STUPIDA RAZZA

giovedì 29 novembre 2018

UE: banche, conti, poveri e giustizia



Alcuni giorni fa ho ricevuto notifica dalla mia banca, gruppo Crédit Agricole, che mi annunciava quanto segue: dal 1 Gennaio 2019 le condizioni del mio conto varieranno per “proposta unilaterale”, con un aumento dei costi di gestione mensile del 79,5%, per necessità di adeguare le spese “all’andamento economico del mercato”. Dice proprio così. Non c’entra se sono onesto e che non ho mai fatto scoperti di conto: devo adeguarmi per il “mio interesse” all’andamento del mercato.
L’attuale procedura UE contro l’Italia nasce dall’eccesso di debito lasciato dalla gestione economica del governo Gentiloni (PD), che continuava la linea del precedente governo Renzi (PD). Bruxelles non ha mai emesso una nota di rimprovero ai governi PD, i cui esponenti sono contro il Reddito di Cittadinanza, iniziativa voluta per dare un minimo di aiuto a chi è in povertà assoluta (ma aiutare chi non ha nulla non è un valore di “sinistra”, o sbaglio?!), ma difendono senza esitare gli interessi di borsa dei Benetton e le banche che falliscono (ma difendere il capitale e l’imprenditoria finanziaria non è una cosa da “fascisti”, o sbaglio??!!).
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giovedì 22 novembre 2018

BCE SPREAD: BENZINA SUL FUOCO!



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http://icebergfinanza.finanza.com/2018/11/21/bce-spread-benzina-sul-fuoco/

Le carte truccate di Francia e Germania svelate dalla Fed



Nella correzione finanziaria più anticipata della storia mondiale la questione principale che interroga gli “investitori” è fino a che punto la Fed resisterà nel suo percorso di rialzo dei tassi. I campanelli d’allarme suonano già da un pezzo, eppure nessuno scommette su una resa della Fed. Cosa c’entra tutto questo con quello che sta succedendo in Europa in questi giorni? Apparentemente nulla, ma in realtà moltissimo.
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https://www.ilsussidiario.net/news/economia-e-finanza/2018/11/22/finanza-le-carte-truccate-di-francia-e-germania-svelate-dalla-fed/1811054/

Le 4 ragioni per cui lo spread è sceso dopo la bocciatura dell’Ue



Dite la verità, non ci state più capendo nulla, vero? Ma come, la Commissione Ue boccia ufficialmente la Manovra, aprendo di fatto la strada alla procedura d’infrazione, e lo spread cala? E anche parecchio. Ovvio che sì. Per almeno tre ragioni. Anzi, quattro. La prima fa riferimento a ciò che vi dico da sempre: è tutta una pantomima. Secondo, a confermare questa mia tesi storica – rispetto la quale in molti hanno riso fino a poche settimane fa, mentre ora stranamente tacciono o abbozzano – ci ha pensato ieri mattina nel suo MorningPorridge, Bill Blain, uno dei più ascoltati commentatori di mercato in assoluto, uno con esperienza trentennale di investimento e che, tanto per dirvene una molto recente, ha beccato in pieno la data precisa del peggior crollo dell’ottobre nero appena concluso. Un mago? No, uno che capisce i mercati, a differenza di molti che parlano per far prendere aria alla trachea.
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https://www.ilsussidiario.net/news/economia-e-finanza/2018/11/22/spy-finanza-le-4-ragioni-per-cui-lo-spread-e-sceso-dopo-la-bocciatura-dellue/1810847/

Il governo tiene nonostante le tante ‘manine’, perché il potere logora chi non ce l’ha



Nel mondo della globalizzazione sono saltate tutte le regole della modernità, quella per intenderci dei grandi progetti progressisti del passato, Illuminismo, Idealismo, Marxismo, sostituiti da una poltiglia indifferenziata di idee, che rientrano nel campo di alcune categorie, nuove o indifferenziate, tipo populismo, sovranismo, nazionalismo, liberismo. Sarebbe buona cosa e giusta capirne il senso, ma naturalmente l’opinione pubblica spesso lo ignora decisamente, ed è per questo che si lascia distrarre dalle campane stonate dei media mainstream.
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https://comedonchisciotte.org/il-governo-tiene-nonostante-le-tante-manine-perche-il-potere-logora-chi-non-ce-lha/

