
Che una società per azioni tedesca riporti in bilancio miliardi di dollari di attivi probabilmente inesistenti, non sarebbe mai dovuto accadere. Il governo tedesco, sin dall'inizio, avrebbe dovuto garantire ai cittadini un controllo rigoroso.
Probabilmente fino ad ora in Germania nessun gruppo di vertice era mai crollato così alla svelta. Per Wirecard AG invece è bastata solo una settimana fra l'annuncio di un buco finanziario del valore di miliardi di euro e la notizia che l'azienda stava presentando istanza di insolvenza in tribunale. Il fallimento di Wirecard equivale anche al fallimento giuridico dell'autorità di vigilanza finanziaria e, in ultima analisi, a un fallimento politico del governo federale. Hanno fallito tutti. Prima che in Germania si possano trarre le conseguenze politiche, devono sempre verificarsi dei gravi scandali economici e dei danni terribili per i contribuenti o, come nel caso di Wirecard, per gli azionisti. O forse devono solo essere annunciati.
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