcune idee che ritengo fondamentali.
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http://www.megachip.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/7622-dieci-pensieri-su-un-mondo-assurdo.html

Per un'abbondanza frugale

ora siamo in un periodo di austerità "forzata".
il prossimo passo,se vogliamo uscire dalla crisi,deve essere un'austerità "volontaria":decrescita.
É uscito da qualche giorno il nuovo saggio di Serge Latouche, eco-intellettuale francese, il quale prende in esame i malintesi e le controversie originate sul tema della decrescita. Edito da Bollati Boringhieri, s’intitola “Per un’abbondanza frugale”. Nell’introduzione, spiega Latouche, il titolo “abbondanza frugale” è definito come: orizzonte di senso per una fuoriuscita dalla società dei consumi, ma anche un obiettivo politico a breve termine da opporre alle pseudoterapie neoliberali o keynesiane nella situazione attuale di depressione repressiva.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=42245

Se a scuola internet rende stupidi

sono già poco concentrati a casa,figuriamoci a scuola,si rincoglioniscono del tutto:
Due spettri s'aggirano per le scuole italiane: la lavagna interattiva e il tablet. Il primo è un apparecchio del tipo dell'iPad, che si collega in rete e permette di leggere, ascoltare, vedere, scrivere, calcolare più o meno come un computer, con la differenza che pesa solo qualche centinaio di grammi. La lavagna interattiva è un grande display che sembra una lavagna: ci si scrive con una penna speciale o col dito e quel che si scrive si può salvare, modificare, spedire…
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=42249

Hugo Chavez alle banche: ‘Rispettate la Costituzione altrimenti nazionalizziamo’

non aspettatevi questa frase da monti.
il presidente del Venezuela, Hugo Chavez è stato chiaro: la legislazione del Paese prevede che il 10 percento dei finanziamenti elargiti dalle banche debbano essere diretti verso i progetti statali legati all’agricoltura e, comunque, allo sviluppo nazionale.
Sembra però, che alcuni istituti di credito, in particolare il presidente ha puntato il dito contro Banesco, Banco Mercantil e Bbva banco Provincial, non abbiamo favorito questi finanziamenti, ma quasi esclusivamente quelli per i grandi gruppi proprietari di terra e per le aziende. Quasi mai i piccoli agricoltori hanno avuto possibilità di accedere ai finanziamenti.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=42247

Quei tecnicismi che "giustificano" il debito

Il 4 ottobre 1984, di fronte ai rappresentanti dell’Onu, Thomas Sankara disse:“Il debito non può essere rimborsato! Prima di tutto, quelli che ci hanno condotto all’indebitamento hanno giocato come al casinò; finché guadagnavano non c’era nessun dibattito, ora che perdono al gioco esigono il rimborso. E si parla di crisi. No! Hanno giocato. Hanno perduto. È la regola del gioco”. Sankara era stato eletto presidente del Burkina Faso appena due mesi prima. Tre anni dopo sarebbe stato ucciso.
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http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=3269

La deglobalizzazione e i suoi nemici

chi sono i nemici?
finanza e multinazionali.
Appese al filo del debito, le economie occidentali fluttuano di crisi in crisi. Riunioni e vertici «eccezionali» in cui si giocano le sorti di un paese, di un continente, costituiscono ormai la norma per i responsabili politici. Ridotti da tre anni al ruolo di spazzini, a loro spetta solo di ripulire le strade che la finanza inquina. Ma si apre un’altra prospettiva, che già suscita timori e polemiche: chi ha paura della deglobalizzazione?
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http://www.monde-diplomatique.it/LeMonde-archivio/Settembre-2011/pagina.php?cosa=1109lm01.01.html

IN FAVORE DEL PROTEZIONISMO

sarà inevitabile.
La Apple delocalizza ancor di più, e finalmente il New York Times si inquieta di ciò che la globalizzazione ha fatto agli esseri umani americani. Praticamente tutti i 70 milioni di iPhone e i 30 milioni di iPad sono fabbricati fuori dagli USA. Apple ha ancora 43 mila dipendenti negli Stati Uniti; ma paga altri 700 mila lavoratori non americani che dipendono da sub-fornitori, contractors e progettisti. (How the U.S. Lost Out on iPhone Work).
Ora, altri posti di lavoro nell’industria più famosa del mondo stanno per emigrare, e non tornare più, piange il New York Times. Dalla sua inchiesta emergono alcune realtà sottaciute sui veri rapporti fra capitale e lavoro nel capitalismo terminale.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9790

SCIENZA E DIRITTI UMANI - PARTI I e II: OMEOPATIA E VACCINAZIONI PEDIATRICHE

Norberto Bobbio, uno dei pensatori del XX secolo che con maggiore attenzione e con maggiore acutezza si è dedicato alla riflessione filosofica in merito alla natura, alla genesi e al futuro dei diritti umani, l’aveva capito benissimo: dopo aver lottato per difendere l’integrità, la sicurezza, la libertà, la dignità della persona umana dal potere ecclesiastico prima, da quello politico dopo e, successivamente, da quello economico, ci saremmo trovati sempre più ad affrontare l’invadenza e l’arroganza crescenti del potere scientifico-tecnologico.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9791