L’ultima cartuccia



Con la decisione odierna, l’Unione Europea ha preso la sua decisione nei confronti dell’Italia: sparare, fino all’ultima cartuccia, contro chi si oppone ad una distribuzione dei redditi verso il basso per incrementare l’economia aumentando i consumi. Sinceramente, di questi arzigogoli non m’interessa più di tanto, visto che entrambe le soluzioni (Keynes o Friedman) non prendono in considerazione il superamento del capitalismo come scelta etica, poiché il capitalismo non può che condurre all’accentramento del potere economico.
La scelta europea è, in realtà, una gravissima intromissione negli affari politici italiani, giacché la posposizione di una sorta di “scaletta” degli interventi sembra proprio pensata e studiata a tavolino per porre gli italiani sotto ricatto, ancor più che con la “strategia dello spread”.
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L’Italia getta il guanto di sfida all’Establishment di Bruxelles



L’Unione Europea di recente si è trovata a dover gestire non pochi problemi in quanto, alcuni suoi membri, tra i quali Polonia e Ungheria, hanno sfidato apertamente l’ordine stabilito. Questa volta siamo di fronte ad una situazione molto seria, Bruxelles deve affrontare le sfide da parte dell’Italia,  la terza potenza economica nazionale nell’Eurozona e l’ottava economia globale in termini di PIL nominali. Con una popolazione di oltre 60 milioni di abitanti, l’Italia è una nazione europeista e membro fondatore dell’UE.
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https://comedonchisciotte.org/litalia-getta-il-guanto-di-sfida-allestablishment-di-bruxelles/

mercoledì 21 novembre 2018

Il tonfo dei mercati che i giornali continuano a nascondere

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Ve lo avevo preannunciato qualche tempo fa e lo confermo: cercherò, nel limite del possibile e degli obblighi deontologici che il mio lavoro mi impone, di trattare il meno possibile le italiche miserie nei miei articoli. Ormai è tempo perso, gli eventi stanno andando con il pilota automatico. Si può solo accelerarli a questo punto, come mi pare stiano facendo a turno i due vice-premier. Ormai è il chicken game come in Gioventù bruciata: chi farà cadere il Governo per primo? E, soprattutto, quale sarà il casus belli che giustificherà la crisi politica? E, soprattutto, quando?
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https://www.ilsussidiario.net/news/economia-e-finanza/2018/11/21/spy-finanza-il-tonfo-dei-mercati-che-i-giornali-continuano-a-nascondere/1810153/

IL VERO GOLDFINGER: quel banchiere londinese che ha spezzato l’ordine finanziario mondiale



La vera storia del modo in cui la City ha inventato la banca “offshore”.
Ogni anno in Gennaio, in occasione del forum economico mondiale di Davos, Oxfam (1) ci spiega come le persone più ricche del mondo diventano ancora più ricche. Nel 2016, il loro rapporto indicava che le 62 persone più ricche al mondo possedevano la stessa ricchezza della metà inferiore della popolazione mondiale. Quest’anno, il numero era sceso a 42, ovvero tre dozzine e mezza di persone possedevano la stessa ricchezza di 3 miliardi e mezzo di abitanti del mondo
Questo rito annuale ormai fa parte del ciclo dell’informazione e la diseguaglianza che mette in evidenza non ci stupisce più. I ricchissimi che si arricchiscono ulteriormente ormai fanno parte della vita, come il susseguirsi delle stagioni, ciononostante dovremmo essere estremamente preoccupati : la loro ricchezza sempre in aumento dà loro un controllo sempre maggiore sulla nostra politica e sui nostri mezzi di informazione. I paesi che prima erano delle democrazie diventano delle plutocrazie; le plutocrazie diventano delle oligarchie; le oligarchie diventano delle cleptocrazie.
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martedì 20 novembre 2018

Vaccini Non Sicuri e Verità Non Divulgate: Il Progetto SIGNUM.


Tecno-Zombies Del 21° Secolo.


Italia 2018: Un Nuovo Colpo Di Stato Dei Poteri Forti!!!


