L’opinione pubblica è abituata a trarre entusiasmo da concetti e slogan che esortano a una nuova coscienza collettiva, come “green economy”, “salviamo il pianeta”, “new ecology”, “green new deal”, “tecnologia per l’ambiente”- atteggiamento che fa parte del sempre più consolidato positivismo scientifico, dove gli slogan sono spesso accompagnati dall’invito a diffidare da chi abbandona gli accordi di Kyoto e di Parigi oppure, in veste di competenza scientifica, si mostra scettico sul discorso del riscaldamento climatico usato come premessa per la nuova agenda “green”, agenda promossa dalle forze politiche ed economiche di profilo globalista. Ma l’opinione pubblica dovrebbe anche conoscere quali scenari, attuali e potenziali, si nascondono dietro tali slogan. Questo articolo, pubblicato da il Sole 24 ore il 11/11/2020, rivela aspetti insospettabili che rendono il concetto di “rivoluzione verde” un astuto ossimoro della propaganda della Quarta rivoluzione, un mezzo retorico funzionale alla legittimazione di una nuova fase di sfruttamento inedito delle risorse del pianeta, che sarà a vantagio di poche lobby privilegiate, creando sul mercato mondiale una spaccatura geo-economica ancora maggiore di quella delle industrie del fossile. Quando, invece, ci sarebbero delle soluzioni più intelligenti e meno dispendiose, nonché possibili a breve termine.
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https://comedonchisciotte.org/rivoluzione-verde-nome-in-codice-di-un-prossimo-disastro-ecologico/
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