La Convenzione Democratica 2016 mi ha ricordato The Triumph of the Will, il paradigmatico film di Leni Riefenstahl. L'orazione di fuoco del "Generale a quattro stelle dei Marine" il Gen. (in pensione) Allen, pronto a prendere a calci in culo i Russi, agitandosi al grido ritmico e isterico di un Uoo-eS-Ay, pieno di tutta l'aggressività galoppante e la pompa militare dell'eccezionalismo de "L'America è grande perché l'America è buona".
Gli Stati Uniti come paese indispensabile, per il suo "potere di trasformare il mondo", un mix velenoso di Uber Alles e diManifest Destiny che calzano come un guanto a una matrice che già vedemmo nel raduno del Partito Nazista a Norimberga nel 1934, in Germania.
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