Le coincidenze che parlano di una crisi in arrivo

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Lo sapete, non credo alle coincidenze. Ad esempio, a questa. «Le esportazioni dal Giappone rimbalzano a ottobre, invertendo la rotta rispetto al calo a sorpresa registrato il mese precedente grazie al maggior invio di auto verso gli Usa, sebbene il rallentamento della domanda globale e l’inasprimento della guerra commerciale Usa-Cina proiettano nubi sulle prospettive per il Paese. I dato forniti dal ministero della Finanza mostrano un balzo delle esportazioni dell’8,2% a ottobre rispetto all’anno precedente, leggermente sotto l’attesa degli economisti di un +9,0% secondo un sondaggio Reuters». Quello che avete letto è un lancio di agenzia di ieri mattina, giunto dall’Asia prima che le Piazze borsistiche europee aprissero.
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https://www.ilsussidiario.net/news/economia-e-finanza/2018/11/20/spy-finanza-le-coincidenze-che-parlano-di-una-crisi-in-arrivo/1809457/

Sfida M5s-Lega a chi apre (per primo) la crisi

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Il piano anti-Italia di Merkel e Macron

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Euro e banche, la truffa aggravata subita dall’Italia

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Capire il meccanismo dell’euro non è facile, soprattutto per noi italiani, che siamo stati abituati ad avere le banche pubbliche. Se il sistema finanziario, assicurativo e bancario è di proprietà pubblica, i guadagni che questi sistemi realizzano rifluiscono nelle entrate dello Stato e contribuiscono a mantenere alto il livello dei servizi pubblici.
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APPLE: UN NORMALE LUNEDI DI PAURA!

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MAY LA TSIPRAS DEL REGNO UNITO!

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BREXIT E PETROLIO: SCUSATECI ABBIAMO SCHERZATO!

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LA MORTE DEL DOLLARO E LA MELA BACATA!

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IN BARBA ALLO SPREAD: TITOLI DI STATO IL RITORNO DELLA MANINA!

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FED INFLAZIONE: CACCIA AL FALCO!

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FOBIA DA INFLAZIONE!

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Affascinante davvero, la frenesia quotidiana, l’ansia, è il motore che guida i mercati finanziari e i suoi principali attori, per non parlare del gregge, dove sono finiti i fautori del prezzo del petrolio a 100 dollari al barile?

Tre centesimi e sette



Penso che le notizie più brutte dell’anno siano quelle che vengono dalla Francia in queste ore.
Perché riguardano qualcosa che va alla radice stessa della nostra vita.
Riassumiamo.
Gli scienziati ci dicono che siamo sull’orlo di una catastrofe planetaria, indotta dai cambiamenti climatici, a loro volta indotti da come la specie umana sta trasformando il pianeta, e che l’unica speranza sia prendere subito misure drastiche.
Le previsioni e le statistiche precise su un argomento come il sistema climatico del pianeta Terra lasciano il tempo che trovano, e spesso si rivelano errate: le correzioni che arrivano peggiorano sempre le previsioni. Da cui possiamo dedurre che probabilmente il rischio è più alto di quanto previsto dal più pessimista degli scienziati.
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Come l’economia è diventata una religione



Sebbene l’Inghilterra abbia una sua chiesa, pochi di noi la praticano veramente. Seguiamo una religione ben più potente sulla quale abbiamo orientato le nostre vite: l’economia. Pensateci.
L’economia offre una dottrina onnicomprensiva con codici morali che promettono ai seguaci la salvezza in questo mondo; un’ideologia talmente necessaria da far si che i fedeli modifichino intere società per renderla conforme alle sue richieste. Possiede propri santoni, mistici e maghi che trasformano il nulla in soldi usando formule magiche come “derivati” o “veicoli di investimento strutturato”. Ed esattamente come nelle vecchie religioni possiede i propri profeti, riformisti, moralisti e soprattutto importanti predicatori che sostengono l’ortodossia contro ogni eresia.
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Serge Latouche: consumatori perfetti, cioè infelici. Serviamo così



