Con le bici penny-farthing, i baffi a manubrio e un panciotto a quattro tasche, l'ascesa dell'agricoltura urbana potrebbe aver quasi raggiunto il feticismo di fine ‘800. Oggi si possono trovare allevamenti di galline sui tetti, capre nei cortili di San Francisco e cavolini di Bruxelles negli spazi abbandonati di Cleveland.
Ciò si adatta perfettamente alla tendenza atavistica ricercata dagli intellettuali anticonformisti è anche quello che la rende adatta a essere messa in ridicolo. (“Portlandia” ci ha fatto sopra qualche bella battuta.) Ma l'agricoltura di città potrà mai riuscire a fare il salto di qualità da passatempo prezioso a componente importante dei sistemi alimentari delle nostre città, non solo per i cercatori di novità e i consumatori locali impegnati, ma anche per le masse di persone in cerca di risparmio?
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