
Nonostante i media di regime continuino ad alimentare la paura, la fase acuta del Covid-19 è alle spalle: nella giornata del 10 settembre si sono registrati 10 morti mentre il 30 marzo i decessi erano 11.591; nei reparti di degenza ospedalieri, le insufficienze respiratorie, le intubazioni e le cpap, sono ormai un brutto ricordo. Pian piano, si è tornati ad una vita para-normale: hanno riaperto bar, ristoranti, librerie…
Tuttavia in gran parte degli ospedali d’Italia, le porte delle unità operative, rimangono ancora chiuse alle visite dei parenti. L’accesso di familiari e visitatori è ancora considerato pericoloso e, quindi, rimane interdetto. Queste politiche restrittive sono motivate dal timore riguardo al rischio di riesplosione del contagio, mentre al di fuori dell’ospedale tutto (o quasi) ha riaperto.
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