L’espressione “decrescita felice” suscita ancora oggi molta perplessità. E’ un equivoco tutto italiano. Io non ho mai usato questa espressione. La decrescita ha un significato preciso e parte dall’assunto che noi viviamo in un mondo finito e con risorse finite. La seconda legge della termodinamica ci dice che se bruciamo 10 litri di benzina essa “non si distrugge”, ma non la possiamo nemmeno più riutilizzare come forma di energia. Come forma di energia la benzina se n’è andata per sempre. E la benzina, che è un derivato del petrolio, è un combustibile limitato, cioè finito. Queste sono cose che capirebbe anche un bambino, ma gli economisti no, si rifiutano di includere nell’economia questo aspetto determinante per il nostro futuro. Pertanto, io ritengo che siamo giunti ad un punto cruciale, che impone il non-sviluppo. Purtroppo la stragrande maggioranza dei mass media e delle persone è indotta a pensare il contrario, e cioè che sia necessario produrre sempre di più. Per farlo, tuttavia, è necessario che le persone siano infelici. Le persone felici, infatti, non hanno interesse a consumare, nel senso che consumano solo ciò che è strettamente necessario, e non acquistano cose per noia e frustrazione, come accade oggi. Ma il mercato è proprio di questa frustrazione che ha bisogno, se vuole crescere.
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lunedì 19 novembre 2018

L’Italia può vincere la guerra all’Europa



Martedì sera Bloomberg ha scritto: «I populisti in Italia scoprono il bluff della Ue», ripresentando il budget dell’Italia tale e quale, senza nessuna riduzione del deficit pubblico indicato al 2,4% che la Ue voleva invece tenere all’1,8%. È un mese che scriviamo su questo giornale la stessa cosa: la Ue non ha nessuna carta in mano contro il governo, sta bluffando pensando che i nostri si sarebbero lasciati intimidire dal rialzo dei tassi sui Btp. Ma negli ultimi giorni si sono moltiplicati sulla stampa estera gli editoriali e le analisi a sostegno della manovra (debolmente) espansiva del governo italiano. Paradossalmente trovi l’allarmismo solo in Italia e nella Commissione europea e la riprova ora viene dal ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz che ha detto al canale finanziario Cnbc: «Bisogna comprendere le ragioni dell’Italia» nel fare questo piccolo deficit «per sostenere il reddito di chi non trova lavoro da anni» (cioè il reddito di cittadinanza). Lo spauracchio dello spread questa volta non funziona, perché, la situazione è completamente diversa da quella del 2011 in quanto anni di massicci acquisti di miliardi di titoli pubblici da parte della Bce hanno schiacciato i rendimenti del debito a zero o sottozero in gran parte d’Europa.
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https://comedonchisciotte.org/litalia-puo-vincere-la-guerra-alleuropa/

Nazionalisti, Patrioti e ex banchieri dei Rothschild



Se e quando un ex banchiere dei Rothschild comincia a spiegare che cosa significano veramente le parole nei nostri rispettivi linguaggi, dobbiamo fare attenzione. Anche se ha dozzine di speech writers professionisti e spin doctors che lo fanno per lui. E anche se il significato e l’interpretazione delle parole, nonostante possano sembrare facilmente traducibili, si differenziano tra inglese, francese, tedesco, russo, cinese a tal punto che ‘Lost in Translation’ sarebbe un eufemismo.
Ma se siete quel banchiere dei Rothschild che divenne presidente in Francia attraverso un processo che nessuno capirà mai, e ospitate il centenario di quella che fu forse la peggiore guerra della storia, da celebrarsi con “leaders”, nessuno dei quali ha dimostrato nei fatti alcuna memoria del “This must never happen again” [questo non dovrà accadere mai più NdT] con cui la guerra finì, potete sperare di farla franca distorcendo sia la storia che la lingua.
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La Terra è in una spirale mortale. Servono azioni radicali per salvarci



Il collasso climatico potrebbe essere rapido e imprevedibile. Non possiamo più permetterci di prendere tempo e sperare che cambiamenti irrilevanti evitino il disastro.
E’ stato un momento di quelli che cambiano la vita. A una conferenza stampa tenuta la settimana scorsa dagli attivisti di Extinction Rebellion, due di noi giornalisti presenti incalzavamo gli organizzatori riguardo alla perseguibilità dei loro obiettivi. Per esempio, avevano affermato che le emissioni di anidride carbonica nel Regno Unito avrebbero dovuto essere azzerate entro il 2025; non sarebbe meglio, chiedevamo, porsi degli obiettivi intermedi?
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venerdì 16 novembre 2018