IL DECLINO DELL'IMPERO AMERICANO

Why America Failed, libro che non tratta di questo, è non di meno una devastante e sviscerante critica che dimostra in modo convincente che l’America ha fallito, in modo abominevole e persino tragico. Questo lo rende un libro molto importante che spero troverà un pubblico attento, in particolare fra media ed intellettuali che hanno bisogno di capire le sue verità e liberarsi della sempre più comune idea che ci sia una sorta di palliativo che riformerà e riporterà il governo Americano verso un qualche passato che si immagina sia efficiente e democratico. (Si prega di copiare, membri di Occupy, del Tea Party, del movimento Tenther, tutti i Democratici, eccetera).
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9788

MONTI È UNA BOLLA, SE NON ESPLODE SI SGONFIERÀ

articolo condivisibile in certi punti:
1):Invece lo spazio economico dell'euro è il più fragile a causa delle storture native gravissime che tutte convergono su due cause complementari: la moneta unica da una parte e, dall'altra, i Trattati di Maastricht e di Lisbona i quali, massima assurdità, non sono tanto trattati politici, ma trattati stringenti di politica economica, monetaristi e liberisti al tempo stesso.
noncondivisibile:
1):Come si vede americani ed inglesi non commettono lo stesso errore, anzi, da paesi leader del liberismo, sono stati lesti nell'adottare misure di tipo keynesiano, ovvero non di austerity ma di quantitive easing, di sostegno ampio al ciclo economico depresso.
mi sembra che il tanto decantato q.e.1 e q.e. 2 americani,non abbia fatto "miracoli",al massimo può allungare l'agonia.
tutto questo perchè la f.e.d. come la b.c.e.,sono banche centrali private e non pubbliche e di conseguenza più prestano moneta agli stati,più gli stati si indebitano nei loro confronti per il semplice fatto che devono pagare gli interessi e alla fine il castello crolla.
2):Rispondevo giorni fa a chi ritiene che se l'euro è sotto attacco è per un piano preciso della finanza anglosassone e americana. Spiegavo che questa è una corbelleria.
allora mi spieghi perchè le agenzie di rating "tutte anglosassoni"stanno massacrando l'unione europea,quando america e regno unito sono più indebitate "stato-imprese-famiglie" di noi?
le vie del signore sono infinite,vero?
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9787

MARIO DRAGHI, IL VENDICATORE MONETARISTA DEL BLOCCO LATINO

Gli aggregati monetari si stanno contraendo a un ritmo accelerato su tutti i fronti. L’indice allargato M3 è diminuito per il terzo mese di fila. Il crollo si oramai già verificato.
Il credito alle famiglie e alle aziende si è contratto di 90 miliardi di euro solo a dicembre. È la più forte diminuzione in un solo mese dal lancio dell’euro, ancor peggio della situazione susseguente al collasso Lehman nell’ottobre 2008 o di qualsiasi periodo nel corso della Grande Recessione.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9785

lunedì 30 gennaio 2012

TINA contro TINA. Europa e alternative

europa si,ma dei popoli,non della finanza.
Siamo una lega di maledette Cassandre.
Nel pieno della crisi che sconvolge da anni interi sistemi, una crisi non ancora entrata nella sua fase peggiore (diciamolo subito anche se non ci credete, se no che Cassandre saremmo?), vediamo dissolversi le mappe che abbiamo usato finora per orientarci in mezzo ai fatti: mappe geopolitiche, mappe economiche, storiche, culturali, cognitive, sociali.
Tutte stanno cambiando rapidamente.
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La Decrescita, ovvero il “vivere altrimenti”

La Decrescita è una visione, non ancora un programma. L’orizzonte che traccia è quello, indispensabile, di un “vivere altrimenti”, alternativo al dogma della crescita, motore simbolico di un capitalismo globale giunto in prossimità del limite ultimo della sua espansione. Immaginare alternative all’esistente è peculiarità della nostra specie, punto di incontro tra disposizioni biologiche scollegate dalla guida sicura degli istinti e libertà della cultura (qui intesa come seconda natura che fa dell’ambiente un mondo abitabile attraverso l’uso della tecnica e la creazione di istituzioni sociali).
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http://www.megachip.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/7610-la-decrescita-ovvero-il-vivere-altrimenti.html

Speculazioni finanziarie, i parassiti delle economie di mercato

Le primarie americane dei repubblicani, giunte ora al terzo traguardo parziale (con tre candidati alla pari con una vittoria ciascuno) ci hanno costretto a sentire, nei milioni di dollari spesi in propaganda, molte sciocchezze su come affrontare e risolvere la crisi.
La “medicina” proposta dai repubblicani per risolvere la crisi è facile ed è ormai nota a tutti: meno tasse (soprattutto ai ricchi) e meno governo, così l’America tornerà ai fasti dei giorni migliori. Ma è vero esattamente il contrario, però funziona lo stesso. Gli slogan funzionano sempre.

