Ormai si dà del negazionista quasi per nulla. Negli USA viene definito negazionista anche chi, ad esempio, è contro l’obbligo vaccinale. A questo punto siamo al limite della caccia alle streghe e della soppressione delle libertà personali e di parola.
Su questo tema interviene a Radioradio Alessandro Siri parlndo del Green Pass “Allora, il green pass da solo non serve a niente. E poi questa storia del green pass, attenzione: solo in una società in dissoluzione tu accetti che ci sia una discriminazione tra chi è vaccinato o tra chi ha fatto il tampone o piuttosto chi è immune per guarigione. Perché se una persona non ha mai avuto il Covid, sta bene, che cosa deve fare? Deve sottoporsi continuamente a dei tamponi a carico suo, perché noi decidiamo di creare delle restrizioni su una malattia che si cura. Ma una volta quando c’era l’influenza facevamo i tamponi, chiedevamo se avevi fatto il vaccino, chiedevamo se avevi l’ immunità? No di fronte a un’influenza, che pur aveva una grande incidenza di mortalità.
Adesso dobbiamo fare i conti con questo virus. Non è che potremo continuare a vita a farci il tampone per ogni cosa che dovremo fare, visto che il Covid rimarrà a vita perché è destinato a diventare un virus endemico. Endemico vuol dire un virus come tanti, che se lo prendi ti curi e hai chiuso. Questo virus, questa malattia, questo Covid diventerà una malattia comune. Ma è un fatto mentale: dobbiamo appropriarci di questo pensiero. Perché se non ci riappropriamo di questo pensiero rischiamo veramente di restare chiusi in gabbia chissà per quanto tempo. Se noi andiamo dietro agli Speranza, ai terroristi della mascherina, delle distanze, delle chiusure, dell’antisocialità e della negazione del lavoro“.
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