Circa dodici ore fa ho superato quella che potrei definire una pietra miliare personale: ho trovato, e letto, un estatico post su Facebook della ventesima persona di mia conoscenza che ha ricevuto una dose di uno di quei farmaci sperimentali che il governo degli Stati Uniti, al costo di centinaia di milioni di dollari dei nostri soldi, sta cercando di convincerci a farci scatenare contro il nostro sistema immunitario.
Sì, ho tenuto il conto di queste strane effusioni di sollievo e di autocompiacimento da parte degli ultimi gonzi creduloni del golpe del coronavirus. Ad essere onesti, mi lasciano perplesso. E mi fanno infuriare.
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