STUPIDA RAZZA

lunedì 23 marzo 2020

Coronavirus, la carità pelosa di B. e i ricchi (evasori)



“Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati… Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini… Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta”. Decisamente questo Matteo – l’evangelista – è il meno ascoltato oggi, ai piani alti della società italiana: dove da giorni è tutto un risuonar di trombe che annunciano urbi et orbi gli atti di beneficenza di ricchi e ricchissimi italiani a favore di strutture chiamate a lottare contro gli effetti del Coronavirus. Sia chiaro: siamo in trincea, e qualunque atto contribuisca a salvare anche solo una vita è benedetto.Con un caveat, tuttavia: bisogna aver coscienza che la celebrazione pubblica di questi atti rischia di contribuire a tenerci inchiodati alla pessima situazione in cui ci siamo cacciati da soli. Quale? La distruzione della ricchezza pubblica a favore dell’aumento della ricchezza privata: lo smontaggio dello Stato, e dunque l’abbandono dei diritti e il ritorno a un Antico Regimein cui bisogna raccomandarsi ai graziosi donativi dei signori, che più donano, più comandano.Prendiamo il caso più eclatante, quello di Silvio Berlusconi. Di fronte alla sua donazione di 10 milioni, un altro Matteo (Renzi) ha twittato: “Chi fa polemica anche per questa notizia è incredibile. Oggi c’è solo da dire: bravo presidente Berlusconi”. E Carlo Calenda, lapidario: “Chapeau!”.Cosa c’è di sbagliato a dire “grazie” e a dire “bravo” a chi fa un regalo? Rispondo con una domanda: direste grazie a un truffatore che, dopo avervi sottratto l’appartamento costringendovi a dormire sotto un ponte, venisse a donarvi una coperta (con il sorriso del benefattore e le telecamere al seguito)? Berlusconi (e con lui anche Renzi e Calenda, pro quota) ha la responsabilità di aver massacrato il nostro sistema sanitario: se oggi i medici lombardi sono costretti a decidere chi provare a salvare è anche colpa sua. Anche solo rimanendo agli ultimi dieci anni il grosso dei tagli alla sanità pubblica li hanno fatti i governi Berlusconi e Monti (circa 25 miliardi in meno), mentre altri 12 sono stati sottratti dai governi Letta, Renzi, Gentiloni e Conte.
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