NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
lunedì 28 novembre 2016
Perché The Economist (disperato) vota “no” al referendum
La scelta della più celebre rivista dell’oligarchia finanziaria, The Economist, di sostenere il “no” al referendum del 4 dicembre, ha lasciato molti interdetti: ma come, i poteri forti, dopo aver scritto la riforma, consigliano ora di affossarla? La decisione del potente settimanale inglese nasce dall’imprevisto esito delle elezioni americane e dalla condotta, sempre più imprevedibile, di Matteo Renzi nei confronti di Bruxelles: la vittoria del “no” e la formazione di un successivo governo tecnico, docile a malleabile, è considerata la soluzione migliore affinché l’Italia non disturbi le decisive elezioni in Francia e, soprattutto, Germania. La mossa è rischiosissima e testimonia, soprattutto, il caos che regna ai vertici del sistema.
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http://comedonchisciotte.org/perche-the-economist-disperato-vota-no-al-referendum/
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