“Chiariamo:
non si può accettare l’identificazione tra la critica al capitalismo e
l’approvazione dei crimini del ‘900 di stampo comunista. È
un’identificazione sostenuta dall’ideologia dominante, che squalifica in
partenza ogni forma di critica. Come se chi contesta il capitalismo
volesse il gulag. Come se non fosse possibile criticare in nome di un
nobile fine, a favore di qualcosa di positivo.
Chiarito questo, sono partito dal fatto che il capitalismo va studiato come ‘metafisica della smisuratezza’, dell’assenza di misura. Perché il capitalismo rovescia ogni metro. Ecco perché è una risorsa criticare il capitalismo su basi filosofiche”.
Chiarito questo, sono partito dal fatto che il capitalismo va studiato come ‘metafisica della smisuratezza’, dell’assenza di misura. Perché il capitalismo rovescia ogni metro. Ecco perché è una risorsa criticare il capitalismo su basi filosofiche”.
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