STUPIDA RAZZA

giovedì 17 settembre 2020

Il lavoro ai tempi della pandemia: un esercito di disoccupati

 

Quali saranno gli effetti della pandemia sull’occupazione? I dati comunicati al termine dell’ultimo consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) ci aiutano a comprendere la portata della recessione che stiamo vivendo e fanno presagire il peggio per gli anni a venire. Per il 2021, infatti, la BCE stima ‘un picco del tasso di disoccupazione al 9,5%’ per l’Eurozona (i Paesi dell’Unione che adottano l’euro), dal 7,6% del 2019.

Per quanto evidenti, questi numeri non ci permettono, tuttavia, di catturare la portata di questa platea di disoccupati in termini assoluti. Per rendere meglio l’idea, stiamo parlando, per l’anno in corso, di quasi 16 milioni di persone in tutta l’area dell’euro, dato che sale a 20 milioni di individui se includiamo anche i paesi dell’Unione che non hanno adottato la moneta unica. Un numero spaventoso.

Così come spaventoso è il grido d’allarme lanciato pochi giorni fa dall’ISTAT, che segnala che nel secondo trimestre del 2020 il tasso di occupazione nella fascia d’età 15-34 anni è sceso al di sotto del 40% (38,6%). In aggregato, il numero di occupati cala di circa 470.000 unità (-2,0%) rispetto al trimestre precedente. Per capire la gravità della situazione, occorre, altresì, tener conto del fatto che in Italia, così come in altri Paesi, ammortizzatori sociali e divieto di licenziamento hanno contribuito a limitare l’emorragia di posti di lavoro. Con la fine di questi interventi, i numeri della disoccupazione potrebbero divenire ancor più drammatici.

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