
PIU’ CONOSCENZA, MENO LAVORO. Cosa servirà di più, qui in Occidente, nei prossimi trenta anni? Credo che la formula del titolo esprima bene il necessario.
Il meno lavoro non è una libera opzione, è un fatto che già sta accadendo e accadrà sempre di più. Il lavoro tende a diminuire per varie ragioni. La prima è il raggiunto plateau della curva logistica dei bisogni e delle innovazioni. Pensiamo ancora con una mentalità novecentesca formatasi a seguire le rivoluzioni del vapore, della meccanica, dell’elettricità, della chimica. Ma oggi siamo già pieni di aerei, navi, treni, macchine, moto, frigoriferi, televisori e tutto il resto, quello che produciamo va in sostituzione spesso forzata (obsolescenza programmata) di ciò che già c’è e l’innovazione è più di forma (l’auto elettrica ad esempio) non di sostanza.
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