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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=42223 

La dittatura del rating e i dilettanti allo sbaraglio

Ogni qual volta le agenzie di rating (e per esse intendiamo le tre sorelle newyorkesi, dato che tutto il resto del rating non conta nulla) declassano qualcuno, quel qualcuno inizia a strillare che non sono credibili, che non bisogna starle a sentire, perchè non contano più nulla ecc. Poi, però, tutti si adeguano agli editti imperiali di Moody’s o di S&P e gli interessi sui titoli salgono immediatamente.
E’ successo anche questa volta per i titoli dei bond europei. Anzi questa volta è successo in anticipo: le borse si sono adeguate già in base ai primi annunci, cosicchè, quando c’è stato il declassamento ufficiale non è successo nulla: era già successo tutto prima.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=42233

MARIO DRAGHI, IL VENDICATORE MONETARISTA DEL BLOCCO LATINO

Gli aggregati monetari si stanno contraendo a un ritmo accelerato su tutti i fronti. L’indice allargato M3 è diminuito per il terzo mese di fila. Il crollo si oramai già verificato.
Il credito alle famiglie e alle aziende si è contratto di 90 miliardi di euro solo a dicembre. È la più forte diminuzione in un solo mese dal lancio dell’euro, ancor peggio della situazione susseguente al collasso Lehman nell’ottobre 2008 o di qualsiasi periodo nel corso della Grande Recessione.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9785

domenica 29 gennaio 2012

PORTOGALLO: ROGOFF…QUESTA VOLTA NON E’ DIVERSO!

prossima vittima:portogallo.
Silenzio parla il Maestro! Si proprio lui, Kenneth Rogoff insieme a Carmen Reinhart massimo esperto di crisi del debito sovrano e crisi finanziarie, autore del capolavoro empirico ” .This Time Is Different: Eight Centuries of Financial Folly ” ovvero uno studio tra ottocento anni di storia e il debito di sessantasei paesi mondiali, dall’Europa mediovale, passando per la Cina del XII secolo e le guerre napoleoniche per giungere sino ai nostri giorni. Se sarà possibile nel corso dell’anno condivideremo insieme alcuni punti salienti di questo magistrale capolavoro nostra stella polare per il resto del viaggio.
Come i lettori di Icebergfinanza ben sanno quando parla la storia e l’analisi empirica non ci resta che ascoltare la lezione: senza l’analisi empirica e la storia Icebergfinanza non avrebbe mai potuto anticipare prima di molti altri questa autentica tempesta perfetta, senza l’analisi empirica non sarebbe possibile cercare di comprendere quello che ci attende.
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http://icebergfinanza.finanza.com/2012/01/29/portogallo-davos-rogoff-questa-volta-non-e-diverso/

Tutto si tiene

Fra i gruppi di varia gradazione di rosso, nero e rossobruno, si diffonde la convinzione che il debito pubblico sia un falso problema creato dalle élites finanziarie per depredare i popoli costringendo i governi a tagliare servizi sociali, pensioni, stipendi, in una parola il tenore di vita. Secondo costoro la passata prosperità fu determinata dal fatto che le banche centrali erano in mano allo Stato, che così poteva creare moneta a proprio piacimento, moneta non gravata dagli interessi che i banchieri privati pretendono quando prestano le banconote da loro stampate. La pratica del signoraggio bancario sarebbe insomma la responsabile pressoché unica del saccheggio delle risorse nazionali e dell’impoverimento dei popoli a vantaggio delle cricche dei dominatori. Riappropriamoci della nostra moneta e una strada di luce ci avvierà ai “domani che cantano”.
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http://www.giornaledelribelle.com/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=815

LIBERALIZZAZIONE ECONOMICA E LAVORO

È un fatto noto, anche se molti analisti si confondono o fingono di farlo, che quando due fenomeni accadono contemporaneamente esiste tra loro una relazione di causalità. Sembra essere il caso di un articolo pubblicato di recente dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), dove vengono segnalati gli ipotetici benefici della liberalizzazione economica in termini di lavoro [1], un chiaro obiettivo di un'istituzione associata alla dominazione mondiale che fa propaganda per la liberalizzazione dell'economia nei tempi della crisi capitalista.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9776

LA TRUFFA DA 489 MILIARDI DI EURO DI DRAGHI

La nuova struttura per i prestiti del presidente della BCE Mario Draghi – le Operazioni di Rifinanziamento A Lungo Termine - ha aiutato ad allontanare il sistema finanziario da un’altra catastrofe del genere Lehman, ma non ha risolto i problemi fondamentali che hanno creato la crisi (squilibri di conto, flussi di capitale). Il LTRO permette alle banche dell’UE di scambiare collaterali inaffidabili per ottenere prestiti illimitati a tre anni al tasso dell’1 per cento. La quasi metà di trilione di euro presa in prestito perpetua l’idea che le banche siano solvibili, fondamentalmente perché l’enorme quantità di asset a rischio che erano nei bilanci delle banche è stata trasferita al rendiconto patrimoniale della BCE. (La Fed ha realizzato un'operazione simile (QE1) quando acquistò 1,25 trilioni di dollari di titoli appoggiati sulle ipoteche dalle banche statunitensi nel 2009.) Quindi, in questo momento il sistema bancario dell’UE è inondato di liquidità e il tasso che le banche pagano per prendere in prestito è calato di parecchio. Tutto a posto, giusto?
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9777

