Affermazioni impegnative quelle di Li-Meng Yan, non corroborate per il momento da altre pubblicazioni scientifiche, ma invece del dibattito, è partita subito la macchina del fango e della censura. E la censura è opera di quell’enorme macchina dispensatrice di patenti di presentabilità sociale che è diventata Twitter, una piattaforma occidentale… Una censura grossolana, arbitraria e politicamente motivata, destinata ad essere rubricata sotto l’onnicomprensiva e ingannevole etichetta di “lotta alle fake news”, che rilancia una serie di interrogativi sul ruolo dei social media e sul clima ideologico che sta scuotendo le fondamenta stesse della società occidentale.
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