Dissesto ambientale, non dite che è catastrofismo. È peggio



È uscito per Einaudi il nuovo libro di Luca Mercalli “Non c’è più tempo”, un viaggio per comprendere che quella climatica e ambientale è un’emergenza di cui dobbiamo preoccuparci. Tanto piú in un’epoca di riscaldamento globale che, tra alluvioni, siccità e aumento dei livelli marini, minaccia il benessere dei nostri figli e nipoti. Ne proponiamo un estratto.
Molti uomini (e poche donne) nel lungo corso della storia hanno dimostrato di essersi fumati il cervello. Alcuni di loro non hanno fatto male a nessuno, la maggior parte ha ucciso e violentato i suoi simili, incendiato città e nazioni, ma non hanno fatto danni ambientali irreversibili: chi rimaneva si leccava le ferite e la vita riprendeva. Agli antichi Egizi maniaci di sepolcri piramidali non possiamo addebitare alcuna nostra sciagura, e le guerre dei Romani se ne stanno innocue sui libri di storia.
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Michel Onfray: la mia battaglia contro “l’Impero di Maastricht”



L’avanzata dei partiti populisti in Europa e nel mondo, l’avvenire della sinistra, l’opposizione tra liberalismo ed ecologia, il servilismo dei media tradizionali ed il ruolo delle reti sociali nell’informazione, le elezioni europee e la rovina della civiltà occidentale. Il filosofo Michel Onfray risponde alle nostre domande
In Francia Marine Le Pen resta lo spauracchio. Ad ogni elezione rappresenta un pericolo, ma dopo sono sempre gli altri (gli stessi) che vincono e lei scompare fino alle seguenti elezioni. In Italia questo incubo presunto è diventato realtà, con il successo elettorale di Salvini: perché secondo lei? Qual è la differenza tra i due paesi?
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Crisi di astinenza da crescita



Seguo la straordinaria manifestazione che si è svolta ieri a Torino a favore del TAV.
Alla testa di tutto, c’è la Confindustria:
“Confindustria ribadisce “con forza l’assoluta necessità di completare i lavori della Tav”. E annuncia “che proprio a Torino convocherà un Consiglio generale straordinario allargato alla partecipazione dei Presidenti di tutte le Associazioni Territoriali d’Italia per protestare insieme contro una scelta, il blocco degli investimenti, che mortifica l’economia e l’occupazione del Paese”.”
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La guerra dell’Europa contro l’Italia



Il conflitto tra Unione Europea ed Italia è una vera e propria guerra finanziaria. I paesi dell’area euro non possono stampare il proprio denaro, e per questo motivo non possono avere un deficit infinito. Sono costretti a vivere entro i propri mezzi, altrimenti, senza l’intervento della BCE, andrebbero in bancarotta. Nessuno conosce le conseguenze di un default italiano e relativa ristrutturazione del debito, ma l’evento potrebbe portare alla fine della moneta unica.
Per rendere l’euro sostenibile, le élite finanziarie europee vogliono che gli italiani riducano le proprie spese e trasformino il deficit di bilancio in un surplus. A causa però della contrazione della popolazione del paese, il deficit di bilancio italiano – come abbiamo sostenuto molte volte – non può che aumentare. La Commissione Europea ne respinge il bilancio perché Roma vuole aumentare il proprio debito ben oltre il limite consentito dalla BCE. “Questo è il primo bilancio italiano che non piace all’UE”, ha scritto il vice primo ministro Luigi Di Maio su Facebook. “Nessuna sorpresa: questo è il primo bilancio italiano scritto a Roma e non a Bruxelles!”.  (1) Matteo Salvini ha aggiunto: “Questo (rifiuto) non cambia alcunché”. “Non stanno attaccando un governo, ma un popolo. Queste sono cose che faranno arrabbiare ancor di più gli italiani”, ha detto. (2)
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