INTERVISTA CON DMITRY ORLOV

Ho scoperto i testi di Dmitry Orlov – come la maggior parte delle buone cose che trovo su Internet – andando a caso, con la curiosità che mi guida di link in link. È stato uno di questi momenti illuminanti dove un gran numero di domande confuse trovano contemporaneamente la risposta assieme alla loro formulazione corretta. Per esempio, l'esistenza di fondamentali similitudini tra Unione Sovietica e Stati Uniti erano per me una vaga intuizione, ma non sarei stato in capace di stilare una lista dettagliata come quella fatta da Dmitry. Bisogna aver vissuto nei due imperi in fase di crollo per riuscirci.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9775

sabato 28 gennaio 2012

DOCUMENTO PROGRAMMATICO APERTO

alle prossime elezioni diamole fiducia.
Il documento riprende il lavoro delle sessioni programmatiche della prima Convention degli Ecologisti, Civici e Verdi "L'Italia merita di più!". Qui di seguito esponiamo quelle che sono alcune delle proposte preliminari, che non sono esaustive, ma che vengono elencate come prima traccia sulle quali si potrà esprimere l'assemblea costituente a partire da oggi e nei mesi successivi attraverso seminari tematici e forum fino all'assemblea fondativa del nuovo soggetto politico.
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http://www.ecologistiecivici.it/programma/programma-aperto.html

venerdì 27 gennaio 2012

"L'Università che vogliamo", un appello al Governo Monti

L'Università italiana sopravvive, difficoltosamente, in una condizione di disagio e di crescente emarginazione che ha pochi termini di confronto nella storia recente. Essa ha visto fortemente ridotte le risorse economiche per il suo funzionamento, molto prima che si manifestasse la crisi mondiale e malgrado le modeste dotazioni di partenza rispetto agli altri Paesi industrializzati.
Tutti i saperi umanistici e buona parte delle scienze sociali sono da tempo sfavoriti, a beneficio di discipline che si immaginano più direttamente utili alla crescita economica, o genericamente al 'Mercato'. Si tratta di una tendenza in atto da anni che ci accomuna all'Europa e a larga parte del mondo. A tutti gli insegnamenti viene richiesto di fornire un sapere utile, trasformabile in valore di mercato, altrimenti sono ritenuti economicamente non sostenibili.
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http://www.ilcambiamento.it/beni_comuni/universita_che_vogliamo_appello_governo_monti.html

Antispecismo e veganesimo: intervista a Gary Yourofsky

Ho incontrato Gary Yourofsky, attivista per i diritti animali americano. Nato e cresciuto a Oak Park si laurea nel 1998 alla Oakland University in giornalismo. Nel 1995 Gary diventa vegetariano e nel 1996 vegano, dopo aver partecipato ad una conferenza a Washington sui diritti animali. Lo stesso anno fonda un gruppo di attivisti chiamato ADAPTT (Animals Deserve Absolute Protection Today and Tomorrow) che conta migliaia di iscritti in tutti gli Stati Uniti, i cui membri sono stati molte volte denunciati per proteste contro l'uso di altri animali nella ricerca medica, nei circhi e per altre forme di intrattenimento.
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http://www.ilcambiamento.it/vegetarianesimo_veganesimo/antispecismo_veganesimo_intervista_gary_yourofsky.html

Ecologia: serve una profonda riforma dell'architettura della governance globale

Purtroppo non sembra molto diffusa la consapevolezza che ci troviamo in un momento storico completamente inedito per l'intera umanità, momento che richiede una capacità di visione e di leadership senza precedenti nella nostra storia.
La pressione umana sui sistemi naturali ha raggiunto un tale livello di ampiezza e profondità che il rischio di disastri ambientali globali si sta facendo sempre più probabile, mentre proliferano numerosi disastri in ambito regionale e locale. Ridurre concretamente questi livelli di rischio, cercare di evitare il sorpasso dei punti critici (Tipping Points) planetari, richiede una vera mobilitazione istituzionale internazionale che può essere paragonabile, per scala ed importanza, alla riforma della governance istituzionale internazionale che seguì la fine della seconda guerra mondiale. La comunità scientifica internazionale e una grande parte della società civile (soprattutto quella organizzata nelle associazioni) richiede a viva voce una profonda riforma dell'architettura della governance globale.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=42198

L'Europa della Goldman Sachs

La BCE ha erogato 498 miliardi di euro alle banche europee al tasso dell' 1% per tre anni. A fine febbraio è previsto un altro mega prestito di 400 miliardi alle stesse condizioni. Lo scopo dichiarato è nobile, far ripartire l'economia con finanziamenti alle imprese. I soldi sono ovviamente nostri, pagati attraverso l'aumento dell'inflazione e la sottrazione di agevolazioni degli Stati all'economia reale. Ricordo di passaggio che il sistema bancario è sostanzialmente parassitario e, senza un tessuto produttivo, non esisterebbe. Al più i banchieri potrebbero giocare a Monopoli con Monti e Draghi con banconote finte.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=42196

