L’Italia finisce l’anno con la possibile opzione di diventare una delle maggiori potenze atomiche europee. Senza volerlo e a sua insaputa, come quasi tutta la nostra politica estera.
Che si esprime in Libia con geometrica inconsistenza, esposta nella conferenza stampa di fine anno da uno smarrito premier Conte che di questo passo stanotte confonderà i colpi d’artiglieria di Tripoli e i raid aerei del generale a Haftar con i tradizionali botti di Capodanno.
Gli americani, dunque, potrebbero trasportare le testate atomiche dalla Turchia alle basi italiane come quella di Aviano. Il nostro ministero della Difesa afferma che si tratta di una notizia infondata: di testate atomiche in Italia ce ne sono già oltre 70 e se si aggiungessero quelle americane nella base di Incirlik sfonderemmo ogni record, superando anche la Germania (ma dietro a Gran Bretagna e Francia). Non solo la notizia non è infondata come affermano le fonti ufficiali del governo italiano, appare invece possibile se non addirittura probabile. A rivelare l’ipotesi all’agenzia americana Bloomberg è stato infatti il generale Charles Chuck Wald dell’Air Force, ora in pensione ma che è stato comandante ad Aviano e continua a rivestire incarichi nella Amministrazione Usa.
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