Change.org è un’impresa a scopo di lucro, non una ONG, e svia i suoi sostenitori usando il dominio .org invece di quello .com, come dovrebbe fare.
Fa affari facendo firmare petizioni alle persone, vendendo nel contempo spazi pubblicitari e dati personali per incrementare i profitti.
Meglio ignorare del tutto le sue petizioni, in particolare una deplorevole che sta circolando in questo momento e che ha quasi due milioni di firmatari, che chiede al Collegio Elettorale, quando voterà il 19 dicembre, di far diventare presidentessa la dea della guerra/truffatrice/spergiura Hillary, annullando l’elezione di Trump.
La democrazia in America è pura fantasia, e Change.org vuole danneggiarla più di quanto non sia già danneggiata – perché questo è in linea di fondo il suo interesse, avvantaggiandosi tramite l’anti-Trumpismo sponsorizzato dallo stato e dei media, senza tener conto dei risultati elettorali, o di qualsiasi altro fattore.
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