Si preconizza, dopo la pandemia, un mondo più giusto. Ma è vero? Walter Scheidel nella “Grande livellatrice” spiega come guerre, rivoluzioni, epidemie, hanno cambiato il mondo. Avvenne anche con la peste del ‘300. Il coronavirus si fermerà su scala più bassa. Ma ha un pregio per le élite: se bloccano il contagio legittimano potere e disuguaglianza.
Ed ecco che puntualmente sui giornali appare la retorica del «nulla sarà come prima». Si preconizza, dopo la pandemia, un mondo migliore e più giusto. Perché e con quale profondità? Avremo dopo il coronavirus davvero un futuro, più equo e con meno disuguaglianza? Come spiega Walter Scheidel in La Grande livellatrice, ponderoso libro edito dal Mulino (pp. 640, euro 35), solo grandi guerre, rivoluzioni, fallimenti di stati ed epidemie si sono mostrate efficaci per cambiare il mondo. Nel caso di pandemie come la peste del ‘300 la popolazione europea si era ridotta del 30-45%. Il coronavirus si fermerà su scala molto più bassa. Però ha un pregio per le élite: se bloccano il contagio legittimeranno il loro potere e la disuguaglianza.
LEGGI TUTTO:
Nessun commento:
Posta un commento