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L’ultimo libro di Evgeny Morozov, “Silicon Valley, i signori del silicio” (2016), ci illustra le meravigliose sorti e progressive del capitalismo digitale contemporaneo, con tutto il suo bagaglio di tecnologia privatistica al seguito: estrazione rapace dei dati, rapida ascesa di piattaforme monopolistiche e conseguenze sociali in termini di lotta di classe postmoderna, da una parte l’emergere di un neo-feudalesimo in cui poche piattaforme tecnologiche ai vertici accumulano un immenso potere, determinando anche la trasformazione dello stato sociale, dall’altra la massa degli utenti e followers, il popolo del web, che presi da fanatismo compulsivo, navigano sulle piattaforme senza rendersi conto di essersi trasformati in uno sciame scomposto completamente manovrabile, ostaggio della falsa emancipazione dei servizi online e privi di diritti, eccetto quello di fare share.
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