STUPIDA RAZZA

giovedì 6 dicembre 2012

Se anche l'Fmi dà ragione ai “no-global”...

Alle metà degli anni '90, all'apice del dogma liberista, i vertici del Fondo - sostenuti dal G8 allora targato “centro-sinistra” sotto la guida di Bill Clinton - considerarono addirittura la possibilità di “costituzionalizzare” nello statuto dell'organizzazione l'obbligo per i paesi membri di liberalizzare completamente il proprio conto capitale, ossia rimuovere ogni possibile controllo sui flussi di capitale.

Poi nel '97-'98 la crisi finanziaria del Sud-Est asiatico iniziò a scuotere il pensiero unico, specialmente quando la Malesia disobbedì al Fondo e controllò i capitali in uscita dal paese, riducendo i danni rispetto a quanto sofferto dagli stati limitrofi. Ciononostante l'Fmi continuò a propagare e imporre il proprio verbo in quasi tutto il pianeta. Ma le economie emergenti, una volta emancipatesi dal ricatto del debito, finalmente ripagato al Fondo, reintrodussero lo stesso alcuni controlli sui movimenti di capitale.

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