STUPIDA RAZZA

martedì 2 luglio 2019

Gilets-Jaunes, mai morti



In un primo tempo i Gilets-Jaunes hanno avuto il loro luogo simbolico: le Rotonde. Era il momento vero e chimicamente puro del movimento. In un film di Jacques Tati, il mio regista preferito, “Trafic”, la rotonda è il luogo dove la civiltà gira in tondo, si morde la coda, ritorna su se stessa, non riesce a trovare una via d’uscita, quella di cui Cartesio ci diceva che una volta persi nella foresta era necessario una rotta chiara e sicura.
Sappiamo che non c’è stata una rotta chiara e sicura, ma al bordo della rotonda, dei provocatori e delle provocatrici arrivati numerosi per sollecitare l’uscita di strada piuttosto che una via d’uscita in favore dei Gilets-Jaunes.
Chi sono stati questi spaventapasseri dei poveri? I politici di destra e di sinistra, i sindacalisti di sinistra e di sinistra, gli oppositori che governano come quelli che erano al potere una volta che ne hanno preso il posto. In altre parole: i Maastrichtiani del partito socialista, dei repubblicani o degli ecologisti; ci sono anche stati dei cantanti che una volta erano di moda, delle attrici dello showbiz preoccupate di aver mancato il treno arrivato in stazione dopo tanto tempo e tutto un giro di gente che si è affrettata a votare Macron col pretesto di evitare un quarto Reich francese, una minaccia che non è mai esistita se non nel cervello guasto dei Maastrichtiani che hanno trovato lì un formidabile argomento di propaganda per concedersi di dividere la torta tra gente di alto lignaggio. Un’invenzione di Mitterrand, dobbiamo ricordarlo?
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