Oggi è stato emanato un decreto degno di un regime dittatoriale in periodo di guerra.
Ma sin dall’inizio di tutta questa storia è evidente la totale contraddizione tra le misure prese e il discorso ufficiale della pericolosità di un virus e i fatti.
Ad esempio, da una parte le misure iniziali prese contro gli italiani confinati nei comuni “focolai”, segregati in alberghi o sulle navi, la chiusura di musei, aziende e scuole, dall’altra le frontiere aperte, i porti aperti, le quarantene “volontarie” dei cinesi tornati in Italia, le quarantene comodamente a terra di tutti i migranti sbarcati, la sola facoltà di comunicare alle autorità se si proviene da determinati paesi, e naturalmente i porti aperti.
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