“Obbligo morale” e “senso civico”. Parole che imperversano in questo periodo ovunque. Hannah Arendt li avrebbe definiti clichès ripetuti da un biopotere ed espresse dall’uomo massa che pensa solo a non perdere i propri privilegi, sostenendolo. Nessun senso critico, nessun dibattito ma totale asservimento e fiducia nel potere – scienza dominanti. Eppure la teorica politica aveva già spiegato, quando si cristallizzò questo connubio, cosa successe. E’ proprio per questo che la storia ha insegnato a non credere in maniera cieca a chi proclama la sua superiorità nel proprio ambito, discriminando chi cerca il dibattito sulle questioni emerse. Ciò che successe settant’anni fa dovrebbe, per lo meno, far riflettere.
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