Il 1° aprile 1933, poco dopo la nomina di Hitler a cancelliere, in Germania i nazisti avevano organizzato un boicottaggio delle attività commerciali ebraiche. I membri delle truppe d’assalto (“die Sturmabteilung” o “reparti d’assalto,” come preferisco chiamarli) stazionavano all’esterno dei negozi di proprietà degli Ebrei con cartelli a caratteri gotici che recitavano “Tedeschi! Difendetevi! Non comprate dagli Ebrei!” Il boicottaggio era stato un disastro totale, la maggior parte dei Tedeschi lo aveva ignorato e aveva continuato la propria vita normale, ma era stato l’inizio della persecuzione ufficiale degli Ebrei e del totalitarismo nella Germania nazista.
La settimana scorsa, qui, nella Germania “Nuova Normale,” il governo (che, va da sé, non ha alcuna somiglianza con il regime nazista o qualsiasi altro regime totalitario) ha inaugurato un sistema di segregazione sociale che vieta a chiunque si rifiuti di conformarsi pubblicamente all’ideologia ufficiale “Nuova Normale” di partecipare alla società tedesca. D’ora in poi, solo coloro in possesso di un “pass vaccinale” ufficiale o della prova di un test PCR negativo saranno autorizzati a sedersi e a mangiare al ristorante, a fare acquisti in negozi “non essenziali,” ad andare al bar, al cinema, ovunque.
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