STUPIDA RAZZA

venerdì 19 luglio 2019

Il caso di Jeffrey Epstein e la depravazione dell’élite finanziaria americana



Le dimissioni venerdi scorso [12 luglio] di Alexander Acosta, il segretario al lavoro di Donald Trump, sono l’ultimo sviluppo nel sempre più ampio scandalo che circonda il finanziere americano e “manager finanziario dei super-ricchi” Jeffrey Epstein. Il 6 luglio, Epstein era stato arrestato all’aeroporto Teterboro del New Jersey e due giorni dopo incriminato con l’accusa di sfruttamento della prostituzione e cospirazione per sfruttamento di minori a scopo sessuale.
Acosta è stato costretto a lasciare il suo incarico a causa del ruolo avuto, nel 2007, quando era procuratore degli Stati Uniti per la Florida del Sud, nel concordare un patteggiamento con Epstein, che all’epoca si trovava di fronte ad un capo d’accusa che riempiva 53 pagine e alla possibilità di una condanna a 45 anni di carcere federale per le accuse di sfruttamento della prostituzione che coinvolgevano decine di ragazze minorenni. Nel novembre del 2018 le autorità federali avevano accusato Epstein, secondo il Miami Herald, di “aver organizzato, con l’aiuto di giovani reclutatrici, una grande rete, simile ad un culto, di ragazze minorenni, per costringerle a compiere atti sessuali dietro le mura della sua sfarzosa villa sul lungomare, spesso anche tre volte al giorno.
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