A Davos, passerella per i gangster della finanza

Il cosiddetto Forum di Davos in Svizzera, come le riunioni similari della Commissione Trilaterale, del Gruppo Bilderberg e del Bohemian Grove, rappresenta una occasione imperdibile per tutti i banditi di professione presenti per dire la loro sulla crisi finanziaria ed economica in corso e per offrire pillole di saggezza sul come risolverla. Peccato che la maggioranza dei gangsters presenti, per non dire la totalità, sono corresponsabili di quanto è successo in conseguenza delle loro speculazioni. E’ un aspetto questo, tipico del capitalismo che in questa fase si è particolarmente accentuato, raggiungendo livelli di arroganza mai raggiunti prima. A fare la parte dei leoni sono stati ovviamente i banchieri che, dall’una all’altra sponda dell’Atlantico, hanno potuto fruire di massicci aiuti di Stato che li hanno salvati dal precipizio in cui erano precipitati. Le banche, in particolare quelle americane e inglesi, ma anche quelle tedesche, si sono potute in tal modo risollevare dopo essere state sul punto di fallire per la propria debolezza patrimoniale e finanziaria in conseguenza delle speculazioni fatte e dell’acquisto di titoli di Stato, ormai trasformati in carta straccia come quelli greci. Una realtà che in una situazione normale avrebbe dovuto spingere i banchieri a recarsi dai politici con il capo chino.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=42195

La politica in ritardo nell’era di internet

Nel corso della storia, la pratica e le istituzioni della politica sono dipese in larga misura dai processi di informazione e comunicazione. Il motivo è semplice: le persone prendono decisioni, in tutti gli ambiti della loro vita, in funzione degli stimoli e dei diversi tipi di informazione che arrivano alle loro menti a partire dal loro ambiente comunicativo. E il modus operandi di questo ambiente dipende a sua volta dalla tecnologia e dall’organizzazione del processo della comunicazione.
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http://www.reset.it/focus/129/291

Il sociale al tempo della crisi

In sei mesi, da agosto a oggi (dai crolli estivi delle borse, dalle rivolte giovanili in Gran Bretagna, dal cedimento del regime libico fino alla fine del governo Berlusconi e all’insediamento di quello Monti), in Italia, in Europa e in gran parte del mondo ricco e industrializzato le cose non sembrano più poter girare come hanno girato finora. L’accelerazione di un cambiamento temuto e non orientato appare improvviso e ingovernabile. Il concetto di “crisi” e l’accezione esclusivamente finanziaria che ne viene data non definisce il reale stato delle cose. Quello che invece appare evidente a tutti, con cognizione o per percezione cutanea, è che si stanno modificando improvvisamente sotto i nostri occhi i meccanismi di funzionamento della società.
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http://gliasinirivista.org/2012/01/il-sociale-al-tempo-della-crisi/

Consumatori o cittadini? Riflessioni sulla crisi, a partire dal consumo

Il dibattito sui temi posti dalla crisi economica globale, inaugurato da Aldo Bonomi e proseguito da Lapo Berti, vede ora il contributo di Pierluigi Musarò, sociologo dei processi culturali e comunicativi. Per Musarò è chiaro che siamo di fronte a una crisi di paradigma, dalla quale si esce solo con cambiamenti profondi dei nostri comportamenti. In particola, Musarò attrae l'attenzione sul consumo, inteso non solo come "l'elemento trainante e unificante che permea di sé luoghi e culture, socialità e bisogni individuali", ma anche come quell'attività con cui gli individui, congiuntamente, producono un universo di valori.
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http://www.lib21.org/diritti-e-cittadinanza/economia/157-consumatori-o-cittadini-riflessioni-sulla-crisi-a-partire-dal-consumo.html

A scuola di autoproduzione



C’era una volta un padre che sapeva riparare una presa elettrica pericolosa; una madre che faceva il pane in casa e lo conservava per tutta la settimana, uno zio che sapeva coltivare un piccolo orto. C’era, appunto. Perché oggi, una parte di quel sapere “popolare”, l’abbiamo dimenticato, accantonato, messo sotto lo zerbino. Lo consideriamo superfluo, superato, poco tecnologico. L’abbiamo dato in comodato d’uso a qualcun altro che della nostra dipendenza fa uno strumento di potere: in materia di prezzo, di scelta, di quantità, di modalità di produzione.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=42183

giovedì 26 gennaio 2012

Diario di un anno di militanza

Pordenone, dopo circa un anno si è svolta, nel capoluogo friulano la seconda assemblea nazionale di Alternativa, il laboratorio politico culturale fondato da Giulietto Chiesa il 17 Aprile 2010. La scelta della location non è casuale ma vuole essere un omaggio al gruppo friulano che si è contraddistinto nel corso dell'anno crescendo come organizzazione territoriale e come numero di iscritti.
Dopo un anno di militanza non è difficile tirare le somme di un bagaglio di esperienze importanti. Vorrei partire subito da quella che mi ha colpito più di tutte, lo faccio parlando di quello che più di tutte mi ha profondamente segnato. La giornata 13 giugno 2011.

