A fronte del crollo dei prezzi del petrolio, il Cremlino ha dato il via a un incredibile voltafaccia nella sua politica economica, indirizzandosi verso attività tradizionali come ad esempio l'agricoltura
La Russia ha abbandonato le speranze perché possa esserci una ripresa duratura dei prezzi del petrolio, preparandosi ad una nuova era caratterizzata dall’abbondanza, man mano che la produzione statunitense di idrocarburi di scisto trasforma il mercato globale dell'energia.
Il Cremlino ha avviato un radicale cambiamento strategico razionando i fondi per l'industria del petrolio e del gas, una volta sacrosanti, puntando invece su una ripresa della produzione [industriale] e dell'agricoltura, guidate da un rublo molto più competitivo.
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