per me l'alternativa al carcere è l'inserimento nella società a favore della colletività.
La giustizia riparativa è un modello alternativo di
intendere la giustizia. Un modello in cui si ristabiliscano e
riconoscano i ruoli: l’autore del delitto e la (sua) vittima. Carlo
Alberto Romano insegna Criminologia all’Università di Brescia. Dal 1997
però è alla guida dell’associazione “Carcere e territorio” della città,
che si occupa di progetti coi detenuti dei due istituti penitenziari di
Canton Mombello e Verziano. Siamo abituati a pensare che chi commette un
crimine debba essere punito col carcere, in funzione di quanto
stabilisce la legge. E ci indigniamo se la giustizia non fa il suo
dovere. “In occasione di un delitto però la vittima è anche la comunità,
che genera il reato e lo subisce. Nel modello rieducativo carcerario,
la comunità è esclusa. Letteralmente tenuta fuori dal percorso di
riparazione del danno subito.
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http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=3304
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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