STUPIDA RAZZA

lunedì 15 luglio 2019

Carmageddon/Auto-Distruzione: Le Auto stanno uccidendo la vita nelle città



Le ultime pubblicità della Land Rover vorrebbero farci credere che i fumi della benzina contribuiscono alla cultura urbana. Ma fanno esattamente il contrario
Qual è il modo migliore di ammazzare una città? Riempirla di  macchine!   Studi basati su 50 anni di raccolta dati  dimostrano che il troppo traffico sta distruggendo le comunità, sta sconvolgendo la vita sociale e sta cancellando le culture locali. Il rumore soffoca  e sovrasta le voci fin dentro casa. L’inquinamento rende inospitali le strade e le automobili occupano quello spazio che doveva servire ai  bambini per giocare, agli adulti per incontrarsi e alle iniziative di quartiere per svilupparsi.
La vita che si svolge sulla strada sembra essere un fastidio per il traffico. Nelle città di tutto il mondo tutto lo spazio serve solo per le auto. Bancarelle, venditori ambulanti, ragazzini che giocano a palla, vecchi che giocano a carte, a scacchi o a bocce: tutti hanno dovuto far posto alle macchine. Serve tanto di quello spazio per guidare e per parcheggiare che ne resta molto poco per la vita, alr degli uomini. In città come Barcellona che hanno messo un freno al traffico, le automobili usano circa il 25% dell’area urbana. In città come Houston che non lo hanno fatto, ne usano il 60%. Le macchine si stanno mangiando lo spazio pubblico che, altrimenti, potrebbe essere un parco, una pista ciclabile, un mercato o un parco giochi per bambini.
Le nuove pubblicità della Land Rover per la Range Rover Evoque  vuole creare l’impressione opposta: vuole far credere che questo assurdo guazzabuglio di gas contribuisca alla cultura urbana. La Evoque è commercializzata come “la Range Rover per la città”, cosa che suona come una contraddizione: i SUV di questo tipo furono progettati per andare sulle strade sterrate di campagna. Ma ora, secondo l’agenzia che sta dietro questa rivoltante campagna pubblicitaria, siamo invitati ad usarla  per “esplorare la nostra città” e per vivere le nostre “avventure urbane”.
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