STUPIDA RAZZA

lunedì 16 dicembre 2019

Sulla sostanzialità del male

eterna lotta

Negli ultimi anni si è discusso molto attorno alla questione del male, citando o facendo riferimento soprattutto alla filosofa ebraico-tedesca Hannah Arendt.  Ella, dopo aver assistito al famoso processo celebrato a Gerusalemme nel 1961 contro Adolf Eichmann, che fu giudicato e poi impiccato come criminale di guerra nazista, scrisse un famosissimo reportage intitolato “Sulla banalità del male”, che divenne un testo basilare sull’etica. In tale scritto la filosofa affermò che il male radicale, così definito da Kant (1), in realtà non esiste,  poiché esso non possiede né una profondità né una dimensione demoniaca (2).  La Arendt spiegò questo suo concetto sostenendo che il male, per quanto estremo, non è capace di raggiungere la profondità del pensiero, cioè di andare alle radici, in quanto, pensando ad un suo eventuale fondamento,  non si trova nulla. 
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https://comedonchisciotte.org/sulla-sostanzialita-del-male/

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