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http://www.megachip.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/7589-diario-di-un-anno-di-militanza.html

Cremaschi: "27 gennaio sciopero generale difficile, ma giusto"

Il 27 gennaio sciopera una parte rilevante del sindacalismo di base. E’ uno sciopero difficile, perché con questa crisi la perdita di una giornata di lavoro è sempre un costo pesantissimo per chi lavora. Ma è uno sciopero giusto perché il mondo del lavoro non può continuare ad accettare o a subire l’aggressione ai suoi diritti. Le ragioni immediate dello sciopero, a mio parere, sono almeno tre. La prima è il massacro sulle pensioni che, in nome dei giovani, ha portato l’età pensionabile, prima di tutto proprio per i giovani, alla soglia dei settanta anni.
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http://www.megachip.info/tematiche/fondata-sul-lavoro/7587-cremaschi-q-27-gennaio-sciopero-generale-difficile-ma-giustoq.html

Le fallacie dell'economia: è tempo di lavorare di più, o di meno?

menoooooooooooo
Agli economisti piace dare la caccia alle fallacie della logica economica, e gli economisti non ortodossi in particolare sono degli specialisti in questo sport. La famosa massima di Adam Smith, secondo la quale il comportamento egoista degli individui produce il bene comune, è una fallacia molto diffusa.
È stata sfatata in maniera spettacolare dalla crisi del 2008, quando il comportamento egoista dell’1% ha portato al collasso l'intera l'economia mondiale.
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http://www.megachip.info/tematiche/kill-pil/7585-le-fallacie-delleconomia-e-tempo-di-lavorare-di-piu-o-di-meno.html

Previsioni economiche per il 2012

Un quadro preciso dell’attuale crisi economica e delle possibili conseguenze che l’economia globale e le future misure politiche e finanziarie di Washington potranno avere sul sistema produttivo, sociale e finanziario degli Stati Uniti. Una visione importante che aiuta a capire cosa è accaduto e cosa potrebbe ancora accadere nel cuore malato dell’Impero, quali saranno le conseguenze per i mercati di Eurozona e per la stabilità dell’intero pianeta.
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http://www.megachip.info/tematiche/kill-pil/7573-previsioni-economiche-per-il-2012.html

Agenzie di rating e azionisti: il grande conflitto di chi deve valutare

Si chiama Capital World Investment. Si tratta di una delle maggiori società di gestione del risparmio americane. E alla domanda più ricorrente di questi giorni, cioè «chi sta dietro le agenzie di rating?», può permettersi di alzare non una ma due mani. Capital World Investment è infatti contemporaneamente il primo azionista di Standard & Poor's (detiene il 10,26% della casa madre McGraw Hill) e il secondo maggiore socio di Moody's (con il 12,60%). Moody's e S&P sono concorrenti sul mercato, certo. Ma a Capital World Investment non importa: ha comprato 28 milioni di azioni della prima e 30 milioni della seconda. Giusto per non rischiare di sbagliare, ha puntato su entrambi i cavalli.
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http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-01-16/agenzie-azionisti-grande-conflitto-225651.shtml?uuid=AaU0CxeE

PREVISIONI DEL NUOVO ANNO

La crisi

La situazione non è risolvibile. Può essere tamponata con degli investimenti di denaro, o meglio, con immissioni di liquidità di denaro che ovviamente non rappresenta nulla, se non una ipoteca su un futuro talmente lontano dall'essere inesistente. Quindi prima o poi si arriva al collasso definitivo del sistema del denaro e del sistema industriale, che noi chiamiamo occidentale ma che oramai riguarda molti altri luoghi. La Russia ci è entrata da tanto tempo, ma anche i paesi emergenti, come Cina e India, ci sono dentro sino al collo. Loro hanno il vantaggio di aver cominciato dopo, quindi arriveranno dopo al muro invalicabile che segnerà il fatto che non possono più crescere, ma in ogni caso il gong suonerà anche per loro. È matematico.

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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9763

GOVERNO MONTI. FINISCE LA POLITICA, E CI LASCIA SOLI

Molti applaudono al governo Monti se non altro perché titilla quella che è una loro vecchia passione: la fine della politica. Dopo 15 anni in cui "politica" ha significato solo raccomandati, mafiosi, intrallazzi ed escort, si tratta di un punto di vista comprensibile. La parola stessa è diventata sinonimo di pratiche talmente disgustose da non volerne più sentire parlare.
Però, un governo deve governare. E governare significa occuparsi di un Paese, e non solo dei suoi debiti, della finanza, di accontentare supinamente gli alleati e obbedire alla volontà dei diktat internazionali. Non mi sembra che questo governo stia facendo molto più del precedente, per quanto riguarda il Paese. Dirò di più: mi sembrano una confraternita di asceti dediti solo all'attuazione di un programma già scritto da qualcun altro, che attraversano il momento storico italiano conservando saldi i propri paraocchi.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9766

mercoledì 25 gennaio 2012

Crisi finanziaria: il sistema è al capolinea, investiamo in resilienza

Contro l'ideologia delle privatizzazioni

Ci risiamo: la mamma dei liberisti credere-obbedire-combattere è sempre incinta. Mentre sul Corriere della Sera il ben noto diacono mercatista Francesco Giavazzi scarica tutto il suo risentimento contro il governo, pur guidato dal collega bocconiano Mario Monti, in quanto – ad oggi – non apparirebbe sufficientemente ortodosso nelle sue pratiche di fede rivolte al dio-Mercato, venerdì scorso gli dava controcanto su Repubblica il chierichetto Alessandro De Nicola agitando il turibolo delle privatizzazioni (“Troppi freni alle privatizzazioni, ma le vendite di Stato frutterebbero 600 miliardi”).
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http://temi.repubblica.it/micromega-online/contro-lideologia-delle-privatizzazioni/

