Il ministro dell’Istruzione Fioramonti ha dato le dimissioni.
Pur avendolo criticato più volte devo dire che questa volta ha agito con dignità e correttezza, mantenendo la parola data.
Pur avendolo criticato più volte devo dire che questa volta ha agito con dignità e correttezza, mantenendo la parola data.
Il problema del mancato miliardo di ripristino dei finanziamenti precedenti, che è la ragione addotta per le dimissioni, è naturalmente un aspetto simbolico. Il punto non è che un miliardo supplementare avrebbe rovesciato le sorti della formazione pubblica nel nostro paese. Il punto è che una volta di più, come è accaduto praticamente senza eccezioni negli ultimi decenni, la pubblica istruzione è stata considerata un ambito marginale, minore, dove ‘fare cassa’ se necessario. E bene ha fatto il ministro a segnalarlo.
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