In una dichiarazione sorprendente, l’ex direttore scientifico del gigante farmaceutico Pfizer affferma che “non c’è scienza che suggerisca che una seconda ondata debba arrivare”. L’insider di “Big Pharma” sostiene che i risultati falsi positivi dei test COVID, intrinsecamente inaffidabili, vengono utilizzati per inventare una “seconda ondata” basata su “nuovi casi”.
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