Eurocrisi, la Germania vittima della propria austerità

Hans-Werner Sinn è senza dubbio il più influente economista tedesco con un ineccepibile, sebbene assai conformista, curriculum. Ossequiato dai suoi altrettanto benpensanti colleghi, presiede il Cesifo, un potente gruppo di istituti di ricerca in un paese in cui gli economisti sono tradizionalmente ascoltati dai governi. Le opinioni di questo potente economista sono quanto di più pro-germanico possa immaginarsi, ma anche questa è una vecchia tradizione degli economisti tedeschi più influenti.
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La grande illusione

Il crollo del 'socialismo reale' ha dato un colpo mortale all’idea di essere entrati nell’età 'successiva' al capitalismo (quella del socialismo). Non altrettanto ha fatto alla veduta, sempre ritornante, dell’eternità del capitalismo. Pubblichiamo la prefazione di Luciano Canfora a "La storia infinita. Marx, il liberalismo e la maledizione di Nietzsche" di Paolo Ercolani.
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http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-grande-illusione-del-capitalismo-eterno/

Il tramonto dell’Inghilterra

Una domenica pomeriggio di un mese solitamente noioso come agosto, nel 2011, i cellulari di Enfield, nella zona nord di Londra, ricevono un messaggio: “Cominciate ora. Prendete borse, carrelli, macchine, camioncini, martelli, tutto”. I destinatari sono invitati a non farlo sapere agli “infami”: l’obiettivo è “rubare tutto”. Poche ore prima, nel vicino quartiere di Tottenham, si era conclusa una notte di rabbia e rivolta. La polizia aveva ucciso, apparentemente senza motivo, Mark Duggan, padre di tre figli, scatenando la reazione dell’intera comunità. Dopo quella domenica sono cominciati i saccheggi di alcuni tra i simboli più riconoscibili della vita quotidiana in Gran Bretagna: negozi di grandi catene, job centres, agenzie immobiliari e di scommesse. Alcuni negozi sono stati dati alle fiamme.
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martedì 24 gennaio 2012

La vera rivoluzione non chiede soldi né petrolio

Soldi, soldi, soldi, soldi, soldi, ovunque si parla di soldi, in qualsiasi discussione, rivendicazione, argomentazione si fa riferimento ai soldi. Nei discorsi del governo e di qualsiasi politico le parole come ambiente, comunità, solidarietà, natura sono del tutto inesistenti. Si parla di soldi, di crescita, di liberalizzazioni per fare ripartire l'economia. E chi risponde, a seconda della categoria che rappresenta, non è d'accordo con questo e quello in base ai più o meno soldi o vantaggi economici di qualche tipo che ne conseguono.
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http://www.ilcambiamento.it/editoriale/vera_rivoluzione_non_chiede_soldi_petrolio.html

La guerra e la crisi geo-socio-ecologica

l’assemblea nazionale di Pordenone è stata un indubbio successo. Dobbiamo trovare tutti i modi per tesaurizzarlo e farlo produrre, per la nostra “buona crescita”.
La tua relazione finale ha focalizzato benissimo il nostro compito: dobbiamo essere il lievito di un nuovo movimento.

La tua relazione iniziale ha specificato in che modo possiamo essere questo lievito. E ne avremo la possibilità se useremo lo spirito e il metodo che hai sottolineato nella tua relazione conclusiva: appropriarci di nuovi angoli di visuale.
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http://www.megachip.info/finestre/lettere/7570-la-guerra-e-la-crisi-geo-socio-ecologica.html

La protesta diventerà distruttiva

Chi ha costruito questo debito? Chi lo deve pagare? Come riformare il Paese? Mancano le risposte, ma manca soprattutto il tempo per darle. E forse è già troppo tardi.
Italia bloccata per lo sciopero degli autotrasportatori che, dalla Sicilia, sta velocemente risalendo la Penisola. Code dai benzinai per fare rifornimento, e si teme che anche le scorte alimentari comincino a scarseggiare. La Coldiretti stima un danno potenziale di 50 milioni di euro al giorno. Cosa succede?
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=42120

