Per queste ragioni il nichilismo è ben visto dalla società, perché crea automi, persone infelici, afasiche e incapaci di sollevarsi in alto attraverso la conoscenza. Esse si attaccano all’ego e alla materia, restando fedeli alla Terra, come direbbe Nietzsche, lavorando così proni per il sistema.
Ora è vero che l’innalzarsi della consapevolezza conduce alla presa di coscienza della nullità di tutte le cose, dell’assenza di senso (nichilismo) e del dolore del mondo; ma proprio per questo, al dolore generato deve seguire la gioia profonda per essere giunti a tali altezze, oltre le quali non c’è altro da vedere di questo mondo, e aprirci dunque uno squarcio verso un’altra dimensione.
I migliori tra gli uomini, le anime belle, vivono senza alimentare alcuna speranza di realizzazione che non sia la comprensione del mondo, dopo la quale c’è la lacerazione dell’ego, che è si un processo drammatico e doloroso, ma anche gioioso (pensiamo alle estasi dei santi uomini).
Il viaggio di questa vita è un viaggio interiore, non esteriore, ed è all’interno che dobbiamo guardare, non all’esterno. Qui ognuno trova il senso di se stesso per quello che vale in termini di coscienza, comprensione e consapevolezza.
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