Ha avuto luogo nell’Agosto del 2013. E’ stato un attacco di portata inaudita, impetuoso, audace, e se crediamo a quanto dichiarato dai vertici di Yahoo, non rilevato all’epoca. Il risultato della forzatura di quasi 1 miliardo di account è stato un remunerativo approvvigionamento e uso di materiale da parte di spammers e cyber criminali che agiscono nel mercato nero del web, con un guadagno stimato di circa 300 mila $.
I dati rubati comprendono indirizzi e-mail, nomi, numeri di telefono, date di nascita, password codificate (hash delle password, NdT), e una quantità non ben definita di domande di sicurezza criptate e non, con le relative risposte. Se vogliamo fidarci della dirigenza della compagnia, l’intrusione non ha colpito le password in chiaro, i numeri di carte di credito e informazioni relative ai conti in banca.
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