Tesla, titolo dimezzato Pesano Twitter e Cina
Sembrano lontanissimi i tempi (aprile) in cui il titolo
Tesla garantiva una capitalizzazione vicina al
trilione di dollari. Complici l’avventura del ceo Elon
Musk per la conquista di Twitter (la caduta è iniziata
proprio quando è stata lanciata l’offerta da 44
miliardi di dollari per il social di microblogging), gli
enormi problemi logistici e di produzione causa
Covid e la crescente competizione con i brand locali
in Cina, il tonfo in Borsa per Tesla è stato clamoroso:
-52% quest’anno, a 530 miliardi. Attenzione, in
seconda posizione il maggior produttore mondiale,
la giapponese Toyota, capitalizza 200 miliardi. Ne
vale la metà la stella nascente, Porsche. Le Tesla (169
dollari) dovrebbero riguadagnare l’80% per
raggiungere il prezzo obiettivo mediano (302
dollari) degli analisti. Intanto Tesla si confronta con
il mercato cinese, il suo secondo, dove l’80% delle
vendite è ormai appannaggio di brand autoctoni,
Byd in testa. Per incoraggiare i clienti la casa
americana ha tagliato i prezzi e adottato incentivi,
ma gli ordini sono insufficienti secondo gli analisti.
Per le big europee non va meglio. Ha tagliato i prezzi
su due modelli elettrici anche Mercedes-Benz.
Mentre Volkswagen ha abbassato i target delle
vendite 2022 del 14%, anche per il ritorno di Pechino
alla politica Zero Covid.
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