STUPIDA RAZZA

lunedì 25 giugno 2012

La lezione di Rio+20: cambiare il nome della specie da homo sapiens a insipiens



dopo la globalizzazione è l'ora della glocalizzazione: pensare globalmente,agire localmente.
Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, aprendo la Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (www.uncsd2012.org) il 20 mattina a Rio de Janeiro, ha affermato che il documento finale non ha risposto alle aspettative ed ha sottolineato come i negoziati siano stati molto difficili. "Personalmente, ha detto, mi aspettavo un documento finale più ambizioso".
Fino all'ultimo le organizzazioni della società civile hanno cercato di contribuire a dare concretezza al documento finale per renderlo adeguato alla sfida che abbiamo di fronte a noi: come imparare a vivere nei limiti di un solo pianeta.
E il 21 giugno sera importanti rappresentanti della società civile, scienziati, leader di grandi associazioni internazionali, come WWF, Greenpeace, Oxfam, e think tank, come il Club di Roma, figure rappresentative dei movimenti del Sud del mondo come Vandana Shiva e tanti altri, hanno firmato un documento dal titolo "Il Rio+20 che non vogliamo" parafrasando il testo del documento finale "Il futuro che vogliamo" che dice chiaramente che il "futuro che vogliamo" non si trova nel documento che porta questo nome.

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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=43542

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