Mediamente la storiografia contemporanea converge nell’attribuire la vittoria della Guerra Fredda agli USA, dichiarando sconfitta l’URSS e con essa il comunismo o il cosiddetto socialismo reale. Ma nonostante si sia spesso parlato in ambienti americani di “fine della storia”, ciò che attendeva all’orizzonte, dietro le macerie del Muro di Berlino, era un mondo post bipolare ancora pieno di incognite e disordini.
Se tuttavia ci si smarca da una visione deterministica della storia come quella proposta da filosofo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831) – secondo cui lo Zeitgeist (spirito del tempo, cultura che informa le arti e la filosofia) si manifesterebbe in essa addirittura in determinati personaggi capaci di incarnarne pienamente le caratteristiche – si nota che dal punto di vista filosofico, dottrinale, politologico e storico, quello del rapporto tra socialismo e liberalismo è un problema non solo inestinto, ma rinato a nuova guisa.
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