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I tempi di crisi sono tempi di contraddizioni. Non fa eccezione il tempo presente, incatenato a un modello antropologico proiettato verso l’inesistente – il «progresso», il futuro – e perciò condannato a fissare sempre più in alto l’asticella delle sue promesse per giustificare la distruzione che semina nell’esistente. La contraddizione più macroscopica, quella logica, è nello scarto ormai osceno tra gli scopi dichiarati e gli esiti conseguenti. Lì si annida l’arsenale apologetico della colpevolizzazione delle vittime, della coazione a ripetere, dello scadimento di parola e pensiero nel bar-bar degli slogan, delle emozioni a comando, degli appelli all’irrazionalismo onirico delle «visioni» e dei «sogni» e di altri numeri già descritti altrove.
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https://comedonchisciotte.org/liberalismo-dellobbligo/
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