Come possiamo trovare un senso, una ragione o l’orgoglio per un lavoro non ne ha più da offrire?
Perché preoccuparsi di progettare robot quando si possono ridurre gli stessi esseri umani a macchine? La scorsa settimana, Amazon ha acquisito un brevetto per un braccialetto che può tracciare i movimenti fatti dalle mani dei lavoratori. Se questa tecnologia fosse sviluppata, potrebbe garantire alle aziende un controllo quasi totale sulla propria forza lavoro.
Quindici giorni fa The Guardian ha intervistato il giovane Aaron Callaway, che fa il turno di notte in un magazzino di Amazon. Ogni ora deve mettere 250 articoli nei carrelli giusti. Il suo lavoro, dice, è così ripetitivo, asociale e alienante che “Mi sento come non fossi più quello che ero … La mia interazione principale è con i robot.” E questo prima che si cominciasse a parlare dei braccialetti.
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