Da sempre ho avuto amici che in politica la pensavano in modo opposto al mio, anche negli anni 70, quando la politica era cosa importante, e devo dire che questo non ha mai avuto conseguenze sulla nostra amicizia, se non qualche discussione e qualche presa in giro. Al giorno d’oggi le cose cominciano purtroppo a cambiare.
La politica, oramai travestita da “medicina” o più generalmente da “scienza” al fine di apparire inconfutabile, incide troppo sulla vita reale delle persone per poter mantenere la discussione su un piano teorico e sereno. Le politiche covidiane ti mettono agli arresti e al confino, ti costringono a mascherarti il volto, ti fanno perdere il reddito sul quale vive la tua famiglia, ti costringono a trattamenti sanitari obbligatori, ti impediscono di viaggiare, di andare a scuola, di incontrarti con le persone, insomma: ti rubano la vita.
E questo è troppo invasivo perché non incida anche sulle amicizie: non è facile tollerare chi è anche solo d’accordo con tutto questo e lo vuole imporre anche a te, anzi ti considera quasi un criminale se dissenti. Eppure ti sembra impossibile che non riescano a vedere una realtà tanto palese, che non riescano ad uscire dal Truman Show che continuamente gli propone la televisione.
In altre parole Don Camillo e Peppone possono pur andare a bere assieme in un paesetto della bassa padana nell’Italia liberata del 48, ma è molto difficile mantenersi amici di coloro che ad uno ad uno stanno indossando la camicia bruna nella cupa Berlino del 35.
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