Monti aiuta le banche sulla pelle degli italiani

Il circo mediatico martella: il governo Monti è il più serio tra i governi che tassano, con sempre più nuove tasse, nuove manovre che annunciano le successive all’insegna – questo non lo dicono – del pagherete caro, pagherete tutti, voi ceti deboli, voi nuovi poveri, voi pensionati.
La manovra di Monti, il programma lacrime e sangue, la pressione fiscale e le leggi da dittatura fiscale e da stato d’eccezione toccheranno il massimo storico.
Tutti sono favorevoli alle stangate fiscali.
In Italia, a differenza di altri paesi europei, non esiste alcuna forza politica, né di sinistra né di destra, la cui priorità sia effettivamente la riduzione delle tasse e un autentico programma di sviluppo e di crescita. I partiti si illudono, fanno i furbi, fingono di contrastare i provvedimenti del governo tecnico, però poi lo votano: rischiano l’estinzione. Mario Monti alla ricerca del consenso svela la doppia verità dei partiti. “Il loro appoggio è più grande di quello che a volte dichiarano…”

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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=42119

Monti minaccia e sputa veleno indignato per lesa maestà

state sicuri che non passerà molto tempo che ci definiranno terroristi e anarchici.
La prima (e ad oggi unica) vera protesta contro l'esproprio bancario, portato avanti dal governo dell'usura, sta facendo saltare i nervi di mr. Goldman Sachs e della congrega di servoprofessori che lo coadiuvano nell'impresa di rendere l'Italia un grande successo come la Grecia.
Per ironia della sorte a far barcollare Monti non sono i sindacati, già preventivamente cooptati sul libro paga del professore, non è la sinistra antagonista in profonda crisi d'identità e decisamente a corto di antagonismo quando si tratta di combattere Bruxelles e le banche e neppure la Lega di Bossi dispensatrice di aria fritta. Sono i camionisti, che ridotti con le pezze al culo hanno messo i propri mezzi di traverso, bloccando la macchina del consumo e toccando nel vivo l'unico nervo scoperto di un banchiere con tanto aplomb: il portafoglio! Quello suo e dei suoi padroni naturalmente, perchè i portafogli degli italiani somigliano ogni giorno di più a dei porta monete.
Mario Monti è rimasto un poco spiazzato, (ma solo un poco non fatevi illusioni) perchè fermamente convinto di avere comprato tutti coloro che era necessario comprare, per garantirsi l'acquiescenza del paese........

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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=42117 

La rottura necessaria

la via d'uscita dalla crisi?
La decrescita rappresenta un’alternativa sotto forma di rottura, ma sarà possibile esclusivamente a condizione di una trasformazione generale delle mentalità. Serge Latouche parla, molto a ragione, di “decolonizzare l’immaginario”.
Al XX secolo sono state applicate parecchie caratterizzazioni: lo si è definito secolo dell’ingresso nell’era atomica, secolo della decolonizzazione, della liberazione sessuale, degli “estremi” (Eric Hobsbawm), della “passione del reale” (Alain Badiou), del trionfo della “metafisica della soggettività” (Heidegger), secolo della tecnoscienza, secolo della globalizzazione e via dicendo. Il XX secolo è certamente stato tutte queste cose. Ma è stato anche il secolo che ha visto l’apogeo della passione consumistica, della devastazione del pianeta e, per contraccolpo, della comparsa di una preoccupazione ecologica. Per Peter Sloterdijk, che vede la modernità caratterizzata dal “principio sovrabbondanza”, il XX secolo è stato prima di tutto il secolo dello spreco. “Mentre per la tradizione”, scrive, “lo spreco rappresentava il peccato per eccellenza contro lo spirito di sussistenza, poiché metteva in gioco la riserva sempre insufficiente di mezzi di sopravvivenza, un profondo cambiamento di senso si è compiuto attorno allo spreco nell’era delle energie fossili: si può dire oggi che lo spreco è diventato il primo dovere civico […] Il divieto di frugalità ha preso il posto del divieto di spreco – e ciò si esprime nei costanti appelli a sostenere la domanda interna”.
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Mario Monti, lei: chi è?

Lottizzazione portami via. Dopo l’Epifania, ecco un nuovo capitolo: il berlusconismo fai-da-te made by Mario Monti. L’anno nuovo ha portato consapevolezza mediatica nell’austero cursus imposto dal nuovo esecutivo piovuto dal cielo. Un piccolo spiraglio che soffia suadente, dopo i fiumi d’ebbrezza e le masturbazioni collettive di quel 12 novembre, che chiuse un’epoca di folate ben più energiche, e di porte spalancate. Finalmente, pare che tutto stia lentamente tornando nella normalità pre-Merkeliana: i Premier escono dalle cucine e dai salotti, fanno alzare i nipotini dalle proprie ginocchia, e si fiondano nella scatola magica.
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Da un bluff all’altro, ecco lo stile Monti…

Ma davvero qualcuno crede che cambiando le tariffe degli avvocati, gli orari delle farmacie e le licenze dei taxisti l’Italia possa crescere “del dieci per cento? Qualche tempo fa scrissi un post intitolato “caro Monti, sia gentile, non ci prenda in giro”, oggi avrei dovuto riproporre lo stesso titolo; dovrei proporlo quasi ogni giorno. Mario Monti ci sta prendendo chiaramente in giro, visto che non è ipotizzabile che un economista del suo livello sia convinto delle cose che dice in conferenza stampa e ai microfoni dei tanti giornalisti compiacenti. Sta facendo propaganda, sapendo di poterla fare. Tanto è e resterà, mediaticamente, impunito.
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