L’unica cosa su cui sia gli osservatori statunitensi che quelli russi sono d’accordo è che lo stato delle relazioni russo-americane è il peggiore possibile (secondo la mia opinione personale, è anche molto peggio di quanto non fosse durante la crisi dei missili cubani o in qualsiasi altro periodo della Guerra Fredda). Come ho già detto molte volte, credo che l’Impero Anglo-Sionista e la Russia siano in guerra almeno dal 2013. Ricordate Obama, secondo cui l’economia russa sarebbe stata a “brandelli“? Questo era il risultato che Obama aveva promesso al popolo americano. (Una rapida verifica: la società Deloitte ha recentemente condotto un sondaggio sui CEO delle principali società russe e solo il 4% di loro si era detto “pessimista,” definendo “negative” le prospettive finanziarie, il 40% aveva risposto “come prima” e il 56% si era dichiarato”ottimista”). Naturalmente, questa non è una guerra convenzionale, è per circa l’80% una guerra di informazione, per il 15% economica e solo per il 5% cinetica. Questo, tuttavia, non cambia il fatto che questo conflitto è, per entrambe le parti, di tipo esistenziale, in cui solo uno dei due può prevalere, mentre l’altro, anche se non destinato a scomparire del tutto, perderebbe totalmente il proprio status di superpotenza. Questa è uno scontro di due civilizzazioni, che ha messo i modelli di civiltà (culturali, sociali e anche religiosi) occidentali e russi l’uno contro l’altro, più o meno secondo le seguenti linee:
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